(Adnkronos) – Il visionario autore di Metal Gear e Death Stranding ha svelato al Tokyo Game Show 2025 il primo trailer di OD: Knock, un’esperienza che promette un terrore inedito. Il gioco, sviluppato con il supporto di Microsoft e in Unreal Engine, porta sullo schermo attrici e attori del calibro di Sophia Lillis, Hunter Schafer e Udo Kier, intrecciando cinema e videogioco in un linguaggio che solo Kojima sembra in grado di orchestrare. Durante lo streaming “Kojima Productions: Beyond the Strand”, il game designer giapponese ha mostrato le prime immagini di OD, sottotitolato Knock. Un dettaglio non casuale: il trailer è attraversato dal suono inquietante di un bussare insistente, che diventa metafora della paura stessa. “Il mio timore più grande è il colpo, il bussare improvviso. È quello il terrore su cui voglio lavorare”, ha spiegato Kojima sul palco. Il filmato introduce il personaggio di Sophia Lillis, alle prese con una misteriosa casa dove un’antica maledizione sembra essersi risvegliata dieci anni dopo un evento traumatico. Munita di una carta rossa, la protagonista apre una porta segreta e trova un altare di candele, alcune delle quali richiamano in modo disturbante i celebri “bambini” di Death Stranding. La tensione cresce fino all’arrivo di una figura oscura che la afferra brutalmente, mentre un rumore simile a un contatore Geiger scandisce il crescendo. Sul piano tecnico, OD segna la prima collaborazione tra Kojima Productions e Xbox Game Studios. Phil Spencer, CEO di Microsoft Gaming, ha definito il progetto “qualcosa di unico, audace e profondamente riconoscibile come opera di Kojima-san”. Ha inoltre sottolineato come il supporto tecnico di Xbox sia stato fondamentale non solo per la resa visiva, ma anche per le soluzioni dietro le quinte. Al momento i dettagli sulla trama restano avvolti nel mistero, ma una cosa è certa: Kojima non ha paura di alzare il livello. “È un gioco davvero spaventoso”, ha avvertito con un sorriso. “Probabilmente vi farà fare la pipì nei pantaloni.” —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Saia, Castrataro e Paglione fanno fronte comune: nuova vertenza unitaria per la difesa della sanità pubblica
“Lo smantellamento della sanità pubblica è una condanna per il futuro delle nostre comunità”. È il
messaggio condiviso dal sindaco di Agnone e presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia,
dal sindaco di Isernia, Piero Castrataro, e dal sindaco di Capracotta, Candido Paglione.
In vista del nuovo tavolo tecnico ministeriale a Roma, a cui parteciperanno i commissari alla sanità
del Molise, Bonamico e Di Giacomo, i tre primi cittadini si presentano uniti per ribadire il loro
impegno in difesa della sanità pubblica.
“È necessaria una nuova vertenza per non morire come quella che fu organizzata nel 1993 – ha
commentato Saia – Questa volta non deve essere un’iniziativa relegata all’Alto Molise, ma deve
coinvolgere tutta la provincia di Isernia. Non si tratta di polemiche strumentali, stiamo parlando di
esigenze essenziali per la sopravvivenza dei nostri territori. Attendiamo l’esito del tavolo
ministeriale, ci auguriamo sia maturata in questi giorni un’idea diversa di sanità nei territori
interni”.
“Noi sindaci – ha detto Castrataro – dobbiamo fare fronte comune insieme a tutti i cittadini perché
gli ospedali di Isernia e Agnone vanno salvati. Il laboratorio di emodinamica del ‘Veneziale’ è
importantissimo: con numeri significativi salva vite e genera mobilità attiva. Il ‘Caracciolo’ è
fondamentale per servire un’area disagiata che ha delle caratteristiche orografiche che rendono
difficili interventi rapidi. Non ci tiriamo indietro e ribadiamo ai tecnici dei tavoli romani che i nostri
territori hanno bisogno di una sanità pubblica di qualità per salvare il futuro di tutti.”
“Il diritto alla salute sancito dal nostro ordinamento – ha spiegato Paglione – riconosce l’accesso
alle cure per tutti. E allora, in questa prospettiva, anche i cittadini delle aree interne devono vedersi
riconosciuto il sacrosanto diritto a restare in questi territori, un diritto che nessuno deve negare. Il
problema della sanità non riguarda solo Capracotta e Agnone, ma anche Isernia: c’è dietro un
disegno preciso di smantellamento della sanità pubblica. È il momento di dire basta e di riaprire una
vertenza vera che coinvolga tutti.”
Perrini (Cni), “L’ingegnere è protagonista della società civile”
(Adnkronos) – “Il nostro obiettivo è quello di evidenziare ancora una volta come l’ingegnere sia il protagonista della società civile”. Lo dice, all’Adnkronos/Labitalia, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Angelo Domenico Perrini, presentando il 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia che si terrà ad Ancona dal 13 al 16 ottobre. “Quest’anno – sottolinea – abbiamo cercato di occuparci di sicurezza in tutti i campi in cui opera l’ingegnere. L’opera dell’ingegnere si estende dalle infrastrutture ai fabbricati, come nel secolo scorso, e nel terzo millennio a tutte le attività che investono la società: dalla bioingegneria all’informatica ai processi industriali. Per cui è chiaro che ancora di più oggi l’ingegnere è il protagonista della salvaguardia della sicurezza”. “Per questo – sottolinea – in questo congresso vogliamo accentuare quella che è la figura dell’ingegnere all’interno della società civile. Anche perché noi come Consiglio nazionale abbiamo la responsabilità di garantire i cittadini circa l’attività che i professionisti svolgono e che questa attività sia corretta e coerente con i principi etici che riguardano l’esercizio della professione”. “L’ingegneria italiana – spiega – nonostante la situazione delle accademie non sia più quella del secolo scorso, resta sempre la protagonista dello sviluppo della nostra terra, per cui è di tutta evidenza che interveniamo nel campo ingegneristico con opere di grandissimo livello, non solo quelle che riguardano le infrastrutture, come il ponte di Messina che probabilmente riusciremo a fare, ma anche in altri campi dell’ingegneria. Pe esempio, la bioingegneria italiana è quella che consente di fare con le stampanti 3D arti artificiali che salvano vite umane, per cui la nostra opera diventa sempre più pregnante e importante nell’ambito della società”. “Noi ingegneri – sottolinea – siamo fondamentalmente favorevoli al disegno di legge delega per la riforma degli ordinamenti professionali. In particolare, riteniamo che sia positivo il fatto che venga esteso l’equo compenso a tutte le attività professionali”. “Siamo favorevoli – spiega – al fatto che finalmente si vuole introdurre, nell’ambito della formazione universitaria, il tirocinio obbligatorio in modo tale che i giovani laureati abbiano già delle competenze specifiche da spendere poi nell’ambito della loro attività professionale e che siano più pronti all’esercizio della professione”. “Ci battiamo – ricorda il presidente Perrini – perché sia introdotta la laurea abilitante a valle del tirocinio in modo tale che l’accesso sia più rapido. Questo in coerenza con quello che ci chiede l’Europa, cioè che l’accesso dei nostri giovani all’esercizio delle professioni sia il più veloce possibile. Tuttavia, in Italia noi ancora pecchiamo un poco perché un ingegnere per iniziare l’attività professionale ci mette un po’ troppo, arriva a 25-26 anni, un’età incompatibile perché a 22-23 anni si deve essere già in grado di esercitare la professione”. —lavoro/professionistiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
TikTok sotto accusa: a Gaza lo shopping automatico appare nei video umanitari
(Adnkronos) – Un nuovo esperimento di TikTok sta sollevando polemiche: la piattaforma ha avviato in alcune regioni un test che utilizza il riconoscimento immagini per associare i video a prodotti in vendita, ma i primi casi hanno mostrato conseguenze inaspettate e controverse. Il sistema, come riportato da The Verge, analizza i fotogrammi in pausa, evidenzia vestiti o accessori e propone articoli simili disponibili su TikTok Shop. In un episodio diventato virale, l’algoritmo ha riconosciuto un abito, un foulard e una borsa indossati da una donna tra le macerie di Gaza, suggerendo immediatamente link di acquisto a prodotti quasi identici. Lo stesso meccanismo è comparso anche in video a tema umanitario e in contenuti con protagonisti i bambini palestinesi. TikTok ha precisato che si tratta di un test limitato e che il sistema non avrebbe dovuto attivarsi in questi contesti. Gli ingegneri stanno lavorando per restringerne l’applicazione, mentre gli utenti possono già disattivare l’opzione dalle impostazioni. La funzione rientra in una tendenza più ampia che vede i social media integrare l’e-commerce direttamente nei feed: Instagram e YouTube hanno già adottato strumenti simili, ma TikTok spinge oltre l’approccio consentendo a qualsiasi video di trasformarsi in un potenziale innesco commerciale. L’episodio di Gaza mette però in luce i rischi di un motore di vendita applicato senza filtri chiari. Un riconoscimento automatico che tratta ogni immagine come occasione di acquisto rischia di accostare la pubblicità a momenti di tragedia personale o a messaggi di emergenza, con conseguenze etiche e reputazionali difficili da ignorare. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ue, Confagricoltura-Federlegnoarredo su deforestazione: semplificare nuovi obblighi
(Adnkronos) – Ridurre ulteriormente gli oneri per le pmi e concentrare gli obblighi di due diligence sui primi operatori, idealmente attraverso il prossimo pacchetto omnibus; potenziare il sistema informativo e garantire una classificazione del rischio Paesi più aderente alla realtà. Sono alcune delle richieste che Confagricoltura e Federlegnoarredo hanno avanzato ieri a Bruxelles, con l’incontro organizzato nella sede dell’Europarlamento – alla presenza del ministro Lollobrigida, della vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, degli europarlamentari Carlo Fidanza e Herbert Dorfmann – sull’European union deforestation regulation (Eudr), il Regolamento unionale per il contrasto della deforestazione e del degrado forestale globali, entrato in vigore il 29 giugno 2023. Gli interventi di modifica, richiesti da tempo dalla filiera del legno-arredo alla Commissione Ue, sono ancora in attesa di essere realizzati e il tempo a disposizione è sempre più breve. Il rinvio di un anno dell’applicazione delle nuove regole, fortemente richiesto da Confagricoltura e Federlegnoarredo, sta per scadere: il Regolamento, infatti, sarà applicativo dal 30 dicembre 2025, con un posticipo di ulteriori sei mesi (30 giugno 2026) per gli operatori che al 31 dicembre 2020 erano costituiti come microimprese o piccole imprese – fatta eccezione per i prodotti che figurano nell’allegato del Regolamento (UE) n. 995/2010-Eutr. Accanto a soia, bovini, olio di palma, caffè, cacao e gomma naturale, il Regolamento riguarda anche il legno e suoi derivati, e andrà a sostituire il Regolamento Eutr, il cosiddetto Regolamento Legno (995/2010), che già da anni vieta l'immissione sul mercato UE di legno e prodotti derivati illegali. “La filiera del legno-arredo ha fatto della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente uno dei suoi punti di forza, complice anche la fortuna di lavorare il legno, materia prima sostenibile per eccellenza. Rimanere fedeli a questi principi, è per noi imprescindibile, ed è proprio con questo obiettivo che siamo qui a chiedere alle istituzioni competenti che l’Eudr sia inserito in una revisione nel prossimo Environmental Omnibus. Semplificare le procedure, ridurre gli oneri amministrativi, concentrare la piena responsabilità della due diligence sull’operatore che effettua la prima immissione sul mercato delle materie prime e dei prodotti interessati e valorizzare le specificità delle filiere europee sono passi imprescindibili affinché le imprese del legno-arredo possano davvero perseguire gli obiettivi di sostenibilità che la stessa Europa ci chiede. Non semplificare significa rendere impossibile rispettare le regole previste”, commenta Claudio Feltrin, presidente di Federlegnoarredo. “Con l’attuale testo di Regolamento rischiamo invece una perdita di competitività, soprattutto rispetto ai mercati extra-Ue che agiscono in assenza totale di regole, che potrebbe avere come conseguenza anche una delocalizzazione delle attività produttive proprio verso questi Paesi, snaturando così una filiera che vanta una produzione realmente Made in Italy”, aggiunge Feltrin. “L'Eudr è stato ripetutamente e fortemente criticato dalla filiera del legno-arredo italiana ed europea. Le ragioni sono la previsione di oneri amministrativi per gli operatori dell'Ue sproporzionati e che non tengono presente delle reali dimensioni delle imprese agricole e dei proprietari forestali”, spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Inoltre – aggiunge Giansanti – bisogna riconoscere ai proprietari forestali italiani il lavoro già svolto fino ad oggi con sgravi e semplificazioni burocratiche. Sono tanti, infatti, coloro che già da diverso tempo applicano una gestione sostenibile delle foreste orientata verso la salvaguardia ambientale a cui mira l’Eudr. Al momento il Regolamento non tiene conto delle realtà sul campo e pone oneri sproporzionati su operatori che non fanno parte del problema della deforestazione”. Per Confagricoltura e Federlegnoarredo le nuove regole, così come previste, rischiano di creare incertezza nell’intera filiera e concreti rischi per la competitività e la sostenibilità economica delle pmi, che rappresentano la maggioranza delle attività agroforestali italiane ed europee. L’obiettivo da raggiungere è la riduzione del 35% degli oneri amministrativi per le piccole medie imprese, come indicato anche nella bussola per la competitività europea, approvata dalla Commissione lo scorso gennaio facendo proprie le raccomandazioni contenute nel Rapporto Draghi. Secondo una stima dalla Commissione europea, i costi annuali di conformità all'Eudr per gli operatori andranno dai 175 milioni di euro ai 2,6 miliardi. In base alle proiezioni realizzate dalle cooperative forestali su piccola scala, i costi una tantum per la conformità al nuovo Regolamento ammonteranno a circa il 20% del loro fatturato, mentre i costi operativi annuali supereranno il 5%. Percentuali che rischiano di estromettere dal mercato la maggior parte delle piccole realtà. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Campobasso, al via il primo Punto di Raccolta Assistito in via Svevo
Da lunedì 22 settembre, i cittadini del quartiere Vazzieri 1 avranno a disposizione un nuovo servizio pensato per rendere più semplice, sicuro e flessibile il conferimento dei rifiuti. In via Italo Svevo sarà infatti attivo il primo Punto di Raccolta Assistito (PRA), realizzato da SEA S.p.A. in collaborazione con il Comune di Campobasso, come progetto pilota destinato a migliorare la qualità della raccolta differenziata e a contrastare gli abbandoni.
Il PRA rappresenta uno spazio innovativo, presidiato da operatori SEA, dove i residenti potranno conferire in modo corretto organico, carta e cartone, plastica e metalli, vetro e, in contenitori dedicati, anche pannolini, pannoloni e lettiere per animali domestici. Non sostituisce la raccolta porta a porta, che continuerà regolarmente con le consuete modalità, ma si affianca ad essa offrendo un punto alternativo di conferimento a pochi passi da casa.
Potranno utilizzare il nuovo Punto di Raccolta Assistito i cittadini residenti nelle seguenti vie: via Pirandello (esclusi civ. 86-88), via Scardocchia, via Gazzani (civ. 46-47-66-74), via Ungaretti, via Fraticelli, via Fusco, via Carducci, via Alfieri, viale Manzoni, via Italo Svevo, via Deledda, via Nievo, via Verga e via Leopardi.
Per accedere al servizio è previsto un QR code personale, gratuito e associato all’utenza TARI, valido per tutta la famiglia. Il codice può essere richiesto presso l’URP SEA di Piazza Molise 70, aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15.00 alle ore 17.30. Senza QR code non sarà possibile utilizzare la struttura.
Il Punto di Raccolta Assistito di via Italo Svevo sarà aperto dal lunedì al sabato, esclusi i festivi, in due fasce orarie: la mattina dalle 7.30 alle 10.30 e il pomeriggio dalle 17.30 alle 20.30. Durante questi orari gli operatori SEA saranno a disposizione per fornire supporto, informazioni e chiarimenti, così da garantire un corretto utilizzo del servizio. L’area sarà inoltre videosorvegliata 24 ore su 24, anche in assenza del personale, per assicurare sicurezza e rispetto delle regole.
Non sarà possibile conferire al PRA rifiuti ingombranti o RAEE (elettrodomestici, tv, computer ecc.), che dovranno continuare ad essere portati al Centro Comunale di Raccolta o, nel caso dei piccoli RAEE, all’EcoPunto di via Insorti d’Ungheria. Per i grandi ingombranti resta sempre attivo il servizio gratuito di ritiro a domicilio prenotabile al Numero Verde 800 99 3159.
“L’attivazione del nuovo Punto di Raccolta Assistito di Vazzieri 1, in via Italo Svevo, rappresenta un ulteriore passo concreto nella direzione di un sistema di raccolta differenziata sempre più efficiente, ordinato e vicino alle esigenze dei cittadini. Come Amministrazione, insieme a SEA S.p.A., stiamo introducendo accorgimenti mirati per migliorare la qualità del servizio, garantire decoro urbano e semplificare le modalità di conferimento, anche attraverso strumenti digitali come il QR code personale. La collaborazione dei residenti sarà fondamentale per il buon funzionamento del nuovo punto e per consolidare una cultura del rispetto dell’ambiente e della responsabilità condivisa. Solo con l’impegno di tutti possiamo costruire una città più pulita, sostenibile e attenta al benessere collettivo”, ha dichiarato la Sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte.
“Come più volte ribadito, dopo la copertura dell’intera città con i servizi di raccolta differenziata, l’Amministrazione comunale sta passando alla fase successiva di efficientamento ed affinamento dei servizi, al fine di rendere il conferimento sempre più accessibile e aderente alle esigenze dell’utenza, senza però rinunciare alla qualità ed alla quantità di raccolta differenziata, che puntiamo a migliorare ed implementare con i successivi step”, ha sottolineato l’Assessore all’Ambiente Simone Cretella. “L’avvio del centro di raccolta di quartiere avrà pertanto valenza sperimentale e sarà attentamente monitorato al fine di poterlo estendere anche in altre zone della città se la risposta della cittadinanza ed i risultati della raccolta in termini qualitativi saranno confortanti”.
Il Presidente di SEA S.p.A., Piero Neri, ha infine aggiunto: “Con l’avvio del primo Punto di Raccolta Assistito in via Italo Svevo confermiamo l’impegno di SEA nel rafforzare la qualità e l’efficienza della raccolta differenziata. Questo progetto, che si affianca ad altre iniziative già avviate anche nel centro città, nasce con l’obiettivo di semplificare le modalità di conferimento per i cittadini e di favorire comportamenti responsabili, contribuendo al miglioramento del decoro urbano e della sostenibilità complessiva della nostra città”.
Quello di via Italo Svevo è il primo esperimento di questo tipo a Campobasso. Dalla partecipazione dei cittadini e dai risultati raggiunti dipenderà la possibilità di estendere il modello ad altri quartieri, trasformando così il PRA in una nuova abitudine virtuosa e quotidiana.
Inapp, agire subito per rigenerare la popolazione attiva e rendere sostenibile spesa sociale
(Adnkronos) – "L’Italia è già dentro una trasformazione demografica senza precedenti. Secondo le analisi Inapp, nei prossimi dieci anni usciranno dal mercato del lavoro circa 6,1 milioni di occupati, mentre i giovani disponibili non basteranno a sostituirli. Entro il 2060 la platea occupazionale cambierà radicalmente: la popolazione in età da lavoro (20-64 anni) si ridurrà del 34%, con inevitabili conseguenze su crescita economica, welfare e sostenibilità della spesa pubblica". A dirlo, in audizione del presidente Inapp, Natale Forlani, alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica, presieduta da Elena Bonetti. "La dinamica – spiega – è già visibile oggi: indice di dipendenza demografica in crescita, carenza di competenze e difficoltà nel reperimento di personale, spesa pensionistica in aumento fino al 17% del Pil entro il 2040, e oltre 4 milioni di over 65 non autosufficienti che richiedono assistenza continuativa. Per questo è urgente intervenire con politiche mirate a contrastare gli effetti dell’invecchiamento della popolazione". "Il nostro Paese – fa notare – non ha ancora sviluppato un sistema coerente di politiche e strategie che consenta di riconoscere un approccio efficace di age management. Occorre muoversi su due direttrici. Da una parte politiche pensionistiche per salvaguardare il pilastro previdenziale, restringendo gli schemi di ritiro anticipato e innalzando progressivamente l’età di pensionamento insieme a politiche attive che possano attivare quella quota di popolazione, circa 1,4 milioni di adulti, soprattutto giovani che oggi non studiano, non lavorano e non cercano un’occupazione, i cosiddetti Neet. Accanto a questo, misure efficaci per integrare nel mercato del lavoro la quota più grande di risorse non impiegate: le donne". Per il presidente Forlani, di fronte a questo scenario, occorre agire subito su due assi strategici. 1) Rigenerazione della popolazione attiva. Attivare gli inattivi: a partire da 7,8 milioni di donne tra i 15 e i 64 anni oggi fuori dal mercato del lavoro, di cui oltre 1,2 milioni disponibili a lavorare. Nelle regioni del Sud, la quota di inattive disponibili supera il 23% (Campania e Sicilia). Ridurre i fattori di scoraggiamento: l’80% delle inattive nelle fasce centrali d’età cita motivi di cura familiare, mentre circa metà accetterebbe un impiego anche per salari inferiori a 1.000 euro netti mensili (e nello specifico il 21% fino a 600 euro e il 27,8% fino a 999 euro). Il 18,5% richiederebbe 1000 euro, il 19,5% tra i 1001 e i 1499 e il 13,1% 1500 euro e oltre. Più si eleva il titolo di studio, più le donne vorrebbero un’occupazione in linea con le proprie competenze o con il salario che ritengono adeguato, ma tra le inattive con figli e senza figli, sono le madri a mostrare un margine di compromesso più alto. Invecchiamento attivo: oggi il 54,9% degli occupati ha più di 45 anni. Servono politiche di 'terza e quarta generazione' per prolungare volontariamente la vita lavorativa – formazione continua, age management, flessibilità e sicurezza – valorizzando competenze ed esperienza dei lavoratori maturi. 2) Sostenibilità della spesa sociale: Differenziare le politiche della terza età, distinguendo tra anziani attivi e oltre 4 milioni di over 65 non autosufficienti, di cui solo il 7,6% assistito in rsa e il 30,6% con assistenza domiciliare integrata. Potenziare i servizi di prossimità: oggi la spesa pubblica per prestazioni sociali è pari a 587,5 miliardi di euro (59,3% della spesa corrente), ma solo 57,1 miliardi vanno all’assistenza sociale e meno della metà in servizi diretti. Riformare l’assistenza alla non autosufficienza, valorizzando il ruolo dei non autosufficienti anche come consumatori di spesa sociale, e promuovere la de-istituzionalizzazione in linea con la legge 33/2023 e le riforme Pnrr. Questa 'doppia strategia' – rigenerazione della forza lavoro e sostenibilità del welfare – richiede un cambio di passo immediato: politiche coordinate che superino interventi frammentari, valorizzino le competenze delle generazioni mature e sostengano l’ingresso di giovani e donne nel mercato del lavoro. “Come Inapp – sottolinea Natale Forlani – siamo impegnati nello studio degli effetti della transizione demografica sul mercato del lavoro e sull’inclusione sociale, con particolare attenzione al fenomeno dell’invecchiamento attivo, in prospettiva internazionale. Nel contesto italiano, la sostenibilità del mercato del lavoro e delle prestazioni sociali dipende essenzialmente da più condizioni: dalla capacità di rigenerare la popolazione attiva, aumentando il numero assoluto delle persone occupate e dei contribuenti attivi, con una particolare attenzione al segmento femminile della popolazione, dall’incremento della produttività e dei redditi da lavoro per aumentare la dotazione di risorse pubbliche e private per soddisfare la crescita dei fabbisogni individuali e collettivi di spesa sociale". "Assolutamente strategico – chiarisce – è poi il ruolo della tecnologia per l’aumento della produttività e l’investimento nel caring. Il tema della cura, ampiamente inteso, rappresenta uno snodo cruciale per rispondere a fabbisogni crescenti indotti dalla transizione demografica, ma anche per generare nuove opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. E' su questi aspetti che bisogna intervenire per avere un deciso cambiamento di rotta del nostro inverno demografico". —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
GdF: Celebrata a Campobasso e Isernia la ricorrenza di san Matteo, patrono delle Fiamme Gialle
Nella mattinata di lunedì 22 settembre nella suggestiva cornice del Santuario di Santa Maria del Monte, si è svolta la
celebrazione liturgica in onore di San Matteo, il Santo Patrono della Guardia di finanza.
Il rito religioso è stato officiato da S.E. Mons. Biagio Colaianni, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-
Bojano, assieme al Cappellano militare Don Giuseppe Graziano, ed ha visto la partecipazione delle massime
Autorità e di rappresentanti delle Istituzioni nazionali e locali presenti in città.
Nella circostanza, il Comandante Regionale della Guardia di finanza, Gen. B. Danilo Petrucelli, ha ricordato le
Fiamme Gialle “vittime del dovere”, i cui familiari vivono in Molise. Sono stati così menzionati la Medaglia
d’Oro al Valor Militare Finanziere Antonio Zara, originario di San Felice del Molise (ucciso nel 1973, a soli 20
anni, nel corso del clamoroso attentato terroristico presso l’aeroporto di Fiumicino, con 32 vittime complessive),
il Vice Brigadiere Antonello Amore, nativo di Larino (nel 1991 coinvolto, in Calabria in un incidente stradale,
durante l’inseguimento ad alta velocità di un’autovettura sospetta sottrattasi al controllo) e la Medaglia d’Oro al
Merito Civile Finanziere Angelo Pascale, originario di Satriano di Lucania, comune in provincia di Potenza
(investito, quando aveva appena 23 anni, da un veicolo di contrabbandieri che avevano forzato il posto di blocco
della pattuglia in servizio lungo il confine con la Svizzera).
Analoga celebrazione si è svolta a Isernia, presso la Chiesa del Sacro Cuore, officiata da Frate Luigi Maria Pio
Chiarolanza, alla presenza del Comandante Provinciale, Col. Massimiliano Bolognese, e delle più importanti
Autorità locali, civili e militari.
Nomine SEA, M5S: “Ruta come sempre dedito a delegittimare se non ottiene ciò che pretende”
Il consigliere comunale Ruta ha bollato come “non adeguate” le nomine del nuovo CdA della SEA. Un giudizio che, francamente, lascia perplessi. In base a quali parametri? Forse ai suoi personali, magari appuntati sulla lavagna di casa?
Viene spontaneo chiedersi: se tra quei nomi ci fossero stati quelli inseriti nella famosa “lista della spesa” avanzata dal suo partito – prima della fuga dalla maggioranza – sarebbero diventati, per magia, i migliori profili possibili?
Chi ha titolo a valutare i curricula e le competenze? La legge è chiara: è il Sindaco a esercitare questa prerogativa, in base a criteri fiduciari e di responsabilità. Non certo un consigliere di opposizione che si autoproclama depositario della verità e che etichetta come “compari” tutti coloro che non rientrano nelle sue aspettative.
La verità è che la politica non può essere ridotta a un esercizio di delegittimazione continua: oggi la SEA, domani un’altra società. Così facendo si rischia solo di screditare preventivamente chi è chiamato a lavorare, senza nemmeno lasciargli il tempo di dimostrare competenze e capacità. È un atteggiamento che danneggia non l’amministrazione, ma la città e i cittadini.
Ruta si conferma politicamente dedito a “sfasciare” se non può raggiungere ciò che chiede e ritiene di dover pretendere. Un atteggiamento che, fra l’altro, si è manifestato suo malgrado all’interno della sua stessa compagine, confermando di essere particolarmente portato a generare più divisioni che progetti. Non è un’etichetta incoraggiante per chi si candida ad amministrare e che, purtroppo, si ritrova non solo nel suo presente, ma anche in quello di chi oggi con lui condivide percorsi politici, in contesti diversi da quelli comunali. Una linea che lascia intravedere più risentimento e ricerca di visibilità che reale attenzione ai problemi concreti.
C’è di più. La sindaca Marialuisa Forte ha scelto di rispondere all’interpellanza con puntualità, ordine e con il suo consueto stile elegante. Forse fin troppo. Perché Ruta, più che eleganza, avrebbe meritato che gli venisse restituita la verità nella sua crudezza, senza troppi fronzoli.
La morale resta la stessa: quando le poltrone non finiscono “ai suoi”, diventano automaticamente “vergognose spartizioni”. È un copione già visto, che ha molto più il sapore del rancore politico che non dell’interesse autentico per la città.
Noi continueremo invece a misurarci sui fatti e sulle responsabilità amministrative, senza scorciatoie né tatticismi, con un solo obiettivo: tutelare l’interesse dei cittadini e garantire trasparenza nelle scelte.
Gruppo consiliare MoVimento 5 Stelle – Campobasso
Cyberattacchi sempre più sofisticati: finte fatture ultra-realistiche in PDF nascondono malware
(Adnkronos) – I cybercriminali stanno affinando le loro tecniche di attacco, rendendo sempre più difficile distinguere le minacce digitali dalle attività legittime. È quanto emerge dall'ultimo Threat Insights Report di HP Wolf Security, che rivela come le tradizionali tecniche di phishing e le strategie "living-off-the-land" (LOTL) stiano evolvendo per aggirare gli strumenti di sicurezza basati sul rilevamento. Le tecniche LOTL, che sfruttano strumenti e funzionalità già presenti nei sistemi operativi, sono ora combinate in modi inediti, rendendo l'individuazione degli attacchi un compito complesso. Il report fornisce un'analisi dettagliata delle campagne di attacco più recenti, basata sui milioni di endpoint monitorati da HP Wolf Security. Tra le scoperte più significative spiccano tre metodi particolarmente ingegnosi.
Il primo metodo è il phishing ultra-realistico che sfrutta finte fatture Adobe Reader. Gli aggressori hanno incorporato un "reverse shell" (uno script che garantisce il controllo del dispositivo) in una piccola immagine SVG, mascherata da un file PDF di Adobe Acrobat Reader estremamente verosimile, completo di barra di caricamento fittizia. Per ostacolare ulteriormente l'analisi, il download del file è stato limitato alle sole regioni di lingua tedesca. Il report ha inoltre scoperto che gli aggressori stanno nascondendo codici maligni all'interno di file immagine. Utilizzando file Microsoft Compiled HTML Help camuffati da documenti di progetto, i cybercriminali hanno occultato un payload XWorm nei pixel dell'immagine. Questo payload viene successivamente estratto per avviare una catena di infezione in più fasi, che include l'uso di PowerShell per cancellare ogni traccia una volta che i file sono stati scaricati ed eseguiti. "I cybercriminali oggi adottano strategie sempre più sofisticate per mimetizzarsi all'interno delle attività quotidiane degli utenti, sfruttando strumenti legittimi, file dall'aspetto familiare e tecniche invisibili ai controlli tradizionali. Poiché le minacce sono sempre più difficili da intercettare con i soli strumenti di rilevamento tradizionali, è fondamentale adottare un approccio di sicurezza multilivello, capace di isolarle e contenerle prima che possano causare danni reali. In un ambiente digitale sempre più complesso, HP Wolf Security nasce proprio con questo obiettivo: proteggere dispositivi ed endpoint in modo efficace e trasparente, senza interferire con la produttività, aiutando persone e aziende a muoversi in modo sicuro e garantendo continuità operativa" ha dichiarato Giampiero Savorelli, VP e AD HP Italy. Infine, il report ha rilevato una recrudescenza del Lumma Stealer, un malware molto attivo che viene distribuito tramite archivi IMG. Sfruttando le tecniche LOTL, questi allegati riescono a eludere i filtri di sicurezza e a sfruttare i sistemi fidati. Nonostante un'azione delle forze dell'ordine nel maggio 2025, il gruppo criminale ha continuato a operare, registrando nuovi domini e ricostruendo la propria infrastruttura. "Gli aggressori non stanno reinventando la ruota, ma stanno perfezionando le loro tecniche," ha commentato Alex Holland, Principal Threat Researcher di HP Security Lab. "Stiamo assistendo a una combinazione sempre maggiore di strumenti 'living-off-the-land' e all'uso di tipi di file meno evidenti, come le immagini, per eludere il rilevamento. È un approccio semplice, veloce e che spesso passa inosservato proprio perché è così elementare."
Secondo Dr. Ian Pratt, Global Head of Security for Personal Systems di HP Inc., le tecniche LOTL sono particolarmente difficili da contrastare per i team di sicurezza. "Si è bloccati tra l'incudine e il martello: o si limita l'attività, creando attrito per gli utenti, o la si lascia aperta, rischiando che un attaccante si insinui," ha spiegato Pratt. "Anche il miglior sistema di rilevamento può fallire, per questo è essenziale una difesa in profondità che includa il contenimento e l'isolamento delle minacce prima che possano causare danni." I dati del report, che analizza il periodo da aprile a giugno 2025, indicano che almeno il 13% delle minacce identificate da HP Sure Click ha eluso uno o più scanner di email gateway. I file di archivio sono stati il tipo di delivery più diffuso (40%), seguiti da eseguibili e script (35%), con una netta preferenza per i file .rar (26%), suggerendo che gli aggressori sfruttano la fiducia riposta in software comuni come WinRAR per evitare sospetti. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)












