Emergenza sanitaria in alto Molise. Paglione, sindaco di Capracotta: La regione ci dica chiaramente cosa vuol fare dell’Ospedale di Agnone

«Qualche giorno fa dissi pubblicamente che la tragedia che stiamo vivendo – vale a dire
l’epidemia di Covid-19 – poteva in realtà essere l’occasione per rilanciare definitivamente
l’Ospedale di Agnone e l’intero sistema sanitario dell’alto Molise. Mi pare, invece, che la
tendenza sia tutt’altra».
Cosi Candido Paglione, sindaco di Capracotta, torna a chiedere lumi sulla situazione del
“Caracciolo”. A che punto è – si chiede Paglione – l’iter per l’assunzione dei due medici di
medicina generale per i quali è stato espletato il concorso? Come si sta gestendo questa fase
di emergenza, con riferimento al personale della struttura? C’è la netta impressione – dice il
primo cittadino capracottese – che non ci sia una chiara linea di comando. Chi decide e
come? Insomma, c’è una stasi inquietante e pericolosa. La regione ci dica chiaramente cosa
vuole fare, una volta per tutte, dell’ospedale di Agnone». Che, non serve ripeterlo, è un
presidio indispensabile per tutto il comprensorio.
È così, mentre è ancora vivo lo sdegno per la drammatica vicenda degli anziani ricoverati
presso la casa di riposo Tavola Osca di Agnone, trasferiti presso l’Ospedale di Venafro (sulla
quale, per inciso, a tempo debito, secondo Paglione si dovrà fare piena luce, anche sulla
gestione della stessa struttura e sui controlli) si ripropone il tema delle strutture sanitarie in
Alto Molise.
«Non vorremmo – conclude Paglione – che si utilizzi l’emergenza in atto per sferrare il colpo
di grazia all’ospedale Caracciolo, magari per un preciso disegno i cui contorni, però, ci
sfuggono».
Sull’argomento anche i consiglieri regionali del PD hanno presentato un’interrogazione
rivolta al Presidente della Regione Molise.

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