Imu agricola, Bonefro ha deciso di reagire. Claudia Lalli: Presentiamo ricorso al Tar contro una tassa illegittima

Con Delibera n .28 del 09.03.2015, il Comune di Bonefro ha aderito in forma congiunta alla proposta dell’Anci Umbria per  il ricorso al Tar del Lazio contro il Decreto legge del Governo n.4/2015, che sancisce il pagamento dell’Imu per i terreni agricoli e una nuova classificazione dei Comuni montani e non montani. L’annuncio del Vicesindaco Claudia Lalli: “Il Comune di Bonefro con il nuovo Decreto legge è stato classificato nella categoria P, ossia Parzialmente montano, liminando tutti i criteri precedentemente esistenti (di territorio montano). Ciò significa che l’esenzione del pagamento Imu sui terreni agricoli, secondo il Decreto del Governo, è valido solo  per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo principale”.
“Una norma – prosegue Lalli – che rappresenta un colpo mortale per l’agricoltura dell’intero territorio regionale e nazionale e che grava sulla testa di molti cittadini. Una tassa ingiusta che mortifica un settore importantissimo per la nostra economia, già particolarmente provato da una tassazione insostenibile e da un mercato  molto competitivo”. “Bonefro – spiega il Vicesindaco – è fortemente penalizzato da questo Decreto legge, si ravvedono in esso profili di illegittimità per diversi motivi: in primo luogo la violazione del principio di irretroattività delle norme tributarie, poi l’irragionevolezza della violazione dell’art.81 della Costituzione, che  riduce l’assegnazione del fondo di solidarietà comunale, quindi entrate certe, sostituendole con entrate future e incerte. Infine l’inattendibilità e l’irragionevolezza dei criteri individuati per determinare il carattere montano o non montano, eliminando i criteri esistenti e richiamando l’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istituto Nazionale di Statistica”.

Per questo si è stabilito di avvalersi del prof. Avv. Antonio Bartolini del foro di Perugia, per proporre ricorso al Tar del Lazio avverso al D.L. n. 45/2015, nei confronti del ministero dell’Economia e delle Finanze, del ministero per le Politiche Agricole, Forestali  e Alimentari, di quello dell’Interno e della presidenza del Consiglio dei Ministri.

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