Intervista di Radio Vaticana a Bregantini sull’esecutivo di Renzi

Matteo Renzi  al Colle per sciogliere la riserva e presentare la lista dei ministri del suo governo al presidente, Giorgio Napolitano. Questa mattina l’ultima riunione tra il premier incaricato e i ministri Delrio e Franceschini, oltre a diversi esponenti della segreteria. Ma quali potrebbero essere le priorità per il nuovo esecutivo?

Alessandro Guarasci ha chiesto un’opinione al vescovo, mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro

R. – Famiglia e giovani, questo è il grande problema che noi abbiamo. L’accoglienza degli immigrati, l’integrazione, l’appoggio anche a quello che ha fatto il ministro Kyenge, la detassazione per chi assume in modo tale da favorire tutto quello che è di sostegno, di incitamento all’occupazione giovanile. Ascoltando però la gente dei campi, gli operai, il mondo del lavoro, si raccolgono molti suggerimenti. Occorre che Renzi si metta in ascolto, crei un’équipe per la “Job act”, capace di ascoltare. Noi avremmo anche mille proposte da fargli sul piano operativo. La politica al servizio della gente.

D. – Finora, però, sembra che si sia parlato poco del Sud: lei che cosa ne pensa?

R. – Verissimo. C’è una questione nazionale che è critica. Il Sud però vive in termini quantitativi il doppio dei problemi, perché soprattutto non ha soluzione. Il Sud, poi, culturalmente è un problema respinto, rimosso. Il Sud deve avere la consapevolezza di valere, però anche di essere sostenuto.

D. – Per chiudere, è possibile che Renzi affronti anche il tema delle unioni civili. Secondo lei, quali paletti vanno messi?

R. – Secondo me, sarebbe una perdita di credibilità, in questo momento. Cioè, in questo momento affronti i veri problemi della gente, che non sono questi. Questo, io gli consiglierei. I temi etici, che dividono maggioranza e minoranza, li tratti dopo. Primariamente, i temi sociali. Questo è il consiglio che io gli darei.

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