La Cisl Poste accusa l’Azienda di inadeguatezza

Ci risiamo – tuona il Segretario della Cisl Poste Antonio D’Alessandro – memori di quanto accaduto nel giugno di quest’anno con le partite IVA, l’Azienda replica con i privati. La lentezza decisionale nell’applicazione degli adempimenti normativi ricade, con “effetto valanga”, sugli uffici e di conseguenza sui lavorati. Le liste dei Clienti privi di Questionario di Adeguata Verifica, crediamo, fossero già disponibili da tempo ma l’azienda, con spregio di ogni logica organizzativa, ha ritenuto di procedere all’invio degli avvisi di regolarizzazione solo il 7 novembre, imponendo la scadenza del 30. Milioni di raccomandate sono state inviate ai clienti di Poste che hanno stravolto l’attività degli uffici con un flusso di clientela difficile da gestire. L’Azienda – accusa Antonio D’Alessandro -, nella sua miopia gestionale, o forse dobbiamo pensare a una strategia autolesionista, ha contestualmente preteso lo smaltimento delle ferie nello stesso mese di novembre con iniziative e pressioni discutibili nel metodo.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la paralisi dei servizi, il rallentamento delle attività e discredito nei confronti dei clienti che non ha mancato di esternare la loro insoddisfazione agli incolpevoli operatori. A tutto ciò – afferma il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro – si sommano continue pressioni e minacce giornaliere per i Budget, per le Canvass, per i Tempi di Attesa, per le Ferie da smaltire, per le Convocazioni in Filiale, per i corsi on line, che sovraccaricano di stress Direttori e personale. Non sappiamo se tutto ciò rientra in un subdolo piano strategico per far saltare il sistema Poste o è frutto dell’incapacità di chi impartisce disposizioni, iniziative senza la reale conoscenza delle attività, di come si opera negli uffici, appesantendo ulteriormente le criticità presenti sul territorio. Gli atteggiamenti di alcuni Capi Area – precisa Antonio D’Alessandro -, che dovrebbero essere più vicini alla realtà dei propri territori, danno ulteriore dimostrazione di comportamenti “assurdi”, volti non all’organizzazione per tamponare le reali difficoltà del personale in prima linea, ma permettendo che ognuno, in quest’azienda, procedesse nel solo perseguimento dei propri esclusivi obiettivi, senza considerare la vera priorità: garantire servizi efficienti e di qualità.
Non è quello che l’azienda stessa ha dichiarato su “Spazio 360”. Se il momento è “straordinario” a causa di disorganizzazione interna – conclude Antonio D’Alessandro -, dovrà essere straordinario tutto quanto ne consegue e pertanto riteniamo imprescindibile un allentamento di pressioni ingiustificate, attraverso iniziative coerenti con l’operatività degli uffici e della situazione attuale. Gli uffici e il personale sono già sufficientemente messi a dura prova.

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