#corpedelascunzulatavecchia/Iniziamo a pensare alle elezioni del 2023, o è presto?

In quel tempo esistevano/non esistevano i partiti politici ed i molisani dovevano fare riferimento per la politica solo agli eletti, non ai partiti. Sembra strano ma era così!
I partiti esistevano solo per i quaranta giorni delle elezioni perché i molisani dovevano capire il loro referente politico con chi si candidasse, quella volta. In pratica quale fosso saltasse come una quaglia.

La politica era diventata come la raccolta delle figurine dei calciatori quando ci fu la possibilità di cambiare squadra anche durante il campionato e la Panini fu costretta a mettere nelle bustine anche le sole maglia da sovrapporre alle vecchie, ma lasciando ben visibile la faccia dell’atleta. In pratica cambiava tutto ma sempre con la stessa faccia.

Per quanto riguardava le elezioni, però, si aveva bisogno anche di un “condottiero” di colui che
potesse navigare nelle procellose acque della politica. Normalmente il nocchiero della nave doveva essere benvoluto assai dalla gente che votava, ma non nelle ultime votazioni allorquando il “nocchiero” si rese talmente impopolare per scelte o per gestioni fatte che la gente era orientata a votare il contrario politico della volta precedente. Il bello di un sistema bipolare è che non devi sprecare energie a capire chi dei due non votare.

Ed arriviamo ai nostri giorni: tra un anno, più o meno, ma anche meno, torneremo a votare per il rinnovo del Consiglio Regionale del Molise. Qui scatta il solito pensiero dei comuni mortali: “oddio sono passati già cinque anni!” scatta anche il pensiero dei consiglieri regionali in carica: “oddio tanto in fretta passano cinque anni?” ovviamente gli eletti vorrebbero contuìinuare ad occupare ancora la poltrona da consigliere, e questa mi sembra un’aspettativa umanamente comprensibile.

Dico umanamente perché politicamente, per come (non) hanno governato la Regione Molise non credo ci possa essere “giustizia” di rielezione in parecchi casi, sia di maggioranza che di
opposizione. Ma andiamo avanti e facciamo due righe anche sul presidente della Giunta Regionale.

Il Presidente Toma, notizia di questi giorni, ha di nuovo esplicitato il desiderio di ricandidarsi e
questo, umanamente, è una cosa condivisibile.

Purtroppo per lui la politica alle volte ha poco di umano, quindi la sua aspettativa potrebbe essere messa in discussione dai molisani tutti.

I molisani, per esempio, potrebbero fare delle considerazioni sulla perdita di tempo avuta per la
(non)costruzione della torre covid, dopo che era stato bocciato il reparto Covid presso il chiuso
nosocomio di Larino. I Molisani potrebbero fare delle serie considerazioni sul fatto che la torre
Covid, qualora si riesca a costruire sarà utilizzabile solo quando avremo sconfitto il Covid? Se
questa seconda possibilità l’avremo, e lo speriamo tutti, cosa ne sarà della torre Covid?

Ci potremmo ambientare un’opera sulla storia di Fonzo Mastrangelo e Delicata Civerra. Perché solo Verona Giuletta e Romeo? Andando avanti: per quattro anni il presidente ha reclamato per sé il titolo di commissario per la sanità, quando, finalmente, anche in barba a norme di legge è stato nominato commissario, cosa è riuscito a fare? Sembra (quasi) niente, ed i molisani ancora aspettano.

Nel bel mezzo del periodo del Covid c’è stata la necessità di assumere in sanità personale per le
emergenze. È stata una manna dal cielo visto che avevamo il blocco del turn over e quindi i reparti erano sotto organico assai. Cosa è stato fatto: assunzioni a partita iva, assunzioni che hanno impossibilitato la stabilizzazione delle pesone assunte a partita iva con innegabile danno per tutta la sanità molisana che si è vista ancora sotto organico i suoi reparti.

Ancora sanità: la nomina dei primari sta avvenendo ora con ritardi di quattro anni dall’inizio delle legislatura e sei mese dalla nomina commissariale. Ma “si dice” che i primari li nomini il Direttore Generale che uno ne ha nominato ed anche (meritatamente) un medico interno già all’ospedale Cardarelli. Quindi di medici spendibili ne abbiamo. Sono contento e meno male visto come sta combinata la sanità tutta.

Passiamo al turismo: alla BIT di Milano ha partecipato il Molise finanziando con duecentomila euro l’ Azienda autonoma di turismo e soggiorno di Termoli e non l’assessorato regionale al turismo.

Perché l’azienda autonoma di turismo e soggiorno di Temoli che dovrebbe rappresentare solo
Termoli e non l’assessorato al turismo che invece dovrebbe rappresentare tutto il Molise?
Ai votanti l’ardua risposta. Queste sono solo alcune delle riflessioni che sto facendo in questi giorni allorquando il Presidente Toma ha manifestato la volontà di ricandidarsi. Oltre a riflettere ho fatto un “giro” tra le pagine dei social dei nostri governanti. Non so se sia rabbia o cosa, ma dalla bacheche dei nostri politici non si leggono altro che diciamo “disappunti” alla manovra amministrativa e legislativa fatta da semplici cittadini nei confronti dei politici.

Rimproveri ed “anatemi” nei confronti ella loro opera politica, dileggiata da normali cittadini.
Io non so se può essere il caso, ma ricandidarsi in questa bufera di critiche, non solo sui social, ma anche tra la gente “comune”, mi sa tanto di “Caporetto” preannunciato. Voglio solo sperare che nel “pacchetto alternativo” che ci verrà proposto non ci sia un altro presidente preconfezionato solo per sconfiggere questo e non per rendere il Molise una regione migliore.

Chi vincerà le elezioni mi interessa sino ad un certo punto, vorrei vivere in un Molise migliore. Solo questo. Oggi abbiamo fatto un piccolo “riassunto delle puntate precedenti”, in altre parole anche oggi abbiamo abbaiato alla luna? Detto questo, con aumentato affetto e decuplicata stima vi saluto cordialmente.
Statevi arrivederci.
Franco di Biase

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