Cisl Poste: non vorremmo che gli errori degli altri li debbano pagare i lavoratori postali

La decisione dell’AGCOM di riconoscere a Poste Italiane solamente 700 milioni di euro – dichiara il Segretario Generale Nazionale della CISL Poste Mario Petitto -, per un biennio, per i costi del servizio universale di recapito su tutto il territorio nazionale è l’ennesima beffa perpetrata ai danni dell’Operatore postale pubblico. Sono anni ormai che lo Stato riconosce a Poste Italiane solamente la metà dei costi reali sostenuti per garantire il servizio universale con evidenti ripercussioni negative sul conto economico del settore postale, in grave crisi in tutto il mondo.
Negli ultimi quattro anni siamo stati costretti a tagliare diecimila zone di recapito tra l’indifferenza generale di tutti quelli che si appassionano alle sorti di altre aziende tranne che di quella postale.
Alla vigilia di un nuovo Piano di Impresa, annunciato per Ottobre, e nel mentre si discute di preparare Poste Italiane alla quotazione in borsa e alla vendita del quaranta per cento del capitale sociale, la decisione dell’AGCOM aggrava le condizioni finanziarie dell’azienda postale, trascinata tra l’altro nella vicenda scabrosa di Alitalia con tutti i rischi connessi.
SLP condivide le preoccupazioni espresse dall’AD Caio sia sulle decisioni negative dell’AGCOM sia sulle scelte di chiara matrice industriale per quanto riguarda la vicenda Alitalia.
Sugli attuali sviluppi di Poste – interviene anche il Segretario della CISL Poste Molisana Antonio D’Alessandro – c’è un enorme perplessità, poiché il nuovo AD di Poste Francesco Caio, ha delineato uno scenario di un’azienda che non va bene, quindi è impensabile toglierle ulteriori capitali. Non vorremmo che gli errori degli altri li debbano pagare i lavoratori postali.

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