Convenzione del Servizio 118/Manzo (M5S): Serve una operazione verità. Pronta una mozione

In molte regioni d’Italia la risposta territoriale all’emergenza-urgenza è affidata in convenzione alle associazioni di volontariato. A questi uomini e donne che svolgono un servizio, pilastro della sanità senza scopo di lucro, e a tutti i medici e operatori della rete, va il nostro sentito ringraziamento. Tuttavia, in Molise, la programmazione che riguarda il 118 non sembra avere vita facile perché, come il resto delle azioni determinanti la normalità dell’accesso al diritto alla salute, è sotto scacco della politica. E’ indispensabile quindi presentare una mozione per compiere un’operazione verità anche sul servizio di emergenza territoriale 118. E’ gravissimo il ritardo di Asrem e Regione in merito a decisioni fondamentali per il servizio salva-vita la cui convenzione è scaduta da tempo. 

Al presidente Toma chiediamo di conoscere come mai non abbia portato a conclusione le procedure amministrative avviate nel 2019. A fronte di quello che è accaduto in queste ultime settimane, vorremmo chiarisse una volta per tutte come intende risolvere l’emergenza. Ovvero in convenzione con le associazioni, oppure con un bando pubblico aperto anche ai privati? La vicenda merita, anzi esige, risposte immediate. Le disposizioni del Terzo settore sono state recepite in notevole ritardo. Le associazioni di volontariato, forti della propria esperienza, non ritengono la soluzione avanzata dall’Asrem in grado di risolvere le problematiche. Non solo: sembra che nulla si faccia per fronteggiare l’aumento esponenziale dei costi per l’erogazione del servizio al quale si somma la progressiva carenza di personale medico. 

Basta scorrere l’albo pretorio dell’Asrem per verificare le numerose cessazioni dal servizio che sono state presentate in queste settimane. La questione del servizio in convenzione è datata ed è stata affrontata in maniera politicamente diversa nell’ultimo quarto di secolo. Per restare agli ultimi atti prodotti, che hanno effetti sul servizio, tocca ricordare che nel 2008, il costo singolo complessivo (ambulanza e 2 soccorritori per 24 ore) ammontava a 263,59 euro. Nel 2017, con decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal debito, sono stati definiti i requisiti minimi per l’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi di trasporto e soccorso sanitario, prevedendo tre anni di tempo per l’adeguamento ai requisiti strutturali: due per quelli tecnologici e uno per quelli organizzativi.

Con delibera dell’11 gennaio 2018, l’allora presidente della Regione Molise dava indicazioni all’Asrem per procedere senza soluzione di continuità alla proroga dei rapporti convenzionali in essere con la Croce Rossa italiana e con le organizzazioni di volontariato che gestiscono il Set 118 – convenzioni scadute il 31 dicembre 2017 – fino al 31 gennaio 2019, nelle more della piena operatività del Codice Unico del Terzo Settore che avrebbe dovuto trovare piena applicazione entro e non oltre 18 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo (3 luglio 2017 n.117). E’ evidente che i 18 mesi siano trascorsi da un pezzo senza che la politica procedesse nel senso indicato. Nel 2019, con il successivo decreto del Commissario ad acta numero 2, si prendeva atto della scadenza delle convenzioni nonché la necessità di breve dilazione del termine per l’adozione delle misure necessarie a garantire la continuità del servizio. Nel febbraio dello stesso anno (2019) seguirono l’approvazione della linee guida per la regolamentazione e lo svolgimento delle attività di trasporto sanitario di emergenza, approvate a marzo. Successivamente, sempre nel 2019, l’Asrem pubblica l’avviso di selezione per l’affidamento in convenzione alle organizzazioni di volontariato e alla Croce Rossa Italiana. Da allora ad oggi il vuoto.

Inoltre, nel 2014 la Corte di Giustizia europea ha chiarito che i servizi di trasporto sanitario di urgenza possono essere attribuiti in via prioritaria e con affidamento diretto alle associazioni di volontariato, anche in mancanza di qualsiasi pubblicità, purché l’ambito normativo e convenzionale in cui si svolge l’attività delle associazioni contribuisca effettivamente alla finalità sociale e al perseguimento degli obiettivi di solidarietà ed efficienza di bilancio.

Il Tar del Piemonte, sempre nello stesso anno, ha puntualizzato i meccanismi dei rimborsi, disponendo che le associazioni possano avere la disponibilità di locali presso gli ospedali per consentire il servizio nel suo complesso. In più in determinati casi si possono riconoscere buoni pasto agli addetti. L’anno successivo il Consiglio di Stato ha avallato la legittimità di un sistema convenzionale basato sul meccanismo del rimborso dei costi del servizio. Intanto mentre altre Regioni aumentano i fondi, il Molise si distingue negativamente, questa volta colpendo la membrana più delicata tra gli ospedali e il cittadino. Questo scenario ovviamente fa il paio con i dati preoccupanti sullo spopolamento: non si scappa più dal Molise solo per cambiare vita, ma anche e soprattutto per rimanere in vita.

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