Boccardo (UIL): per le ZES a Roma qualcosa si muove, da noi si dorme

“Si susseguono a Roma gli incontri per mettere a punto i contenuti dei decreti attuativi delle Zone Economiche Speciali (ZES). Ma da noi neppure arriva l’eco degli orientamenti che si stanno prendendo, figuriamoci se prende forma l’idea forte per lo sviluppo e un’iniziativa, vasta, diffusa e partecipata, che renda possibile al Molise cogliere questa, ulteriore, possibilità per rivitalizzare il territorio costiero dal punto di vista economico e occupazionale.” Questa l’impietosa analisi di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana.
“Gli obiettivi delle ZES sono chiari: attrarre investimenti per la logistica nel Mezzogiorno per contribuire a far decollare gli investimenti dei grandi operatori; intercettare i nuovi traffici a seguito del raddoppio del canale di Suez; rendere convenienti i nostri porti per lo scarico e carico merci; porre in prospettiva il nostro Paese come sponda Sud del mediterraneo. Da tempo, anche a parere del Ministro De Vincentis che nei giorni scorsi ha incontrato i Sindacati confederali e Confindustria, era matura una iniziativa sui porti nel mezzogiorno intervenendo su una serie di temi (infrastrutture, semplificazioni amministrative, ecc.), con l’intento valorizzare le vocazioni dei singoli porti. E ora, pare, qualcosa si dovrebbe riuscire a fare in questa direzione proprio con l’istituzione delle ZES.”
Dagli incontri che sono stati fatti nelle singole realtà regionali sembrano essere individuate le seguenti ZES: Napoli-Salerno; Gioia Tauro (connessione con Lamezia e Reggio Calabria); Catania-Augusta-Siracusa; Palermo (anche Termini Imerese); ZES Adriatica (Bari e Brindisi); Taranto con estensione ai territori della Basilicata; Cagliari; ZES interregionale Abruzzo e Molise (Ortona-Vasto-Termoli) “anche se l’istituzione di questa ZES è un po’ complicata, ma in ogni caso possibile” (così si valuta a Roma).
Entro la fine del mese di Ottobre saranno pronti i primi due Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Il primo conterrà i criteri e le modalità generali per l’istituzione delle ZES, la loro delimitazione e le condizioni speciali di beneficio per i soggetti economici che vi operano o che vi si insedieranno, a cui le Regioni si dovranno attenere nel formulare la loro proposta di ZES. Mentre il secondo conterrà i criteri e gli indirizzi per le semplificazioni ammnistrative nelle ZES. Successivamente all’individuazione delle ZES da parte delle Regioni saranno emanati specifici DPCM (ogni ZES avrà il suo dove si specificheranno le tipologie di intervento principali).
“Come UIL abbiamo posto con forza il tema della selettività nelle scelte, nell’ottica della ‘non dispersione’, così come è fondamentale l’integrazione degli interventi nelle ZES con gli altri interventi nazionali e regionali utilizzando anche le risorse dei PON e POR. Ma soprattutto vi è la necessità – mette in evidenza Boccardo – di incrementare la quantità e la qualità degli investimenti privati che devono essere accompagnati e sostenuti da investimenti pubblici anche regionali ed interventi mirati sulle filiere produttive, nonché da forme di fiscalità di vantaggio. Investimenti pubblici anche regionali, lo ripeto per farmi capire bene.”
Sindacati, industriali e Governo convengono sul tema delle semplificazioni e snellimento delle procedure amministrative e burocratiche “ma a valle ci devono essere controlli attenti e rigorosi per il rispetto del diritto al lavoro, la tutela delle salute e sicurezza, nonché la tutela ambientale e il rispetto delle norme sugli appalti. Molta attenzione dovrà essere prestata alla quantità e qualità dei controlli, con particolare riguardo ai settori maggiormente esposti al lavoro irregolare.” Il Ministro ha assicurato che le semplificazioni non riguarderanno il diritto del lavoro, ma saranno soltanto delle deroghe di carattere amministrativo, così come non vi saranno deroghe sulla tutela ambientale e sulla tutela alla salute, ma impegno con i Ministeri interessati per semplificare i controlli.
“Anche a proposito di ZES, negli incontri romani si sottolinea come vadano messe in campo politiche attive dedicate e rafforzati gli strumenti formativi a partire dagli ITS.Gira che ti rigira, sempre da lì si deve partire: politiche attive, ruolo dei centri per l’impiego, rilancio della formazione professionale, investimenti per l’accrescimento delle competenze. Purtroppo da noi sono politiche non tenute in gran conto, qualche volta neppure sappiamo bene chi se ne occupa.” Un po’ cruda ma incisiva la Segretaria generale della UIL.
Sul tema della Governance i Sindacati e industriali hanno ribadito l’importanza del coinvolgimento dei Sindaci interessati alle ZES e delle parti sociali, in quanto queste aree sono l’occasione per rilanciare nuovi strumenti di “negoziazione programmata”.“Mentre da noi un incontro in sede istituzionale attorno alla vicenda ZES neppure c’è stato, è De Vincentis che auspica il più ampio coinvolgimento delle realtà locali e con gli attori interessati, in primis con le parti sociali, per valorizzare le vocazioni delle ZES individuate. Già in uno dei prossimi decreti attuativi questo tema potrebbe essere affrontato, prevedendo le modalità della partecipazione del partenariato.”
“Io eviterei, da molisana, di farmi tirare le orecchie dal Ministro: subito un primo incontro con i sindaci interessati, le forze sociali, gli attori delle politiche economiche e occupazionali per fare il punto della situazione, per scambiarsi qualche idea, per mettere a punto un nostro Progetto, con la P maiuscola (senza aspettare che siano gli abruzzesi a fare il tutto apponendo solo una firma in calce).”

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