L’appello di AIC: “Chiediamo alla regione Molise di digitalizzare  i buoni spesa per gli alimenti senza glutine dei pazienti celiaci”

L’erogazione gratuita degli alimenti senza glutine è un diritto inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza – LEA che garantisce alle persone celiache un buono mensile di spesa. La scelta di trasformare il buono da cartaceo a digitale è stata dettata da una serie di vantaggi: riduzione dei costi diretti, garanzia di una rendicontazione trasparente e automatica, possibilità di frazionare la spesa che permette al paziente di ritirare gli alimenti in base al fabbisogno, ma soprattutto la facilitazione della circolarità del buono tra le Regioni e PA italiane. Oggi 17 regioni su 21 sono passate ai buoni digitali ed è un ottimo risultato, ma è fondamentale che le 4 regioni mancanti completino il processo di digitalizzazione al più presto”.

Così AIC – Associazione Italiana Celiachia, per voce del presidente Giuseppe Di Fabio, lancia un appello alla regione Molise perché aderisca al processo di digitalizzazione dell’assistenza per i pazienti celiaci, trasformando in digitali i buoni spesa per l’erogazione degli alimenti senza glutine. Attualmente le regioni che non hanno ancora effettuato il passaggio sono quattro: oltre al Molise, Abruzzo, Sardegna e Sicilia. 

AIC sottolinea i numerosi vantaggi dell’adozione dei buoni digitali, che semplificano la vita del paziente celiaco e della famiglia, in conformità agli obiettivi della digitalizzazione della pubblica amministrazione e della sanità. I pazienti non sono più costretti a utilizzare il buono in un unico esercizio e in un’unica soluzione ma possono acquistare in ogni canale distributivo (farmacia, grande distribuzione, negozi specializzati) anche un solo alimento in base a preferenza e convenienza, risparmiando. Attraverso la verifica digitale possono controllare l’utilizzo del tetto di spesa e la rendicontazione degli esercizi alle aziende sanitarie competenti è trasparente e contestuale. A fine mese il tetto si azzera, per essere disponibile dal primo giorno del mese successivo. La digitalizzazione si pone anche come importante strumento facilitatore di un altro importante obiettivo, istanza di AIC da molti anni: l’accesso alla terapia anche fuori dalla Regione di residenza, che permette al celiaco che si sposta per lavoro, studio o vacanza di ritirare nel luogo di destinazione lo stretto indispensabile per seguire efficacemente la terapia, evitando di viaggiare con inutili scorte, spesso sprecate.Siamo fermamente convinti dell’importanza della digitalizzazione dei buoni perché porta innegabili benefici ai pazienti celiaci la cui tutela è una priorità di AIC. Il buono digitale migliora la qualità della vita dei celiaci consentendo loro di suddividere la spesa e l’importo come desiderano; permette di acquistare nel canale di vendita preferito con accesso a una scelta più ampia a un prezzo più competitivo, aumentandone così il potere di acquisto. Non meno importante, favorisce la collettività, grazie a una rendicontazione più efficace e trasparente: l’importo viene aggiornato automaticamente dopo l’utilizzo e sullo scontrino si visualizza il credito rimanente e, se un paziente non utilizza tutto il buono digitale, il disavanzo rimane nella disponibilità della sanità pubblica, evitando sprechi e garantendo un risparmio di denaro pubblico. Infine, quando il sistema sarà a regime in tutte le regioni italiane, i cittadini celiaci potranno acquistare gli alimenti senza glutine anche al di fuori della propria regione di residenza. Un aspetto ancora più importante per  una regione come il Molise in cui questo fenomeno è particolarmente presente” aggiunge Sara Mucciarone, presidente AIC Molise

Sul sito https://www.celiachia.it/dematerializzazione-dei-buoni-in-italia/ AIC ha pubblicato una mappa che illustra lo stato di avanzamento della digitalizzazione nelle singole regioni italiane. Un impegno che AIC condivide con il Ministero della Salute, che ha attivato un tavolo tecnico che ha tra le finalità la circolarità tra regioni, cioè la possibilità di spendere il buono anche al di fuori della propria regione di residenza, oggi non prevista dai sistemi regionali.

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