Questa mattina al via ufficialmente gli Esami di Stato con il tema di italiano per circa 524.415 studenti. Tra le sette tracce a disposizione per i maturandi sono usciti:
Tipologia A: Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa per l’analisi del testo. L’opera di Tomasi di Lampedusa proposta per l’analisi del testo è, come prevedibile, “Il Gattopardo”. L’opera di Pasolini proposta per l’analisi del testo è una sua poesia tratta dall’opera “Dal diario”. Il titolo, “Appendice 1”, poesia priva di titolo che rappresenta il sunto dell’itinerario letterario che l’autore ha percorso fin dagli anni della sua giovinezza.
Una poesia di Pier Paolo Pasolini è stata proposta agli studenti per la comprensione e l’analisi.
Tipologia B:Piers Brendon, Riccardo Maccioni e Telmo Pievani, gli autori per il testo argomentativo. La prima traccia è un testo tratto dall’opera dell’autore Piers Brendon intitolata “Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo” in cui si parla del New Deal del Presidente Americano Roosevelt a seguito della grande crisi del ‘29.
La seconda traccia è sul tema del “Rispetto” ed è incentrata su un articolo del giornalista di “Avvenire”, Riccardo Maccioni, indicato dall’articolo in questione come la parola dell’anno secondo secondo Treccani e pubblicato il 17 dicembre 2024 sul sito del quotidiano.
La terza traccia è incentrata su un brano dal titolo “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” del filosofo e saggista Telmo Pievani, pubblicato sulla rivista trimestrale “Sotto il Vulcano” che riflette sull’impatto ambientale (con relative tracce materiche) della nostra attuale civiltà e della cementificazione del territorio.
Tipologia C: La prima traccia del tema di attualità un messaggio del giudice Paolo Borsellino. Il testo dal titolo “I giovani, la mia speranza”, pubblicato su Epoca nell’ottobre 1992, che riflette sull’importanza della cultura della legalità portata ai giovani come deterrente a lungo termine per la proliferazione della cultura mafiosa.
La seconda traccia del tema di attualità – tipologia C – riflette sulle piattaforme di social media, soffermandosi sul fatto che vi proliferano contenuti pensati per scatenare il sentimento dell’indignazione e che, proprio a causa di questo, finiscono per saturare la nostra capacità di indignarsi. Il tutto a partire da un testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli – “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa” – pubblicato su 7-Sette, supplemento settimanale del ‘Corriere della Sera’.
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