Asili/Uecoop Molise, in Regione offerta educativa sotto parametro fissato da UE

I posti nei servizi educativi rivolti alla prima infanzia coprono in regione solo il 21,5% dei potenziali utenti – i bambini con meno di 3 anni, dotazione questa ben al disotto del parametro del 33% fissato dall’Unione Europea già per il 2010; con una spesa pro-capite dei comuni molisani pari ad euro 324 si investe meno solo in Basilicata, Puglia, Campania e Calabria. E’ quanto emerge da un’analisi di Uecoop Molise l’Unione europea delle cooperative in occasione dell’ultimo report Istat 2019 sull’offerta dei servizi all’infanzia.

Negli ultimi tre anni poi si è assistito ad una vera e propria stangata sulle famiglie con un balzo del 27% della spesa per mandare i figli all’asilo con una copertura del servizio che rimane ampiamente insufficiente e sotto la media europea. Con 3 bambini su 4 che non hanno il posto al nido – evidenzia Uecoop – si fa sempre più urgente un intervento a livello nazionale che migliori la dotazione sull’accoglienza integrando servizi pubblici e privati.

L’asilo è ormai un servizio essenziale per la conciliazione tra vita familiare e lavoro – continua Uecoop – considerato che ogni anno fra gli oltre 49mila mamme e papà che lasciano il proprio posto di lavoro il 36% lo fa proprio per incompatibilità fra i propri impegni professionali e le esigenze di cura dei figli, il 27% per l’assenza di parenti di supporto e il 9% per l’elevata incidenza dei costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter e/o per il mancato accoglimento dei figli al nido. In 7 casi su 10 sono le mamme a dire addio al lavoro, mentre il resto è rappresentato dai papà che però fanno registrare un trend in crescita costante e sono più che triplicati negli ultimi cinque anni. 

Una situazione che sempre più spesso porta il welfare privato a integrare quello pubblico grazie ad accordi aziendali nei quali ai primi 4 posti dei servizi più richiesti ci sono proprio quelli che riguardano la scuola e l’istruzione dei figli (79%), la salute (78%), l’assistenza (78%) e la previdenza (77%) secondo un’analisi di Uecoop su dati Assolombarda. Per rispondere a questa domanda di assistenza – sottolinea Uecoop – oltre ai servizi tradizionali pubblici e privati che rappresentano l’80% dell’offerta, stanno crescendo offerte alternative come gli asili aziendali per i figli dei dipendenti con il 2% del totale o i mini nido con “tate” le cosiddette “tagesmutter” che seguono piccoli gruppi di bambini in grandi appartamenti attrezzati pari all’1% e diffusi soprattutto nelle grandi città e a livello regionale in Trentino Alto Adige. Tutti questi servizi – sottolinea Uecoop – sono spesso realizzati insieme a cooperative in grado di offrire personale già formato e locali adatti ma è urgente – conclude Uecoop – potenziare l’offerta per mettere il servizio sull’intero territorio nazionale al livello della media europea.

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