#corpedelascunzulatavecchia/ Politica, come il Marchese del Grillo “…e voi nun siete un….”

Giorni febbrili assai per la politica molisana. Giorni febbrili, si spera senza covid, e con temperatura bassa, ma con il fuoco che cova sotto la cenere.

Sinora a giorni alterni, ma a motivo fisso, sono uscite fuori le dichiarazioni di (guerra?) tra gli altri dei consiglieri Greco e Fanelli. Il consigliere Greco si è “portato avanti con il lavoro” dichiarando che il candidato alla presidenza della Giunta Regionale nel 2023 dovrà essere lui, la Consigliera Fanelli che, magari, spera anche lei di essere candidata alla presidenza della Giunta, ma ci sono altri consiglieri che non disdegnerebbero la candidatura, ha detto NO ai transfughi, ai saltatori del fosso, alle quaglie della politica.

Ovviamente atteggiamenti ed espressioni lecite di persone libere che possono fare quello che vogliono nel rispetto democratico.

Io sono, ma mi ci sento, un vecchio. Sono ancora legato a quello che poteva/doveva essere un partito politico. Un insieme di persone ma soprattutto di idee attorno alle quali prima che alle persone, il popolino ignaro, ma alle volte, ma oggi direi ignavo, poteva riunirsi.

Sembrava che ci fossero riusciti i grillini con la loro politica tra la rete e la vicinanza alla gente a risvegliare la voglia delle persone di fare politica, ma arrivati nei centri di potere, si sono apparentati in correnti facendo riferimento a Tizio o a Caio, annullando, non snaturando, quello che era l loro idea di politica. In pratica si sono appiattiti sugli altri partiti, altri partiti che già si erano appiattiti sulle personalità, sulle posizioni degli eletti.

Non sentiamo più un comunicato, a livello locale/molisano, nel quale si faccia conoscere la linea del partito, sentiamo solo i vari personaggi politici uscir fuori con proclami belligeranti nei confronti di avversari o degli stessi partiti cui sono tesserati. Si sente dire: Se non mi candidano raggruppo dei miei amici, faccio delle liste civiche e mi candido da solo. Sono io il candidato/a voglio essere candidato/a non si mettesse nessun altro in mezzo perché se non sono candidato/a alla presidenza “corro il rischio” di non essere eletto. “corro il rischio”? Ma forse è uno scherzo? No, nella politica no.

Mi capitò di firmare il ricorso avverso la vittoria di Michele Iorio nel 2011, un consigliere regionale ebbe a rimproverarmi perché per mezzo del ricorso lui ci avrebbe rimesso quattro anni di “stipendio”. Si disse proprio di stipendio, non di indennità. Mi limitai a rispondergli che io avevo intenzione di fare politica firmando il ricorso, lui non so quale idea avesse e quale differenza trovasse tra il Consiglio Regionale ed il Centro per L’impiego. Alle elezioni del 2013 pretese, e lo accontentarono, di essere candidato nel “gratta e vinci” come “indennizzo” alla fine anticipata per colpa del ricorso anche da me sottoscritto. Alla fine gli ha detto bene perché invece di una sola legislatura se ne fece una ed un “ionta”.

Ordunque i nostri solerti consiglieri regionali sono anni che non hanno fatto nessuna politica rivolta alle persone come comunicazione, ma solo rivolta al loro tornaconto personale. Assistiamo solo a comparsate televisive o giornalistiche da parte degli eletti che cerano di creare steccati e fossati tra il loro “lato B” al caldo e la realtà di tutti i giorni con i problemi seri di chi li ha votati. Persone che di mestiere fanno solo quello, persone che non sanno, per non averlo fatto, o per averlo voluto dimenticare, come portare avanti un’azienda, una partita Iva cosa che in Molise è molto più complicato che altrove. Persone che fanno terra bruciata intorno a loro per evitare che qualcuno possa appigliarsi ad un minimo ciuffo d’erba e raggiungere il loro nido d’oro.

Ovviamente nelle more della democrazia sono persone da rispettare per essere state elette democraticamente, su questo nessuno vuole entrarci. Ma dobbiamo entrarci assolutamente quando si tratterà di rivotarli.

Se dopo un NOSTRO esame di coscienza dovessimo giungere alla conclusione che poco o nulla hanno fatto, beh come diceva Totò. “…è la somma che fa il totale!” oppure per dirla alla Alberto Sordi quando voleva emulare gli americani: “… spaghetto m’hai provocato? Ed io me te magno!”

Mangiamoli tutti, come loro hanno fagocitato la politica!

Affranto e stanco, ma mai domo, vi saluto con affetto e stima

Statevi arrivederci

Franco di Biase

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