Liste d’attesa per accertamenti, Cittadinanzattiva sollecita l’Asrem a uniformarsi alle linee guida

Cittadinanzattiva ha avviato, dalla scorsa estate,  una “Campagna di sensibilizzazione sui Diritti del Malato” per informare i cittadini sull’esistenza di importanti servizi e diritti per i malati, che esistono ma ai più sono sconosciuti. Tra gli argomenti oggetto della campagna vi erano le liste di attesa, in quanto sono previsti dalla normativa tempi massimi entro i quali devono essere eseguite le prestazioni diagnostiche, ed i codici di priorità in quanto non tutti possono eseguire le prestazioni nei tempi ordinari, e per questo sono stati previsti dei codici prioritari per chi ha problemi che richiedono accertamenti urgenti a causa, o per la  diagnosi, di patologie importanti.
Dopo il lancio della Campagna di sensibilizzazione, costituita da spot televisivi e brochure informative, quest’Associazione ha informato l’Azienda Sanitaria regionale sulle problematiche riscontrate proprio sul rispetto dei tempi delle liste di attesa, che spesso si discostano anche di molto dai tempi massimi previsti dalla normativa, e sull’applicazione dei codici di priorità, che sono completamente disapplicati dall’Azienda.
Successivamente sono stati riportati, all’Azienda sanitaria, casi concreti di pazienti che si sono rivolti allo Sportello del Tribunale per i Diritti del Malato per segnalare la violazione dei propri diritti proprio su questi argomenti. In due di questi casi, trattandosi di pazienti con patologie importanti che non sono stati messi in grado di effettuare una diagnostica strumentale in tempi congrui, è stato richiesto il rispetto della normativa per effettuare le prestazioni nei tempi previsti dalla norma.
Da parte di un’Azienda a cui stanno a cuore i propri pazienti ci saremo aspettati che si mobilitasse per rimediare alle proprie inadempienze e si preoccupasse di far effettuare con urgenza le prestazioni diagnostiche richieste, ed a cui non è stato consentito di accedervi nei tempi previsti.
Preso atto di questa mancanza di volontà la rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva ha avviato una serie di attività legali per difendere i malati che si sono rivolti al Tribunale dei Diritti del  Malato.
Giustizia per i Diritti è una rete di Cittadinanzattiva composta di Avvocati, coordinati dall’Avvocato Silvio Tolesino,  che mossi da un forte spirito e senso civico si adoperano nella difesa e tutela dei diritti dei cittadini, particolarmente motivati quando si tratta di interessi importanti che riguardano tutta la collettività.
Per questo la rete di avvocati ha effettuato due diffide all’Azienda sanitaria per il rispetto dei diritti dei pazienti per le gravi violazioni effettuate nei loro confronti:
–    la prima riguarda il caso di una signora che dovendo effettuare una visita cardiologica con ECG prescrittole dal Medico di Medicina Generale, si è vista rifiutare la prenotazione poiché, terminati i posti per l’anno in corso, le liste di prenotazione sono state bloccate. La signora non è stata messa in grado di effettuare la prenotazione ed inoltre non le sono state prospettate le alternative previste dalla normativa vigente, ovvero la possibilità di effettuare i predetti accertamenti diagnostici in intramenia senza costi aggiuntivi a carico degli assistiti. Semplicemente la signora, per la patologia di cui è affetta e per cui le è stato richiesto l’accertamento diagnostico, dovrebbe effettuare l’esame privatamente se non vuole attendere la riapertura delle liste di attesa (di cui la Legge vieta il blocco), subendo anche un danno economico in quanto è in possesso di un codice di esenzione.
–    il secondo caso riguarda un paziente che nell’effettuare la prenotazione di un esame eco addome superiore Urgente, si è visto prenotare l’esame a novembre. Data però l’importanza dell’esame e la patologia di cui è affetto il paziente il Medico di Base ne aveva richiesto l’esame con il codice di priorità di Urgenza, cioè da effettuarsi entro le 72 ore così come previsto dal Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, recepito dal Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa. Nonostante ciò il CUP non è stato in grado di anticipare l’esame, rispetto a quella data, in quanto l’Azienda non ha mai provveduto ad applicare i codici di priorità previsti dalla norma. La condizione del paziente, per il quale l’esame è fondamentale per la definizione dell’inserimento in una lista di trapianto di organi, non gli consente di attendere sei mesi per effettuarlo, ed è per questo che gli era stato prescritto come esame urgente dal Medico di Base.
Ci  saremo aspettati che per questi casi, che mostrano concretamente la mancata applicazione del rispetto delle liste di attesa e dei codici di priorità, l’Azienda si mobilitasse immediatamente per rimuovere le proprie inadempienze, nell’interesse dei pazienti, ma così non è stato, ed il rammarico per questo da parte nostra è tanto. Pertanto i legali della rete si muoveranno, qualora non venissero immediatamente ottemperati i diritti dei pazienti, a tutelarli legalmente di fronte all’Autorità giudiziaria e fargli ottenere ciò di cui hanno bisogno, e diritto, per la propria salute.
Cittadinanzattiva si è sempre mossa per tutelare interessi generali su argomenti importanti, come in questo caso, come nel caso dei rimborsi della Legge 17 del 2007, o come nel caso della sicurezza scolastica dove i legali della rete Giustizia per i Diritti, lo scorso anno, presentarono un ricorso avverso la regione e si ebbe modo di riscontrare, dalla Sentenza TAR Molise n. 49 del  25.07.2014, come la Regione Molise fosse sprovvista della documentazione relativa ai fascicoli degli istituti scolastici regionali. Tale ricorso ha messo in evidenza l’inottemperanza della Regione rispetto alla normativa sull’istituzione dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica ed ha spinto lo stesso Ente ad avviare tutte le  procedure per dotarsene, seppur con estremo ritardo rispetto ai tempi  previsti dalla normativa vigente.
Per questo, su importanti argomenti di interesse generale quest’Associazione si muoverà in tutela dei legittimi interessi previsti dalla norma, partendo anche dalla difesa di singoli casi, come quelli in questione sui diritti dei malati, per far si che vengano effettivamente applicati a tutti.

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