Altopiedi ( FdI – AN): solo uniti si ottengono risultati soddisfacenti, riprendiamo il dialogo

altopiedi fdiisLe Europee del 25 maggio sono archiviate, ed anche il primo turno delle amministrative ha ormai assunto i contorni definitivi: il quadro che emerge denota lo “sfondamento” al centro del PD renziano a scapito del populismo grillino e del centrodestra che deve ormai affrontare seriamente la questione del post – berlusconismo. Il Molise, che da sempre rappresenta un valido indicatore delle tendenze nazionali, ha evidenziato il trend anche nella amministrative, per questi motivi il Portavoce Provinciale di Isernia di Fratelli d’Italia – AN – Alessandro Altopiedi – ha espresso alcune considerazioni sul centrodestra e sulle future sfide che lo attendono.

Terminata la campagna elettorale, elaborati i dati, accertati vincitori e vinti è tempo di trarre un bilancio di quanto avvenuto lo scorso fine settimana con gli elettori molisani chiamati alle urne per le Europee e per il rinnovo di numerose amministrazioni comunali.
Se per quanto concerne il quadro europeo possiamo dirci soddisfatti, avendo sfiorato, a livello nazionale, il quorum e raddoppiato i consensi rispetto a solo un anno fa, per quanto riguarda l’aspetto delle amministrative il discorso da fare è diverso. In tempi ormai remoti proponemmo di superare le divisioni ed personalismi del centrodestra molisano con lo strumento delle primarie, ma purtroppo non fummo ascoltati. Alla luce dei risultati raggiunti non possiamo fare a meno di notare che la forza del centrodestra risiede nella sua compattezza. È giunto il momento, dunque, di ragionare sulle concrete possibilità di crescita che assieme possiamo avere nella nostra Regione. Siamo ormai consapevoli del peso di ciascuno di noi e, al tempo stesso, della necessità di trovare la quadra per i futuri appuntamenti elettorali. Non è più tempo per linee politiche calate dall’alto o imposte da una sola forza della coalizione, così come, allo stesso modo, bisognerà abbandonare posizioni “in solitaria” o di chiusura aprioristica al confronto. Sarebbe necessario abbandonare personalismi e simpatie più o meno legittime e concentrarci, invece, sui progetti che potremmo realizzare assieme. Solo uniti si raggiungono risultati soddisfacenti, per questo riprendiamo il dialogo e cominciamo a ragionare con lungimiranza. Il tempo dello scontro è finito, la gente ha bisogno di risposte concrete che il centrodestra, con tutte le sue anime, può dare; per il futuro sarebbe auspicabile tentare nuove esperienze, come quelle delle primarie, che hanno tanto giovato al centrosinistra perché uniti possiamo farcela”.

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