Sanità/ M5S: proposte e soluzioni su carenza personale, rapporto con i privati, continuità assistenziale e Piano Operativo

Da mesi il governatore del Molise, Donato Toma, svilisce il dibattito sullo stato della sanità molisana pretendendo per sé il ruolo di Commissario e dimenticando di fare l’unica cosa utile: fare proposte. La Regione Molise, infatti, potrebbe e dovrebbe intervenire.
Alla vigilia del Consiglio monotematico sulla sanità chiesto e ottenuto dal MoVimento 5 Stelle, abbiamo presentato una serie di soluzioni che riguardano i punti deboli del sistema sanitario regionale.


Prima di tutto prevediamo suggerimenti al Piano operativo 2019-2021, garantendo una rete dell’emergenza-urgenza completa per evitare trasferimenti fuori regione; prevedendo un presidio di area disagiata ad Agnone e Punti di primo intervento, aperti almeno 12 ore al giorno e integrati con le guardie mediche, a Larino e Venafro. Allo stesso tempo chiediamo di riaprire il dibattito con il Comitato Percorso Nascita per ripristinare gli standard di sicurezza del Punto nascita di Termoli.


Ma chiediamo anche di riequilibrare il rapporto con i privati, ridefinendo il budget spaventoso alle strutture accreditate e bloccando interamente l’extrabudget.
Inoltre per risolvere il grande problema della carenza di personale, bisogna accelerare i concorsi per il personale medico e paramedico, ma anche quello per i primari; garantire maggiori risorse per finanziare almeno 10 borse di studio ogni anno per medici specialisti; valutare di potenziare i Pronto soccorso impiegando laureati specializzandi idonei a intervenire sui codici bianchi e verdi.


Inoltre è ora di dare maggiore concretezza alla continuità assistenziale, predisponendo un nuovo piano di sicurezza. Bisogna rinnovare e rendere meglio raggiungibili le strutture per le guardie mediche, ma anche potenziare il parco mezzi per i medici e prevedere un sistema di telesoccorso.


Tutte queste proposte sono state pensate e vagliate ascoltando i tecnici, i Comitati e i cittadini. Sono proposte concrete che possono aiutare il nostro sistema sanitario, che porteremo all’attenzione del Consiglio regionale e sulle quali chiederemo un’ampia convergenza.


Oltre a presentare proposte, però, domani chiederemo anche ai Commissari ad acta quanto è stato fatto di ciò che era previsto nei loro decreti di nomina. Ad esempio chiederemo loro se le risorse della sanità sono finite davvero nel conto sanitario, perché spostare fondi al comparto in maniera tardiva, o non farlo affatto, significa mettere in difficoltà tutto il sistema.


Lo ripetiamo ancora una volta: noi non difendiamo a priori i Commissari, difendiamo l’idea della separazione delle cariche di Commissario ad acta e governatore che è ben altra cosa. È un concetto che abbiamo difeso e che difenderemo sempre perché ancora oggi i molisani pagano i danni procurati in sanità proprio dalla politica.


Tuttavia, a prescindere da chi ricoprirà il ruolo commissariale, le nostre proposte non cambiano. È imbarazzante dover continuare ad ascoltare Toma che parla esclusivamente della propria nomina a Commissario senza portare soluzioni in Conferenza Stato-Regioni.

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