Cresce il disagio sociale, a febbraio sale di 0,7 punti

Confcommercio ha diffuso il Misery index  di febbraio dal quale viene fuori che  l’indice di disagio sociale in Italia sale a 20,4 punti: in crescita di 0,7 punti rispetto a gennaio (19,7 punti), mese in cui si era toccato il valore più basso dall’inizio del 2012. Questo andamento deriva da un modesto aumento della disoccupazione e da una flessione più contenuta dei prezzi dei beni e dei servizi  d’acquisto (dal -1,4% di gennaio a -0,5% di febbraio).
L’aumento rilevato dopo un bimestre di riduzioni va valutato con molta attenzione in quanto riferito ad un mese di transizione di due diversi regimi regolatori del mercato del lavoro che potrebbe aver portato le imprese, in attesa dei decreti attuativi del jobs act, a procrastinare di alcune settimane eventuali assunzioni.
Questo elemento si è associato alle incertezze che ancora caratterizzano l’avvio della ripresa, di cui si colgono molti segnali, ma che stenta a tradursi in un significativo miglioramento dei livelli produttivi, dei consumi e del mercato del lavoro.
A febbraio la disoccupazione è salita al 12,7%, di un decimo di punto rispetto a gennaio e di due decimi nei confronti di un anno prima. I disoccupati si sono attestati a 3 mln 240mila unità (+23mila sul mese precedente e +67mila rispetto a febbraio del 2014). Il numero di occupati è diminuito di 44mila unità su base mensile ed aumentato di 93mila nel confronto annuo. A febbraio le ore di Cig autorizzate sono aumentate del 18% nei confronti di gennaio e diminuite del 36,4% rispetto allo stesso mese del 2014.
Sulla base di questa stima si è calcolato che le ore di Cig utilizzate, sono diminuite di oltre 10mila unità su base mensile collocandosi ai livelli più bassi dall’inizio del 2009. Il numero di scoraggiati è stimato a febbraio in crescita rispetto a gennaio. Il combinarsi dell’aumento dei disoccupati ufficiali e degli scoraggiati e la diminuzione del numero di persone in Cig ha determinato un modesto aumento del tasso di disoccupazione , salito al 16,5%.
Alfredo Magnifico

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