Fondazione Molise Cultura presenta il progetto AIDA, spettacoli teatrali legati all’identità Adriatica

Già nota per l’offerta teatrale e performativa, la Fondazione Molise Cultura, torna con delle preziose novità per il mese di Novembre e Dicembre, che mirano alla ripresa delle attività del Teatro Savoia con spettacoli carichi di contaminazione e storie legate all’identità Adriatica.

Soddisfatto il Responsabile del Coordinamento della Fondazione project manager del progetto, Sandro Arco: 

“AIDA si basa sulla necessità di approfondire e rafforzare l’identità “adriatica” dei cittadini di Puglia, Molise, Albania e Montenegro nel contesto dell’area Mediterranea. Albania e Montenegro sono zone accomunate da una memoria recente, ancora non sufficientemente approfondita e conosciuta, in cui i nati dopo il 1985 hanno vissuto continui cambiamenti come primogeniti di Nazioni troppo giovani, col rischio di perdita di punti di riferimento identitari, socio-culturali e storici.  

Il modello che il progetto sviluppa è innovativo; parte da una ricerca scientifica e sociologica, che analizza le esperienze delle comunità, con interviste di esperti ed artisti a cittadini di diverse generazioni delle quattro città coinvolte: Lecce (IT), Campobasso (IT), Ulcinj (MTE) e Tirana (AL), per raccogliere materiale per la creazione della cd. “rete di comunità transnazionale”, in inglese “cross border community network”.

All’interno del benchmarking del progetto AIDA Adriatic Identity through Development of Arts, progetto co-finanziato da European Union under the Instrument for Pre-Accession Assistance (IPA II) Interreg IPA – CBC Italy– Albania – Montenegro, di cui la Fondazione Molise Cultura è uno dei partner internazionali saranno tre gli spettacoli a calcare il palco del Savoia.”

La Presidente Antonella Presutti: “AIDA vuole dimostrare che è possibile considerare l’intera area del Programma (IT-AL-ME) da un unico punto di vista, evidenziando i tanti punti di contatto che esistono tra i cittadini e le comunità dei diversi territori coinvolti. AIDA vuole creare un modello di Identità Adriatica basato sulla consapevolezza della memoria delle comunità. Il modello si è sviluppato lungo due percorsi: una ricerca scientifica e una ricerca sul campo con la comunità attraverso strumenti artistici. Il progetto è stato rivolto alla creazione di reti di comunità nelle città di Lecce, Campobasso, Tirana e Ulcinj che saranno poi riunite con l’obiettivo di creare una rete transfrontaliera di comunità nell’area adriatica. In ogni città si stanno realizzando progetti artistici che coinvolgono attivamente l’intera comunità e tutti gli stakeholders. 

Recuperare la memoria delle comunità e delle città attraverso lo storytelling e le performance artistiche è il risuItato generale a cui si vuole ambire. Risultati specifici in ogni città saranno trasformati in un’unica opera d’arte contemporanea: una produzione teatrale originale che interessa artisti di tutti i territori coinvolti.”  

Così l’Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise Vincenzo Cotugno: “Riscoprire l’identità adriatica attraverso l’arte, valorizzare le culture di diversi paesi attraverso un filo comune che faccia riscoprire il senso di appartenenza ad un’area del Mediterraneo da sempre vicina per storia e tradizioni. Il progetto di cooperazione internazionale AIDA va in questa direzione, e noi come Molise stiamo facendo la nostra parte per la creazione di un “brand” identificativo che promuova al meglio quel turismo esperienziale che rappresenta l’asset principale del Piano Strategico del Turismo e della Cultura regionale”.

GLI SPETTACOLI AL TEATRO SAVOIA

17 Novembre alle ore 21 La Gratitira 

una storia arbëreshë, scritto da Carol Guarascio, Antonio De Gregorio e Marco Caldoro, con regia di Antonio De Gregorio. 

Siamo sulla banchina di un porto del meridione. Una luce fioca. Una panchina ed una bitta solitarie. Un uomo aspetta di imbarcarsi per l’Albania. Ha con se una valigia ed un ombrello. Ha trovato il coraggio, oppure è spinto da necessità, ad imbarcarsi per andare a conoscere il paese dei padri, dell’Aquila a due teste. Lui è Arbereshe, come la mamma che non ha mai conosciuto, se non per i ricordi della zia che lo ha cresciuto. Il suo racconto, come un flusso di coscienza, ci apre un mondo di ricordi e di suggestioni. Di visioni e di canti di un’infanzia perduta, scandita dalla lingua “storta”. Le sue visioni si alternano a momenti di lucidità, fino a prendere il sopravvento e a consegnarci una storia talmente personale da divenire universale. In scena Marco Caldoro, Giada Di Palma, Barbara Petti ed Erika Petti.  Musiche di Giuseppe Spedino Moffa e orchestra formata da Vittorio Sabelli, Marco Molino, Manuel Petti, Lorenzo Mastrogiuseppe e Giuseppe Spedino Moffa. 

5 dicembre ore 21 Storie in tango: Concerto del quintetto “Storie in Tango”. 

Il quintetto è formato da Pasquale Farinacci al violino, Gianluca De Lena al Pianoforte, Morris Capone al Contrabbasso, Mario Muccitto al Bandoneon e Basso Cannarsa alla chitarra

L’obiettivo del quintetto è quello di diffondere l’arte e la musica, nella sua forma originale e rispettandone lo stile e l’intento artistico del grande Maestro Astor Piazzolla. Il genere musicale, oggi apprezzatissimo e diffusissimo in tutto il mondo, nasce dal tango argentino, ma attinge a piene mani nel patrimonio musicale europeo e nella musica popolare balcanica.” 

Tre spettacoli rivolti a tutti con lo scopo di recuperare la memoria delle comunità e delle città attraverso lo storytelling e le performance artistiche.

Tutti gli spettacoli sono gratuiti e accessibili solo con Green Pass.

La prenotazione è obbligatoria ed è disponibile al seguente indirizzo: link

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