Caracciolo, carenza di personale e macchinari per tamponi. Greco: l’Asrem dia risposte concrete


Il reparto di Medicina del ‘San Francesco Caracciolo’ resta aperto e operativo. Tuttavia, l’assunzione dei due nuovi medici non basta ad assicurare la corretta gestione dell’emergenza e a fornire un’assistenza quotidiana all’utenza. Al tempo stesso, reputo grave che lo stesso reparto sia privo di un Direttore di Unità Operativa Complessa. Figura cruciale, che ha il compito di programmare, organizzare e dare disposizioni al personale. È ora di smetterla di navigare a vista, usando due pesi e due misure, senza tener conto delle reali esigenze di chi abita nelle aree interne, continuamente vessate da decisioni basate esclusivamente sui ‘numeri’.


Donato Toma – afferma il consigliere regionale Greco – è chiamato a dimostrare con i fatti la vicinanza a questi cittadini, non solo con le parole. Per queste ragioni ho chiesto ad Asrem, con una missiva al direttore generale Oreste Florenzano, di intervenire urgentemente affinché venga redatto un provvedimento ad hoc, capace di intercettare la figura del primario. Visto il perdurare dello stato di emergenza, ho ricordato ai vertici Asrem che si potrebbe trattenere in servizio, anche in deroga ai limiti previsti dalle disposizioni vigenti per il collocamento in quiescenza, i dirigenti medici e sanitari.


 Sempre in ottica emergenziale e anche in assenza di un accordo-quadro, l’Azienda sanitaria può procedere all’assunzione di specializzandi in Medicina, per un massimo di 12 mesi. Mi risulta che per il ‘Caracciolo’ ci sia la concreta possibilità di agire in questa direzione. Infatti, dopo l’espletamento dell’ultimo concorso per l’assunzione di due medici è risultato idoneo uno specializzando, che potrebbe essere chiamato a prendere servizio da subito.


Trovo anche inaccettabile – continua il consigliere del Movimento 5 Stelle – e sconveniente l’ipotesi del trasferimento dello screening per il sangue occulto nelle feci, che attualmente si esegue nel Laboratorio Analisi di Agnone, presso il laboratorio Analisi centrale di Campobasso. Parliamo di circa 30.000 esami l’anno, che dovrebbero essere eseguiti al Cardarelli, già gravato dello screening dei tamponi Covid-19. Sarebbe poi necessario il trasferimento del personale da Agnone a Campobasso, creando ulteriori disagi. Qualora venisse accertata questa notizia, si tratterebbe di un atto gravissimo, considerato che il laboratorio Analisi del Caracciolo è dotato di un organico appena sufficiente e deve assicurare servizi indispensabili, ad una struttura che deve fronteggiare le acuzie mediche e garantire il servizio di Pronto soccorso.


 Inutile ribadire che siamo di fronte a scelte intollerabili che, se non saranno risolte, mi costringeranno ad attivarmi in ogni sede per tutelare il diritto alla salute di chi, da troppo tempo, subisce continue prevaricazioni e tagli indiscriminati.


Non da ultimo, ritengo inspiegabile come Asrem, tramite donazioni derivanti dalla Banca d’Italia, abbia provveduto ad assegnare ai nosocomi di Campobasso, Termoli e Isernia una strumentazione capace in 20 minuti di ottenere il risultato di positività o negatività al virus Sars-Cov-2, ma non ha previsto nulla di simile per il Caracciolo. Invito dunque – conclude Greco – il direttore generale di Asrem ad acquistare e attivare, senza ulteriori indugi, presso il laboratorio di Analisi di Agnone, un macchinario per eseguire tamponi rapidi. Bisogna garantire, lo ribadisco, la piena ed efficiente funzionalità dell’unico ospedale in regione riconosciuto di Area particolarmente disagiata, rimasto Covid – free per tutta la durata dell’emergenza.

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