#corpedelascunzulatavecchia/”…. e vieni in una grotta al freddo ed al gelo …”

Voglio rassicurare i cattolici sia praticanti che no, non ho alcuna intenzione blasfema. Detto questo andiamo avanti: stamattina mi sono arrivate queste foto da un caro amico. Sapevo che fosse bravo a scolpire la pietra, avendo avuto modo di vedere un suo lavoro, ma mi ha fatto piacere scoprire il suo lato, per così dire, modellistico. Antonio di Paolo, per chi lo conosce Lupo Rosso, persona che si diletta a lavorare la pietra, ma che in effetti non lo fa per mestiere, con la pietra non ci campa, per vivere provvede diversamente. Il suo soprannome deriva dal colore di barba e capelli e dalla sua grande passione per i cani. Passione che lo ha portato, meritatamente, ad essere (purtroppo) discontinuo con i Vigili del Fuoco. Quindi sicuramente bravo e capace con i cani, ma devo dire anche con le pietre. Nel vedere un presepe del genere, Antonio quando ci ho parlato, da persona timida, riservata ed educata quale è, non ha dato importanza al suo lavoro. Sostiene che è solo un passatempo e che la sera quando torna a casa gli serve per svagarsi dalla giornata lavorativa anche se poi fa arrabbiare la moglie perché lavorando la pietra alza tanta di quella polvere che mette sembra che abbia nevicato sul suo posto “di lavoro”. Ma questo è quello che facciamo tutti noi sposati, ma vi giuro, signore mogli che leggete, che non lo facciamo apposta e che siamo contenti di esserci sposati con voi.

Antonio non si accetta come scultore, si definisce un autodidatta che ha iniziato la sera sul tavolo del soggiorno, mentre aspettava che fosse pronta la cena, a lavorare un pezzo di legno con un taglierino, quello che usiamo tutti per tagliare qualche foglio e, purtroppo, qualche dito, Antonio invece di tagliarsi un dito faceva invece un regalo per la sua allora fidanzata. Ed ecco il primo lavoro di Antonio Lupo Rosso.

Io ed Antonio siamo cresciuti insieme, in campagna si sa ci si organizza diversamente con il divertimento ed il gioco, in campagna spesso i giochi ce li inventavamo e costruivamo i giocattoli. Persone come Antonio hanno portato avanti questo aspetto della vita e quindi, come ha detto lui stesso, nel corso degli anni iniziando a lavorare con la pietra per costruire cucine in muratura e camini ha iniziato a prendere “confidenza” con la pietra e con “mazzola e scarapielle” e quindi dopo aver intagliato un pezzo di legno ed averci ricavato un cuore per l’allora fidanzata ed attuale moglie, ha iniziato a dare di mazzola e scarapielle per cercare di far uscire qualcosa dalla pietra.

Da persona esperta per altri lavori, ha iniziato a lavorare la pietra e vedendo che le mensole si potevano tirar fuori, timidamente, ma con tenacia, ha iniziato a fare, per esempio, dei vuota tasche da mettere all’ingresso. Quelle cose che ci aiutano a non dare la colpa alle nostre mogli quando non troviamo qualcosa.

Dalle mensole e dai vuota tasche il nostro Lupo Rosso ha iniziato a lavorare la pietra con maggiore confidenza e con sempre maggiore maestria. E, sempre e solo da autodidatta, è arrivato…………

Chiedo scusa per la scarsa qualità delle immagini, la prossima volta chiamerò il mio amico Pasqualino il paparazzo per rendere giustizia al lavoro di Antonio.

I presepi che ha fatto in questi giorni, regalandoli a parenti ed amici non rappresentano un punto di arrivo del suo essere autodidatta, ma un sempre nuovo punto di partenza che si aggiorna ogni giorno con nuove idee e nuovi esperimenti.

Stamattina quando ho visto la foto che ho messo su questo scritto, mi è venuto proprio da pensare. “…vieni in una grotta al freddo ed al gelo…” il freddo patito in questi giorni che porterà alla gioia del Natale, Antonio l’ha impressa in una pietra, “rente a nu cantone” come diremmo in dialetto. Oggi al telefono credo mi abbia ripetuto in cinque minuti almeno otto volte che lui non si considera un presepista e che i pastori del suo presepe li ha comprati, te ne do atto, ma ti do atto anche che riesci a trarre il calore da qualcosa che è fredda per natura e per antonomasia.

Io, Antonio, ti dico vai avanti, continua a “divertirti” come piace dire a te, ma tienici informati sui tuo lavori. Ci piacerebbe condividerne la bellezza e la precisione.

Mò scusate se ho parlato di un mio amico, con nessuna intenzione di tipo commerciale, ma se lo meritava.

Con immutato affetto e raddoppiata stima: statevi arrivederci.

Franco di Biase

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