Giornata Mondiale ONU per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili. Lembo: necessario impegno politico e civile globale

Venerdì 6 febbraio è la Giornata Mondiale indetta dall’ONU per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili (MGF). Secondo la stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le bambine, ragazze e donne nel mondo che hanno subito una mutilazione genitale, superano i 100 milioni. Le mutilazioni genitali femminili sono un’aberrante violazione dei diritti della Donna – afferma in una nota la Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo – e l’Africa resta il continente in cui il fenomeno è più diffuso, ma la pratica è estesa anche in Medio Oriente, in alcuni Paesi asiatici e in alcune regioni dell’India.   Inoltre, l’aumento dei flussi migratori verso il mondo occidentale ha reso visibile anche nei Paesi Europei il fenomeno delle mutilazioni genitali femminili. Si tratta di una pratica consistente nella rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche. Tali mutilazioni – prosegue la Consigliera – vengono praticate principalmente su bambine tra i 4 e i 14 anni, tuttavia, l’età può essere ancora più bassa; infatti, in alcuni Paesi vengono operate bambine con meno di un anno di vita, o persino neonate di pochi giorni e il tipo di intervento mutilatorio varia a seconda del gruppo etnico di appartenenza, diverse sono le motivazioni per cui vengono effettuate e gravissime sono le conseguenze fisiche, psicologiche e sessuali su chi le subisce in quanto umilianti, traumatiche, estremamente dolorose, rischiose per la vita stessa.
Gli strumenti a disposizione per arginare la criminale pratica delle mutilazioni genitali femminili – precisa la Lembo – oltre all’impegno da un punto di vista legislativo, sono il dialogo, l’informazione  e la formazione, al fine di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze negative delle stesse. In relazione a ciò,   in data 6 dicembre 2012,  la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha approvato l’ “Intesa concernente il sistema di interventi da sviluppare per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili” di cui all’art. 3 della legge 9 gennaio 2006, n. 7 recante “Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazioni genitali femminili”.
Infatti, l’Intesa ha avuto come oggetto l’individuazione di un sistema di interventi da sviluppare, per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili di cui all’art. 3 della Legge 9 gennaio 2006, n. 7.
In attuazione delle predette finalità generali sono state  individuate le seguenti finalità specifiche:
a) Predisposizione di modelli di intervento innovativi e sperimentali finalizzati all’attuazione di una strategia di sistema nazionale volta a favorire la prevenzione del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili  e l’integrazione sociale di donne e minori vittime o potenziali vittime di tali pratiche.
b) Realizzazione di corsi di formazione e aggiornamento specifici mirati a coloro che operano su questo tema o in ambiti connessi, per la facilitazione delle relazioni tra le istituzioni e le comunità migranti interessate dal fenomeno;
c) Promozione di attività informative e di sensibilizzazione
L’Intesa ha previsto uno stanziamento complessivo pari a Euro 3.327.115,00, di cui la quota assegnata a finanziare le attività delle Regioni nell’ambito delle finalità di cui all’art. 2 dell’Intesa ammonta ad euro 3.000.000,00 ed assegna a ciascuna Regione una  quota di finanziamento stabilita in base al numero di presenze femminili di età compresa tra i 4  e 14 anni provenienti dai paesi in cui tale pratica viene adottata.
Al fine di attuare l’intesa a livello regionale è stata sottoscritta una Convenzione tra il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona del Capo del Dipartimento  Cons. Ermenegilda SINISCALCHI e la Regione Molise nella persona del Presidente Paolo di Laura Frattura, all’interno della quale sono state previste una serie di attività di informazione e di formazione  finalizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale fenomeno nonché – conclude la Consigliera Lembo – consolidare e intensificare l’impegno politico e civile globale per costruire un più ampio movimento di opinione che contribuisca a condannare senza mezzi termini le mutilazioni genitali femminili al fine di rendere le donne e le ragazze più consapevoli dei propri diritti anche riguardo alla loro salute sessuale e riproduttiva.

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