Mancata istituzione della Commissione Speciale su emergenza Covid, interviene la Fanelli

Finché il Presidente Toma sarà fortunato, potrà contare su molti amici. Se invece ci saranno delle nubi, sarà completamente solo.

Parafrasando Ovidio, faccio una previsione di repentino isolamento. Ed è quanto non volevamo. Abbiamo proposto una forte condivisione e corresponsabilità. Nel momento più critico e buio dalla nascita della nostra regione. Volevamo esserci e fare la nostra parte. Invece è stato alzato l’ennesimo muro.

È stato rifiutato l’aiuto e il sostegno delle minoranze, respingendo la proposta di legge istitutiva di una Commissione speciale per l’Emergenza Covid in Consiglio regionale, che avevo chiesto, con procedura d’urgenza, insieme ad altri colleghi consiglieri.

Mettendo da parte ogni differenza politica, avevamo offerto l’occasione di poter condividere proposte, percorsi e, soprattutto, responsabilità, nel momento più difficile per la Regione Molise dalla sua istituzione.

All’orizzonte dell’immediato futuro, si stagliano nubi pesanti e minacciose sulla sanità, sull’economia, sul tessuto sociale. E solo due sono le strade percorribili: restare soli, come scelto da Toma, ovvero di confrontarsi con le minoranze e tutti gli stakeholder per individuare, insieme, le soluzioni più adeguate, assumendoci, tutti, le responsabilità delle scelte.

Un’offerta di sincera e leale collaborazione, presuntuosamente respinta da Toma, sempre più isolato, sempre più incapace di gestire, la drammatica situazione sanitaria, sociale ed economica del Molise, per la quale il Consiglio regionale è stato deliberatamente e nuovamente escluso.

E drammatica è stata la relazione del Presidente sullo stato di fatto dell’emergenza: verbi al futuro, lavori infrastrutturali ultimati a primavera, incapacità nel gestire l’ordinario, nessuna visione sulle azioni straordinarie da mettere immediatamente in campo per arginare la pandemia. Sulle misure connesse, come i trasporti per la scuola. O sui pagamenti del click-day, in ritardo per la stragrande maggioranza dei beneficiari. O il sostegno per le fasce più deboli.

il rebound era atteso da sei mesi, e molto di più poteva e doveva essere fatto. Avremmo potuto, insieme, studiare, capire, decidere, condividere le soluzioni, dimostrare un Consiglio regionale unito nell’emergenza, seppur legittimamente diverso nelle posizioni politiche. Un merito, se avesse accettato la nostra offerta, non delle opposizioni, ma del Presidente stesso, che invece ha deciso di continuare così come fatto finora: da solo e in maniera sbagliata.

Un errore, l’ennesimo passo falso in questa legislatura, che non sarà superato dalla soddisfazione di aver bocciato una proposta che non promana da lui (per un voto – 9 favorevoli, 2 assenti e 10 contrari). Perché in ballo non ci sono le nostre ripicche politiche, ma la salute di tutti i cittadini e la possibilità di tutelarla insieme.

Dice bene Carofiglio nel suo ultimo saggio della gentilezza e del coraggio:  ”La stragrande maggioranza delle persone non è capace di ascoltare. Per essere più precisi: non è capace di ascoltare perché non ne ha il coraggio. Ascoltare davvero è pericoloso: richiede di uscire dalla trappola dell’ego”. Era questo che Toma avrebbe dovuto fare: avere il coraggio di uscire dalla trappola del suo ego.  Non ne è stato capace. Le conseguenze di questo mancato ascolto pertanto saranno imputabili solo e soltanto a lui, che ha imboccato, pericolosamente, la strada della solitudine….sulla pelle dei molisani.

Micaela Fanelli

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