Politica/ Il ‘nuovo’ PD dalla Schlein a…Ruta

di Stefano Manocchio

La vittoria alle primarie del PD da parte di Elly Schlein, fuori dall’enfasi di tante dichiarazioni, rischia veramente di generare un piccolo terremoto interno ad un partito che della struttura burocratica e centralista ha fatto finora una bandiera. Ora, diciamola tutta: aldilà- forse- del ristretto gruppo di persone del comitato elettorale e qualche buon ‘sponsor’ partitico (leggi on. Boccia) erano veramente in pochi a scommettere su questo risultato contro un competitor dato come favorito, appunto perché appoggiato dagli apparati interni e da buona parte dei circoli. La politica a volte (raramente però) riesce anche a sorprendere. Ma veniamo al Molise.

La nostra regione spesso va in controtendenza e a volte diventa addirittura laboratorio sulle operazioni politiche future dei partiti, un po’ come lo Iowa per le presidenziali USA. Così è capitato anche stavolta, visto che dalle nostre parti ha vinto Bonaccini grazie all’apporto ed al peso politico di Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli, che soprattutto a San Martino in Pensilis e Riccia hanno messo il carico pesante riducendo la ‘mozione Schlein’ a poche decine di voti; risultato opposto, però, a Campobasso dove la neo segretaria nazionale del partito ha vinto con buon margine di preferenze. Come mai? E’ presto detto. Non è sfuggito agli addetti ai lavori come al comizio della Schlein a Campobasso sul palco fossero presenti per gli onori di casa Alessandra Salvatore e Giose Trivisonno, che certo non sono allineati alla schiera delle truppe cammellate di Facciolla e Fanelli; tra il ‘pubblico’, poi c’era Roberto Ruta, che dei due, ma soprattutto della Salvatore, è mentore e guida politica ispiratrice.

Roberto Ruta

Ora se due più due fa quattro, Ruta e i suoi hanno tatticamente scelto, con tanto di esposizione pubblica, la mozione che era data perdente in Molise (e lo è stata) ma anche nel resto del Paese (dove, però, ha vinto). Il ragionamento è il seguente: distinguendoci dalla massa al seguito di Bonaccinni avremo diritto alla rappresentanza come minoranza interna al partito, con quote in tutte le tornate elettorali amministrative. E nel Molise ha funzionato: i ‘rutiani’ hanno ottenuto un delegato al Consiglio nazionale del PD, mentre la mozione Bonaccini ben tre. Alessandra Salvatore sarà la testa d’ariete di Ruta per preparare il suo rientro nell’agone politico, presumibilmente partendo dalle comunali di Campobasso dove l’ex-senatore correrebbe con ambizioni da candidato sindaco, come peraltro dal sottoscritto già ipotizzato mesi addietro in tempi non sospetti.

Verrebbe da dire che è andata meglio del previsto e che adesso le quotazioni dell’avvocato campobassano saliranno ancora; ma non è così perché la rappresentanza all’interno della minoranza avrebbe avuto un peso che nel gruppone di maggioranza varrà percentualmente molto di meno. In sostanza la Schlein avrà molti posti nelle amministrazioni politiche da gestire e tanti pretendenti, al punto che la delegazione molisana di un elemento diventa marginale nelle decisioni sul ‘toto-sindaco’.

Da qui a dire che si può essere scontenti di aver vinto naturalmente ce ne passa; ma la politica è adusa a pensieri contorti e questo non sarebbe neanche tra quelli più complicati.

Vedremo cosa succederà, aspettando con pazienza.

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