Dal Molise alla Grande Mela: a New York la Dieta Mediterranea ed i Tratturi del nuovo millennio

La Dieta Mediterranea non è un concetto astratto ma un modello di sana e corretta alimentazione da seguire e praticare perchè è uno degli strumenti che l’uomo possiede per migliorare il proprio benessere psico-fisico. Di questo l’Italia e gli italiani, e con essi tutte le altre comunità che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, ne sono da sempre convinti. Ma da qualche anno su questo argomento sta convergendo l’attenzione anche di tutti gli altri Paesi, “illuminati” da ricerche scientifiche minuziose e dettagliate che dimostrano una stretta correlazione tra il benessere della persona e la dieta mediterranea.
E così iniziano a moltiplicarsi in tutto il mondo le iniziative finalizzate a far conoscere questo vero e proprio “modello di vita”.
L’ultimo in ordine di tempo, organizzato tra l’altro con il patrocinio dell’EXPO, si è tenuto a New York lo scorso 9 aprile. Presso il prestigioso CUNY Graduate Center, all’ombra dell’Empire State Building, si sono dati appuntamento oltre 120 rappresentanti Medici nutrizionisti, Direttori e Responsabili di Programmi pubblici sull’alimentazione, decision makers, operatori della piccola, media e grande distribuzione e della ristorazione (chef, ristoratori), di TradeMissions di Spagna, Grecia, Francia, Turchia e Cipro, giornalisti della stampa specializzata, i quali hanno dibattuto, nel corso di una apposita tavola rotonda, l’importanza di introdurre una dieta bilanciata, sul modello di quella mediterranea, nelle mese scolastiche, degli ospedali, nei bar, ristoranti e in tutt gli altri luoghi pubblici in cui si effettua il servizio di ristorazione.
A questo importante appuntamento ha partecipato da vera protagonista, grazie all’azione della Camera di Commercio di Campobasso e dell’Unioncamere Molise, anche il Molise con le sue aziende ed i suoi esperti, proponendo un intervento specifico dal titolo “From Molise to yourtable. For Real. Territory of origin and new strategies of food traceability system”.
In particolare, la parte scientifica è stata curata dal Prof. Giovanni Scapagnini, uno dei più grandi esperti della materia. Oltre ad essere Professore Associato di Biochimica Clinica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi del Molise, Scapagnini è anche medico neuroscienziato, esperto in meccanismi biologici dell’invecchiamento, soprattutto cerebrale, Professore Associato dell’Istituto di Scienze Neurologiche (CNR Catania) e del Blanchette Rockefeller Neurosciences Institute, West Virginia University, Rockville (MD), USA.
Nel corso dei lavori, il Prof. Scapagnini, unitamente ad Artemis Simopoulos, fondatrice del Center for Genetics, Nutrition and Health di Washington ed autorità incontrastata in fatto di nutrizione,  alla cardiologa Tara Narula ed a Sara BaerSinnott, presidente dell’organizzazione Oldways, la prima “ambasciatrice” della Dieta Mediterranean in America che ha brevettato, insieme alla Harvard School of Public Health, la famosa “Piramide” che ne concettualizza gli aspetti fondamentali, hanno illustrato, con evidenze scientifiche, come la dieta mediterranea incida positivamente sul benessere della persona e sulla longevità.
Successivamente, il Direttore esecutivo della Auxiliary Enterprise dell’Università del Massachusetts, Ken Toong, il Direttore esecutivo della mensa della Yale University, Rafi Taherian, il Direttore della mensa del Campus della RICE University, Johnny Curet, e lo Chef del Davidson College, hanno illustrato come stia cambiando, anche nelle mense universitarie, la concezione dell’alimentazione. Gli studenti sono sempre più consapevoli dell’importanza di una corretta alimentazione e per questo nei menù di questi Istituti universitari, che servono migliaia di pasti giornalieri (una mensa come la University of Massachusetts serve da sola 45000 pasti al giorno !), la dieta mediterranea si sta affermando con forza, con riflessi positivi, di conseguenza, anche per le aziende agroalimentari italiane che vedono nuove opportunità di business in un mercato di vaste dimensioni come quello statunitense.
Questo dato è stato confermato dagli stessi operatori della distribuzione. Presenti, tra gli altri, veri e propri colossi come Colavita Usa, Compass, Sodexo, Sysco, oltre ad operatori che curano anche la piccola e media distribuzione, come la Italian Products, che ha mostrato un elevato interesse per le aziende ed i prodotti molisani.
E a proposito di questi ultimi, il Molise si è presentato con il Pastificio La Molisana, già presente sul mercato statunitense con numeri in continua crescita, con l’azienda vitivinicola Catabbo e con la rete d’imprese “Tipico Italiano” che raggruppa 7 aziende molisane (Pastificio Antenucci, Torrefazione Monforte, Oleificio Principe Pignatelli, Conservificio artigianale di Montagano “Molise Goloso”, Azienda Agricola Chimisso Giuseppe, Masserie Colantuono, i Tesori del Matese) produttrici di una offerta agroalimentare di nicchia, come il vino, l’olio extra vergine di oliva, la pasta, il caffè, le conserve e confetture, i latticini e formaggi ed i tartufi, che rappresentano e qualificano il Molise in tutto il mondo.
Il gruppo di imprese molisane, coordinato dal Dott. Luca Marracino dell’Unioncamere Molise, ha avuto un momento di elevata visibilità nel corso dei lavori pomeridiani della tavola rotonda. Le imprese, introdotte dal Prof. Scapagnini e con il supporto del Dott. Sergio Davinelli, hanno presentato le rispettive realtà ed i progetti sperimentali che stanno realizzando, finalizzati a certificare la qualità delle proprie produzioni.
In particolare, Nicola Di Niro, coordinatore della rete d’imprese “Tipico Italiano”, ha illustrato un filmato evocativo sull’antica transumanza, regalando all’audience un momento di autentica poesia e trasmettendo l’amore e la passione di tutta una regione legata a tradizioni e pratiche che rendono onore non solo alla Dieta Mediterranea, ma ad un modo di fare impresa che sta coniugando valori di un tempo (sostenibili per vocazione), con tecnologie dell’ultima generazione.
Pasquale Catabbo, dell’omonima cantina vitivinicola, ha illustrato un nuovo processo di certificazione avviato per i propri prodotti, finalizzato a garantire il consumatore finale sull’assenza di residui chimici nel vino.
Una lunga storia ed un forte legame al territorio sono stati il filo conduttore della presentazione aziendale del Pastificio La Molisana curata dall’export manager Giuseppe Sacco.
La lunga giornata di lavori si è chiusa con una certezza: il Molise, nonostante le sue piccole dimensioni, è una realtà che riscuote interesse ed apprezzamenti in tutto il mondo. E questo grazie all’impegno, serietà e professionalità di tutte le sue componenti, sia istituzionali che private, a testimonianza che la strada intrapresa è quella giusta e che la collaborazione tra gli enti e le imprese è un elemento essenziale per affermare il Made in Molise al di fuori dei nostri confini regionali.

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