Superbonus 100%, M5S : prolungare la misura, cessione multipla e Iacp. Via i vincoli

Il Molise delle famiglie e dell’edilizia invoca il Superbonus 110% e lo vuole migliore.
Questa la fotografia venuta fuori dalla giornata che il MoVimento 5 Stelle Molise ha voluto dedicare al Superbonus, accogliendo l’ispiratore della norma, Riccardo Fraccaro, che ha visitato uno dei cantieri sorti grazie alla misura, e messo intorno ad un tavolo cittadini, professionisti, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni a più livelli. Tutti concordano sul fatto che il Superbonus rappresenti una opportunità di crescita e sviluppo, che coniughi riqualificazione energetica, transizione ecologica e rilancio dell’edilizia, quindi crescita dei posti di lavoro.

Tuttavia la norma va potenziata, prorogata, estesa, stabilizzata sul piano normativo, perché ad esempio i continui cambi normativi e l’aumento dei costi delle materie prime minano il potenziale della misura. In Molise ci sono 702 cantieri attivi per oltre 132 milioni di euro di interventi già ammessi a detrazione, di cui oltre 86 milioni di lavori già conclusi e circa 500 milioni di euro di cantieri attivati. Sono numeri che crescono ad un ritmo più lento che in passato. Migliaia di imprese sono infatti in difficoltà, perché si ritrovano con il cassetto fiscale pieno di crediti, ma senza liquidità per poter finanziare i lavori.

Per fornire risposte il Movimento 5 Stelle è al lavoro sia in Parlamento che in Consiglio regionale.
Giorni fa, alla Camera dei deputati, grazie alla spinta del MoVimento, il Governo nazionale è stato impegnato a definire un quadro normativo che consenta ulteriori cessioni per tutti i crediti generati dal Superbonus, in modo da completare i lavori avviati. Inoltre nell’ambito del decreto Energia, il cui relatore è il nostro Antonio Federico, è stato proposto un emendamento che mira ad eliminare il vincolo del 30 per cento di lavori realizzati entro giugno sulle unifamiliari.

Non solo. In Consiglio regionale stiamo lavorando per estendere la misura quanto più possibile, anche all’edilizia popolare. Solo in provincia di Campobasso ci sono 4500 alloggi popolari che potrebbero essere riqualificati in modo da garantire a migliaia di famiglie abitazioni migliori, più vivibili, più sicure sul piano sismico e più efficienti a livello energetico: parliamo di interventi che hanno un impatto potenziale da 1 miliardo di euro. 

Ma è giunto il momento di coniugare anche transizione ecologica e tutela del paesaggio. Su questo piano un altro emendamento al decreto Energia prevede l’estensione del fotovoltaico nei centri storici. In pratica vogliamo rendere solamente prescrittivi i pareri delle Sovrintendenze sulle richieste di impianti fotovoltaici che ricadano in zone storiche.

Il Molise, infatti, è quasi sottoposto del tutto a vincoli, così se da un lato preservare il patrimonio architettonico e storico esistente è un vanto, allo stesso temporendere gli edifici energeticamente efficienti e indipendenti deve diventare possibile, naturalmente nel pieno rispetto della bellezza dei nostri borghi.

Sarebbe un’altra spinta all’occupazione e allo sviluppo, ovviamente senza intaccare i tesori che i nostri centri storici conservano. Piccoli e piccolissimi comuni potrebbero beneficiarne in termini di vivibilità, quindi di attrattività, per contrastare lo spopolamento. E sappiamo quanto ciò sia importante per una regione alle prese con un calo demografico devastante che sta impoverendo oltremisura il tessuto socio–economico dell’intero territorio. 

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