(Adnkronos) – Con watchOS 26, Apple estende ufficialmente le funzioni di Apple Intelligence anche al suo smartwatch. Dopo iPhone, iPad, Mac e più di recente Vision Pro, tocca ora ad Apple Watch accogliere le capacità di AI sviluppate a Cupertino. Ma come spesso accade quando si parla di compatibilità hardware, la situazione non è così lineare: ogni funzione richiede condizioni differenti, e non tutte saranno disponibili sugli stessi modelli. Le novità si concentrano su tre aree principali. La prima è la traduzione in tempo reale in Messaggi, che permette di tradurre direttamente dal polso. Per sfruttarla serviranno però un Apple Watch Series 9, Series 10 o Ultra 2 e, contemporaneamente, un iPhone compatibile con Apple Intelligence (dal 15 Pro in poi). La seconda è Smart Replies, che diventa più precisa grazie ai modelli linguistici integrati nell’orologio. In questo caso i requisiti si semplificano: basta avere un Apple Watch recente (dalla Series 9 in su) e non è necessario possedere un iPhone aggiornato all’AI. Infine, arriva Workout Buddy, un assistente per l’allenamento che funziona con qualsiasi modello di Apple Watch collegato a cuffie Bluetooth, ma richiede la presenza di un iPhone compatibile con Apple Intelligence nelle vicinanze. In pratica, ogni funzione segue una logica diversa: traduzioni e allenamento dipendono dall’accoppiata con lo smartphone, mentre le risposte intelligenti si basano sul solo hardware dell’orologio. Una frammentazione che potrebbe creare qualche confusione, soprattutto considerando che tutte queste capacità rientrano comunque sotto l’etichetta unitaria di “Apple Intelligence”. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
L’asteroide 1998 KY26 è più piccolo del previsto: la missione Hayabusa2 è a rischio?
(Adnkronos) – Gli astronomi di tutto il mondo, utilizzando tra gli altri il Very Large Telescope (VLT) dell’Osservatorio europeo australe (ESO), hanno svelato nuovi e sorprendenti dettagli sull’asteroide 1998 KY26. Le osservazioni hanno rivelato che l'oggetto è significativamente più piccolo e ruota a una velocità doppia rispetto a quanto si pensasse, dati che avranno un impatto diretto sulle operazioni della missione estesa giapponese Hayabusa2 che lo incontrerà nel 2031. "Abbiamo scoperto che l’oggetto in realtà è completamente diverso da come era stato precedentemente descritto," ha spiegato l’astronomo Toni Santana-Ros, ricercatore all’Università di Alicante e autore di uno studio pubblicato su Nature Communications
. Le nuove misurazioni, combinate con i dati radar precedenti, hanno stabilito che l’asteroide ha un diametro di soli 11 metri, una dimensione così ridotta che "potrebbe facilmente essere ospitato nella cupola del telescopio VLT utilizzato per osservarlo". La sua rotazione è altrettanto sorprendente, con "un giorno su questo asteroide dura solo cinque minuti". Dati precedenti, infatti, avevano stimato un diametro di 30 metri e un periodo di rotazione di dieci minuti.
Asteroide 1998 KY26 confrontato con una delle quattro unità del Very Large Telescope (VLT) dell'ESO. Lo studio, che ha utilizzato il VLT, ha rivelato che l'asteroide ha un diametro di soli 11 metri, abbastanza piccolo da poter stare all'interno della cupola del telescopio che lo ha osservato.Questo minuscolo asteroide è l'obiettivo della missione spaziale giapponese Hayabusa2, che lo raggiungerà tra sei anni. Crediti dell'immagine: ESO/M. Kornmesser, A. Ghizzi Panizza (www.albertoghizzipanizza.com). Modello dell'asteroide: T. Santana-Ros et al.
Le nuove scoperte renderanno la missione Hayabusa2, che si sta preparando a visitarlo, una sfida ancora più avvincente. "Le dimensioni ridotte e la rotazione più rapida misurate ora renderanno la visita di Hayabusa2 ancora più interessante, ma anche ancora più impegnativa," ha commentato il coautore Olivier Hainaut, astronomo dell’ESO. In particolare, la manovra di "touchdown" – in cui la sonda tocca l'asteroide – sarà più difficile da eseguire del previsto.
1998 KY26 sarà il bersaglio finale della sonda della Japanese Aerospace eXploration Agency (JAXA). Dopo aver esplorato l'asteroide Ryugu e averne riportato campioni sulla Terra, la sonda è stata inviata in una missione estesa fino al 2031 con l'obiettivo di studiare gli asteroidi più piccoli. Questa sarà la prima volta che una missione spaziale intercetterà un asteroide di queste dimensioni, dato che tutte le missioni precedenti hanno visitato oggetti con diametri di centinaia o migliaia di metri. Le osservazioni da Terra, effettuate dal gruppo di ricerca di Santana-Ros, hanno richiesto l'utilizzo di grandi telescopi come il VLT, sfruttando il momento di massimo avvicinamento dell'asteroide alla Terra. Sebbene la natura esatta dell'asteroide rimanga incerta – potrebbe essere un solido pezzo di roccia o un debole cumulo di detriti – i risultati aprono a importanti prospettive future. "La cosa sorprendente è che abbiamo scoperto che le dimensioni dell’asteroide sono paragonabili a quelle della sonda spaziale che lo visiterà! E siamo stati in grado di caratterizzare un oggetto così piccolo usando i nostri telescopi, il che significa che potremo farlo anche per altri oggetti in futuro," ha aggiunto Santana-Ros. "I nostri metodi potrebbero avere un impatto sui piani per la futura esplorazione di asteroidi vicini alla Terra o persino per l’estrazione di minerali dagli asteroidi."
Hainaut ha concluso ribadendo l'importanza delle osservazioni per la sicurezza planetaria: "Inoltre, ora sappiamo di poter caratterizzare anche i più piccoli asteroidi pericolosi che potrebbero colpire la Terra, come quello caduto vicino a Chelyabinsk, in Russia, nel 2013, che era appena più grande di KY26."
Crediti Immagine di Cover: Eso/M. Kornmesser. Asteroide: T. Santana-Ros et al. Modello Hayabusa2: SuperTKG (CC-BY-SA)
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Cina, dalla ricerca alla realtà: svelata la tecnologia per costruire sulla Luna
(Adnkronos) – Durante la World Manufacturing Convention 2025 a Hefei, il Deep Space Exploration Laboratory (DSEL) ha presentato la prima macchina concettuale al mondo in grado di produrre mattoni utilizzando la polvere lunare. L'apparecchio, ideato per rendere l'esplorazione della Luna più sostenibile, risponde a una delle sfide più significative per le future missioni a lungo termine: l'approvvigionamento di materiali da costruzione. La macchina sfrutta un riflettore parabolico per concentrare l'energia solare, che viene poi convogliata attraverso una fibra ottica. Secondo i ricercatori del DSEL, l'intensità solare concentrata può superare di oltre 3.000 volte la normale intensità, generando temperature superiori ai 1.300 gradi Celsius. Questa energia termica è sufficiente per fondere il suolo lunare, trasformandolo in mattoni modellati che potranno essere utilizzati per costruire strade e strutture direttamente sulla superficie della Luna. Il progetto si inserisce nel più ampio contesto degli obiettivi di esplorazione spaziale della Cina, in particolare la realizzazione della Stazione Internazionale di Ricerca Lunare. Questa struttura, che includerà sezioni sulla superficie lunare e in orbita, è destinata a essere costruita in due fasi: un modello base entro il 2035 nella regione del Polo Sud lunare e un modello esteso negli anni '40. L'invenzione del "produttore di mattoni lunari" è cruciale per gettare le basi di questa ambiziosa infrastruttura. L'innovazione non si ferma qui: l'evento ha offerto una vetrina su altre tecnologie all'avanguardia. Tra le scoperte presentate figurano uno scudo termico riutilizzabile e ultra-leggero per razzi, una piattaforma di litografia computazionale per la produzione di chip, un sistema non invasivo di interfaccia cervello-computer e un framework tecnologico universale per robot intelligenti. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump-Musk, stretta di mano alla cerimonia per Charlie Kirk
(Adnkronos) –
Donald Trump e Elon Musk, pace fatta? Il presidente degli Stati Uniti e il magnate, numero 1 di Tesla e SpaceX, si stringono la mano nello stadio di Glendale, in Arizona, durante i funerali di Charlie Kirk. Alla cerimonia in ricordo dell'attivista 31enne, ucciso il 10 settembre nel campus della Utah Valley University, partecipano tutti i principali esponenti dell'amministrazione. C'è anche Musk, che documenta la propria presenza con un tweet. Quando sul palco si presenta Pete Hegseth, segretario alla Difesa, Trump sta parlando con Dana White, il boss della UFC. La sedia alla sinistra del presidente è vuota e lì si accomoda Musk. Il presidente si gira, si accorge della presenza del magnate e gli stringe la mano. E' il primo significativo momento pubblico di disgelo dopo le polemiche, anche durissime, degli ultimi mesi. Musk, determinante nella campagna elettorale di Trump prima del voto di novembre 2024, ha guidato il Doge – Dipartimento per l'efficienza governativa – apportando drastici tagli alle spese per il funzionamento della macchina federale. Musk ha lasciato il suo incarico a maggio, per tornare ad occuparsi in prima persona delle proprie aziende e in particolare di Tesla, la casa automobilistica che pagato un prezzo rilevante per l'impegno politico del suo fondatore. L'uscita di Musk dalla Casa Bianca ha segnato l'inizio dello scontro con Trump. Il numero 1 di SpaceX ha criticato aspramente la Big Beautiful Bill, la legge di bilancio voluta da Trump e varata dal Congresso: per Musk, il provvedimento porterà ad un'esplosione della spesa pubblica. La tensione tra i due ex amici è cresciuta tra minacce incrociate. Musk ha prospettato la formazione di un nuovo partito, Trump ha più volte accennato all'ipotesi di cancellare i finanziamenti accordati alle aziende di Musk, in particolare a Space X. Il magnate, che in un paio di occasioni ha deragliato con qualche tweet sopra le righe (poi cancellato), ha progressivamente abbassato i toni, ammettendo anche di aver esagerato con alcune uscite, in particolare relativamente alla presunta presenza del nome di Trump nei celeberrimi 'Epstein files', i documenti che conterrebbero i nomi dei 'clienti' del finanziere, fulcro di una rete di traffico sessuale. Ora, dopo mesi di stoccate reciproche, ecco il primo concreto segnale di riavvicinamento, con la stretta di mano in Arizona colta dalle telecamere di Fox News. Un nuovo inizio per i vecchi amici-nemici? —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inter-Sassuolo 2-1, ai neroverdi non basta Cheddira
(Adnkronos) – L'Inter ritrova la vittoria in campionato. La squadra di Chivu supera 2-1 il Sassuolo a San Siro, dopo il doppio ko con Udinese e Juventus e risale in classifica portandosi a 6 punti. Un'Inter ancora non perfetta che sfrutta la rete di Dimarco e quella di Carlos Augusto per conquistare i tre punti ma spreca troppe occasioni in avanti, rischiando qualcosa sulle ripartenze. Alla squadra di Fabio Grosso, non basta il gol di Cheddira all'84' e resta ferma a 3 punti. Chivu dopo il successo in Champions con l'Ajax opta per un po' di turnover con in porta l'esordio di J. Martinez, mentre in difesa resta a riposo Bastoni, al suo posto gioca Carlos Augusto, a centrocampo c'è Susic, e in avanti la novità è Pio Esposito al fianco di Thuram, con Lautaro non al meglio, che parte dalla panchina. Nel Sassuolo tutto confermato in avanti dove ai lati di Pinamonti ci sono Berardi e Lauriente. Matic a centrocampo con Vranckx e Kone. L'Inter parte subito in forcing e al 7' Carlos Augusto dalla trequarti parte, arriva in area e salta tre avversari per provare a beffare Muric che si distende e devia in angolo. All'11' palla tesa in area di Dimarco per la conclusione al volo di Esposito con la palla che esce alta sopra la traversa. Poi al 14' l'Inter passa: ripartenza veloce di Barella che pesca Sucic sulla sinistra, il centrocampista serve con un tocco quasi 'no look' per Dimarco che calcia di prima e infila Muric per l'1-0. La squadra di Chivu continua a premere con gli emiliani che sono in difficoltà e l'Inter va vicino al raddoppio al 29' con Thuram che cerca l'angolo alla destra di Muric, senza successo e al 40' con Esposito che riceve palla in area, difende il pallone, riesce a girarsi e a calciare con il mancino ma manda alto sopra la traversa. L'Inter manovra e cerca l'affondo anche ad inizio ripresa ma sbaglia sempre l'ultimo passaggio e non riesce ad essere incisiva con Thuram, Dumfries e Pio Esposito. Al 52' ripartenza veloce del Sassuolo con Kone che serve Lauriente che dal limite cerca di battere Martinez che blocca sicuro. Al 61' azione in velocità dell'Inter con Sucic che tocca per Esposito, ma il tiro dal limite termina alto sopra la traversa. Ancora Sassuolo pericoloso al 62': Doig scappa via sulla fascia sinistra e crossa un ottimo pallone in area per Pinamonti che stacca di testa e indirizza verso l'anfgolo ma J. Martinez con un balzo e la mano di richiamo manda in angolo. Chivu cambia e inserisce Lautaro, Frattesi e Luis Henrique per Thuram, Calhanoglu e Dumfries. Al 67' nerazzurri ancora vicini al raddoppio con Pio Esposito che in girata costringe Muric ad un miracolo. Portiere del Sassuolo ancora protagonista al 76' quando si oppone con il corpo alla conclusione di prima dal limite di Carlos Augusto. Il difensore brasiliano si rifà all'81' quando dopo un dribbling fa partire dal limite una conclusione angolata, con la palla che viene deviata da Muharemovic e finisce in rete per il 2-0. Il doppio vantaggio dura poco perché all'84' il Sassuolo va in gol: palla illuminante di Berardi che imbuca per Cheddira dopo un uno due, con l'attaccante, da poco entrato, che si ritrova solo davanti a J. Martinez e lo batte con una conclusione angolata per il 2-1. Gara che si è riavvivata in questo finale con l'Inter che va di nuovo in rete con Frattesi all'86' ma la rete viene annullata dal Var per fuorigioco. La squadra di Grosso non demorde e al 92' ci prova Berardi dalla distanza ma Martinez blocca a terra. Non c'è più tempo e l'Inter torna alla vittoria e riprende la sua corsa. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Meloni: “Domenica In? Polemica sul nulla, ricordo premier Pd in tv 45 minuti”
(Adnkronos) – "La polemica di oggi delle opposizioni riguarda la mia partecipazione ad un videocollegamento con 'Domenica In', nel quale sono intervenuta per circa 80 secondi. Sono intervenuta per sostenere la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, insieme al Sindaco di Roma (Pd) Roberto Gualtieri, che è intervenuto subito dopo di me. Un esempio concreto di quanto sia importante che ogni partito politico valorizzi un’iniziativa capace di portare meriti e benefici a tutta l’Italia, raccontando al mondo le nostre tradizioni e la nostra cultura". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook. "Eppure, nonostante fosse evidente la bontà dell’iniziativa – e la presenza di amministratori di ogni colore politico – qualcuno ha preferito costruire l’ennesima polemica sul nulla. Certo, sono lontani i tempi in cui, nello stesso programma, il premier del Pd si faceva intervistare per 45 minuti. In ogni caso, noi continueremo a lavorare e valorizzare le eccellenze italiane insieme a coloro che vorranno farlo", conclude Meloni. ''Vogliamo prendere una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio tanto la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia. La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere'', ha detto la premier in collegamento con Domenica In, dalla tavola imbandita al Tempio di Venere, con lo sfondo del Colosseo, per 'Il pranzo della domenica', un'iniziativa, promossa dai ministeri dell’Agricoltura e della Cultura insieme ad Anci, per sostenere la candidatura della Cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco. ''Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni'', ha raccontato Meloni. Immediata la reazione delle opposizioni. "Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico – dice la segretaria del Pd, Elly Schlein – Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu". Insorge il M5S. "È veramente triste vedere in Rai, in una trasmissione molto seguita un'intervista alla premier Giorgia Meloni, mentre in alcune regioni si va al voto – dichiara la presidente della commissione di Vigilanza Rai e senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Floridia – Ricordo che la sua maggioranza ha bloccato la commissione di Vigilanza, impedendo ogni controllo parlamentare così lei, impunita, può farsi intervistare a Domenica In sui pranzi della domenica. Una presenza inopportuna e fuori luogo. Ma finché la commissione resterà ostaggio di questa maggioranza, non potremo nelle sedi democratiche avere nessuno a cui chiedere conto di quanto accade e di come stiamo scivolando verso TeleRegime". Intervengono anche Avs e +Europa. "Mentre Australia, Regno Unito, Canada e Portogallo hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina, e nei prossimi giorni lo faranno anche Francia e Belgio, Giorgia Meloni va in tv – una tv ridotta a megafono del governo – a parlare del pranzo della domenica e delle pastarelle con i nonni. Una presidente del Consiglio che da 250 giorni non tiene una conferenza stampa, che rifugge da qualsiasi domanda di un giornalista, oggi si presenta a Domenica In come se il Paese non vivesse emergenze drammatiche: il lavoro, l’inflazione, la sanità al collasso, Gaza", afferma Angelo Bonelli, deputato di Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa verde. "Invece di confrontarsi con il Parlamento, Meloni si prepara ad andare all’Assemblea generale dell’Onu per dire No al riconoscimento della Palestina, in totale sudditanza ai voleri di Netanyahu. Un premier che parla di identità e tradizione mentre l’Italia è trascinata in una politica estera complice di chi sta compiendo una pulizia etnica, annettendo la Cisgiordania e Gaza dopo avere massacrato oltre 65mila civili, di cui 20mila bambini", conclude Bonelli. "La prima puntata di questa stagione di Domenica In su Rai1 si apre con un intervento di Giorgia Meloni che parla di cibo italiano: il palco di una delle trasmissioni più seguite sulla tv pubblica usato per un comizio della leader del centrodestra proprio a ridosso di un’importante tornata di elezioni regionali – dice il segretario di +Europa, Riccardo Magi – L’ipocrisia è servita: Meloni ha passato tutta la giornata a fare del becero vittimismo e poi usa la principale trasmissione domenicale del servizio pubblico per scopi elettorali, presentandosi in collegamento davanti al Colosseo con tanto di tavola imbandita. L’Agcom intervenga davanti a questo abuso della tv pubblica da parte della presidente del Consiglio". La maggioranza replica alle opposizioni. Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, capogruppo nella commissione di Vigilanza Rai, parla di "squallida e surreale polemica", "ma il fondo lo tocca la segretaria del Pd Elly Schlein che in questo delirio antimeloniano arriva addirittura a tirare in ballo Gaza. Ormai è sempre più evidente che il dramma di Gaza è soltanto una bandierina da sventolare a proprio uso e consumo per attaccare il governo. Tra l’altro se la segretaria del Pd avesse visto fino alla fine il collegamento di Domenica In, si sarebbe accorta che dopo il presidente Meloni è intervenuto anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Su questa partecipazione nemmeno una parola. Insomma, Giorgia Meloni non può parlare a Domenica In e Gualtieri sì? E poi, basterebbe andare qualche anno indietro per ritrovare l’ex premier Gentiloni ospite da Pippo Baudo a Domenica In per fare un bilancio dei primi mesi di governo. Insomma, l’ennesima dimostrazione della inadeguatezza di questa opposizione, da cui gli italiani si tengono ben alla larga come confermano i sondaggi sempre più in discesa".
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ai microfoni dei Tg Rai sottolinea che “promuovere il cibo e le qualità italiane presso l’Unesco è un dovere del governo: bene ha fatto Giorgia Meloni con il sindaco di Roma del Pd ad assumere una iniziativa di cui ha riferito il servizio pubblico della Rai. Le polemiche della sinistra sono pretestuose e ridicole. Si uniscano a un coro a sostegno delle qualità italiane”. La Rai risponde alle polemiche con una nota e riguardo a Domenica In parla di "una pagina di autentico servizio pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale". "La Rai, in quanto Servizio Pubblico, da sempre valorizza e sostiene le iniziative di interesse nazionale e di rilievo internazionale che riguardano il patrimonio culturale dell’Italia – afferma Viale Mazzini – La puntata di Domenica In del 21 settembre ha ospitato un momento dedicato a 'Il Pranzo della Domenica – Italiani a tavola', l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, dal Ministero della Cultura e da Anci a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco". "Valorizzare la tradizione del pranzo domenicale significa riconoscere un rito che unisce famiglie, comunità e persone, tramanda saperi gastronomici, rafforza i legami sociali e rappresenta un tratto distintivo della cultura e dell’industria italiana nel mondo – sottolinea l'azienda – L’iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale, ha visto la partecipazione di 10 città capofila, espressione di amministrazioni di ogni orientamento politico – dal centrodestra al centrosinistra – con eventi partecipati in decine di Comuni italiani. Proprio in quest’ottica di coralità e inclusione, durante il collegamento da Roma, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il sindaco della città Roberto Gualtieri hanno lanciato l’iniziativa. Il simbolico 'passaggio di microfono' tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco di Roma ha rappresentato il senso condiviso dell’iniziativa". "La presenza di conduttori, attori personaggi pubblici e testimonial del mondo Rai e non solo, ha contribuito a rendere la giornata una grande festa popolare, in grado di avvicinare i cittadini a un tema così identitario. Per la Rai – conclude la nota – si è trattato di una pagina di autentico Servizio Pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell’Italia a livello internazionale". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Funerali Charlie Kirk, applausi e cori per Trump. Presidente Usa sugli spalti dietro vetro antiproiettile
(Adnkronos) – Il presidente americano Donald Trump allo State Farm Stadium di Glendale, in Arizona, per assistere ai funerali di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso. Il presidente è apparso sui megaschermi dello stadio ricevendo un grande applauso e cori di "U-S-A" dal pubblico. Trump ha sorriso, protetto da vetri antiproiettile. Con lui sugli spalti il capo di gabinetto Susie Wiles, il genero Jared Kushner, il figlio Donald Trump Jr. e il vice capo di gabinetto Dan Scavino. Il segretario di Stato Marco Rubio ha ricordato l'amicizia personale che lo legava a Charlie Kirk. L'omicidio dell'attivista è stato "un assassinio politico, ma anche una morte in famiglia", ha detto Rubio nel suo intervento. "Penso che" Kirk "abbia avuto un impatto enorme sui giovani americani in generale. Credo che abbia avuto un impatto molto speciale e diretto sui giovani uomini di questo Paese". Il segretario della Salute Robert Kennedy Jr. sul palco ha ricordato la "devozione di Charlie Kirk al suo Dio", facendo un parallelo tra la vita dell'attivista politico assassinato e quella di Gesù Cristo. "Cristo è morto a 33 anni, ma ha cambiato la traiettoria della storia", ha detto Kennedy jr.. "Charlie è morto a 31 anni" e "anche lui ora ha cambiato la traiettoria della storia". "Non ci lasceremo intimidire. Il nostro messaggio di fede e famiglia non sarà messo a tacere", le parole di Donald Trump jr. che ha chiamato ''mio fratello'' Charlie Kirk. Charlie Kirk "ha cambiato il corso della storia con gentilezza e coraggio", ha "portato la verità che Gesù Cristo è il re dei re e che tutte le verità fanno parte di lui", ha detto il vicepresidente Usa JD Vance. "Hanno cercato di mettere a tacere Charlie, ma noi oggi parleremo per Charlie ancora più ad alta voce", ha scandito. Ai funerali anche Elon Musk. Trump è tornato a parlare con il magnate, dopo la rottura dei mesi scorsi: i due sono stati inquadrati mentre conversavano seduti vicini. L’esecuzione solenne di 'Amazing Grace' da parte di cornamuse ha dato il via alla cerimonia allo State Farm Stadium gremito di presenti vestiti di rosso, bianco e blu. Secondo Turning Point Usa, circa 95mila persone hanno preso posto nello stadio principale e nell’arena adiacente predisposta per l’afflusso straordinario, mentre migliaia di altre sarebbero rimaste all’esterno. L’Fbi ha imposto restrizioni allo spazio aereo attorno allo stadio. L’agenzia federale ha avvertito che "i droni che entreranno senza permesso nell’area ristretta potranno essere sequestrati, multati e i loro operatori perseguiti penalmente", aggiungendo che le autorità federali "possono adottare azioni di sicurezza che comportino l’interferenza, il sequestro o la distruzione di qualsiasi drone ritenuto una minaccia credibile". Lo stadio è stato blindato con un dispositivo di sicurezza paragonabile a quello di un Super Bowl, ma organizzato in meno di una settimana.
Erika Kirk, vedova di Charlie Kirk, ha dichiarato di indossare un ciondolo macchiato di sangue che suo marito portava al momento in cui è stato colpito da un proiettile la scorsa settimana nello Utah. Intervistata dal New York Post, Erika ha raccontato che la collana è stata rimossa dal corpo di Kirk mentre i medici tentavano di fermare l’emorragia. La donna ha aggiunto che il marito aveva ricevuto numerose minacce di morte nell’ultimo anno. Un amico gli aveva suggerito di parlare da dietro un vetro antiproiettile, ma lui aveva risposto "non ancora", secondo quanto riferito dalla vedova. La vedova dell'attivista ha raccontato al New York Times la sua reazione quando lo ha visto in ospedale dopo l’attentato mortale alla Utah Valley University: "I suoi occhi erano semiaperti. E aveva quel mezzo sorriso consapevole, come la Gioconda. Sembrava morto felice. Come se Gesù lo avesse salvato. Il proiettile è arrivato, lui ha sbattuto le palpebre ed era in paradiso". La vedova ha aggiunto che Trump l’ha chiamata due volte dopo l’assassinio: "Mi ha detto: 'Fateci sapere come possiamo sostenervi'. Io gli ho risposto: 'Mio marito amava conversare con lei e usarla come punto di riferimento per tante cose. Potremmo continuare così?'. E lui ha detto: 'Certo'". La sera prima della tragedia, durante una cena di preghiera per il tour universitario 'The American Comeback Tour', Erika Kirk aveva suggerito al marito di indossare un giubbotto antiproiettile. "Non ancora", aveva replicato l'attivista, convinto che la sua scorta fosse sufficiente. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fiorentina-Como 1-2, Addai beffa i viola nel finale
(Adnkronos) – La Fiorentina non riesce più a vincere in campionato e oggi domenica 21 settembre trova al Franchi la seconda sconfitta consecutiva, in quattro giornate di campionato, restando a soli 2 punti in classifica. Con il Como la squadra di Pioli passa in vantaggio in avvio di gara con Mandragora, crea molto, ma poi subisce il ritorno della formazione di Fabregas che nella ripresa pareggia con Kempf e in pieno recupero chiude la sfida con il 2-1 di Addai, al primo gol in campionato. Questo successo consente ai lombardi di salire a 7 punti. Pioli cambia quattro giocatori rispetto al ko con il Napoli. Dentro Lamptey come braccetto di destra al posto di Comuzzo. Nicolussi Caviglia e Fazzini dal 1' a centrocampo, mentre in attacco c'è Piccoli ad affiancare Moise Kean. La Viola parte bene e al 6' passa subito in vantaggio con Mandragora che batte sulla barriera col suo mancino, ma con la seconda possibilità infila in rete Butez per l'1-0. I padroni di casa vanno vicini al raddoppio all'11' con Kean che si difende dalla prima pressione poi brucia sullo scatto Smolcic prima di calciare appena alto sopra la traversa. Altra opportunità viola al 15' con Piccoli che sbaglia nel cercare a tutti i costi Kean che viene anticipato da Diego Carlos. Il Como cerca una reazione e al 21' Perrone ci prova di testa non trovando però la porta. Ancora viola pericolosi al 28' con Piccoli che non trova la porta con un colpo di testa. Nel finale di primo tempo sale l'intensità del Como che al 34' porta Morata al tiro senza successo, ma è ancora la Fiorentina con Kean a sfiorare il gol ma la sua conclusione viene respinta da Butez in uscita. La squadra di Fabregas si riaffaccia in avanti al 39' con Nico Paz serve Morata che non è ancora efficace. In pieno recupero l'arbitro assegna un rigore al Como per un intervento di Nicolussi Caviglia su Perrone ma dopo l'intervento del Var viene revocato perché avvenuto appena fuori area. Al 9' di recupero il Como va in rete sugli sviluppi di un calcio di punizione con Diego Carlos che batte de Gea, ma l'arbitro annulla per fuorigioco del difensore del Como. La ripresa inizia ancora nel segno della formazione di Fabregas che impegna seriamente de Gea al 52': Nico Paz serve Sergi Roberto che fa partire un destro di prima intenzione deviato in angolo dal portiere viola. Al 54' ancora Sergi Roberto sugli scudi ma non trova la porta. La Fiorentina sembra accusare la stanchezza e il Como si riversa in avanti. Al 63' numero di Jesus Rodriguez su Dodò, palla per Valle che calcia però a lato da buona posizione. Poco dopo Addai serve dentro per Douvikas che manca però l'appuntamento con il pallone a centro area. Ma il gol è nell'aria e arriva al 65' con un gran colpo di testa di Kempf che non lascia scampo a de Gea sul calcio di punizione battuto da Nico Paz. Il Como crede nella vittoria e al 74' Jesus Rodriguez prova il destro a giro, ma non trova la porta. Girandola di cambi da entrambe le parti con la squadra di Pioli che nel finale prova a trovare la zampata da tre punti e all'84' Sohm fa partire un destro dalla distanza che finisce non lontano dal palo alla sinistra di Butez. Le due squadre sono spezzate e all'88' anche il Como sfiora il gol con Sergi Roberto che sbaglia la misura da dentro l'area. La beffa per i viola arriva al 94': capovolgimento di fronte dei lariani con Addai che tiene palla sulla destra, entra in area, salta Pongracic e batte de Gea sul primo palo, per l'1-2 finale e tre punti in rimonta. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gabriel Garko a ‘Da noi… a ruota libera’: “Oggi mi sento libero”
(Adnkronos) – Primo ospite della nuova stagione di 'Da noi… a ruota libera', nella puntata di oggi domenica 21 settembre, Gabriel Garko si è aperto con Francesca Fialdini, raccontando carriera, vita privata e i momenti che hanno segnato il suo percorso. L’attore torinese ha ripercorso i suoi inizi a soli 16 anni, quando fu incoronato 'il più bello d’Italia': “Non pensavo di vincere quel titolo. Speravo mi aprisse le porte di Roma per il cinema, perché il mio sogno era diventare attore. Quel riconoscimento, in realtà, a volte mi pesava: rifiutai persino il contratto di esclusiva e mio padre mi disse che ero pazzo”. Parlando della sua carriera, Garko ha raccontato sacrifici e rinunce: “Forse sapevo già che il successo avrebbe avuto un prezzo alto. Dissi a me stesso: ‘Sono pronto a mettere da parte la vita sentimentale per la carriera’. L’ho fatto e lo rifarei, ma per anni la mia vita lavorativa è stata una gabbia: ero immerso nel lavoro senza assaporare davvero la fama”. Con grande sincerità, l’attore ha anche toccato il tema del coming out: “Non mi considero una vittima. L’ho fatto in modo autentico e il pubblico mi ha dato serenità. La mia famiglia sapeva la verità, ma mai avrei pensato di condividerla in tv. È stato il momento giusto, anche per proteggermi dai pettegolezzi. Oggi mi sento un uomo libero”. Un ricordo speciale è stato dedicato a 'Ballando con le Stelle': “Dopo l’infortunio, grazie a Giada Lini sono riuscito ad andare avanti. Quel periodo mi ha aiutato a far emergere lati del mio carattere che nessuno conosceva. Ballare è terapeutico: ti mette in contatto con il tuo corpo”. Rivolgendosi poi a Francesca Fialdini, futura concorrente dello show, Garko ha lanciato un incoraggiamento: “Ora tocca a te… goditi ogni momento!”. Infine, uno sguardo alla vita quotidiana: “Vivo in campagna, mi sento molto contadino, circondato dai miei cani. La mia vicina è Ursula Andress, ma ho sempre avuto celebri vicini. Ho costruito un treno immaginario con tutte le mie esperienze e ogni tanto riapro qualche vagone. Ho sognato di pilotare aerei militari, ma amo anche l’arredamento. Avrei potuto fare tante altre cose, ma il mio obiettivo è sempre stato uno: fare l’attore”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Charlie Kirk, la vedova: “Indosso suo ciondolo insanguinato”
(Adnkronos) – Erika Kirk, vedova dell'attivista conservatore Charlie Kirk, ha dichiarato di indossare un ciondolo macchiato di sangue che suo marito portava al momento in cui è stato colpito da un proiettile la scorsa settimana nello Utah. Intervistata dal New York Post, Erika ha raccontato che la collana è stata rimossa dal corpo di Kirk mentre i medici tentavano di fermare l’emorragia. La donna ha aggiunto che il marito aveva ricevuto numerose minacce di morte nell’ultimo anno. Un amico gli aveva suggerito di parlare da dietro un vetro antiproiettile, ma lui aveva risposto "non ancora", secondo quanto riferito dalla vedova. La vedova dell'attivista ha raccontato al New York Times la sua reazione quando lo ha visto in ospedale dopo l’attentato mortale alla Utah Valley University: "I suoi occhi erano semiaperti. E aveva quel mezzo sorriso consapevole, come la Gioconda. Sembrava morto felice. Come se Gesù lo avesse salvato. Il proiettile è arrivato, lui ha sbattuto le palpebre ed era in paradiso". La vedova ha aggiunto che Donald Trump l’ha chiamata due volte dopo l’assassinio: "Mi ha detto: 'Fateci sapere come possiamo sostenervi'. Io gli ho risposto: 'Mio marito amava conversare con lei e usarla come punto di riferimento per tante cose. Potremmo continuare così?'. E lui ha detto: 'Certo'". La sera prima della tragedia, durante una cena di preghiera per il tour universitario 'The American Comeback Tour', Erika Kirk aveva suggerito al marito di indossare un giubbotto antiproiettile. "Non ancora", aveva replicato l'attivista, convinto che la sua scorta fosse sufficiente. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)












