La proposta sulla Gam del Movimento 5 Stelle

5stelleDal blog molisano del Movimento Beppe Grillo, si apprende quale sia l’idea di rilancio della Gam e della filiera avicola per il Movimento 5 Stelle.Buona parte di quanto scritto è stato ieri riportato in aula dal Consigliere Antonio Federico nel suo intervento durante il Consiglio Regionale monomatico sull’argomento.

 

“I recenti avvenimenti riguardanti la Gam rappresentano nient’altro che lo scontato esito di una strategia fallimentare e confusa, trascinatasi ormai da più di dieci anni nella rincorsa di un mitico “imprenditore della provvidenza” che, nella migliore delle ipotesi, non esiste, nella peggiore esiste e distrugge l’azienda.
Non si può continuare così. Non può, l’ideologia della privatizzazione a tutti i costi, essere l’altare al quale sacrificare qualsiasi tentativo di costruzione di una strategia, non può essa rappresentare la “scusa” per la fuga dell’amministrazione regionale dalle sue responsabilità storiche.
Se oggi “non ci sono più i soldi”, del resto, non è un caso, ma proprio la ovvia conseguenza della scellerata scelta di appaltare all’esterno, assieme alle opere, anche le intelligenze, nella speranza che arrivi qualcuno a togliere le castagne dal fuoco all’Amministrazione e che non si faccia fatica a governare.
Purtroppo, lo abbiamo appreso con drammatica evidenza, non si può governare così. Non si può governare senza una strategia, senza fatica. E allora diciamolo chiaramente: la ritirata dell’ennesimo cavaliere bianco non può essere l’alibi che consente alla Regione di liberarsi di Gam.
Gam non deve chiudere per ristrutturazione, non deve chiudere per cercare un partner, non deve chiudere per ammodernare l’azienda. Non deve chiudere.
Non lo diciamo per solleticare la rabbia di quei lavoratori presi in giro per anni dalle scelte scellerate delle amministrazioni e dei management. Lo diciamo perché è di immediata evidenza che un’interruzione anche temporanea dell’operatività non sarebbe altro che lo strumento surrettizio per rendersi prevedibilmente conto, tra sei mesi o un anno, che per la filiera avicola non c’è futuro. Nient’altro che un modo per costringere le maestranze ad accettare la disoccupazione mediante la somministrazione del metadone della cassa integrazione, quasi che il licenziamento tra un anno sia una soluzione e non il problema.
Come se ne viene fuori allora?
Sono due anni che il Movimento 5 Stelle predica nel deserto l’unica soluzione praticabile: la costituzione di una cooperativa tra i lavoratori, gli allevatori e i trasportatori che rilevi tutto l’apparato produttivo della Gam da una procedura di concordato preventivo.
Rifiutiamo l’idea che la Regione investa altro danaro su un management nominato dalla politica, irresponsabile e, ahinoi, il più delle volte incapace; rifiutiamo l’idea che la Regione spenda anche un solo altro euro nella gestione diretta della fabbrica, sia pure al limitato fine di ristrutturarla e ammodernarne gli impianti. La politica non è capace di conseguire risultati industriali significativi. La politica molisana lo è ancor meno.
La Regione deve investire tutte le risorse disponibili per finanziare i lavoratori e i piccoli imprenditori affinché essi stessi costituiscano una nuova società che acquisti il ramo d’azienda produttivo dalla Gam e lo rimetta in opera.
Siamo in grado di dimostrare, numeri alla mano e a titolo gratuito, che è possibile fare della Gam un’azienda che produce utili dal 1° anno.
Come si fa? Ecco il nostro percorso:
1) Concordato o liquidazione per la “vecchia Gam”;
2) Costituzione di una (non 4, che non servono a nulla) società cooperativa da parte dei lavoratori, mediante capitale interamente finanziato (o garantito) dalla Regione: per una quota a valere sulle liquidazioni dei dipendenti e sui crediti dei fornitori, per una quota a fondo perduto;
3) Acquisto da parte della NewCo del ramo d’azienda produttivo della Gam; il prezzo sarebbe in tutto o in parte determinato in base alla correlazione con il margine operativo lordo.
4) creazione all’interno della NewCo 1 di una Newco2 dedicata alla commercializzazione del prodotto e alla promozione del marchio;
5) Riserva statutaria (attraverso l’istituto del “patrimonio dedicato”) di parte rilevante del capitale all’ammodernamento degli impianti o allo sviluppo di iniziative di marketing volte all’incremento del valore aggiunto di prodotto.
È già pronta una squadra di professionisti di prim’ordine disposta a lavorare gratis al progetto.
Lo facciamo?”

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