Giorno della Memoria, M5S: per non dimenticare servono i fatti

Sono trascorsi 17 anni esatti dalla tragedia di San Giuliano di Puglia in cui morirono 27 bambini delle elementari e una maestra a causa del crollo della loro scuola.
Una tragedia suggerita da un evento naturale, ma appesantita drammaticamente dall’errore umano.
Le istituzioni hanno solo un modo per onorare la memoria di quei 27 ragazzi e della loro maestra rispettando il dolore delle loro famiglie: fare tutto ciò che è necessario affinché non si piangano più vittime e affinché andare a scuola sia sempre un momento di gioia, condivisione, aggregazione, conoscenza e di crescita.
Sono trascorsi 17 anni da quella mattina del 31 ottobre 2002. L’orologio si fermò alle 11.32 quando, dopo una notte di leggere scosse, ci fu quel maledetto terremoto che, oltre a terrorizzare migliaia di persone, rase al suolo la scuola elementare ‘Francesco Jovine’ di San Giuliano di Puglia. Sotto le macerie morirono 27 bambini e una maestra.
Una tragedia rimasta nell’immaginario collettivo. Una tragedia suggerita da un evento naturale, ma appesantita drammaticamente dall’errore umano: quella scuola era stata ristrutturata da poco.
Da allora, per il Molise il 31 ottobre di ogni anno è il Giorno della Memoria, perché la nostra terra non vuole, non può e non deve dimenticare.
Ma per rispettare il dolore di tante famiglie e per non dimenticare i 27 angeli e la loro maestra, le parole non bastano, servono i fatti.
La sicurezza delle scuole, la possibilità di poter garantire ai nostri bambini, ai nostri ragazzi, edifici sicuri dove studiare ogni giorno per diventare uomini e donne, deve essere prioritaria.
Per questo salutiamo con favore la cosiddetta norma Fraccaro che stanzia 500 milioni di euro a favore di tutti i Comuni che, in base al numero di abitanti, riceveranno tra i 50.000 e i 250.000 euro da spendere anche per la sicurezza degli edifici scolastici.
Siamo i primi a essere consapevoli che non basta per risolvere i problemi ormai cronici connessi alla vulnerabilità ancora di troppe scuole molisane, ma lo vediamo come un punto di partenza.
E simbolicamente fanno piacere anche le presenze alla Giornata della Memoria del viceministro dell’Istruzione, Anna Ascani, e del presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, Luigi Gallo, primo firmatario di una proposta di legge proprio sulla sicurezza degli edifici scolastici.
Chi, negli ultimi anni, è stato a San Giuliano di Puglia il 31 ottobre può testimoniare l’emozione di una giornata che lascia il segno, nella testa e nel cuore. Speriamo che ciò accada portando con sé nuove e concrete azioni per migliorare la sicurezza dei nostri studenti.
Ma anche in Regione dobbiamo fare di più. Lo scorso anno il nostro impegno sul tema è confluito in un piano d’interventi per il monitoraggio degli istituti molisani varato all’unanimità in Consiglio regionale e che prevede tante iniziative:
– completamento, continuo aggiornamento e massima trasparenza dell’Anagrafe regionale dell’edilizia scolastica;
– assistenza ai Comuni nella fase di raccolta dati e utilizzo delle risorse;
– adesione a una task force presso l’Agenzia della Coesione Territoriale;
– varo di una legge quadro per la programmazione e la riqualificazione dell’edilizia scolastica;
– valutazione degli atti di pianificazione generale in Consiglio Regionale e nelle Commissioni preposte;
– maggiori risorse per l’edilizia scolastica in particolare per le scuole dei Comuni colpiti dallo sciame sismico dell’agosto 2018;
– Concorsi di idee a partire dalla fase di progettazione;
– accelerazione dei pagamenti alle imprese impegnate nei lavori di edilizia scolastica.
A che punto sono tutte queste iniziative? E a che punto è l’attuazione del Piano dell’edilizia scolastica regionale? Se non riusciamo a dare risposte positive a questi interrogativi, forse l’insegnamento di San Giuliano non è servito. E non servirà fino a quando la politica tutta capirà che c’è bisogno di un cambio culturale, innanzitutto per prevenire e poi per intervenire.
Da parte nostra continuiamo ad assicurare impegno su questo tema anche tramite il controllo costante di ogni atto e ogni investimento collegato ad ogni fase di ricostruzione.
Le istituzioni hanno solo un modo per onorare la memoria di quei 27 ragazzi e della loro maestra: fare tutto ciò che è necessario affinché non si piangano più vittime e affinché andare a scuola sia sempre un momento di gioia, condivisione, aggregazione, conoscenza e di crescita.
Ma in questa Giornata ci piace pensare anche a chi è sopravvissuto e oggi è un simbolo di rinascita. Lo facciamo citando due persone, insieme normalissime e straordinarie: Pompeo Barbieri e Veronica D’Ascenzo, che qualche giorno fa hanno conseguito la laurea.
Loro erano sotto quelle macerie 17 anni fa, la tragedia li ha segnati, forse li ha cambiati, ma non è riuscita a fermarli. Anche a loro va oggi il nostro abbraccio.

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