Occorre compiere un salto di mentalità propositivo e ambizioso per il settore Pesca e acquacoltura

” Le stime occupazionali vedono un impiego di circa 30mila unità, ma se allarghiamo la prospettiva e la valutazione all’intera economia blu ecco raggiungere l’importante cifra di 400mila lavoratori. Da qui dobbiamo ripartire, tutti insieme, per segnare una svolta nel mondo ittico e nella gestione del mare, orientata alla sostenibilità economica e ambientale, alla salvaguardia, ma anche alla valorizzazione delle sue prerogative uniche del bacino Mediterraneo”.
E’ questo il messaggio che l’onorevole del Pd Laura Venittelli, responsabile nazionale dem per Pesca e acquacoltura, ha lanciato da Venezia, dove nel salone delle acque affiliato all’Expo si è tenuto un interessante convegno organizzato dalle federazioni agro-alimentari sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila Pesca, col supporto della direzione competente del Mipaaf, denominato “Le grandi opportunità della pesca: lavoro dignitoso, cibo di qualità, sostenibilità sociale”.
“Non dobbiamo dimenticare, ma ricordare, divulgare, quanto nella memoria storica del tessuto socio-economico delle zone costiere abbia contato la filiera ittica, recuperandola anche dal punto di vista culturale – ha proseguito l’onorevole Venittelli – e occorre invertire la tendenza laddove ci si dimostri miopi, come qui in Veneto, dove la giunta Zaia, che governa questo territorio così strategico per il Paese, non ha saluto mettere in campo alcuna strategia di sostegno per realtà della pesca come Scardovari, ad esempio. Lasciando l’esigenza della vivificazione della laguna al palo. Evidentemente il governatore leghista deve aggiornare le cartine della regione”.
La deputata dem ha preso atto di come le organizzazioni sindacali della pesca considerino efficaci e meritevoli di fiducia i provvedimenti portati avanti in Parlamento, come le risoluzioni sul fermo pesca e la battaglia per estendere la cassa integrazione anche alle imprese con meno di 5 dipendenti.
“I ringraziamenti ricevuti oggi in sede nazionale e la tenacia riconosciuta dalle parti sociali del settore ittico non fanno altro che stimolare ulteriormente la responsabilità in materia, l’auspicio è che con la prossima approvazione della proposta di legge che riordina e ammoderna le politiche della pesca si possa presto raggiungere quel traguardo che vede la nascita di un comparto che coniughi la tutela dell’eco-sistema e della sicurezza degli imbarcati e degli operatori a un concreto rilancio del valore aggiunto e della redditività di armatori, cooperative e indotto”, conclude l’onorevole Laura Venittelli, che ricorda a tutti anche la rilevanza non secondaria dell’aspetto nutrizionale, con le qualità organolettiche del pescato a contribuire notevolmente all’aumento della qualità della nostra alimentazione.

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