Autonomia differenziata, i rischi da scongiurare. Paglione: Per i nostri territori montani sarebbe il colpo di grazia

«Fidarsi di Calderoli? E come si fa a fidarsi di uno che partorisce un obbrobrio di legge
elettorale che lui stesso definisce una porcata? No, all’autonomia (o regionalismo)
differenziata va fatta opposizione dura perché sarebbe una sciagura per l’Italia e, per i nostri
territori, un vero e proprio colpo di grazia».
Così Candido Paglione, sindaco di Capracotta e Presidente Uncem Molise.
Che invita poi a riflettere, piuttosto, sulla lezione che il Presidente Mattarella ha “impartito”
in occasione del discorso di fine anno.
«Le parole che Mattarella ha pronunciato a fine 2022, osserva Paglione, contengono
importanti affermazioni che trattano anche il tema a noi caro: accanto ai valori positivi
(scienza, fiducia, responsabilità, sanità, unità, bisogni, Costituzione, Repubblica, diritti,
eguaglianza) ci sono i valori negativi che li contraddicono, cioè differenze, ingiustizie, diritti
negati. Dunque le risorse preziose per una comunità rischiano di essere messe in discussione
e addirittura negate da altre risorse di segno negativo.
Il servizio sanitario nazionale, per esempio, è il simbolo più alto di quella unità nazionale, di
quel diritto all’uguaglianza sancito dalla Costituzione che, almeno in principio, annulla tutte
le differenze per garantire un’assistenza universale. Come si fa, dunque, a pensare che un
meccanismo che rafforza alcune aree del paese a scapito di altre possa funzionare bene per
tutti, possa garantire quell’uguaglianza – non solo nel settore sanitario, ovviamente – che è
principio cardine della nostra carta costituzionale?
Insomma – sostiene Paglione – non c’è da fidarsi. Non ci si può definire patrioti e minare
l’unità della nazione in modo cosi subdolo. Per questo – conclude – il progetto di autonomia
differenziata va combattuto strenuamente e senza cedimenti. È in gioco l’unità nazionale e la
sopravvivenza di buona parte dell’Italia stessa».

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