Bypass Liscione, chiesti chiarimenti al Presidente Roberti e al Consigliere delegato Sabusco

Sono mesi, anni, che sollecitiamo la Regione ad occuparsi seriamente della questione idrica, che ha ormai assunto i contorni di una vera emergenza, legata non solo alla scarsità dell’acqua e alle reti colabrodo, ma anche ai ripetuti tentativi delle regioni limitrofe di attingere ai nostri bacini. Loro fanno, giustamente, i loro interessi, ma quelli dei molisani chi li tutela? A che titolo? In che modo? Con quali azioni e con quali risultati?

L’ultima “goccia” che ha davvero fatto traboccare il vaso della pazienza, sono le dichiarazioni rese al TG di Telenorba dal neo Presidente di Molise Acque, l’ingegnere Vincenzo Napoli, che sembra sia favorevole alla realizzazione di un collegamento dalla diga del Liscione, nel territorio di Guardialfiera (Campobasso), alle zone della Capitanata. Afferma che le risorse dell’invaso del Liscione, addirittura, sono enormemente superiori alle idroesigenze molisane e che le nostre crisi idriche non hanno niente a che vedere con la diga di Guardialfiera che non è utilizzata per l’acqua potabile.

Sempre a Telenorba, qualche settimana fa lo stesso Roberti si era detto favorevole alla cessione alla Puglia dell’acqua del Liscione.

Guarda caso, poi, nella seduta del 1 aprile scorso, il Consiglio regionale della Puglia ha approvato, all’unanimità, una mozione che impegna il Presidente a dichiarare lo stato di emergenza idrica nella provincia di Foggia e ad intercedere presso il Governo nazionale per potenziare le infrastrutture già presenti e finanziare altri progetti, tra i quali l’ormai noto bypass Liscione Occhito già autorizzato da Roma, per il prelievo di circa 50.000.000 di metri cubi dalle nostre dighe. Tutto questo, senza che né il Consiglio, né la Giunta del Molise abbiamo detto o deliberato alcunché a riguardo.

E allora, stamattina stessa, ho immediatamente inviato una richiesta di chiarimenti al Presidente Roberti e al Consigliere delegato Sabusco, chiedendo innanzitutto se il neo Presidente di Molise Acque abbia preso effettivo servizio, con quale tipologia di contratto e a che titolo rilascia dichiarazioni in merito alla gestione della risorsa idrica molisana. Perché quello che ha affermato, contrasta tutti gli indirizzi politici che ha dato il Consiglio regionale finora. Nella scorsa legislatura è stata approvata una mia mozione con l’impegno a non cedere acqua ad altre regioni, se prima non fosse stato compreso e assicurato il fabbisogno molisano e se prima non fossero stati onorati gli impegni ultradecennali per i ristori e le opere di compensazione. Nello scorso mese di febbraio, proprio sul progetto di bypass, ho presentato un’apposita interrogazione, che si aggiunge alle proposte di legge per la costituzione di una commissione speciale sull’acqua e quella sulle grandi derivazioni, oltre la mozione per la costituzione della Consulta idrica.

Se il Consiglio regionale è l’unico titolare della funzione di programmazione in tema idrico e gli indirizzi operativi possono essere dati solo con atti  formali predisposti dai competenti organi regionali, l’ingegnere Napoli sulla base di quali decisioni fonda le proprie dichiarazioni?

E il Presidente Roberti e il consigliere delegato Sabusco cosa hanno da dire al riguardo? Hanno partecipato a nome della Regione a qualche tavolo tecnico? Sono state assunte decisioni formali di cui il Consiglio non è a conoscenza? Qual è il dirigente incaricato della questione, quali sono i suoi margini di manovra e sulla base di quali atti di indirizzo?

Inoltre, resta sullo sfondo che la riprogrammazione comunitaria riguarda anche la resilienza idrica e che le regioni saranno chiamate a riprogrammare i fondi della coesione in funzione di questo obiettivo. Anche su questa importantissima possibilità, Roberti e Sabusco cosa pensano? Ne sono a conoscenza? Stanno valutando questo nuovo percorso?

Insomma, resta la domanda che poniamo da anni: in Molise qualcuno si sta occupando della questione acqua? Tutte le altre regioni stanno correndo e adottando i relativi atti. E in Molise? Non è dato saperlo. Quello che è certo, è che, almeno personalmente, da Consigliere regionale, in assenza di una seria e vera programmazione, resto assolutamente contraria a qualsiasi bypass, a qualsiasi prelievo esterno e a qualsiasi fuga in avanti da parte di soggetti non competenti a parlare in nome e per conto dei Molise. E, ancora una volta, nella mia ultima missiva ho chiesto di attivare un tavolo in Consiglio regionale.

Resta un’unica, granitica certezza. Non è così che si gestisce una regione. Non è così che si fanno gli interessi dei molisani. 

Il link del servizio del TG di Telenorba 

Micaela Fanelli

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