Le misure per rilanciare l’economia. Come e dove intervenire per superare la crisi economica

Rilanciare leconomiaMagari non saremo “chiamati” a collaborare per stilare il “patto di coalizione” con il Governo, in fase di predisposizione dell’ impegno 2014 e, però, qualche idea su come e dove intervenire per superare la crisi economica che attanaglia il nostro Paese ce l’abbiamo anche noi. Le misure, atte a rilanciare l’economia dovrebbero essere le seguenti:
– Riduzione degli oneri che gravano sul lavoro ed abbattimento dei vincoli.
– Lotta all’abusivismo, alla contraffazione e a tutte le forme di criminalità economica.

– Semplificazione del metodo di economia e dei sistemi di governo della stessa. A nostro modo di vedere, infatti non si tratta di procedere ad una riduzione dei costi della politica, partendo dall’abolizione delle province, è necessaria una revisione radicale di tutto l’assetto istituzionale; occorre incidere, con decisioni forti e nette, sui diversi livelli di Governo e della pubblica amministrazione per perseguire l’efficienza e dell’efficacia tanto invocate, ma mai realmente attuate.
– Abbattimento della pressione fiscale su imprese e famiglie. E’ noto a tutti che, da qualche tempo, ogni anno si batte il record della pressione fiscale,e nel corso del corrente anno, la stessa è destinata a superare ampiamente la soglia del 44% .E’ necessario abbattere l’imposizione fiscale collegata con le spese dello Stato “fuori controllo” che vengono, per l’appunto, finanziate con detta imposizione fiscale: anche perché la stessa non produce nessun effetto positivo. Va qui riconosciuto che qualche “passo” è stato fatto sulla strada del risanamento dei conti pubblici per cercare di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio e, però, troppo poco è stato fatto per perseguire l’equità fiscale scaturente da una riduzione generale del carico fiscale. Lo abbiamo detto in più occasioni e lo ribadiamo qui, per l’ennesima volta, che la “via principale da percorrere” per ridurre il carico fiscale – che è quello che mette in gravissima difficoltà le famiglie e le imprese – è la lotta concreta e senza soste all’evasione fiscale. E’ quanto mai necessario ed indispensabile concentrare ogni sforzo per “recuperare le risorse dagli evasori” – (anche perché si stima una base imponibile di circa 280 miliardi di euro sottratta alla tassazione) – naturalmente avendo l’obiettivo di destinare dette risorse “recuperate” nelle tasche dei contribuenti in regola: attraverso l’abbattimento delle aliquote attuali.
In buona sostanza è necessaria una “cura drastica” mirata a semplificare ed abbattere l’attuale carico fiscale anche perché, – abbiamo avuto modo di rilevare – più sono complicati i meccanismi e le procedure e più spazio riescono a trovare gli evasori fiscali. Occorre andare alla formulazione di un “patto fiscale” che garantisca che il gettito derivante dal recupero di risorse da evasione e spending review sia indirizzato immediatamente ad alleggerire le aliquote di chi è in regola. E questa, auspicata, nuova politica fiscale dovrà, necessariamente, essere accompagnata da un riassetto istituzionale che abbia ben chiaro l’obiettivo della “semplificazione”. Dicevamo, in apertura, che quasi certamente non saremo chiamati a “collaborare per stilare il patto di coalizione” e, però, nessuno ci può impedire di mettere in evidenza l’importanza vitale delle associazioni di categoria ( e dei corpi intermedi, più in generale) , soprattutto adesso, cioè dopo il periodo, in cui siamo stati visti come un ostacolo alla crescita competitiva e all’innovazione del nostro Paese. Sta di fatto che,purtroppo, abbiamo avuto modo di vedere come questa impostazione si sia dimostrata un elemento frenante per la ripresa, e come abbia generato una perdita di competitività, di consumi e occupazione, di riduzione del gettito fiscale. In conclusione – a nostro avviso – è stato proprio il fatto di aver voluto evitare il dialogo con i corpi intermedi e con le Associazioni di categoria (soprattutto da parte del Governo Monti) che ha aggravato la crisi.
Confimpresa e tutte le associazioni di categoria sono pronte a collaborare per l’individuazione di criteri chiari e certi per consentire, a chi ne ha diritto, di usufruire delle agevolazioni di “decontribuzione e detassazione” a favore delle imprese e dei lavoratori.
Resta da ultima ( ma solo perché è un aspetto legato al territorio regionale) una ulteriore “misura” atta a rilanciare l’economia ( ne avevamo parlato già qualche tempo fa in nostro precedente articolo) , una misura da attuarsi da parte del Governo regionale del Molise che potrebbe intervenire presso la Finanziaria dell’Ente Regione ( la FINMOLISE) procedendo al “congelamento”, “rimodulazione”, “piano di rientro e o di abbattimento” dei finanziamenti a suo tempo concessi agli operatori del terziario che, allo stato, non sono in grado di “restituire” ed “onorare” in quanto “caduti nel fallimento” e nella cessazione di attività: rimanendo senza alcun reddito. Anche questa è una misura ed una proposta precisa che facciamo alla Regione Molise, nell’ottica di “cambiare rotta” e di andare ( prima volta nella storia) “incontro ai commercianti” e non solo e sempre ad altre categorie: un intervento di tale portata sarebbe veramente un segnale di vero cambiamento.

Luigi Zappone ( Presidente Confimpresa)

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