mercoledì, Novembre 26, 2025
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A Santi Cosma e Damiano in mille per la fiaccolata per Paolo, suicida a 14 anni

(Adnkronos) – In mille stasera a Santi Cosma e Damiano, a Latina, per la fiaccolata dedicata a Paolo Mendico, il 14enne che si è tolto la vita dopo aver denunciato episodi di bullismo nei suoi confronti. Il silenzio, rotto solo dal rumore di qualche fiaccola di plastica caduta a terra, ha accompagnato la camminata. In testa al corteo uno striscione con la scritta “Buon viaggio Paolo”.  Circa un migliaio di persone hanno percorso le vie del paese al confine con la Campania, fermandosi anche sotto l’abitazione del ragazzo, dove sul balcone era stato posizionato uno striscione con la scritta “Stop bullismo”. Alla fiaccolata erano presenti in prima fila i genitori del giovane, Simonetta e Giuseppe, accolti dal sindaco e da tutta la comunità. La madre, con gli occhi lucidi, ha pianto per quasi tutta la durata del corteo.  “Non si può morire a 14 anni. La famiglia era molto conosciuta, sono persone umili”, ha detto uno dei partecipanti. Al termine del percorso l’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari, ha sottolineato: “Leggevo da qualche parte che quando un ragazzo se ne va, perché pensa che la vita non abbia niente da dargli, anche le stelle piangono. Queste fiaccole sono le lacrime per Paolo, che però non possono significare disperazione”.  Sul peso del disagio sociale ha parlato all’Adnkronos anche Giuseppe Ambroselli, presidente dell’associazione Castelforte Produce: “È un problema molto serio, secondo me dobbiamo andare a vedere le cause. Non penso sia una cosa normale che in un paese di 7mila abitanti ci siano stati 5 suicidi in un anno. Vogliamo organizzare incontri in cui si parli di questi problemi, cercando di intervenire per prevenirli”. Un’analisi condivisa anche dal presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli: "In Italia ci sono tantissimi ragazzi con la sindrome di Hikikomori, giovani chiusi in una stanza di cui nessuno parla e per cui nessuno fa cose clamorose. Questo è un indice di un disagio generale che poi porta tanta fragilità".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Udinese-Milan 0-3, Pulisic e Fofana lanciano i rossoneri al secondo posto – Rivivi la partita

(Adnkronos) – Il sabato di Serie A si chiude con il successo del Milan contro l'Udinese. Oggi, sabato 20 settembre, i rossoneri hanno vinto 3-0 contro i friulani al Bluenergy Stadium. Partita dominata in lungo e in largo dalla squadra di Allegri, che passa grazie alle reti di Pulisic (doppietta) e Fofana. Il Milan vola così al secondo posto momentaneo in classifica con 9 punti, accanto al Napoli, in attesa delle ultime partite del quarto turno di campionato.  Il Milan parte forte e al 3' Pulisic chiama Sava al primo intervento con un tiro da posizione defilata. Ancora rossoneri pericolosi al 19' con Gimenez, che si presenta in area e impegna Sava. Partita equilibrata, pochi spazi, ma al 39' la squadra di Allegri passa: cross di Estupinan, deviazione verso la porta di Kristensen, respinge Sava, ma Pulisic da pochi passi mette in rete. A inizio ripresa è ancora Milan pericoloso: pressing vincente di Pulisic su Karlstrom, errore del difensore e palla che finisce in piena area a Fofana, che di destro batte Sava per lo 0-2. L'Udinese accusa il colpo, non riesce a reagire, ma apre spazi e il Milan cala il tris: Rabiot serve in area ancora Pulisic che si gira e di prima intenzione punisce ancora Sava. L'Udinese prova a ridurre lo svantaggio anche con l'ingresso di Zaniolo, ma le conclusioni sue e di Atta non impensieriscono Terracciano. Nel finale i rossoneri vanno a un passo dal poker con una conclusione dalla distanza di Estupinan, sugli sviluppi di un corner, e al 92' con una conclusione di Rabiot in diagonale che finisce per sfiorare il palo. Vittoria convincente per il Milan, ancora senza subire gol.  Nella prossima giornata di campionato, i rossoneri ospiteranno il Napoli a San Siro. L'Udinese affronterà invece il Sassuolo in trasferta. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Verona-Juventus 1-1, Orban risponde a Conceicao

(Adnkronos) – Gara intensa tra il Verona e la Juventus al Bentegodi che termina con un pareggio 1-1 grazie ai gol di Conceicao e Orban su rigore. La squadra di Tudor 'rallenta' con un pareggio, sofferto nel finale, dopo tre vittorie, ma sale comunque sola in vetta alla Serie A con 10 punti, in attesa del Napoli, impegnato lunedì con il Pisa. La formazione di Zanetti, invece, si porta a 3 punti, ma ha sfiorato il colpaccio in casa contro i bianconeri.  Tudor dopo i due big match con Inter e Dortmund cambia qualche tassello della formazione contro il Verona. Di Gregorio in porta con Gatti insieme a Kelly e Kalulu, e Bremer a riposo. Sugli esterni tocca a Joao Mario e Cambiaso con Thuram e Locatelli al centro. In attacco Yildiz con Conceicao e Vlahovic. Dall'altra parte Zanetti conferma la difesa a tre davanti a Montipò, con Frese insieme ad Unai Nunez e Nelsson. Davanti fiducia alla coppia formata da Giovane e Orban. Gara tesa in avvio ma giocata su buoni ritmi nonostante non siano molte nella prima frazione le occasioni da rete. All'11' Orban sorprende la difesa della Juve su un retropassaggio di testa di Gatti e in allungo tocca il pallone trovando la respinta di Di Gregorio. Al 19' la Juve però passa: Conceicao si destreggia dal limite e fa partire un mancino sul secondo palo che supera Montipò per lo 0-1. Il Verona prova a ripartire senza riuscire a pungere fino al 44' quando arriva il pareggio con Orban che realizza il calcio di rigore assegnato dopo un controllo al Var per un fallo di mano di Joao Mario. La ripresa ricomincia con la Juventus in attacco e al 52' Yildiz batte una rimessa laterale in velocità servendo Vlahovic che scappa in profondità e conclude sul primo palo ma Montipò di piede mette in angolo. La gara è aperta e al 54' i gialloblù con Orban impensieriscono Di Gregorio che alza il pallone oltre la traversa. Al 64' è smepre l'attaccante del Verona a concludere da posizione defilata, ma questa volta la palla è di poco alta. Momento di difficoltà per la Juventus, con la squadra di Zanetti che spinge in cerca del vantaggio.  Al 69' il gol del Verona arriva con Serdar sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma l'arbitro Rapuano, dopo il richiamo del Var, annullato per fuorigioco. Poco dopo al 73' ancora Hellas vicino al gol sempre con Orban che punta Kalulu e lascia partire un tiro a incrociare che sfiora il palo alla sinistra di Di Gregorio.  Tudor fa entrare Openda e David per cercare di rialzare il baricentro ed effettivamente la Juve si riaffaccia dalle parti di Montipò. All'86' occasione per Cambiaso che sbuca sul secondo palo e cerca di mettere al centro ma dopo una deviazione di un difensore il pallone sfiora il palo. Nel finale il Verona cerca di chiudere gli spazi, tenere il pallone e portare a casa un punto comunque importante per la stagione.   —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Stefano, la Sla e il sogno di una sera alla Scala: “Un’emozione tornare a vivere”

(Adnkronos) – "Tornare alla Scala di Milano è stato bellissimo, anche per mia moglie che è il mio caregiver. Queste attività sono importantissime e ci permettono di tornare ad avere di nuovo una vita sociale e ricreativa. L'emozione è stata grande emozione". E' il racconto di Stefano Carli, persona con Sla e utente del Centro di ascolto di Milano di Aisla – Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. Stefano, grazie all'iniziativa 'Operazione sollievo' è riuscito a tornare ad assistere a uno spettacolo al Teatro alla Scala di Milano. "Io ero un grande camminatore, mi piaceva andare in montagna – spiega – Vedere le ballerine della Scala danzare sulle punte dei piedi con grande equilibrio e sincronismo è stato molto bello ed emozionante".  —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Malattie rare, esperta Gattoni: “Scarsa conoscenza criticità assistenza Sla”

(Adnkronos) – "La criticità dell'assistenza a domicilio di persone con Sla emerge soprattutto nel momento in cui ancora la malattia e la sua evoluzione, nonostante anni di riconoscimento ufficiale, sono sconosciute sul territorio. Si tratta di un'evoluzione rapida che chiaramente entra in contraddizione con quelli che sono i tempi dell'assistenza. Conoscere la malattia significa cercare dei percorsi agevolati per essere comunque presenti nel momento in cui c'è quel determinato bisogno. Le necessità delle persone con Sla cambiano continuamente rendendo non facile l'aspetto assistenziale". Così Chiara Gattoni, esperta e assistente sociale del Centro di ascolto di Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), in occasione dell'open day della sede milanese dell'associazione.  Durante la giornata, a cui hanno partecipato pazienti, caregiver e cittadini, gli esperti del Centro hanno fornito consulenze personalizzate, supporto psicologico, orientamento ai servizi e un confronto diretto con volontari e specialisti. "Essere presenti sul territorio con centri di ascolto e nuclei residenziali vuol dire creare una cultura sulla malattia tale per cui la sensibilizzazione in merito diventa davvero lo strumento in grado di dare una risposta più rapida", conclude Gattoni. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Malattie rare, Bastianello (Aisla): “Diamo sollievo a famiglie di persone con Sla”

(Adnkronos) – "L'Operazione sollievo si incardina nel lavoro del nostro Centro di Ascolto e ha come scopo proprio quello di dare sollievo a famiglie particolarmente fragili di persone con Sla dopo aver analizzato i loro bisogni. Alcuni esempi sono il noleggio di un comunicatore se l'Asl di appartenenza è in ritardo, vacanze accessibili, trasporti, consulenze anche a domicilio. Cerchiamo davvero di spaziare il più possibile, per intervenire dove quella determinata famiglia ha bisogno". Sono le parole di Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, durante l'incontro organizzato nelle sede milanese dell'associazione dedicato a pazienti, caregiver e cittadini che hanno potuto incontrare gli esperti del Centro di Ascolto. "Nel 2024 abbiamo gestito oltre 14.000 azioni e seguito 2.145 persone con Sla e le loro famiglie. Il Centro di ascolto è composto da 19 professionisti, espressione sia dell'area sanitaria – quindi medici, infermieri, pneumologi e molti altri – ma anche di area non sanitaria come consulente legale, previdenziale, assistente sociale. Questo perché riusciamo a gestire i bisogni della persona con Sla a tutto tondo e si tratta di bisogni estremamente complessi", conclude Bastianello. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Salvini a sorpresa a Pontida. Cori e applausi per Vannacci: “Noi gli eredi di Charlie Kirk”

(Adnkronos) –  "Quando oggi gli amici del pronto soccorso mi hanno dimesso, mi hanno detto: 'si deve risposare'. Ma il mio riposo siete voi". A sorpresa, dopo aver annullato tutti gli impegni per un problema di salute legato ai calcoli renali, il segretario della Lega Matteo Salvini arriva sul palco di Pontida. "Mi hanno riferito – ha poi detto alla platea – che qualche giornalista si chiedeva perché le magliette per Kirk fossero nere, se magari c'era una motivazione politica: se stai ricordando qualcuno che non c'è più che colore devi usare? Il fucsia?". "Spero che l’anno prossimo Alberto Stefani venga a Pontida con la maglietta del Leone di San Marco da governatore del Veneto. Sarebbe il governatore più giovane d’Italia. La sinistra parla dei giovani, noi sui giovani puntiamo", ha poi continuato. "Un capitano, c'è solo un capitano". Così i giovani della Lega hanno salutato la conclusione del discorso del segretario della Lega Matteo Salvini a Pontida. I giovani militanti hanno poi proseguito con lo slogan: "Chi non salta comunista è..". "Un generale, c'è solo un generale". La platea dei giovani della Lega ha quindi accolto così, tra cori e applausi, l'arrivo del vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci.  “Tutti noi siamo come Charlie Kirk e ne porteremo l’eredità nel sangue e nelle vene. Chi ha sparato non era un pazzo, ma un assassino e un violento. Purtroppo qualcuno ha giustificato questo omicidio", le parole del vicesegretario prima di salire sul palco della due giorni del Carroccio". Charlie Kirk "rappresenta il free speech, la possibilità di parlare" ha poi aggiunto."No, aspiro a continuare a fare il mio lavoro, che è quello di europarlamentare, al meglio delle mie possibilità: questo è il mandato che mi hanno dato 563mila elettori". Queste le parole del generale al suo arrivo, rispondendo a chi chiedeva se aspirasse a diventare segretario della Lega.  "Io sono venuto qua a portare me stesso. Nella Lega chiunque porta il meglio di sé. Io vannaccizzo, Fontana fontanizza, Romeo romeizza e faremo la Lega grande", la replica a una domanda sulla presunta 'vannacizzazione' della Lega. Rispondendo poi al perché qualcuno vede la vannaccizzazione come un problema, Vannacci ha replicato: "Non mi risulta. L’hanno inteso in un’accezione diversa rispetto a quella che intendo io. A me non hanno mai detto nulla, io normalmente quando ho un problema con quella persona, mi rivolgo a quella persona, non mi rivolgo alla stampa. Per me problemi non ce sono, sono polemiche montate ad arte". "Ilaria Salis? Mi auguro che i nostri rappresentanti in Commissione votino per toglierle l'immunità che non è assolutamente giustificata", ha poi risposto a margine del raduno. "L'immunità parlamentare copre le attività parlamentari – ha aggiunto -. Io sono europarlamentare, se vado al bar e rubo non godo dell'immunità parlamentare perché rubare non fa parte delle attività parlamentari. E non mi sembra che il reato per il quale è indagata Ilaria Salis, ovvero l'essere andata a spaccare la testa a una persona che non la pensa come lei, faccia parte delle attività parlamentari".  "Questo reato – ha ribadito Vannacci – è stato commesso ben prima che la signora Salis fosse un europarlamentare e quindi non era coperto da alcuna immunità. Già questi due elementi sono chiari a tutti e dimostrano che non ha necessità di avere nessuna immunità. E come ogni cittadino italiano risponde dei reati nei tribunali opportuni".  Prima dell'arrivo del generale, spazio anche alla contestazione da parte di un centinaio di giovani leghisti. "Vannacci è un moderato noi no, noi no; Vannacci è un moderato noi no, noi no", hanno intonato i giovani che poco prima avevano contestato il leader di Azione, Carlo Calenda, sul pratone di Pontida.  Dal palco sotto il tendone principale ulteriori contestazioni: "Basta con questo buonismo che ha rotto i cog….i – incalza un giovane -. Queste zecche sociali devono capire che il 1945 è passato". Gli immigrati clandestini "devono essere remigrati nei loro Paesi, l’unica soluzione per questi personaggi è la remigrazione. Se loro usano l’arma del woke e dell’immigrazione clandestina, col c…. che si prenderanno il nostro Paese".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Attacco informatico in Europa: tre aeroporti in tilt, le possibili cause

(Adnkronos) – Un attacco informatico ha mandato letteralmente in tilt tre grandi aeroporti europei. "Sia per la tipologia di attacco che per alcuni software, che sarebbero stati utilizzati, non escluderei la matrice di qualche cybergang russa'', spiega all'Adnkronos Ivano Gabrielli, direttore del Servizio Polizia Postale, parlando del cyberattacco agli scali europei di Bruxelles, quello londinese di Heathrow e quello di Berlino. ''I primi dati parlano di un attacco Ransomware a una società che fornisce servizi di check in che avrebbe sfruttato per l'ingresso alcune vulnerabilità abbastanza note – aggiunge – Sembrerebbe qualcosa già visto in passato in letteratura e ascrivibile al mondo delle cybergang russofone''.  ''La sala operativa del Cnaipic, nel momento in cui è scattato l'allarme ha fatto subito un primo check, pronti all'intervento nel caso in cui ci fosse stato qualcosa di significativo che poteva impattare sui sistemi in Italia", aggiunge Gabrielli. "Quando si è compreso che si trattava di un attacco a un fornitore di servizi di check-in ad alcuni aeroporti l'allarme si è ridimensionato – spiega – Parliamo comunque di un allarme che rimane in un contesto di allerta molto alta perché si tratta di minacce criminali, ma in questo settore in particolare la minaccia criminale sfuma in minaccia ibrida, che in qualche modo tende a mettere in difficoltà infrastrutture critiche, sistemi di trasporti, sistemi energetici. Il livello di allerta è alto ormai da qualche anno, oggi più che mai vista la situazione internazionale''.  La Sala operativa del Cnaipic, che lavora h24, in questi casi ''grazie allo scambio informativo, alla cooperazione internazionale'', spiega Gabrielli, ''ottiene subito la mappatura del problema''. Nello specifico, sono stati ''presi contatti con le nostre istituzioni, Enac ed Enav, poi, con tutti gli aeroporti'', dice. ''Compreso che non erano stati colpiti i sistemi Cor degli aeroporti, cioè quelli che gestiscono il presidio di sicurezza degli imbarchi e il controllo del volo, attività significativamente più delicate, l'attacco si è trasformato in un problema gestionale per gli aeroporti, ma non, per fortuna, per la resilienza dei sistemi informatici italiani'', conclude. (Di Giorgia Sodaro)  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Meloni: “Omicidio Kirk ci ricorda da che parte sta la violenza, non ci faremo intimidire”

(Adnkronos) – Un monito ai "seminatori d'odio" dopo l'omicidio di Charlie Kirk e un incoraggiamento alla destra europea "in grado non solo di vincere le elezioni, ma soprattutto di governare". E' questo il contenuto del videomessaggio della premier Giorgia Meloni, inviato all'evento Ecr 'La destra che vince', promosso a Parigi da Marion Maréchal. "Fin dagli anni della militanza giovanile – le parole di Meloni – ho sempre creduto che le idee non potessero vivere senza le azioni. Ho sempre pensato che sia doveroso battersi in prima persona per affermare la propria visione del mondo, assumendosi delle responsabilità. E proprio per questo voglio rendere un sentito omaggio a Charlie Kirk, un giovane uomo, un padre coraggioso, che ha pagato con la propria vita il coraggio delle sue idee e il prezzo della sua libertà. Il suo sacrificio ci ricorda ancora una volta da che parte stanno la violenza e l'intolleranza".  "E voglio dire forte e chiaro a tutti i seminatori d'odio, quelli che passano la loro esistenza a demonizzare l'avversario politico e poi a fare distinguo
ipocriti giustificando persino i crimini più efferati – ha proseguito le premier – noi non cadremo nel loro gioco sporco, non consentiremo loro di trascinare le nostre nazioni in questa spirale di odio e violenza. Ma voglio anche dire con la stessa fermezza che non ci lasceremo intimidire e continueremo a combattere con la forza tranquilla delle nostre idee". E ancora: "Dobbiamo trasmettere il messaggio che noi, a tutte le latitudini, siamo pronti ad assumerci le responsabilità del governo. In alcuni casi, come in Italia, è già capitato. In altri ci vorrà più tempo, in alcuni casi sarà facile in altri difficilissimo, ma noi siamo sempre pronti e capaci di farlo".  La "forza tranquilla delle nostre idee" "è lo spirito che mi giuda da quando ho assunto l'incarico più importante della mia vita, secondo solo a quello di madre, quello di guidare il governo italiano. Nel 2022 abbiamo vinto, soprattutto perché abbiamo rimesso la politica al centro. In Italia abbiamo dimostrato che la destra non solo è in grado di vincere le elezioni, ma soprattutto è in grado di governare", ha continuato Meloni. "Il terzo governo più duraturo della storia della repubblica italiana ma sono ancora più orgogliosa – ha sottolineato la presidente del Consiglio – dei risultati che abbiamo ottenuto: il record assoluto di occupazione, i conti pubblici in ordine, l'inflazione ai minimi, la diminuzione del 60% dei flussi di immigrati illegali, il record delle nostre esportazioni commerciali e l'accresciuto peso e prestigio dell'Italia a livello internazionale".  "Abbiamo rimesso al centro dell'azione di governo la famiglia e le politiche in favore della natalità, stiamo combattendo con durezza contro la criminalità organizzata e ci stiamo occupando delle periferie delle nostre città dove le zone franche devono essere smantellate e lo Stato deve tornare a fare lo Stato. Abbiamo approvato una riforma storica della giustizia e stiamo lavorando per un nuovo patto nazionale tra Stato e regioni e per l'elezione diretta del capo del governo, al fine di garantire stabilità", ha incalzato Meloni. "Stiamo provando a cambiare l'Europa, stiamo lavorando per promuovere un'Europa della libertà e della sussidiarietà che faccia meno e lo faccia meglio, che non pretenda – ha detto ancora – di livellare competenze e specificità degli Stati nazionali, che non annulli le identità ma le sublimi in una sintesi virtuosa più grande".  "Siamo riusciti a far cambiare approccio sull'immigrazione e siamo impegnati nella revisione del green deal, vogliamo rendere l'Europa meno burocratica e più sovrana in ambito militare energetico e tecnologico. Ma per ottenere tutto ciò e per cambiare in profondità l'Unione europea – ha sottolineato la presidente del Consiglio – abbiamo bisogno di molti più governi conservatori al nostro fianco", e "l'unico modo è creare alleanze: la strada è quella dell'unità delle destre e del centrodestra, come da tempo sostiene giustamente Marion Marechal. Mi auguro che prima o poi questo possa avvenire anche in Francia per offrire finalmente a milioni di francesi un'alternativa di governo forte e credibile. Ma questo dipenderà da voi". "Abbiamo bisogno di continuare la nostra battaglia culturale, affermare con forza legami, radici e identità come alternativa a una società liquida che cerca di annacquare tutto ciò che ci definisce: comunità, famiglia, nazione, religione. E una volta chiamati ad assumere responsabilità di governo – le parole di Meloni -, dobbiamo essere capaci di essere coerenti, fedeli agli impegni presi". "Ce la stiamo mettendo tutta in un periodo davvero incredibile per tutte le sfide e le minacce che siamo chiamati ad affrontare ogni giorno. Ma, credetemi, ci stiamo togliendo molte soddisfazioni", ha poi concluso la premier.   —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Pontida, il ‘vaffa’ dei giovani leghisti a Calenda e la contestazione a Vannacci: “Lui è moderato, noi no”

(Adnkronos) – "Ripetiamolo a Calenda e a quei quattro sfigati incamiciati in spiaggia hanno voluto applaudire a quello che diceva Calenda, devono decidere se stare con noi o contro di noi. Calenda vaffanc…o" è il coro che si è alzato dal pratone di Pontida. Un gruppo composto da un centinaio di giovani leghisti, provenienti da Como, Bergamo, Brescia e dal Veneto, ha acceso fumogeni e intonato slogan contro il leader di Azione, Carlo Calenda, reo di aver partecipato alla festa di Forza Italia Giovani a San Benedetto del Tronto. Esposti anche striscioni in ricordo di Charlie Kirk, contro i maranza: 'Il vostro silenzio uccide due volte, #CharlieKirkviveinnoi'; 'Antifa terroristi', 'Islamizzazione = Remigrazione!', 'Lega anti-maranza, remigrazione avanza!'. "Vannacci è un moderato noi no, noi no; Vannacci è un moderato noi no, noi no", hanno poi intonato i giovani della Lega. Dal palco sotto il tendone principale ulteriori contestazioni: "Basta con questo buonismo che ha rotto i cog….i – incalza un giovane -. Queste zecche sociali devono capire che il 1945 è passato". Gli immigrati clandestini "devono essere remigrati nei loro Paesi, l’unica soluzione per questi personaggi è la remigrazione. Se loro usano l’arma del woke e dell’immigrazione clandestina, col c…. che si prenderanno il nostro Paese". ''Quando i buoi padani muggiscono dal prato di Pontida 'Calenda vaffanculo' sai di essere nel giusto'', la replica su X del leader di Azione ai contestatori padani.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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