Trasporti pubblici/ Pcl: necessaria una azienda speciale regionale dei trasporti

E’ da molto tempo che vengono denunciate soprattutto dagli operai pendolari i gravissimi disagi causati dalla deficienza del trasporto pubblico regionale, tutti rimasti irrisolti, ed aggravati in questo periodo della “ripartenza” durante l’epidemia. La lotta intrapresa dagli operai Sevel in particolare è di grande esempio e può fare da apripista per dare una risposta sia rispetto alle esigenze immediate-quotidiane, sia in prospettiva per una gestione alternativa del sistema regionale dei trasporti.

I punti immediati fondamentali riguardano: a)- il mancato adeguamento da parte dei concessionari alle norme di sicurezza anti Covid con il conseguente potenziamento delle linee e del numero dei mezzi a parità di utenti e corse ; b)- la questione delle insufficienti fermate ( anche da prima dell’epidemia) che costringono i lavoratori ad usare mezzi propri o soluzioni di fortuna ed in alcuni casi ad affrontare percorsi lunghi a piedi; c)- l’iniquo aumento del prezzo di abbonamenti e biglietti . Disagi gravissimi che hanno costretto alcuni lavoratori addirittura a perdere la giornata lavorativa, e, ancor più grave, di recente, a rischiare i contagi laddove n on è rispettato il numero giusto per corsa .

E sul punto andrà anche rivendicata una misura di riparazione economica agli operai che hanno perso la giornata a causa di tale insufficienza del servizio . Nè si può andare avanti col fatto che, di volta in volta, gli operai, per far rispettare le norme anti covid dal concessionario devono chiamare la polizia, peraltro con la conseguenza che comunque altri operai rimangono appiedati . Al danno si è poi aggiunta la beffa: a fronte dell’aumento di tali gravi disagi, si è anche preteso un aumento del 40% di abbonamenti come denunciano gli operai.

Pertanto diffidiamo pubblicamente la Giunta Regionale Toma ad adottare immediatamente i seguenti provvedimenti da imporre al concessionario : – Un piano di fermate idonee ad evitare i disagi dei lavoratori nel raggiungimento nei luoghi di lavoro, a partire dalle esigenze poste dagli operai della Sevel, ma ovviamente per tutte le situazioni pendolari di lavoratori o studenti; – L’eliminazione dell’aumento del 40% del prezzo di abbonamenti e biglietti; – Un numero di mezzi idoneo a garantire un numero minore di passeggeri per corsa e gli adeguati DPI sul mezzo, in modo da rispettare la sicurezza sanitaria anti Covid .

In prospettiva si tratterà di unire queste rivendicazioni parziali ed immediate ad una piattaforma di gestione alternativa del trasporto regionale : UN’AZIENDA SPECIALE REGIONALE DEI TRASPORTI per una gestione pubblica , sotto il controllo sociale dei lavoratori, degli studenti e degli utenti, che pianifichi le effettive esigenze di mobilità eliminando i disagi predetti , e che elabori una politica dei prezzi e di agevolazioni o gratuità anche in funzione delle condizioni sociali degli utenti (tenendo presente che la gratuità dei trasporti almeno per le classi lavoratrici e popolari implica una piattaforma ancora più generale connessa alla fiscalità generale, pur da sviluppare); Del resto se i fondi per l’ acquisto dei mezzi e per i costi del servizio sono pubblici non si comprende a cosa serva la concessione ad un gruppo privato, se non a regalargli profitti sulla pelle di lavoratori, studenti e utenti . Tanto più che solo in tal modo s i potrà costruire un servizio nel quale la salute dei lavoratori e degli utenti in generale non debba essere sacrificata sull’altare del profitto privato del concessionario .

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – MOLISE

Commenti Facebook