(Adnkronos) – Piove sul bagnato per la Ferrari nel Gp d'Olanda di oggi, domenica 31 agosto. Dopo i due ritiri di Charles Leclerc e Lewis Hamilton arriva anche la penalizzazione di 5 posizioni in griglia per il pilota britannico della Rossa, che sconterà nel prossimo Gp d'Italia a Monza, non avendo terminato la gara olandese "per aver infranto regime di bandiera gialla nel giro di ricognizione prima dello schieramento in griglia pre-partenza", secondo quanto deciso dai commissari al termine del Gp d'Olanda. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Torino-Fiorentina, il gol pazzesco sbagliato da Kean: palla alta a porta vuota
(Adnkronos) –
Occasione clamorosa sciupata da Kean in Torino-Fiorentina. Nel corso della partita, poi terminata 0-0, il centravanti viola Moise Kean è stato protagonista in negativo. Come? Divorandosi, letteralmente, il gol dell'anno. Al 72', il centravanti ha sciupato da due passi un'occasione colossale: sul colpo di testa di Gosens, il centravanti viola si è trovato il pallone del vantaggio sulla testa, a porta vuota. L'ex Juve non è però riuscito a trovare l'impatto giusto con il pallone, forse perché in corsa, e ha dunque deviato sopra la traversa.
Nell'incredulità dei tifosi viola arrivati all'Olimpico Grande Torino. E tra gli sguardi increduli della panchina, in primis del tecnico Stefano Pioli. Una situazione inusuale per Kean, che proprio ieri ha firmato il rinnovo di contratto con i toscani. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Alla Mostra di Venezia ‘Il Mago del Cremlino’, compendio di putinismo e costruzione del potere
(Adnkronos) – 'Il Mago del Cremlino', presentato in concorso al Festival del cinema di Venezia, è per il regista Olivier Assayas una denuncia della deriva della politica di oggi, "della cortina fumogena dietro cui si nasconde: cinica, ingannevole e tossica" e "contro cui non abbiamo ancora trovato una risposta". A Jude Law il regista ha chiesto di appropriarsi del personaggio" di Vladimir Putin, senza apparire proprio come lui, per lasciare spazio a "quello che la sua figura rappresenta intellettualmente e storicamente". Anche la scelta dell'inglese parlato da Jude Law/Vladimir Putin, e da tutti gli altri personaggi al Cremlino e dintorni, sembra voler indicare una presa di distanza dalla cronaca specifica dai primi anni Novanta al 2014 in Russia, per raccontare i nuovi strumenti del potere e "l'alleanza fra il premoderno, vale a dire violenza e forza brutale, e il postmoderno, il teatro, Internet, la costruzione di una realtà parallela", nelle parole di Giuliano da Empoli, l'autore del libro di cui il film è un adattamento. L'esperimento nato in Russia alla fine degli anni Novanta "è ora dappertutto". Vadia Baranov, modellato sull'ideologo del Cremlino Vladislav Surkov nei primi anni Dieci del Duemila, interpretato da Paul Dano, spiega nel film la costruzione del putinismo e la trasformazione della Russia con il consolidarsi del potere di Putin. Esordisce, studente di teatro, alle feste scatenate nella Mosca dell'inizio degli anni Novanta, diventa produttore di successo alla televisione di Stato che in pochi giorni diventa privata, e poi spin doctor del nuovo Presidente russo, con l'aiuto e il conforto di buone letture. Contrariamente a quello che racconta il film, il Mago del Cremlino Surkov continua a concedere interviste – fra le ultime all'Express in Francia pochi mesi fa – in cui prevede la continua espansione della Russia in ogni direzione", a canali Telegram russi in cui ribadisce la sua convinzione che "l'Ucraina è una entità artificiale politica". Se l'intento del film, accolto da un lunghissimo applauso del pubblico al Lido di Venezia, è quella di denunciare "i nuovi strumenti del potere", il racconto si articola in un compendio ben confezionato di quello che è accaduto dopo il crollo dell'Unione sovietica fino all'annessione della Crimea e l'operazione russa nel Donbass, nel 2014, operazione di cui Surkov è stato il promotore. Il film ripercorre gli eventi principali registrati in Russia fino a quel momento. Ma senza una voce alternativa a quella del Cremlino che pure in Russia c'è stata. I pochi contraddittori al ricordo di Surkov/Baranov/Danov sono affidati all'oligarca poi caduto in disgrazia Boris Berezovsky, un paio di battute all'ex campione di scacchi diventato oppositore, Garry Kasparov, in esilio da tempo, e altrettante del personaggio fittizio di Ksenia, la compagna di Surkov. La creatività e il disordine a Mosca dei primi anni Novanta, l'ascesa degli oligarchi, il decadimento di Boris Eltsin ("che i russi continuavano ad amare ma avevano smesso di stimare"), la scelta a tavolino dell'allora oscuro direttore dell'Fsb Vladimir Putin da parte di Berezovsky che credeva, sbagliandosi, di poterlo controllare, la guerra in Cecenia ("Non voglio fare la finta guerra che fanno gli americani, non voglio il Premio Nobel per la pace", dice Putin, senza nessun accenno nel film agli abusi contro i civili durante e dopo l'operazione e agli attivisti, diversi dei quali uccisi, che li hanno denunciati), la popolarità crescente di Putin, l'inciampo del Kursk, quando il Presidente rimane nella sua residenza a Sochi a fare sci d'acqua e grigliate, invece che precipitarsi a consolare i familiari dei marinai a bordo del sottomarino nucleare inabissato o quantomeno a coordinare le operazioni di soccorso. Viene ripercorso il controllo delle televisioni da parte del Cremlino, l'arresto di Mikhail Khodorkovsky (a cui nel film viene dato un altro nome), lo scrittore Limonov e i suoi Nashbol, forze alternative cooptate dal Mago per "gestire la rabbia" dei russi non allineati e controllarla, l'appropriazione delle risorse del Paese ("dobbiamo prendere il controllo di tutto e metterlo a disposizione della popolazione russa", dice Putin/Jude Law, senza nessun accenno di nessuno alle ricchezze accumulate da lui e dal suo entourage già nei primi anni Novanta a San Pietroburgo, ben prima della sua ascesa politica). Si parla della Rivoluzione arancione in Ucraina, delle accuse rivolte a Berezovsky per il suo ruolo di finanziatore delle proteste. C'è la fabbrica dei troll di Evgheny Prigozhin (non bisogna intervenire sul web con la geopolitica, ma con l'idiozia, con le ossessioni degli occidentali, generare il caos, amplificare quindi le voci chi è contro i vaccini, chi contro l'aborto, o la caccia). Giochiamo con i loro cervelli, e ci facciamo anche scoprire. Per far capire che "la Russia controlla il mondo moderno". Un ultimo tè fra Baranov/Surkov e Berezovsky in un albergo di Londra, con battuta sul polonio, poco prima che l'oligarca, che aveva protetto Aleksandr Litvinenko, ucciso davvero dal polonio in una tazza di tè in un albergo di Londra sei anni e qualche mese prima in una operazione dei servizi russi, morisse in un apparente suicidio nel bagno della sua residenza in Inghilterra, dove era costretto in esilio dopo il ripudio da parte di Putin. Il film ripercorre la cooptazione di tutti i leader di gruppi marginali, dai motociclisti 'Lupi della notte', agli ortodossi radicali, dagli ultrà dello Spartak a nostalgici comunisti, di nuovo, "per assorbire la rabbia" ed evitare che l'arrivo anche in Russia di 'rivoluzioni colorate'. L'unico accenno all'opposizione, nel film, è per spiegare il motivo della loro mancata cooptazione: perché il ridicolo che evocavano, secondo Baranov, avrebbe dato ancora più forza al putinismo. Non un cenno a Boris Nemtsov, Vladimir Kara-Murza, Aleksei Navalny, alle proteste nelle città. Lo scontro si esaurisce in quello fra Putin e Berezovsky. L'opposione viene riassunta con le Pussy Riot e la loro performance nella Cattedrale di Cristo il salvatore ("in altri tempi sarei stato come loro", dice Baranov/Surkov, che riesce a imporre i Daft Punk al coro della polizia russa alla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici di Sochi, superando le obiezioni di Igor Sechin, ex segretario di Putin all'Fsb poi diventato patron di Rosneft. "Il Kitsch è l'unico modo che abbiamo per parlare al mondo". "Siete voi i veri patrioti russi", dice poi, per incoraggiare l'impresa della "Maidan al contrario", affidata ai vari Aleksandr Zaldostanov, leader dei biker e avanguardia del Cremlino nel Donbass. "Il peggio è che avevo contribuito a riempire Mosca di uomini della forza", il pentimento tardivo del Mago. "Non salverai la tua anima", risponde Ksenia, unico elemento femminile del film, che per Assayas incarna la libertà e quello che all'inizio degli anni Novanta la Russia avrebbe invece potuto diventare e non è diventata. Il film non risparmia i cliché: i giovani rampanti che da un giorno all'altro passano dalla bici del nonno alla Bentley blindata. Il perenne bisogno della Russia di uomini forti. La cinica costruzione del potere putiniana, l'impiego di nuovi strumenti, associata a molti altri antichi, è chiara nel "Mago del Cremlino". Meno gli abusi e la repressione in atto già nella prima fase del putinismo di cui invece il film non parla. Come se il male di questo potere non fosse stato preannunciato. (di Simona Poidomani) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Alcaraz, magia agli US Open. Il colpo geniale contro Rinderknech
(Adnkronos) – Colpo dl torneo? Carlos Alcaraz regala magie agli US Open 2025. Nella sfida degli ottavi di finale contro il francese Arthur Rinderknech – vinta per 7-6 (7-3), 6-3, 6-4 – lo spagnolo confeziona un prodigio che lascia a bocca aperta il pubblico e stordisce l'avversario. Nel quarto game del primo set, il numero 2 del mondo vince un confronto ravvicinato con un capolavoro. La risposta di Rinderknech mette in difficoltà l'iberico, che tira fuori il coniglio dal cilindro: demivolee dietro la schiena, il colpo a sorpresa diventa un passante che inchioda Rinderknech e vale il punto. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mostra Venezia, Piero Pelù sul red carpet con la bandiera della pace
(Adnkronos) – Piero Pelù ha trasformato il suo passaggio alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia in un appello. Durante la sfilata per il premio Filming Italy Award, il rocker ha sventolato la bandiera arcobaleno della pace, lanciando un chiaro messaggio davanti ai flash dei fotografi. Nei prossimi giorni Pelù sarà ancora tra i protagonisti della Mostra, quando presenterà in anteprima nella sezione Fuori Concorso ‘Piero Pelù. Rumore dentro’ (titolo internazionale: ‘Noise Inside. Don't call me a Rock Star’). Diretto da Francesco Fei, il docufilm è un racconto intimo e senza filtri su un capitolo cruciale nella vita dell'icona del rock italiano. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Genoa-Juve 0-1: Vlahovic lancia i bianconeri in testa alla classifica
(Adnkronos) – La Juve vince 1-0 sul campo del Genoa oggi, 31 agosto 2025, nella seconda giornata della Serie A 2025. Il gol di Vlahovic regala il successo ai bianconeri, che volano a punteggio pieno in campionato. Decide un colpo di testa del serbo, entrato a gara in corso, nella ripresa. I bianconeri affiancano così Roma, Napoli e Cremonese in testa alla Serie A, in attesa delle altre sfide della seconda giornata. Tudor può cominciare a sorridere. Avvio di studio per le due squadre. Nei minuti iniziali, vince l'intensità in mezzo al campo e per la prima vera occasione della partita serve il 26': Ellertsson trova spazio in area e ci prova col sinistro, respinge Di Gregorio. La Juve fatica a trovare spazi e rompe il ghiaccio a un soffio dall'intervallo: i bianconeri si fanno vedere dalle parti di Leali un paio di volte, tra il 40' e il 42'. Di mezzo c'è sempre Yildiz. Il turco prima apparecchia in area per Gatti, che gira di sinistro e trova una risposta prodigiosa di Leali. Poi ci prova con un bel sinistro in diagonale: il portiere rossoblù respinge e il pallone arriva sul destro di David, che spara alto da due passi. Zero a zero al termine della prima frazione, ma Juve che chiude in crescendo. La ripresa inizia con uno sprint della squadra di Vieira. I rossoblù accelerano e in ripartenza arrivano alla conclusione con Ellertsson. Il tiro del centrocampista viene murata da Joao Mario. La Juve attende e Tudor prova a cambiare le cose con una tripla sostituzione: al 63', dentro Koopmeiners, Kostic e Vlahovic per Locatelli, Joao Mario e David. Mossa vincente, perché al 72' i bianconeri la sbloccano proprio con i nuovi entrati. Angolo di Kostic, colpo di testa di Vlahovic e 0-1. Nel finale, c'è da segnalare un'altra occasione per il serbo, che ci prova a botta sicura con il sinistro a una manciata di minuti dalla fine. Mura Masini. Proprio il centrocampista è il protagonista del recupero: nell'ultimo dei 5 minuti concessi da Chiffi, colpisce la traversa e fa tremare Marassi. Poi, il triplice fischio. Il guizzo di Vlahovic, ancora entrato a gara in corso, è un segnale. Il serbo c'è. E alla Juve potrebbe far comodo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Juve, tifosi ‘in rivolta’ contro la seconda maglia sui social: “Sembriamo la Lazio”
(Adnkronos) – La Juve torna in campo in Serie A e oggi, domenica 31 agosto, sfoggia a Marassi contro il Genoa la seconda maglia per la stagione 2025-26. Una divisa atipica per i bianconeri, che punta sull'azzurro perché ispirata all'estate italiana e alle acque cristalline che bagnano la penisola. Un kit particolare (che presenta anche tocchi di giallo per richiamare gli alberi di limoni) e che in queste ore sta facendo molto discutere i tifosi sui social. Su X, per esempio, qualche sostenitore bianconero scrive: "Da vecchio tifoso Juve, completo maglia-pantaloncini inguardabile. Cosa siamo la copia sbiadita della Lazio?". Qualcun altro prova a usare l'ironia: "Bella questa maglia della Juventus, mio nonno aveva un pigiama simile". Altri, più tradizionalisti, riducono il discorso all'ideologia: "La maglia non è brutta, solamente non è da Juve". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Francia, Bayrou: “Italia fa dumping fiscale”. Palazzo Chigi: “Affermazioni totalmente infondate”
(Adnkronos) – ''L'Italia sta facendo una politica di dumping fiscale''. Lo ha dichiarato il primo ministro francese Francois Bayrou rispondendo ai giornalisti a una settimana dal voto di fiducia al suo governo fissato per l'8 settembre. Esprimendosi contro il ''nomadismo fiscale'', il premier ha quindi affermato che in Francia ''abbiamo permesso che il debito si accumulasse" e che ''il denaro destinato ad attori economici stranieri non irrigherà il Paese". Come esempio positivo ha invece citato il Giappone, dove il debito "è detenuto al 99% dai giapponesi". Bayrou ha citato l'Italia come esempio di Paese che attua una politica di dumping fiscale per mettere in guardia i francesi da provvedimenti destinati ''ai più ricchi'' che potrebbero ''trasferirsi'' con la residenza fiscale ''dove è più conveniente'' per pagare meno tasse. Perché, ha detto il premier francese, ''ormai c'è una specie di nomadismo fiscale e ci si trasferisce dove conviene di più''. A stretto giro la replica di Palazzo Chigi in una nota: "Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese Francois Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo 'dumping fiscale', penalizzando la Francia. L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione". "L’Italia – si aggiunge – non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia. L’Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti 'paradisi fiscali europei', che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all’Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei". Replica al premier francese Marco Osnato, deputato Fdi e presidente della commissione Finanze a Montecitorio. "Io credo che l'Italia subisca il dumping fiscale – commenta all'Adnkronos – I più grandi gruppi industriali italiani purtroppo hanno sedi legali o fiscali in Olanda, in Lussemburgo, in Inghilterra che non è più in Europa. E questo la dice lunga su come l'europeismo che tanto ci viene decantato come la soluzione ai nostri problemi talvolta diventa anche il contrario di una soluzione, diventa il problema. Mentre mi sembra che questa dichiarazione dimostri come ancora una volta un certo tipo di sinistra francese si riveli tutt'altro che europeista". "Vediamo invece come reagirà la sinistra italiana che storicamente è sempre molto vicina a questo tipo di politica francese – chiosa il parlamentare – Vediamo se anche stavolta darà ragione più all'ideologia che all'interesse nazionale. Detto questo noi siamo invece impegnati a cercare di valorizzare sicuramente l'economia italiana in un contesto certamente europeo-mondiale e siamo anche molto attenti a recuperare i tanti soldi del risparmio degli italiani che purtroppo finiscono, come per la raccolta della previdenza complementare, in investimenti stranieri. Anche ed indubbiamente per politiche fiscali del passato che non sono state attrattive e che noi stiamo cercando di modificare anzi certamente stiamo modificando", conclude. In un'intervista che compare domani sul quotidiano Il Messaggero, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commenta le parole di Bayrou: “Sono sbalordito, un’accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato. Non voglio commentare la situazione politica ed economica in Francia, ma se l’Italia procede su un percorso economico positivo e mantiene una solidità politica rilevante questo non è perché pratica dumping fiscale e non cospira contro altri Paesi europei. Ci sono altri, veri paradisi fiscali in Europa, ci sono altre profonde anomalie nella Ue che andrebbero corrette, queste sono le anomalie da contestare”. “Grave e inaccettabile attacco all’Italia, ai suoi imprenditori e ai suoi lavoratori, da parte di un governo francese ormai in piena crisi. Lasciamo a loro nervosismo e polemiche, noi preferiamo lavorare”. Così una nota della Lega dopo le parole del primo ministro francese. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Roma, Mario Giordano: “Aggredita troupe ‘Fuori dal Coro’ al Quarticciolo”
(Adnkronos) – Aggredita una troupe di 'Fuori dal Coro' al Quarticciolo a Roma. "Da quanto tempo denunciamo che quella è una zona fuori controllo? Da quanto raccontiamo che lì comandano gli immigrati spacciatori? Poi nei giorni scorsi un immigrato compra crack al Quarticciolo e va a stuprare donne nel vicino parco. Noi andiamo a raccontare la situazione e scopriamo che nonostante le denunce e le promesse non è cambiato nulla. Al Quarticciolo comandano sempre i delinquenti. Che aspetta il governo a fare qualcosa? Mobilitare l’esercito? Militarizzare la zona? Ministro Piantedosi faccia quello che serve ma lo faccia… intanto domenica 7 settembre vedrete le immagini a 'Fuori dal Coro'". Lo scrive su X Mario Giordano della trasmissione Mediaset. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Firenze, precipita con il parapendio: si schianta e muore su Monte Carpinaccio
(Adnkronos) – Un uomo è morto dopo essere precipitato a terra con il parapendio a Monte Carpinaccio, nel comune di Firenzuola, nel Fiorentino. L'incidente è avvenuto poco dopo le 14. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Barberino del Mugello e del distaccamento di Monghidoro del comando di Bologna. Il personale sanitario, con squadre di terra ed elisoccorso, un volta giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)