PD Molise. Scarabeo: la maggioranza del partito è in disaccordo sulle scelte operate e sul metodo

Esprimere liberamente le proprie idee è il sale della democrazia che in un grande Partito dovrebbe essere il filo conduttore di tutta l’attività politica che si porta avanti. In una regione piccola come il Molise le cose dovrebbero assumere connotati ancora migliori, visto che siamo pochi e potremmo confrontarci di più e meglio. Ma noto che questo confronto non è accettato di buon grado e, soprattutto, certe critiche che reputo costruttive, sono mal digerite da chi pensa di essere non a servizio del Partito ma il Partito. Su questioni importanti come quella di cambiare lo Statuto del PD, la discussione sarebbe stata più che auspicabile, ascoltando la base, a cominciare dai Circoli che non sanno neppure che l’argomento era iscritto nell’agenda dei lavori, e non sanno, se non per il botta e risposta tra me e il Segretario regionale, dell’esito dell’Assemblea di domenica 21 settembre scorso. TRALASCIO IL FATTO CHE MOLTI COMPONENTI DELLA STESSA ASSEMBLEA NON SONO STATI NEPPURE INVITATI. Senza tirarla troppo per le lunghe, e senza voler iniziare una querelle inutile, voglio dire, in relazione alla frase del Segretario “ sono scelte che danno fastidio ad un singolo…” riferendosi a me, che il malessere è molto più ampio di quanto si possa credere. Non mi crea problemi il pensiero della Fanelli, ma il fatto che, sia la maggioranza del Partito che quella dell’Assemblea regionale dello stesso, abbiano avuto a dissentire di ciò che è stato fatto, in barba alle più elementari regole di democrazia e vivere civile. LA MAGGIORANZA DEGLI APPARTENENTI all’ASSEMBLEA REGIONALE e, forse, anzi, senza forse, quella del PD molisano, come detto, E’ IN DISACCORDO oltre che sulle scelte operate, ANCHE SUL METODO CHE HA VISTO VOTARE ANCHE CHI NON HA PARTECIPATO AI LAVORI DELL’ASSEMBLEA NE’ E’ STATO PRESENTE ALLA FESTA. La modifica dello Statuto è un atto straordinario che prevede la più ampia condivisione, le chiacchiere della Fanelli sul suo buon operato, non si specchiano con la realtà dei fatti: il Partito Democratico è diviso perché non c’è dialogo. Le scelte imposte non piacciono a nessuno, neppure alla stessa Segretaria che si illude di portare avanti un discorso di cambiamento che l’ “inquinamento” della votazione, non può giustificare la presunzione del vertice regionale del PD, allorquando pensa di essere il  depositario di ogni verità. Sulle scelte del candidato al vertice della Provincia, rimarco la mia stima  per il candidato del centro-sinistra, IL SINDACO DI ISERNIA BRASIELLO CHE SOSTERRO’ LEALMENTE perché lo reputo in grado di ricoprire il ruolo di presidente, ma non posso, ancora una volta non evidenziare che la scelta sulla sua persona è stata imposta e non ampiamente condivisa. Considerazioni, queste che giungono, ahimè, da una larga fetta di rappresentanti del centro-sinistra isernino che dovrebbe votare proprio Luigi Brasiello. Delle due, l’una, perciò auspico che le cose cambino per il bene del Partito che dovrebbe essere molto più della gente e ad essa vicino e sicuramente più democratico di quanto il Segretario Fanelli vuole far credere che sia e, soprattutto,  meno avvezzo a giochini che una volta erano appannaggio di una certa politica che gli italiani  hanno  sonoramente punito e che personalmente non mi appartiene.

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