Biocom, la centrale mai costruita, ma i soldi sono spariti sul conto corrente di qualcuno

In questa Regione sono spariti oltre 300.000 euro di soldi pubblici, destinati alla costruzione di una centrale a Termoli ( Scandalo BIOCOM ) . La centrale non ha mai visto la luce, ma i soldi sono spariti sul conto corrente di qualcuno.  Per la verità su questo scandalo era stata aperta un’inchiesta che vedeva indagato l’attuale Presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, ma per vicende ancora tutte da chiarire il magistrato che indagava è stato improvvisamente trasferito e da allora non si è saputo più nulla. Poi, nel bel mezzo del periodo ferragostano, quando in Molise politici (rigorosamente di sinistra), avvocati di grido e qualche magistrato si ritrovano tutti insieme appassionatamente in una nota struttura residenziale sulla costa molisana, il consigliere regionale Nunzia Lattanzio scrive sul suo profilo Facebook di aver saputo da Frattura in persona di essere stato archiviato nella vicenda, e che la notizia gli sarebbe stata “notificata “.  In una Regione normale questo non sarebbe stato possibile, per il semplice fatto che le archiviazioni non vengono “notificate” all’interessato.
E allora sorgono alcune domande:
1) Se davvero c’è stata archiviazione, come è possibile che un’ inchiesta di questa gravità, su fatti riportati a livello nazionale dalla trasmissione RAI Report, con intervista ad un inquirente che parla di cose “turche”, possa essere archiviata?
2) Chi è la gola profonda della Procura che avrebbe “notificato” a Frattura la notizia della sua presunta archiviazione? Frattura ha il dovere di chiarire.
3) Come è possibile che la Procura di Campobasso non abbia aperto un fascicolo per la fuga di notizie ?
4) Perché nell’inchiesta sull’ex questore di Campobasso Pozzo, per la stessa e identica ipotesi di reato, sono stati sequestrati i PC di un magistrato e di due giornalisti?
Sono trascorsi quarantadue giorni dall’annuncio. Tace la Lattanzio, tace Frattura, tace la Procura di Campobasso.  E allora, visto che impunemente è possibile far sparire 300.000 euro di finanziamenti pubblici senza risponderne, e senza che nessuno ne chieda conto, sono costretto a confessare: li ho presi io, e voglio essere incriminato per questo. Nessuno pensi che questa vicenda finisca a tarallucci e vino, come ormai si è abituati a credere…
Sen. Ulisse di Giacomo

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