Mercati finanziari: la gigantesca slot machine della finanza mondiale

Tanto tuonò che piovve. Anzi diluviò. Anzi, si scatenò un vero e proprio uragano. La temuta, ma attesa, correzione dei titoli finanziari mondiali è arrivata. Rosso da brivido, per giorni e giorni su tutti le principali piazze mondiali. Epicentro del terremoto la Cina, con Shangai in caduta libera e irrefrenabile. Ma la Cina è solo un pezzo del puzzle, è stata l’innesco ma non l’unica ragione della crisi. Come dicevamo da tempo il sistema economico mondiale, largamente affidato alla finanza e ai mercati finanziari non è in equilibrio. Cosa vuol dire questo? Che i prezzi con cui si scambiano le attività non corrispondono al valore reale delle medesime. Sinora però, considerato che l’industria finanziaria mondiale ha una rendita di posizione ed un potere enorme, questa banale verità veniva sotterrata da teorie fantasiose, come quella del mercato perfetto, in cui il prezzo di un titolo è quello giusto semplicemente perché tutti sanno tutto di quel titolo. E soprattutto veniva sotterrata dal danaro facile, dal debito a gogo che ha inondato da oltre un decennio tutti i mercati mondiali. Soldi facili solo per gli attori più forti del mercato, però. Lo sa bene il piccolo artigiano che si vede rifiutare, sistematicamente un prestito di 10.000 euro da tutte le banche del suo territorio. Invece se sei una grande casa d’affari, se sei un player finanziario ti prestano miliardi di dollari o di euro solo per speculare sul valore di questo o quel titolo. Un sistema così, che arricchisce alcuni ma non crea nessun valore aggiunto nella società, non crea nuovi servizi, non crea nuove opportunità per la collettività prima o poi deve cascare. Ed è quello che, a partire dalla Cina (gli ultimi arrivati e per questo i più aggressivi nella speculazione finanziaria) sta accadendo oggi. Il punto non è neanche la quotazione e i prezzi. Il punto riguarda l’intero sistema. Se non si elimina la bolla di debito su cui il sistema è costruito in pratica il risparmio mondiale sarà affidato ad una gigantesca slot machine. Ogni giorno qualcuno preme la leva ed escono numeri a caso. Con un’unica certezza: il proprietario della macchinetta vince sempre, e vince tanto. (Pietro Colagiovanni)

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