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Jannik Sinner è arrivato in Cina, dove dal 25 settembre prenderà parte all'Atp 500 di Pechino. Il numero due del ranking Atp è sbarcato nel continente asiatico con un volo proveniente dall'Italia, dopo aver presentato pochi giorni fa la sua Fondazione a Milano. La curiosità? A Pechino, Jannik è stato accolto dai cori e dagli abbracci dei tifosi, fermandosi a firmare autografi e regalando qualche selfie. Prima di partire per raggiungere il suo hotel ha anche ricevuto un regalo speciale, visto che alcune tifose lo hanno aspettato per donargli… un cuscino. La divertente scena è stata immortalata e filmata dai presenti, diventando presto virale sui social. Negli ultimi anni, Jannik ha spesso ricevuto doni dai suoi tifosi in giro per il mondo. Un cuscino con la sua faccia stampata, forse, gli mancava. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sinner arriva in Cina, ad accoglierlo c’è… un cuscino
Russia, Trump assicura sostegno a Polonia e Stati Baltici in caso di escalation
(Adnkronos) – Il presidente americano Donald Trump ha detto di essere pronto a difendere Polonia e Stati Baltici nell'eventualità di un'intensificazione delle ostilità da parte della Russia, che ha recentemente invaso lo spazio aereo di Varsavia e Tallinn. "Sì, lo farei. Lo farei", ha risposto alle domande dei giornalisti sulla questione. Il leader russo Vladimir Putin, così come il presidente americano Trump, "resta interessato e aperto per una conclusione pacifica dell'intera questione ucraina". A garantirlo, nel giorno in cui il tycoon è tornato sulla "delusione" provata nei confronti dello 'zar', è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Contiamo sugli Usa e sul presidente Trump affinché lavorino per aiutare in questa questione. Vedremo cosa ne verrà fuori", le parole del portavoce al giornalista Pavel Zarubin riportate dall'agenzia russa Tass. "Purtroppo – ha accusato Peskov -, da una parte abbiamo il regime di Kiev e dall'altra i Paesi europei che stanno facendo di tutto per alimentare l'escalation. Stanno facendo tutto il possibile per prolungare il conflitto – ha puntato il dito – e per incoraggiare Zelensky in tal senso". "Sono deluso da Putin", ha intanto ripetuto Trump durante un discorso nelle scorse ore a Mount Vernon. Nell'intervento trasmesso da Fox News, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che riteneva fosse facile porre fine al conflitto in Ucraina innescato dall'invasione russa avviata il 24 febbraio del 2022 perché "ho un buon rapporto con Putin". Ma "sono deluso da lui – ha ribadito -. Pensavo sarebbe stata la cosa più facile, ma in un modo o nell'altro ce la faremo". Poi il monito all'Europa sul petrolio russo. "Gli europei stanno comprando petrolio dalla Russia, cosa che non dovrebbe accadere, giusto?", ha infatti domandato rivolgendosi esplicitamente a Matt Whitaker, ambasciatore Usa alla Nato. "Devono smettere di comprare il petrolio dalla Russia, Matt", ha affermato il tycoon. Da giorni il presidente americano denuncia pubblicamente la delusione nei confronti dell'amico 'zar', con il quale ha sempre confermato di avere un rapporto privilegiato. Ma mentre il Cremlino tenta anche oggi di lanciare messaggi concilianti all'indirizzo del tycoon, nei fatti Putin sta tuttavia lanciando nuovi, massicci raid quotidiani sull'Ucraina. Senza contare le recenti incursioni in territorio polacco ed estone. Solo due giorni fa il leader del Cremlino rivendicava la presenza in Ucraina di "più di 700mila soldati russi che combattono al fronte". "Questa spesa per l'industria della difesa non va in fumo", aveva affermato quindi il presidente russo, sottolineando che "l'intero settore della difesa e le forze armate sono evolute in modo significativo". "Naturalmente questo richiede risorse, che sono una parte necessaria del progresso e che sono aumentate". "Stiamo facendo scelte attente che ci consentono di avanzare", ha aggiunto garantendo che gli obiettivi sociali rimangono "una priorità" anche con l'aumento delle spese della difesa. Nei primi mesi dell'anno, intanto, il bilancio russo ha registrato un deficit record. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gp Azerbaigian, vince ancora Verstappen. Ordine di arrivo e classifica piloti Formula 1
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Max Verstappen è re anche in Azerbaigian e vince il Gran Premio di Baku di oggi, domenica 21 settembre. Il fuoriclasse della Red Bull domina dall'inizio alla fine la gara e sfrutta il ritiro della McLaren di Oscar Piastri (a muro al primo giro) per riaprire il Mondiale di Formula 1, portandosi a 69 punti dall'australiano. L'olandese chiude davanti a Russell e Sainz. Quarta posizione per Kimi Antonelli. Male le Ferrari: Hamilton chiude ottavo davanti a Leclerc. Norris settimo. Ecco l'ordine di arrivo e la classifica piloti aggiornata. Ecco l'ordine di arrivo del Gp di Baku di oggi, domenica 21 settembre:
1 Max Verstappen Red Bull Racing
2 George Russell Mercedes +14.609 3 Carlos Sainz Williams +19.199 4 Kimi Antonelli Mercedes +21.760 5 Liam Lawson Racing Bulls +33.290 6 Yuki Tsunoda Red Bull Racing +33.808 7 Lando Norris McLaren +34.227
8 Lewis Hamilton Ferrari +36.310
9 Charles Leclerc Ferrari +36.774
10 Isack Hadjar Racing Bulls +38.982 11 Gabriel Bortoleto Kick Sauber +67.606 12 Oliver Bearman Haas F1 Team +68.262 13 Alexander Albon Williams +72.870 14 Esteban Ocon Haas F1 Team +77.580 15 Fernando Alonso Aston Martin +78.707 16 Nico Hulkenberg Kick Sauber +80.237 17 Lance Stroll Aston Martin +96.392 18 Pierre Gasly Alpine 1 giro 19 Franco Colapinto Alpine 1 giro 20 Oscar Piastri McLaren ritiro Ecco la classifica piloti aggiornata dopo il Gp di Baku: 1 Oscar Piastri (McLaren) – 324 punti 2 Lando Norris (McLaren) – 299 punti 3 Max Verstappen (Red Bull) – 255 punti 4 George Russell (Mercedes) – 212 punti
5 Charles Leclerc (Ferrari) – 165 punti
6 Lewis Hamilton (Ferrari) – 121 punti
7 Kimi Antonelli (Mercedes) – 78 punti 8 Alex Albon (Williams) – 70 punti 9 Isack Hadjar (Racing Bulls) – 39 punti 10 Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 37 punti 11 Lance Stroll (Aston Martin)- 32 punti 12 Carlos Sainz (Williams)- 31 punti 13 Liam Lawson (Racing Bulls)- 30 punti 14 Fernando Alonso (Aston Martin) – 30 punti 15 Esteban Ocon (Haas) – 28 punti 16 Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti 17 Yuki Tsunoda (Red Bull) – 20 punti 18 Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 18 punti 19 Oliver Bearman (Haas) – 16 punti 20 Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo riconoscono lo Stato di Palestina. Netanyahu: “Non sorgerà, è ricompensa a terrorismo”
(Adnkronos) – Regno Unito, Canada, Australia e Portogallo riconoscono lo Stato di Palestina. "Oggi, per ravvivare la speranza di pace per i palestinesi e gli israeliani e una soluzione a due Stati, il Regno Unito riconosce formalmente lo Stato di Palestina", ha scritto in un post su X il premier britannico Keir Starmer annunciando il riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito. Nel video di sei minuti allegato al post, Starmer afferma che il riconoscimento dimostra sia al popolo israeliano che a quello palestinese che può esserci un "futuro migliore". "Questa soluzione non è una ricompensa per Hamas, perché significa che Hamas non potrà avere alcun futuro, alcun ruolo nel governo, alcun ruolo nella sicurezza. Abbiamo già prescritto e sanzionato Hamas, e andremo oltre. Ho dato istruzioni affinché nelle prossime settimane vengano sanzionate altre figure di Hamas – ha spiegato – Chiediamo nuovamente al governo israeliano di revocare le inaccettabili restrizioni alla frontiera, di porre fine a queste tattiche crudeli e di consentire l'afflusso degli aiuti". "Con le azioni di Hamas, l'escalation del conflitto da parte del governo israeliano e l'accelerazione della costruzione di insediamenti in Cisgiordania, la speranza di una soluzione a due Stati sta svanendo, ma non possiamo lasciare che quella luce si spenga – ha continuato Starmer – Ecco perché stiamo costruendo un consenso con i leader della regione e oltre, attorno al nostro quadro per la pace". Anche il Canada ha annunciato il riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese. "Il Canada riconosce lo Stato di Palestina e offre la nostra partnership nella costruzione della promessa di un futuro di pace per lo Stato di Palestina e lo Stato d'Israele", ha scritto il premier Mark Carney in un post su X. Stesso passo dall'Australia. "L’Australia riconosce le legittime e storiche aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato proprio", l'annuncio del primo ministro Anthony Albanese, seguendo la decisione assunta da Regno Unito e Canada. In una lettera pubblicata su X, Albanese ha sottolineato che "il presidente dell’Autorità Palestinese ha ribadito il riconoscimento del diritto di Israele a esistere e ha fornito impegni diretti all’Australia, inclusi quelli di tenere elezioni democratiche e di attuare significative riforme nella finanza, nella governance e nell’istruzione". Il premier ha poi aggiunto che "l’organizzazione terroristica Hamas non deve avere alcun ruolo in Palestina". In serata anche il ministro degli Esteri portoghese Paulo Rangel ha annunciato che il Portogallo ha formalmente riconosciuto la Palestina, secondo quanto riporta Haaretz. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la sua netta opposizione a qualsiasi iniziativa che miri al riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, annunciando che porterà questa posizione anche alle Nazioni Unite. "La creazione di uno Stato palestinese metterebbe in pericolo la sopravvivenza di Israele", ha detto Netanyahu. "Dovremo combattere, sia all’Onu che in tutte le altre sedi, contro la falsa propaganda che ci viene rivolta e contro gli appelli a uno Stato palestinese, che metterebbe a rischio la nostra esistenza e rappresenterebbe un assurdo premio al terrorismo – ha sottolineato il premier durante la riunione di governo – la comunità internazionale sentirà la nostra voce su questo tema nei prossimi giorni". Poi è nuovamente intervenuto dopo la decisione di Gran Bretagna, Canada e Australia. "Non sorgerà uno Stato palestinese. La risposta all’ultimo tentativo di imporre uno Stato terrorista nel cuore della nostra terra sarà data al mio ritorno dagli Stati Uniti", ha scandito il premier israeliano, citato da Haaretz. Rivolgendosi ai leader mondiali che hanno preso questa decisione, Netanyahu ha aggiunto: "State dando una enorme ricompensa al terrorismo. E ho un altro messaggio per voi: non accadrà. Non sorgerà uno Stato palestinese a ovest del fiume Giordano". Il premier ha ricordato di aver impedito per anni la creazione di questo Stato "terrorista nonostante enormi pressioni interne e internazionali". "Lo abbiamo fatto con determinazione e con prudenza diplomatica. Inoltre, abbiamo raddoppiato gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria, e continueremo lungo questa strada". Per il presidente israeliano Isaac Herzog la decisione dei Paesi "non aiuterà un solo palestinese, non contribuirà a liberare un solo ostaggio e non ci avvicinerà a un accordo tra israeliani e palestinesi. Servirà solo a incoraggiare le forze dell’oscurità. È un giorno triste per coloro che cercano la vera pace". In risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina, il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, esponente dell'estrema destra, ha detto che servono "contromisure immediate". Ben-Gvir, rilanciano i media israeliani, intende sollevare la questione dell'annessione della Cisgiordania alla prossima riunione di governo. Il ministro chiede "l'imposizione immediata della sovranità" in Cisgiordania "e lo smantellamento completo dell'Autorità palestinese". Il ministero degli Esteri israeliano ha avvertito che il "riconoscimento unilaterale" dello Stato palestinese da parte di Londra e di altri Paesi "destabilizza la regione". "Israele respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento di uno Stato palestinese fatta dal Regno Unito e da alcuni altri Paesi… Questa dichiarazione non promuove la pace, ma al contrario destabilizza ulteriormente la regione e mina le possibilità di raggiungere una soluzione pacifica in futuro", si legge nel comunicato diffuso dal ministero. La ministra palestinese per gli Affari esteri, Varsen Aghabekian Shahin, ha commentato che "il riconoscimento dello Stato di Palestina è un passo irreversibile che preserva la soluzione dei due Stati e ci avvicina all’indipendenza e alla sovranità". "Ora è il momento. Domani è una data storica su cui dobbiamo costruire. Non è la fine – ha aggiunto – È una mossa che ci avvicina alla sovranità e all’indipendenza. Forse non fermerà la guerra domani, ma è un passo avanti, su cui dobbiamo costruire e che dobbiamo amplificare". Shahin ha sottolineato che "questo riconoscimento non è certo simbolico. È un passo pratico, tangibile, irreversibile che i Paesi devono compiere se credono davvero nella soluzione dei due Stati". La ministra ha accusato Israele di non avere alcuna intenzione di negoziare, ricordando le parole di Netanyahu secondo cui "non ci sarà mai uno Stato palestinese" e la cerimonia di inaugurazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che "taglierebbe fuori le comunità palestinesi del nord da quelle del sud". Shahin ha infine invocato "pressione politica su Israele che si trasformi in misure economiche per chiamarlo alle sue responsabilità e proteggere il popolo palestinese. Oggi Gaza brucia. Oggi Gaza è distrutta. Oggi a Gaza le persone vengono sistematicamente uccise". Mahmoud Mardawi, alto esponente di Hamas, ha salutato le decisioni di diversi Paesi occidentali di riconoscere lo Stato palestinese definendole "una vittoria per i diritti del popolo palestinese e la legittimità della nostra causa". "Inviano un messaggio chiaro: non importa fino a che punto l’occupazione (Israele, ndr) arrivi con i suoi crimini, non potrà mai cancellare i nostri diritti nazionali", ha aggiunto Mardawi in un’intervista all’Afp. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Atp Chengdu, Musetti batte Basilashvili e vola in semifinale
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Lorenzo Musetti vola in semifinale all'Atp 250 di Chengdu. Oggi, domenica 21 settembre, l'azzurro ha sconfitto il georgiano Nikoloz Basilashvili, numero 114 al mondo, con un doppio 6-3. Buona prova del numero 9, che vendica così l'eliminazione al primo turno di Wimbledon. Nel primo set Lorenzo trova il break decisivo nel quinto game, chiudendo poi il parziale in 40 minuti di gioco. Nel secondo set strappa invece il turno di battuta all'avversario nell'ottavo gioco. Per il toscano è la quinta semifinale stagionale. Al prossimo turno affronterà uno tra Taro Daniel e Alexander Shevchenko. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Lazio-Roma 0-1, cori e abbracci alla fine del derby: tifosi giallorossi esultano fuori dallo stadio
(Adnkronos) – Cori, abbracci e un'esplosione di gioia. Alla fine del derby tra Lazio e Roma, vinto dalla squadra giallorossa grazie al gol di Pellegrini, i tifosi romanisti rimasti fuori dallo stadio esultano al momento del triplice fischio. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cyberattacco aeroporti europei: ancora caos e ritardi a Heathrow, Bruxelles e Berlino
(Adnkronos) – Altra giornata di caos negli aeroporti europei, dopo il presunto attacco informatico ai sistemi di check-in. Londra Heathrow, Bruxelles e Berlino hanno registrato oggi nuovi ritardi e cancellazioni a seguito del blocco del software di registrazione passeggeri di Collins Aerospace, colpito da un "incidente di natura informatica". Dalla serata di venerdì le compagnie aeree sono state costrette a tornare al check-in manuale, con oltre 70 voli cancellati tra sabato e domenica e centinaia di partenze in ritardo. Gli scali hanno invitato i passeggeri a verificare lo stato dei voli prima di partire e a non presentarsi troppo in anticipo. "Brussels Airport ha chiesto alle compagnie aeree di cancellare la metà dei voli in partenza previsti per lunedì 22 settembre, poiché Collins Aerospace non è ancora in grado di garantire una nuova versione sicura del sistema di check-in – viene precisato in un comunicato – Raccomandiamo ai passeggeri di verificare lo stato del loro volo prima di recarsi in aeroporto e di presentarsi solo se il volo è confermato". A Berlino attese prolungate ai banchi, mentre Heathrow ha rafforzato il personale per gestire l’emergenza. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Stiga traccia una rotta green: sostenibilità e innovazione ridefiniscono il garden care
(Adnkronos) – Stiga, leader mondiale nel settore delle attrezzature per la cura del verde, ha pubblicato recentemente, il Rapporto di Sostenibilità 2024 riaffermando il proprio impegno per un futuro più sostenibile, ponendo i principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) al centro della sua strategia aziendale. "La sostenibilità per noi è molto più che un obiettivo di business: è una strategia integrata, strutturata e misurabile," ha dichiarato Sean Robinson, CEO di Stiga. "Ecco perché il nostro percorso di sostenibilità non è fatto di iniziative isolate, ma è radicato nella nostra identità e nel modo in cui operiamo ogni giorno. Le persone, i prodotti e le attività costituiscono parte integrante e contribuiscono insieme a una visione condivisa: crescere in modo responsabile, unendo il progresso tecnico alla passione per la natura." La strategia ESG di Stiga si fonda su tre pilastri: persone, prodotti e processi. L'azienda promuove un ambiente di lavoro equo e inclusivo, confermato dalla Certificazione per la Parità di Genere UNI PdR 125:2022. Sul fronte dei prodotti, gli investimenti in ricerca e sviluppo sono stati dedicati per il 78% alla tecnologia delle batterie, un chiaro segnale della transizione verso l'elettrico. I prodotti alimentati a batteria hanno già rappresentato il 27% delle vendite totali, con i robot tagliaerba autonomi che hanno registrato una crescita significativa. Per quanto riguarda i processi, STIGA ha aumentato l'uso di energia da fonti rinnovabili al 99% del consumo totale, con un 15% autoprodotto grazie agli impianti fotovoltaici. L'azienda ha inoltre superato i propri obiettivi di riciclo, con il 66% degli imballaggi realizzati in materiale riciclato. Tra le ambizioni relative al 2026, Stiga ambisce a diventare un punto di riferimento per l'innovazione responsabile. Le priorità strategiche includono un piano di riduzione dell'impatto ambientale convalidato dalla Science Based Targets initiative (SBTi) e la valutazione delle performance ESG della propria supply chain. Con l'adozione di analisi del ciclo di vita (LCA) per i prodotti a maggiore impatto, l'azienda punta a ridurre l'impronta ecologica lungo tutte le fasi, dalla produzione allo smaltimento, ridefinendo il settore della cura del verde e trasformando la sostenibilità da elemento distintivo a standard essenziale. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Castel del Giudice celebra la regina dell’autunno con la Festa della Mela
Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2025 l’8° edizione esperienziale nel borgo simbolo di rinascita delle aree interne del Molise, tra degustazioni, mercato dei produttori biologici, street food, artisti di strada, musica e visite guidate.
Il paese simbolo dell’agricoltura sostenibile, delle energie rinnovabili e della rinascita delle aree interne dell’Appennino si appresta a celebrare la regina d’autunno: a Castel del Giudice (IS) l’11 ed il 12 ottobre 2025 torna la Festa della Mela, 8° edizione esperienziale, con degustazioni, street food, mercato dei produttori biologici, musica itinerante, artisti di strada e tante altre attività tutte da vivere.
Nell’abbraccio dei colori del foliage autunnale che dipinge di sfumature di giallo, rosso e arancio i boschi e i filari di mele biologiche dell’azienda agricola Melise, nate dove un tempo i campi erano in stato di abbandono, il cuore del paese si animerà con tanta
musica. I migliori produttori biologici e artigianali del territorio proporranno nei loro stand e food truck prelibatezze a km zero, prodotti tipici molisani e abruzzesi, mele bio, nettare, composte e birra agricola, mentre gli artisti di strada del Casteldelgiudice Buskers Festival riempiranno di magia le vie e le piazze. In programma anche degustazioni, giochi di una volta, il live painting di fumetto con Marco Tarquini,
Puliamo il Mondo con il Circolo Legambiente di Castel del Giudice e gli operatori di Casa Frezza, e tante sorprese per divertire bambini e adulti di ogni età.
Da non perdere nella giornata di sabato 11 ottobre i tour guidati nel Giardino delle Mele Antiche, dove sono state recuperate circa 60 tipologie di questi frutti autoctoni, nel birrificio agricolo Malto Lento, la cui birra è prodotta con l’orzo coltivato a Castel del Giudice, e all’Apiario di Comunità con il miele espressione della ricca biodiversità locale.
La Festa della Mela è organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Castel del Giudice. La manifestazione rientra nella ricca programmazione culturale del progetto “Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione dell’Appennino” con il quale il Comune di Castel del Giudice ha vinto il Bando Borghi del PNRR.
Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione – PNRR – M1C3 Intervento 2 – Sviluppo Sostenibile delle Risorse Territoriali – 2.b. #rurobserv – Ministero della Cultura – Programma UE Next Generation EU.
Ricostruzione Emilia-Romagna: Sogesid fa il punto con i Comuni e accelera gli interventi
(Adnkronos) – Proseguono a pieno regime gli sforzi per la ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna. Nel pomeriggio di oggi, presso la sede operativa di Imola, Sogesid ha incontrato le amministrazioni comunali di Faenza, Palazzuolo sul Senio, San Giovanni in Marignano, Castel del Rio e Sant’Agata sul Santerno. L'incontro, volto a fornire un aggiornamento congiunto sull'avanzamento delle attività, riafferma il ruolo di Sogesid come soggetto attuatore designato dal Commissario Straordinario Curcio. Secondo quanto illustrato dal Direttore Program Management, Aldo Sibilia, Sogesid ha già affidato Accordi Quadro per un valore complessivo di 240 milioni di euro. Di questi, ben 95 milioni sono destinati a cantieri pronti a partire, testimoniando un'accelerazione decisiva nell'attuazione del piano di ripristino. L'iniziativa si inserisce in un quadro di confronto continuo tra enti centrali, locali e soggetti attuatori, con l'obiettivo primario di garantire interventi "efficaci, tempestivi e sostenibili", restituendo sicurezza e piena funzionalità ai territori colpiti dagli eventi alluvionali. Oltre alla tempestività degli interventi, un aspetto cruciale del piano di ricostruzione è l'integrazione di tecnologie avanzate. Le strategie messe in campo da Sogesid e dalle istituzioni coinvolte si basano su un approccio all'avanguardia. Particolare attenzione è rivolta all'implementazione di sistemi di monitoraggio idrogeologico in tempo reale, che utilizzano sensori IoT e piattaforme digitali per una gestione predittiva dei rischi. L'uso di droni per l'ispezione dei territori e la mappatura dei danni ha permesso una valutazione più rapida e accurata, facilitando la pianificazione degli interventi. Nel processo di ripristino infrastrutturale e di consolidamento dei versanti, le soluzioni adottate privilegiano la bioingegneria e l'impiego di materiali sostenibili, riducendo l'impatto ambientale e aumentando la resilienza delle opere. La digitalizzazione dei processi di gestione e coordinamento dei cantieri, attraverso piattaforme unificate, garantisce una maggiore trasparenza e un monitoraggio costante, a dimostrazione di come la ricostruzione non sia solo un atto riparatorio, ma anche un'opportunità per introdurre innovazione e pratiche più resilienti nel lungo termine. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)










