(Adnkronos) – Dietro il sorriso magnetico e lo sguardo fiero di Claudia Cardinale, morta oggi all'età di 87 anni, si cela una vita privata intensa, segnata da grandi amori, drammi profondi e una tenace ricerca di libertà. Attrice simbolo dell'emancipazione femminile in un'epoca dominata da regole rigide e pregiudizi, Cardinale ha vissuto esperienze che l’hanno temprata, rendendola non solo una star, ma una donna forte, consapevole e, soprattutto, indipendente. Appena ventenne, Claudia Cardinale diede alla luce il suo primo figlio, Patrick, nato il 19 ottobre 1958 a Londra. Ma dietro questo evento si nasconde un dramma taciuto per anni: Patrick fu il frutto di una violenza subita dalla giovane attrice, rapita e costretta a salire nell’auto di un uomo che abusò di lei. In un’Italia che ancora stigmatizzava le vittime e proteggeva i colpevoli, Claudia scelse il silenzio. Il bambino fu accolto dalla famiglia e cresciuto come parte integrante del nucleo, mentre la giovane attrice iniziava la sua folgorante carriera. Per proteggere la sua immagine e la serenità del figlio, Franco Cristaldi, potente produttore cinematografico e compagno di Claudia, gestì ogni aspetto della vicenda con estrema discrezione. Fu lui, a sua insaputa, a strappare le lettere che il padre biologico di Patrick inviava nel tentativo – mai ricambiato – di riconoscerlo. Un dolore nel dolore, nascosto per anni dietro il velo dorato della celebrità. Patrick, cresciuto tra l’Italia e l’America, ha poi intrapreso una carriera lontana dai riflettori, diventando un affermato designer di gioielli a New York, dove ha lavorato per oltre quindici anni. Negli anni ’70, ha reso Claudia nonna per la prima volta, con la nascita di Lucilla. Un secondo nipote, Milo, figlio della secondogenita Claudia, è arrivato nel 2013.
Il primo grande amore ufficiale della Cardinale fu proprio Cristaldi, che sposò in segreto ad Atlanta, negli Stati Uniti, il 28 dicembre 1966. Il loro legame, però, era cominciato molto prima, vissuto nell’ombra a causa dell’impossibilità legale del produttore di divorziare dalla moglie precedente. Fu una relazione intensa ma complessa, segnata da controllo e protezione, fino alla separazione definitiva nel 1975. Proprio in quell’anno, Claudia conobbe Pasquale Squitieri, regista napoletano noto per il suo cinema di denuncia sociale. Tra loro nacque un sodalizio artistico e personale che durò 25 anni. Da quell’unione nacque la figlia Claudia, completando un cerchio affettivo che diede nuova linfa alla vita dell’attrice. La coppia visse per molti anni in una villa sull’Appia Antica, luogo di incontri intellettuali e rifugio privato lontano dalle luci dei set. Se la carriera la portava spesso sui grandi schermi internazionali, la sua vita personale era un crogiolo di culture e lingue. Claudia Cardinale parlava fluentemente italiano, francese, inglese, spagnolo e arabo tunisino, frutto della sua infanzia a Tunisi e della sua curiosità verso il mondo. Stabilitasi in Francia, ha continuato a essere un volto familiare nelle rassegne cinematografiche, nei festival e nei dibattiti sul ruolo della donna nel cinema e nella società. Icona di eleganza e dignità, ha sempre protetto con determinazione la sua privacy, pur condividendo in tarda età alcuni aspetti oscuri del passato, per dar voce a chi, come lei, aveva dovuto tacere. Negli anni '60, tra una scena e l’altra, Claudia ammise di aver vissuto un breve ma significativo flirt con Marlon Brando, altra leggenda inquieta del grande schermo. Un frammento di passione in una vita segnata più da legami profondi che da scandali effimeri.
La storia privata di Claudia Cardinale è il racconto di una donna che ha saputo trasformare il dolore in forza, le ferite in silenziosa resistenza, e l’amore in scelta consapevole. Non ha mai accettato che altri parlassero per lei, e ha costruito attorno a sé un’esistenza complessa, sfuggente, ma autentica. Dietro l’icona, c’era sempre una donna libera. (di Paolo Martini) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Claudia Cardinale, una vita privata tra ombre e luci
E’ morta Claudia Cardinale, l’icona del cinema italiano aveva 87 anni
(Adnkronos) – E' morta Claudia Cardinale, l'attrice aveva 87 anni. L'attrice, nata a Tunisi il 15 aprile 1938, è deceduta oggi 23 settembre 2025 a Nemours, nei pressi di Parigi, dove viveva da tempo. Claudia Cardinale – all'anagrafe Claude Joséphine Rose Cardinale – è stata un'icona del cinema italiano e internazionale per oltre mezzo secolo grazie alle interpretazioni in oltre 150 film tra commedie e opere drammatiche, spaghetti western e produzioni hollywoodiane. La sua dimensione planetaria è stata consacrata dai premi ricevuti: dal Leone d'oro alla carriera al Festival di Venezia all'Orso d'oro alla carriera al Festival di Berlino passando per il Premio Lumière e il Premio Flaiano.
Attrice di rara intensità e fascino magnetico, è stata la stella più luminosa emersa dal firmamento cinematografico degli anni Sessanta. Unica, tra le sue coetanee, a raggiungere una notorietà internazionale paragonabile a quella di Sophia Loren e Gina Lollobrigida – protagoniste della generazione precedente – è stata celebrata dalla stampa mondiale come "la donna più bella del mondo" in un decennio che ha fatto dell'estetica un'arte e del cinema un culto. La sua carriera, iniziata quasi per caso nella metà degli anni Cinquanta, si è snodata lungo più di sei decenni, attraversando generi, stili e continenti. Ha saputo imporsi non solo per la sua bellezza enigmatica ma per un talento interpretativo che le ha permesso di lasciare un’impronta profonda nella storia della settima arte.
Ha lavorato con i più grandi registi italiani del suo tempo: Mario Monicelli (I soliti ignoti), Luchino Visconti (Il Gattopardo, Vaghe stelle dell'Orsa), Federico Fellini (8½), Mauro Bolognini, Valerio Zurlini, Luigi Comencini, Sergio Leone (C'era una volta il West), Damiano Damiani e molti altri. Al di fuori dei confini nazionali, ha dato volto e anima a ruoli intensi sotto la direzione di maestri come Abel Gance, Blake Edwards, Werner Herzog e Manoel de Oliveira. Claudia Cardinale ha attraversato epoche e cinematografie, mantenendo sempre intatta la sua aura. Ha recitato accanto a leggende del cinema mondiale come John Wayne, Sean Connery, William Holden, Henry Fonda, Orson Welles, Anthony Quinn, Burt Lancaster, David Niven e Laurence Olivier, portando con sé un'immagine di donna emancipata e determinata, capace di affermare la propria indipendenza sia nella vita che sullo schermo. Oltre al suo contributo artistico, Claudia Cardinale è stata simbolo di un femminismo moderno e fiero, incarnando un modello di donna libera, volitiva e consapevole del proprio valore. Ha sfidato stereotipi e convenzioni, costruendo una carriera autonoma in un mondo che spesso relegava le donne a ruoli di secondo piano. Nel corso della sua lunga vita professionale ha ricevuto numerosi riconoscimenti: cinque David di Donatello, cinque Nastri d'argento, tre Globi d’oro, il Premio Pasinetti alla Mostra di Venezia, una Grolla d'Oro, il Premio Barocco. A livello internazionale ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia, l'Orso d'Oro a Berlino, il Premio Lumière e molti altri premi che hanno consacrato la sua statura artistica. Nel 2011, il Los Angeles Times l’ha inserita tra le 50 donne più belle della storia del cinema, riconoscimento simbolico di un fascino che non ha mai conosciuto il passare del tempo. (di Paolo Martini) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Iacchetti torna a E’ sempre Cartabianca dopo la lite: “Non sono un violento”
(Adnkronos) – "Non sono un violento". Enzo Iacchetti torna a E' sempre Cartabianca dopo lo scontro durissimo, andato in scena nella puntata della scorsa settimana, con Eyal Mizrahi, presidente della Federazione Amici di Israele. La discussione su Gaza è 'deragliata' quando alle parole di Iacchetti, che denunciava la morte di migliaia di bambini, Mizrahi ha replicato con le parole "definisci bambino". "Quando uno mi dice 'definisci bambino' non si può rispondere diplomaticamente. Non sono un violento, non uccido nemmeno le mosche. Non avrei torto nemmeno un capello a quel signore", dice Iacchetti, diventato nell'ultima settimana un protagonista sui social e nelle manifestazioni di piazza. "Quando parlo, non penso mai ai social perché io i social non li ho mai vissuti. Se devo usare il cellulare lo uso per una telefonata o al massimo per una foto. Non potevo immaginare che a Milano, Roma o Bologna ci fosse la mia fotografia nelle manifestazioni per Gaza", dice. C'è anche l'altro lato della medaglia, con insulti e minacce: "Uno mi ha scritto anche l'orario in cui mi viene a uccidere… C'è la polizia postale, su queste cose non si scherza". L'attore e conduttore è convinto che su Gaza non possa esserci contraddittorio: "Ci può essere in caso di un incidente stradale tra due automobilisti, ma quando c'è un genocidio riconosciuto da tutti il contraddittorio non esiste". E' vero che sta perdendo il lavoro a causa delle sue posizioni? "Ho contratti teatrali fino al 2028. Ora mi chiamano per fare l'opinionista, mi chiamano tv e giornali. Ma io vorrei ricominciare a fare il mio lavoro, sempre continuando a dire quello che penso. Chi mi dice di fare il comico senza dire nient'altro è un imbecille. Ho perso il lavoro nel senso che tutto questo ha oscurato ciò che avrei dovuto fare… Potevo fare serate o spettacoli, da quando parlo sul web fatico ad avere gli stessi inviti dello scorso anno. Molti non mi chiamano perché temono che io mi metta a tirare frecciate durante uno spettacolo". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fiorello torna su Radio 2, ‘La Pennicanza’ da metà ottobre
(Adnkronos) –
Il grande ritorno di Fiorello in radio è ufficiale. A partire da metà ottobre, lo showman siciliano sarà di nuovo in onda su Rai Radio 2 con il suo nuovo programma, 'La Pennicanza'. Al suo fianco, l'amico e collega Fabrizio Biggio, con cui forma una coppia ormai consolidata. La conferma è arrivata durante la presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026, tenutasi all'Auditorium Parco della Musica di Roma e condotta da Carlo Conti. L'annuncio non è stato convenzionale, ma è avvenuto in pieno stile Fiorello: attraverso un divertente video-gag che ha visto protagonisti lo stesso showman e Biggio, confermando la loro inossidabile sintonia, già collaudata nel successo di 'Viva Rai2!'. "Un'offerta diversificata consente alle nostre radio di distinguersi per linea editoriale, per raggiungere target differenti e più ampie fasce di pubblico", dice Marco Caputo, direttore di Rai Radio, descrive il palinsesto 2025-2026, un mosaico che punta a rinnovare l'offerta mantenendo salda l'identità storica delle reti. Radio 1 si conferma il baluardo dell'informazione e dello sport, con 181 giornali radio a settimana e oltre 1.600 ore di dirette sportive all'anno. A questa solida base si affiancano ora numerosi programmi inediti, pensati per esplorare nuove tematiche e linguaggi. Tra le novità per la stagione 2025-2026 – presentate all'Auditorium Parco della Musica di Roma – troviamo 'Lupus in fabula' (dal lunedì al venerdì, 06:50), dove la voce di Pietrangelo Buttafuoco intreccerà i grandi classici della letteratura con le pieghe dell'attualità e 'Santi per un giorno' (11:30), un moderno almanacco in cui il dialogo tra Federica Gentile e Don Walter Insero offrirà una riflessione quotidiana con un linguaggio semplice e contemporaneo. Nel fine settimana 'Tutti a tavola' (sabato alle 13:20) con il ristoratore e volto Tv Francesco Panella mentre la musica, invece, diventa protagonista del venerdì pomeriggio con 'Non solo parole' (15:05) dove la cantante Noemi racconta la musica italiana. Sarà la cantante Noemi a vestire i panni di narratrice per guidare il pubblico in un'esplorazione della storia della nostra canzone, tra aneddoti, ascolti guidati e interviste, con la passione di un'artista che quel mondo lo vive dall'interno. Confermati, tra i tanti, gli appuntamenti con Caffè Europa, Eta Beta, Il rosso e il nero, L'Aria che respiri. Più musica è la parola d'ordine di Radio2, che spinge sulla strada dell'intrattenimento con nuovi programmi e conduzioni, spazi di comicità, imitazioni e divertimento e una rafforzata presenza sul territorio. Su Radio2 debutta Belen con 'Matti da legare' (lunedì – venerdi 17:30 – 19:30), insieme a Barty Colucci, Mario Benedetto e Vincenzo De Lucia. Serena Bortone con 'Stai Serena' (lunedì – venerdì 12:00 – 13:30) insieme a Massimo Cervelli propone uno spazio libero in cui confrontarsi sull'attualità e loa società. Da lunedì a venerdì torna 'Caterpillar' ma in una nuova collocazione oraria (19:45 – 21). Gli ascoltatori potranno inoltre ritrovare programmi iconici come 'Social Club', 'Decanter', 'I Lunatici', 'Lillo e Greg 610' e 'Il ruggito del coniglio'. Resta invece un'incognita il ritorno di Fiorello con la sua 'Pennicanza', anche se lo showman nei giorni scorsi aveva annunciato una nuova edizione del programma di Radio2. Radio 3 si conferma la casa del dibattito culturale e dell'approfondimento, con la conferma di programmi come Hollywood Party, Fahrenheit, Battiti e L'Isola deserta. Isoradio continua la sua missione di servizio dedicata all'infomobilità, con aggiornamenti sul traffico e musica in diretta 24 ore su 24. A completare l'universo Rai Radio ci sono i canali specializzati, con offerte mirate per ogni tipo di pubblico: Radio1 Sport, GR Parlamento, Radio3 Classica, Radio Tutta Italiana, Radio Kids, Radio Live Napoli, Radio Techetè e No Name Radi. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 23 settembre
(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, 23 settembre 2025. Centrati invece tre '5' che vincono ciascuno 54.961,49 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 55,6 milioni di euro. Si torna a giocare giovedì 25 settembre per il secondo concorso settimanale. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. La combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 1, 6, 20, 43, 59, 73. Numero Jolly: 58. Numero Superstar: 89. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Carceri di Roma diventino XVI municipio”, ok da Assemblea Capitolina
(Adnkronos) – Una proposta per riunire "le 6 case circondariali di Roma all'interno di un XVI Municipio'. Questo l'ordine del giorno approvato all'unanimità dei presenti da parte dell'Assemblea Capitolina, nella seduta straordinaria tenutasi a Rebibbia, sulla situazione delle carceri a Roma. Nel testo, presentato dalle consigliere Pd Cristina Michetelli e dalla capogruppo Valeria Baglio, si chiede di "considerare d’ora in poi Rebibbia Nuovo Complesso e gli altri istituti di pena insistenti sul territorio capitolino come il Sedicesimo municipio della città, cui rivolgere sistematicamente i propri servizi e supporti": "Sul territorio di Roma Capitale – si legge nell'ordine del giorno – insistono sei istituti di pena (Rebibbia Nuovo Complesso, Rebibbia Terza Casa, Rebibbia Penale, Rebibbia Femminile, Regina Coeli e Casal del Marmo), oltre ad una piccola sezione carcere all’interno del Cpr di Gjader, in Albania, e al Cpr di Ponte Galeria che, pur non essendo tecnicamente un carcere, sotto il profilo delle problematiche inerenti le condizioni di trattamento delle persone ivi ristrette può essere a questi assimilato". "Le carceri italiane, e romane in particolare, vivono una condizione che conosciamo bene – afferma la capogruppo Dem Baglio – sovraffollamento, strutture fatiscenti, carenza di cure per le malattie fisiche e mentali, percorsi di recupero insufficienti. Tutto questo genera sofferenza e frustrazione, compromettendo non solo i diritti fondamentali delle persone detenute, ma anche la sicurezza e la serenità di chi lavora qui ogni giorno. Per questo chiediamo al Sindaco e a tutta l’amministrazione di aprire un’interlocuzione diretta con Governo e Regione sui temi della salute, della formazione, del lavoro e di considerare gli istituti penitenziari come un vero e proprio XVI Municipio della città, con pari dignità e diritti di accesso ai servizi. Chiediamo anche di estendere la prerogativa dell’articolo 67 dell’ordinamento penitenziario concedendo agli amministratori locali di visitare gli istituti penitenziari con più facilità, senza chiedere un’autorizzazione specifica. Le carceri devono essere luoghi di recupero, non di abbandono. Riaffermare questo principio significa rafforzare la democrazia, difendere i diritti umani e costruire una società più giusta e sicura. E questo impegno non riguarda solo chi è qui dentro, ma tutta Roma, tutta la nostra città. Solo insieme, istituzioni e società civile, detenuti e operatori, possiamo dare concretezza a un principio fondamentale che ci guida: nessuno deve essere lasciato indietro". Per questo, spiega la consigliera Micheletti nel suo intervento da Rebibbia, "noi speriamo che la proposta diventi veramente un esempio per tutte le amministrazioni, che entrassero nelle loro carceri, perché credo che per un amministratore sia un'esperienza imprescindibile conoscere questo pezzo di civiltà. Ed entrino per controllare, per vigilare, ma anche per decidere quali sono le politiche sociali migliori da applicare". "Noi vorremmo che tutte le carceri romane venissero considerate come il XVI Municipio di Roma. E che quindi, in tutti i nostri atti administrativi, in tutti i nostri atti politici, ogni volta che c'è un bando, ogni volta che c'è una decisione da mettere, ci ricordiamo anche di questo pezzo di città. Quello che chiediamo sono sicuramente più risorse, più risorse umane, più risorse per le strutture, più risorse dei percorsi di recupero e di risedimento. Ma chiediamo anche una legislazione diversa, che immediatamente alleggerisca le strutture carcerarie, che anche nel medio e più lungo periodo faccia una vera e propria inversione 'a U' su quella che è ormai questa carcerizzazione così specificata, così elevata, che non è mai stata conosciuta nei decenni precedenti. E questo nonostante il ruolo dei reati reali sia in diminuzione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cinzia Pinna scomparsa a Palau, due indagati per omicidio
(Adnkronos) – Giallo in Sardegna per la scomparsa di una donna di 33 anni, si indaga per omicidio. Cinzia Pinna, di Castelsardo, è scomparsa la notte tra l'11 e il 12 settembre da Palau. Le ricerche vanno avanti da giorni nel nord-est dell'isola e oggi arriva la svolta: la procura di Tempio indaga per omicidio. Ci sono due uomini coinvolti, che risultano indagati. A lanciare l'allarme della scomparsa era stata la sorella, Cinzia quella notte era a Palau – in Gallura -, poi, si erano perse le sue tracce. Ora il cerchio sembra stringersi, in procura sono convinti che la donna sia stata uccisa e si cerca il cadavere. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Cortei Pro Pal, 76 poliziotti feriti. Mattarella: “Solidarietà ad agenti”. Piantedosi: “Responsabilità anche degli organizzatori”. Pisani: “Violenti vanno isolati”
(Adnkronos) – A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di polizia, sono 76 i poliziotti rimasti feriti ieri nel corso delle manifestazioni pro Palestina che si sono tenute in diverse città italiane e in particolare a Roma, Milano, Bologna, Trieste, Firenze, Catania, Napoli, Venezia, Cagliari, Torino, Palermo, Bari, Genova, Livorno, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Varese, Pisa e Cosenza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per esprimergli solidarietà per gli agenti delle Forze dell’Ordine feriti e chiedergli di trasmettere loro i suoi auguri. La maggior parte degli agenti, 58, sono stati feriti a Milano, sette a Bologna, quattro a Napoli, quattro a Brescia e tre a Catania. Sono invece nove le persone già arrestate per gli scontri, cinque a Milano e quattro a Bologna, e 13 i denunciati, di cui due a Milano, quattro a Bologna e sette a Bergamo. Prosegue comunque l’attività di analisi dei filmati per individuare tutti i responsabili dei disordini.
Secondo le stesse fonti, la maggior parte dei disordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio. Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada. A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti. Sono 181, inoltre, i feriti tra le forze dell'ordine alle manifestazioni di piazza, la maggior parte pro Palestina, dall'inizio dell'anno al 22 settembre. Si tratta di 168 poliziotti, nove carabinieri e quattro agenti della polizia locale. Nel 2024 i feriti erano stati 273 (258 poliziotti, 14 carabinieri e un agente della polizia locale) contro i 120 feriti del 2023 (119 poliziotti e un agente della locale. sordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada. A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti. (di Giorgia Sodaro) "Una regia complessiva è da dimostrare, ma ci sono state sicuramente delle responsabilità in alcuni contesti, anche da parte degli organizzatori. A Milano, per esempio, ci sono state 500 persone che si sono poi staccate dal corteo che hanno fatto quello cui abbiamo assistito tutti. Sono soggetti provenienti da ambienti ben individuati e credo che gli organizzatori, come si è dimostrato a Roma dove 50.000 persone hanno manifestato senza che avvenissero incidenti, possono fare azione di preventivo allontanamento e isolamento di quelli che sono i facinorosi e violenti", ha detto al Piantedosi che si è complimentato subito con le forze dell'ordine "per come hanno saputo gestire in tutta Italia delle situazioni di grande difficoltà e complessità" riferendosi agli scontri. "I violenti vanno isolati", ha detto il capo della Polizia Vittorio Pisani in un'intervista al Tg1 all'indomani dei gravi disordini verificatisi in diverse città italiane dove erano in corso manifestazioni pro Palestina. "Voglio ringraziare i cittadini che manifestano pacificamente e invito gli organizzatori dei cortei a collaborare sempre con le questure – ha detto Pisani al Tg1 – I violenti vanno isolati perché i loro comportamenti sono un pericolo assoluto per i manifestanti pacifici ma soprattutto impediscono l'esercizio di quelle libertà che noi abbiamo sempre tutelato e continueremo a garantire". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump: “Paesi Nato dovrebbero abbattere jet Russia se invadono spazio aereo”
(Adnkronos) –
I paesi della Nato dovrebbero abbattere jet della Russia che violano lo spazio aereo. Lo dice Donald Trump, rispondendo ad una domanda che gli viene posta durante il bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Onu. "Sì", dice il presidente degli Stati Uniti interpellato a margine dell'assemblea generale. Gli Stati Uniti interverrebbero accanto ai paesi alleati in questa eventuale situazione? "Dipende dalle circostanze. Sapete, noi siamo una posizione risoluta in relazione alla Nato", aggiunge. Nelle ultime settimane, diversi paesi della Nato hanno denunciato violazioni del proprio spazio aereo. La Polonia ha fatto alzare i propri F-15 e F-35 per un'ondata di droni. Venerdì scorso, 3 MiG-31 russi hanno invaso lo spazio aereo dell'Estonia sorvolando per 12 minuti il Golfo di Finlandia. La reazione della Nato all'incursione ha coinvolto anche F-35 italiani, che si sono alzati in volo. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Aerei militari russi hanno violato tre volte il nostro spazio aereo”: la denuncia della Norvegia
(Adnkronos) – Il premier norvegese Jonas Gahr Støre ha denunciato che aerei militari russi hanno violato lo spazio aereo norvegese tre volte quest'anno, in primavera ed estate, due volte sul mare e uno su territori non abitati. Un SU-24 il 25 aprile scorso, per quattro minuti, un L410 Turbolet da trasporto, per tre minuti il 25 luglio, e un SU-33 per un minuto il 18 agosto. "Non possiamo stabilire se si tratta di una azione deliberata o di un errore di navigazione" ha dichiarato. "Ma qualunque ne sia la causa, rimangono atti inaccettabili e lo abbiamo fatto presente ai russi". L'ambasciata russa a Oslo ha risposto dicendo che le affermazioni non sono "confermate da dati oggettivi dei loro sistemi di ricognizione". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)











