Cittadinanzattiva : Il TAR rigetta i ricorsi del Neuromed e dell’AIOP per l’annullamento del DCA per la gestione delle liste d’attesa

La recentissima pronuncia del TAR che rigetta i ricorsi dell’Istituto Neuromed e dell’Associazione Italiana Ospedali privati AIOP, è per Cittadinanzattiva Molise una grande soddisfazione, che giunge proprio in un momento in cui ci si sta mobilitando su tutto il territorio nazionale per il rilancio di un Servizio Sanitario Accessibile e Universale. “URGENZA SANITA’ è la nostra mobilitazione per confermare l’importanza che ha il SSN quale struttura di coesione sociale.

Cittadinanzattiva Molise interviene nel 2020 ad Opponendum ai ricorsi in questione, proprio per evidenziare come il Piano Regionale delle Liste d’Attesa, mette al centro la garanzia del diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie, con tempi e procedure garantite.

Cosa vuol dire?

Il Piano Regionale di governo delle liste di Attesa prevede che annualmente deve essere redatto il Piano delle Prestazioni erogabili “contenente la definizione dell’elenco e dei volumi di prestazioni ambulatoriali, specifici per branca e diagnostica strumentale, programmati in risposta ai fabbisogni previsti, sia nel pubblico che nel privato accreditato, al fine di quantificare le prestazioni necessarie in termini di prime visite/primi esami e controlli.

La definizione dei volumi di prestazioni è infatti essenziale per programmare una corretta risposta ai bisogni previsti sia nel pubblico che nel privato accreditato, rispettando i tempi di attesa entro i quali devono essere garantite le prestazioni.

Il Piano nazionale di Governo delle Liste d’Attesa, prevede inoltre che le tempistiche indicate devono essere garantite per tutte le prestazioni, competendo alle Regioni di governare appropriatamente le agende di prenotazione proprio per rispettare i termini temporali.

Proprio Ieri ci è pervenuta la segnalazione di una paziente oncologica comunicandoci il disservizio nella prenotazione di visita oncologica, raccontandoci che prenotando la visita di controllo, il CUP la prenotava per fine anno, mentre il Reparto di Oncologia dell’ospedale Cardarelli dichiarava di segnalare regolarmente le giornate disponibili per le visite, avendo ampia disponibilità per le prenotazioni.  La signora oltre a denunciare l’accaduto a noi si è mobilitata anche per segnalare il disservizio alla ASREM.

Il governo delle liste di Attesa, quindi oltre ad avere una unica agenda di prenotazione dove devono confluire tutte le strutture pubbliche e private accreditate, introduce numerosi altri miglioramenti per i cittadini:

la gestione trasparente degli accessi alle prestazioni, la gestione di tutte le prenotazioni attraverso un Centro unico di Prenotazione,

 Intercetta eventuali prenotazioni contemporanee effettuate per natura opportunistica, la consultazione online delle liste aggiornate in tempo reale, il pagamento del ticket con bancomat e carta di credito, la visualizzazione degli appuntamenti già prenotati, la ristampa del promemoria, i percorsi di tutela al fine di garantire il rispetto delle tempistiche di erogazione dei servizi, la effettiva presa in carico del paziente per la prosecuzione delle cure o degli accertamenti.

Il passaggio al sistema centralizzato per la gestione del “Centro unico di Prenotazione” è stato oggetto di Gara con un importo di € 7.508.062,50 per un servizio gestito da parte di un “operatore” specializzato con il compito di coordinare tutte le agende di prenotazione. Per l’attuazione del Piano Regionale delle Liste d’Attesa, la Regione Molise ha avuto assegnato la somma di € 5.893.860,92 destinata proprio allo specifico obiettivo della digitalizzazione del CUP regionale.

La salute cosi come recita l’art. 32 della Costituzione è un diritto per tutti, ma è anche un dovere di tutti esigerlo, anche in virtù dei 14 Diritti della Carta Europea del malato, di Cittadinanzattiva.

Lo Sportello di Cittadinanzattiva ubicato presso l’ospedale Cardarelli offre un servizio di informazione, orientamento e tutela per supportare il cittadino ad esigere i propri diritti.

La sentenza afferma che il Diritto alla salute non è un servizio che si può gestire secondo le aspettative personali  ma invece deve rispettare ciò che le leggi impongono.

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