Chiusura delle edicole, Odg Molise: necessario un tavolo di confronto con enti locali, edicolanti, editori, giornalisti, Regione, Prefettura, associazioni di categoria

«Per tanti anni sono state delle “finestre sul mondo”, una tappa fissa prima di
andare al lavoro: oggi di edicole sul territorio nazionale ne rimangono ben poche. Si
stima che in Italia ce ne siano circa 14mila (3 al giorno chiudono i battenti) e tra 6
anni questo tipo di attività non esisterà più (se non ci saranno delle evoluzioni).
Tuttavia il Comune di Petrella Tifernina da pochi giorni ha pubblicato un avviso per
concedere un contributo economico annuale, per la durata di cinque anni, per le
attività commerciali che intendono fornire il servizio di rivendita di quotidiani,
rotocalchi e prodotti editoriali in genere. Si tratta di una iniziativa lodevole e per
questo ringraziamo il primo cittadino di Petrella. Ma come rappresentanti
dell’Ordine, riteniamo che per quel che riguarda le edicole, sia necessario un
discorso ad ampio raggio, che interessi l’intero territorio regionale. Non a caso negli
anni scorsi più volte abbiamo incontrato Prefetti e vertici istituzionali per denunciare
la continua scomparsa di edicole dal territorio molisano che impoveriscono
l’informazione, il giornalismo e lo stesso Ordine.

Oggi, invece, ci mettiamo a disposizione di editori, Regione, Prefettura, associazioni di categoria ed enti locali per aprire un tavolo di confronto. Si parla tanto di valorizzazione dei piccoli borghi e delle aree interne (attraverso l’utilizzo anche di fondi Pnrr): crediamo che tali
progetti non possano fare a meno di luoghi di cultura e socialità che soprattutto nel
nostro Molise rappresentano un punto di riferimento essenziale per quella parte di
popolazione che non è utente del web (senza dimenticare che soprattutto in regione
non tutti accedono all’informazione digitale con la stessa facilità).

Come Odg Molise possiamo mettere la nostra esperienza e competenza in materia per una
programmazione condivisa di futuri interventi che devono mirare a migliorare la
diffusione cartacea nel suo complesso, in un territorio difficile, povero di
infrastrutture, con una forte denatalità e spopolamento, ma ricco di lettori in
particolare anziani. Per questo siamo pronti ad avviare un confronto concreto con le
forze politiche, con le associazioni di categoria interessate, con editori, con sindaci e con chiunque sia interessato a trovare soluzioni al problema che sta investendo la
regione ormai da tempo. Non è di certo questo il contesto per entrare nel merito
della questione, anche perché sono tanti i motivi che hanno acuito la crisi delle
edicole, a partire dal mancato rinnovo dell’accordo nazionale scaduto da oltre un
decennio. Una crisi che di riflesso ha investito anche poligrafici, cartai, trasportatori,
giornalai etc… Una intera filiera che ormai rischia di sparire per sempre: tutto ciò
rappresenterebbe una ulteriore sconfitta per il nostro territorio. Ma crediamo
invece che avviare un tavolo di confronto sia il primo passo per gettare le basi su un
progetto che scongiuri la scomparsa della diffusione della carta stampata nella
maggior parte del territorio molisano, investendo il legislatore regionale. Anche
perché c’è chi nella carta stampata ci crede ancora: proprio nei giorni scorsi nel
confinante Abruzzo ha fatto il suo ingresso in edicola un nuovo quotidiano.

Ci auguriamo che magari questo possa avvenire presto anche in Molise. In questo
modo potremmo recuperare vendita di copie, la presenza di collaboratori e di
notizie dai paesi, introiti, far rientrare i giornali in contesti associativi, scolastici,
politici, culturali, religiosi, dare linfa a chi magari potrebbe riaccendere il lumicino di
quella che era la figura del corrispondente dal piccolo centro».

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