Impianto di compostaggio di Sassinoro, nuova interrogazione parlamentare di Antonio Federico

Nei giorni scorsi il Tar Campania ha sospeso l’autorizzazione per il funzionamento dell’impianto di compostaggio di Sassinoro (BN) e il 3 novembre prossimo si pronuncerà nel merito. È certamente una notizia importante, ma l’attenzione sulla vicenda – afferma in una nota Antonio Federico – deve restare alta, quindi ho presentato una nuova interrogazione al Ministero dell’Ambiente insieme a Pasquale Maglione e altri colleghi della Camera.


Da anni, raccogliendo le preoccupazioni dei cittadini, denunciamo le carenze di un progetto che non avrebbe tutte le carte in regola, perché in zona c’è già un impianto simile e perché rischia di fare danni in un’area sismica e a forte vocazione naturalistica. L’impianto, infatti, è stato autorizzato dalla Regione Campania a trattare ogni anno 22.000 tonnellate di rifiuti organici a 200 metri dal sito di interesse comunitario ‘Alta Valle del Fiume Tammaro’ che ricade nel Parco Nazionale del Matese in fase di perimetrazione e non lontano dall’area archeologica di Sepino-AltiliaLa perizia condotta dal Comitato tecnico d’ufficio designato dal Tar Campania, infatti, ha confermato l’assenza delle distanze minime, previste dalla legge, rispetto al corridoio ecologico del fiume Tammaro e al centro abitato.


Nel corso degli anni abbiamo segnalato – continua il parlamentare – tutte le carenze del progetto sia al Ministero dell’Ambiente che al Ministero delle Infrastrutture. Abbiamo denunciato il contrasto con le direttive europee e le leggi statali, la potenziale sovrapposizione con un impianto simile presente in zona, il rischio di compromettere l’area del Parco Nazionale del Matese, la possibile incompatibilità con il vicino lago di Campolattaro strategico per l’approvvigionamento di migliaia di cittadini; abbiamo denunciato l’esclusione del progetto dalla valutazione di incidenza in assenza di un apposito studio.


Ora abbiamo chiesto al Ministero quali urgenti iniziative di propria competenza intenda adottare per garantire il rispetto del principio di precauzione e delle direttive europee, in merito alla incidenza dell’impianto sul sito di interesse comunitario ‘Alta Valle del Fiume Tammaro’.
Sulla vicenda di Sassinoro l’impegno mio personale e di tutto il MoVimento 5 Stelle c’è sempre stato, a volte urlato attraverso atti e denunce, altre volte lavorando in silenzio con cittadini e istituzioni. È un impegno – conclude Federico – che continua con la stessa convinzione di sempre: la preoccupazione dei residenti merita rispetto e risposte.

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