(Adnkronos) – I Minori Stranieri Non Accompagnati giunti in Italia nel primo semestre 2025 sono 6.205, il 18% del totale delle persone giunte attraverso il Mediterraneo nel corso dell’anno. Una percentuale in crescita, come attesta il Sim (Sistema Informativo Minori) del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sono solo una parte dei 16.497 minori soli che al 30 giugno risultano presenti in Italia. Per garantire loro l’accoglienza e la protezione a cui hanno diritto, nasce il progetto Rafforzare i Servizi di Accoglienza e Protezione per Minori Non Accompagnati in Italia (Enhancing Reception and Protection Services for Unaccompanied Children in Italy), promosso dal ministero dell’Interno italiano, dalla Segreteria di Stato della migrazione della Svizzera (Sem) e l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i Rifugiati. Il progetto, all’interno di un più ampio accordo bilaterale tra Svizzera e Italia in ambito di migrazione, va a potenziare gli sforzi compiuti fino a ora dall’Italia nella gestione di complessi flussi migratori. Oggi l’Ambasciatore svizzero in Italia, Roberto Balzaretti, si è recato in visita presso il centro di accoglienza per minori di Como, accompagnato dalla Rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti, e dal viceprefetto Roberto Leone, Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno. Il centro di Como è una delle 34 strutture di accoglienza che rientrano nel progetto che, in collaborazione con l’Unhcr, è stato avviato nell' ottobre 2024. Il sistema di accoglienza italiano è strutturato su centri di prima e seconda accoglienza, concepiti per la valutazione dei bisogni attraverso colloqui con i minori, l’orientamento legale e percorsi di integrazione a più lungo termine. Sebbene il governo stia lavorando per rafforzare questo sistema, nella pratica appare fondamentale, nell’ottica del superiore interesse del minore, rafforzare gli interventi di supporto individualizzato, nell’ambito dei progetti di lungo respiro di cui i minori hanno bisogno. Non essendo previste limitazioni della libertà personale, molti di essi lasciano volontariamente le strutture di accoglienza poco dopo l’arrivo, rimanendo privi di protezione ed esposti a gravi rischi. I trafficanti e le reti criminali sfruttano attivamente questa situazione, attirando i minori non accompagnati in condizioni di abuso e sfruttamento. Nei primi sei mesi dell’anno, ben 2.572 minori si sono allontanati autonomamente dai centri, scomparendo senza lasciare traccia. Il progetto di Unhcr, finanziato dal secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’Ue e sviluppato in stretto coordinamento con il Ministero dell’Interno italiano, nasce per rafforzare la risposta istituzionale al fenomeno dei minori stranieri non accompagnati, supportando le autorità italiane nell’individuare i bisogni e nello sviluppare percorsi individuali di inclusione e protezione. Le attività si articolano su quattro pilastri principali: Rafforzamento del coordinamento istituzionale; migliorare il lavoro congiunto tra livelli nazionale e locale, in coerenza con le priorità del Governo italiano e con le altre attività di supporto già in corso. Operare in regioni strategiche come Lombardia, Puglia, Basilicata e Campania, dove mancavano interventi specializzati di agenzie internazionali e Ong, garantendo un sostegno concreto ai minori. Attraverso il partenariato con Save the Children, vengono offerti supporto psicosociale; informazione sui diritti e sulle prospettive future; attività ricreative per favorire il benessere emotivo e promuovere inclusione e senso di normalità; a presenza quotidiana degli operatori permette inoltre di raccogliere dati sui profili e i bisogni dei ragazzi, individuando aree di miglioramento del sistema. Sviluppare le competenze degli operatori dei centri di prima accoglienza per rafforzare la qualità dell’assistenza offerta ai minori. Rimettere al centro i bisogni dei minori, rilevati attraverso un’attività di raccolta informazioni sul loro profilo all’interno dei centri, con l’obiettivo di supportare le autorità italiane nell’identificazione delle aree da potenziare. Come ha sottolineato l’Ambasciatore Balzaretti, "la fuga comporta spesso mancanza di prospettive, sofferenze e rischi, soprattutto per i più giovani e vulnerabili. Servono risposte tempestive e adeguate ai bisogni di questi bambini e ragazzi. La gestione della migrazione è un compito comune degli stati europei. Con il contributo la Svizzera dimostra solidarietà a un paese confinante e all’intera UE tenendo conto anche dei propri interessi”. Nel centro di accoglienza di Como, in particolare, attraverso il proprio partner Save the Children, UNHCR offre sostegno psicosociale a bambini e ragazzi arrivati senza le loro famiglie mentre, in parallelo, si lavora insieme alle istituzioni italiane per rafforzare la rete dei servizi territoriali e garantire un supporto specializzato e immediato ai ragazzi che ne hanno bisogno. “I minori che arrivano in Italia senza le loro famiglie, spesso dopo lunghi e pericolosi viaggi, sono bambini e ragazzi che meritano protezione e hanno diritto ad un’accoglienza sicura e dignitosa, indipendentemente dal luogo di origine e dal loro status legale. Il nostro progetto mira a fare in modo che i minori non accompagnati trovino fin dal loro arrivo spazi accoglienti, sicuri e adatti alla loro età, con supporto psicosociale, accesso a servizi specializzati e attività educative. Il contesto di Como dimostra come, con il giusto accompagnamento, una progettazione basata sull’ascolto del vissuto e dei bisogni dei minori e attivando i servizi disponibili sul territorio, sia possibile offrire un’alternativa all’allontanamento dei minori e il loro sfruttamento – spiega Chiara Cardoletti – Siamo molto grati alla Svizzera per il sostegno fondamentale, che rappresenta una risposta concreta a favore dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili, e al tempo stesso rappresenta un segnale tangibile di solidarietà all’Italia, da sempre impegnata nella costruzione di un sistema di accoglienza più efficace e sostenibile". Come dichiarato dal Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, del Ministero dell’Interno, Prefetto Rabuano “Esperienze come questa, che ci vede oggi collaborare con le autorità Svizzere e con Unhcr, integrano la risposta strutturata che l’ordinamento italiano assicura nel superiore interesse del minore, anche arricchendo la qualificazione professionale degli operatori nella celere individuazione e presa in carico di vulnerabilità”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Festa Roma, Premio Film Impresa under 35 per raccontare l’azienda in cinema
(Adnkronos) – Il Premio Film Impresa promosso da Unindustria sarà protagonista all’interno del programma Alice nella Città, sezione autonoma della Festa del Cinema, giunta alla XXIII edizione, presentata stamane all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” a Roma. Lo hanno annunciato i direttori Fabia Bettini e Gianluca Giannelli che hanno ringraziato il Premio Film Impresa di Unindustria davanti ad un pubblico di appassionati e professionisti dell’audiovisivo e ai tantissimi giovani, ai quali Alice nella Città è rivolto e si ispira. Il Premio Film Impresa entra nella XXIII di Alice nella Città – in programma dal 15 al 26 ottobre prossimo – all’interno di uno degli highlights più attesi. Il Fuori Sala è infatti il nuovo format ideato in collaborazione e con il sostegno dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, con un programma che prevede incontri, talk, eventi speciali, presentazioni letterarie legate al cinema, proiezioni e premi anche per valorizzare le aziende e la Capitale attraverso l’audiovisivo. E tra i premi del Fuori Sala c’è quello del Premio Film Impresa Under 35 con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni al racconto d’impresa attraverso il linguaggio del cinema. Un invito rivolto a filmmaker emergenti, agli studenti di cinema, ai giovani, alla formazione e alla scoperta di nuovi linguaggi espressivi, con uno sguardo originale e autentico, delle trasformazioni, dei valori e delle sfide dell’impresa contemporanea. Ed è ancora aperto il bando ufficiale per partecipare alla quarta edizione del Premio Film Impresa divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro e di riferimento. Le opere potranno essere inviate fino al 30 novembre 2025, attraverso la sezione dedicata sul sito ufficiale www.filmimpresa.it. "Questa partecipazione rappresenta un’importante occasione di confronto e dialogo – hanno detto Giampaolo Letta e Mario Sesti, presidente e direttore artistico del Pfi – ed una opportunità che rivolgiamo alle nuove generazioni all’interno di un contesto culturale di rilievo come questo. Al centro della missione del Premio Film Impresa c’è sempre la valorizzazione delle storie aziendali capaci di raccontare l’innovazione, la sostenibilità, la responsabilità sociale e il capitale umano attraverso il linguaggio del film d’autore e del documentario creativo". "Grazie a Unindustria e al Premio Film Impresa – ha detto nel corso della presentazione Fabia Bettini – per aver intrapreso con noi un dialogo importante che inizia proprio con questo premio speciale ma che in questa edizione si arricchisce anche con un autentico innesto nella composizione delle giurie dei rispettivi eventi: Alice nella Città e Film Impresa. L’obiettivo è entrare in questa città e fare andata e ritorno nel mondo del cinema alla scoperta del talento". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mattarella concede la grazia a quattro persone: chi sono
(Adnkronos) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato quattro decreti di grazia. Si tratta di provvedimenti di clemenza individuale adottati "ai sensi di quanto previsto dall'art. 87 comma 11 della Costituzione", "in ordine ai quali il ministro della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole".
Gabriele Finotello, nato nel 1991, si legge in un comunicato del Colle, è stato ''condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per il delitto di omicidio volontario del padre commesso nel febbraio del 2021". Nel "concedere la grazia che ha estinto l’intera pena residua da espiare (pari a quattro anni e tre mesi di reclusione)" il presidente della Repubblica ''ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del particolare contesto in cui è maturato l’episodio delittuoso, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei propri familiari". Finotello il 29 febbraio del 2021 uccise a martellate suo padre Giovanni di 57 anni in un'abitazione a Porto Viro (Rovigo). La causa scatenante fu un furibondo litigio. Riconosciutagli la semi infermità mentale al momento dell’omicidio, Finotello che all’epoca dei fatti aveva 29 anni e lavorava come operatore socio-sanitario in una casa di riposo di Ficarolo, fu prima condannato a 14 anni ridotti poi in un secondo giudizio d’appello a 9 anni e 4 mesi. La richiesta di grazia è stata avanzata dal suo legale, l'avvocato Marco Linguerri di Ferrara.
Massimo Zen, nato nel 1971, continua la nota, è stato ''condannato alla pena complessiva di nove anni e sei mesi di reclusione per i delitti di omicidio volontario e cognizione illecita di comunicazioni, commessi nel 2017". "Nel concedere la grazia parziale – che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare – il presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal magistrato di sorveglianza, dell’intervenuto risarcimento del danno, nella somma concordata con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del condannato". Per "effetto del provvedimento del Capo dello Stato", "all’interessato rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’eventuale applicazione dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario)".
Patrizia Attinà, nata nel 1972, si legge nella nota del Colle, era stata "condannata alla pena complessiva di due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione per i reati di furto e estorsione, commessi nel 2012 e nel 2016". "Nell’adottare l’atto di clemenza per l’intera pena residua da espiare (due anni di reclusione)", il presidente della Repubblica "ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, del tempo trascorso dalla commissione dei reati, del perdono concesso dalla persona offesa del reato più grave e delle condizioni di vita e di salute della condannata".
Ancuta Strimbu, nata nel 1986, continua il comunicato, era stata invece condannata alla "pena complessiva di nove anni, sette mesi e diciassette giorni di reclusione per i delitti di estorsione e di violazione della disciplina in tema di sostanze stupefacenti". Nel concedere la "grazia parziale – che ha estinto un anno e sei mesi della pena detentiva ancora da espiare – il capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, del contesto nel quale sono maturati i reati e delle condizioni familiari della condannata, nonché della circostanza che Strimbu, prima del passaggio in giudicato della seconda condanna, stava proficuamente eseguendo la pena detentiva in affidamento in prova al servizio sociale". Per "effetto del provvedimento del Capo dello Stato all’interessata rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’eventuale applicazione dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario)". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Luis Enrique ‘ruba’ il Pallone d’oro a Dembélé: il video della festa in casa Psg
(Adnkronos) –
Ousmane Dembélé torna a casa con il Pallone d'oro 2025. Il calciatore più forte al mondo, come riconosciuto dalla giuria del prestigioso premio, è arrivato al centro di allenamento del Psg con il trofeo vinto lunedì. L'asso francese è stato accolto dagli abbracci dei compagni, tutti pronti a complimentarsi con lui per il traguardo raggiunto. L'accoglienza più calorosa? Quella di Luis Enrique, il tecnico che lo ha coccolato fin dal suo arrivo a Parigi nel 2023, facendone un campione dopo anni di alti e bassi. Il siparietto che in queste ore sta facendo il giro dei social è tutto da ridere. Luis Enrique entra nella stanza, vede Dembélé ed esclama tra i sorrisi: "Oooh, il Pallone d'oro Ousmane Dembélé". Poi l'abbraccio e… il 'furto'. L'allenatore prende il trofeo, lo alza e lo bacia per… il bis. Dopo il premio per il miglior allenatore vinto ricevuto nella cerimonia. In fondo, se l'attaccante ha raggiunto certi livelli, il merito è anche suo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Verso un protocollo di legalità per il porto di Gaeta, incontro tra Prefetto Latina e Latrofa
(Adnkronos) – Questa mattina il Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Raffaele Latrofa è stato ricevuto dal Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella. Al centro del cordiale incontro, i temi legati al territorio e, in particolare, al porto di Gaeta, che ricade sotto la giurisdizione della Prefettura di Latina. Durante il colloquio è stata condivisa la volontà di avviare, nei prossimi mesi, un percorso che porterà alla stesura e alla firma di un Protocollo di legalità specifico per il porto di Gaeta, sul modello di quello già operativo con la Prefettura di Roma. L’obiettivo è garantire la massima trasparenza e correttezza nelle procedure di gara e negli appalti che interesseranno lo scalo nei prossimi anni, anche alla luce dei progetti di sviluppo che l’Autorità intende promuovere proprio a Gaeta. "Ho voluto ringraziare il Prefetto per la disponibilità e per l’attenzione dimostrata verso il porto di Gaeta – ha dichiarato il Commissario straordinario –. La firma di un protocollo dedicato, in piena sintonia con quanto già fatto a Roma, rappresenterà un presidio fondamentale a tutela della legalità, della concorrenza leale e della sicurezza, accompagnando così i percorsi di crescita e di investimento che riguarderanno lo scalo nei prossimi anni". Con questo impegno condiviso, si rafforza il legame istituzionale tra l’Autorità di Sistema Portuale e la Prefettura di Latina, a garanzia di uno sviluppo sostenibile e trasparente del porto di Gaeta, nodo strategico per l’intero sistema portuale del Lazio. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mostre, Pizzi (Atelier Mitoraj): “Sopralluoghi in Sicilia per ospitare opere scultore”
(Adnkronos) – Per Igor Mitoraj la Sicilia era un 'luogo del cuore', capace di dare alle sue opere un significato più profondo e armonioso. Il dialogo silenzioso con l’Isola, i suoi miti e la Magna Grecia, iniziato dallo scultore polacco nel 2007 con la collocazione della scultura 'Eroe Elimo' a Palermo e proseguito nel 2011 nella valle dei Templi di Agrigento, dove ai piedi del Tempio della Concordia continua a mostrarsi 'Icaro caduto', non si è fermato neppure dopo la sua prematura scomparsa, nel 2014. Mitoraj amava la Sicilia, di un amore totalmente ricambiato: nel 2021 l’Atelier Mitoraj ha organizzato 'L’abbraccio', rilanciando, a Noto e Piazza Armerina, la mostra 15 capolavori dell’artista. "Credevo che con 'L’abbraccio' si fosse chiuso il capitolo con la Sicilia, che le sculture del maestro si fossero fuse per l’ultima volta con la storia e la natura di questa regione – dice Luca Pizzi, direttore dell’Atelier Mitoraj e curatore della mostra 'Mitoraj: Lo sguardo – Humanitas Physis' tra Siracusa e l’Etna -. E, invece, la Trinacria non vuole lasciar andare Mitoraj, lo vuole tenere con sé: con la mostra che chiuderà il 31 ottobre non finisce questo rapporto d’amore, corrisposto oltre lo spazio e oltre il tempo". "Continua a realizzarsi il desiderio del maestro di fondere i suoi marmi e i suoi bronzi con la natura – prosegue -, creando una continuità e un legame indissolubile tra le sue opere e l’Isola. Il primo giorno del finissage, sull’Etna, durante il quale abbiamo annunciato una proroga con il Comune di Ragalna per il 'Teseo Screpolato', non sono riuscito a immaginare un luogo differente per quel meraviglioso colosso. Durante il meraviglioso finissage nel Parco Archeologico di Siracusa sono stati davvero in tanti, tra i presenti – autorità e collezionisti, cui erano dedicati i due giorni – a ribadire la difficoltà nell’immaginare Neapolis senza le sculture che sembrano raccontarne i luoghi più iconici. In questi giorni – spiega Pizzi – sto facendo sopralluoghi in altri luoghi della Sicilia che hanno chiesto di ospitare almeno una delle sculture in mostra. Vorrei poter rispondere affermativamente a ciascuno di loro, per permettere a tutti di vivere le emozioni infinite che le opere di Mitoraj suscitano, facendo riflettere sull’uomo e la sua ricerca della libertà. Ma anche perché, ancora più di prima, ho capito in profondità il legame indissolubile tra Igor e questa terra, così unica e così ricca di storia e di cultura". Il direttore dell’Atelier Mitoraj sta verificando la fattibilità (logistica, tecnica e di percorso espositivo) delle richieste raccolte per lasciare alcune sculture in Sicilia. Ma sono ancora forti le suggestioni vissute nelle due serate organizzate, con le performance di teatro immersivo degli artisti diretti da Gisella Calì, per celebrare quella che è stata la più grande mostra di Mitoraj: 29 opere monumentali che hanno valorizzato ulteriormente la cultura e la bellezza dei luoghi in cui sono state collocate dal curatore. Racconta ancora Luca Pizzi. "Ogni volta in cui sono tornato in Sicilia, a mostra allestita, mi sono accorto di quanto questi luoghi fossero in piena sintonia con l’arte e la ricerca di Mitoraj, tra humanitas e physis. Ma solo con il doppio finissage ho preso atto che in questa terra, e ancora più sull’Etna e a Neapolis, si può percepire in modo concreto come all’humanitas di Igor si sia aggiunto, nelle sue creazioni, il legame tra la physis, principio intrinseco di ogni essere naturale e suo modo di essere, e techne, l’arte, la tecnica, la produzione guidata dalla ragione, basata su un sapere che riproduce la physis per creare bellezza. E trasmettere amore". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Calabria, Ferrara (Unindustria): “Crescita debole e fragile, ecco nostro Manifesto a candidati Regionali”
(Adnkronos) – "In Calabria, come ha registrato anche Banca d'Italia, abbiamo una crescita dello 0,8% e anche con un notevole salto di qualità negli investimenti dell'impresa. Ma si tratta sempre di una crescita debole e fragile. E per questo noi quando abbiamo incontro tato i candidati alla presidenza della regione abbiamo presentato un Manifesto, con i capitoli principali che tracciano la 'rotta', e che sono delle raccomandazioni di policy. A nostro parere per avere una crescita dell'economia più veloce è necessario agire sui fattori di contesto, che devono essere tali da agevolare gli investimenti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che ha incontrato presso la propria sede catanzarese i due candidati alla presidenza della Regione Pasquale Tridico e Roberto Occhiuto, con il terzo candidato Francesco Toscano assente per altri impegni. E Ferrara chiarisce che il Manifesto elaborato da Unindustria "è la naturale prosecuzione, il sequel lo abbiamo definito, e quindi il naturale completamento di 'Agenda Calabria', e cioè il programma di politica economica che avevamo presentato alla precedente amministrazione regionale, e che consisteva in quello che doveva essere l'orientamento delle risorse comunitarie rispetto agli investimenti da parte delle imprese. E oggettivamente ha dato un grande risultato, lo ha ammesso in maniera inequivocabile il presidente Occhiuto durante l'incontro, sottolineando che grazie ad esso sono state messe a terra più di 800 milioni di euro per il rafforzamento, il potenziamento e e l'ammodernamento del sistema imprenditoriale", spiega Ferrara. E Ferrara spiega che "ad entrambi i candidati abbiamo ribadito che questo deve essere il giusto modo di relazionarsi con il sistema industriale, cioè una collaborazione pubblico-privato che facendo emergere dal basso, quindi veramente dal sistema imprenditoriale, quelli che sono i fabbisogni veri di investimento, poi effettivamente possono essere tradotte, in misure, in azioni, in bandi, che hanno avuto un assorbimento straordinario rispetto agli anni passati sul tema dell'internazionalizzazione, degli impianti e macchinari, dei servizi innovativi, di ricerca e sviluppo, della sostenibilità, dell'efficientamento energetico e della trasformazione digitale", sottolinea. E Ferrara chiede anche un 'adeguamento normativo'. "Noi innanzitutto abbiamo individuato -spiega- dei 'buchi' legislativi, e abbiamo necessità invece di avere un disegno legislativo che sia performante e competitivo per le imprese. Anzitutto il piano paesaggistico regionale: non è possibile trattare un'area industriale allo stesso modo di un affaccio a mare a Tropea, per intenderci. Così non si attraggono gli investimenti, si allontanano. Se vogliamo stimolare gli investimenti bisogna che ci sia una legge sul piano paesaggistico regionale finalmente moderna e voluta, al passo con i tempi e che metta al centro anche le politiche industriali", rimarca ancora. E Ferrara sottolinea che "serve poi la riqualificazione immediata delle aree industriali, bisogna accelerare su asfalto, sicurezza, gestione del verde, interoperabilità. E poi il piano regionale cave che in Calabria non c'è e senza di esso la possibilità di estrarre, di fare calcestruzzo e poi quindi realizzare le opere diventa costosissimo. Rendendo difficile, se non impossibile, mettere a terra il ciclo di investimenti pubblici sia del Pnrr sia delle altre infrastrutturali previste come ad esempio la nuova SS106", sottolinea. E altra norma che può agevolare il contesto economico regionale per Ferrara è "una legge di incentivazione all'Unione dei Comuni. Abbiamo Comuni in disequilibrio finanziario, in pre dissesto, in dissesto, che no che non possono assumere personale, e allora uno stimolo, degli incentivi, se non proprio alle fusioni, ma quantomeno ai consorzi di servizi è necessario", sottolinea. E poi c'è la proposta che per Ferrara potrebbe rappresentare un 'unicum' positivo per la Calabria. "Una legge regionale che stabilisca che prima che il Consiglio regionale 'liberi' delle nuove leggi regionali venga fatta una valutazione di impatto economico delle stesse sulle attività produttive", spiega. E ad agitare le imprese calabresi è anche lo 'spettro' dei dazi Usa. "In determinati settori, in particolare nell'agroalimentare -spiega Ferrara- si stanno già verificando delle criticità. Non abbiamo ancora dati precisi riguardo eventuali cali di fatturato però certamente si stanno riscontrando delle difficoltà per le imprese. Non è ancora chiaro chi deve assorbire questi dazi, se il mercato, se l'importatore o l'esportatore e quindi c'è grande preoccupazione. Negli ultimi due anni l'export calabrese si è più che raddoppiato, vale quasi un miliardo di euro e di questo l'8-9% va negli Usa ed è un dato in crescita. Questo perché le aziende negli anni hanno adoperato degli investimenti su quel mercato e vanno difesi. Anche per questo chiediamo alla prossima amministrazione regionale un piano per l'export e l'internazionalizzazione". E Ferrara ha sottolineato anche l'esigenza di guardare a nuovi mercati come "quello asiatico, quello del Mercosur noi dobbiamo assolutamente essere in grado di fare un piano export incentivato che penetri anche questi tipi di mercati perché lì a nostro avviso sono margini di crescita molto grandi per l'export e per il Pil calabrese", spiega il leader degli industriali calabresi. Centrale per lo sviluppo della Calabria sono le infrastrutture. "Il Ponte sullo Stretto è un grande attrattore di infrastrutture, ne siamo convinti. Ora è necessario trovare il miliardo di euro che manca per portare l'Alta Velocità ferroviaria fino a Praia a Mare ma l'obiettivo -conclude- deve essere di arrivare fino a Reggio Calabria e credo che le risorse si troveranno". —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Salario minimo, Rotondi (Cnel): “Delega al Governo messaggio forte, non si trasformi in scontro ideologico”
(Adnkronos) – "La delega al Governo non deve trasformarsi in terreno di scontro ideologico. La vera sfida è conciliare due valori che la Costituzione considera entrambi imprescindibili: la dignità della retribuzione e la centralità della contrattazione collettiva. Se i decreti attuativi sapranno tradurre questi principi in regole chiare, semplici e praticabili, potremo compiere un progresso reale. In caso contrario, resteremo di fronte a un esercizio retorico che non migliora le condizioni di chi lavora. Il lavoro non ha bisogno di scorciatoie legislative, ma di regole chiare e contratti forti: solo così dignità ed equità potranno davvero camminare insieme alla competitività del Paese". Così con Adnkronos/Labitalia il giuslavorista Francesco Rotondi, consigliere esperto del Cnel, dopo l'approvazione in Senato in via definitiva del testo del disegno di legge delega in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva. Secondo Rotondi "il recente voto definitivo del Senato sul disegno di legge che conferisce al Governo deleghe in materia di retribuzione dei lavoratori, contrattazione collettiva e procedure di controllo e informazione offre lo spunto per alcune riflessioni. Il dibattito tocca il cuore dell’articolo 36 della Costituzione, che impone una retribuzione proporzionata e sufficiente. Si tratta di un principio di civiltà giuridica che richiama la dignità del lavoro come fondamento stesso della Repubblica. La scelta di affidare al Governo il compito di rafforzare i contratti collettivi maggiormente applicati e di contrastare i fenomeni di dumping salariale rappresenta un messaggio forte, che risponde a una domanda sociale non più rinviabile", sottolinea ancora. Per il giuslavorista "tuttavia, l’analisi non può arrestarsi al piano etico. Il nostro ordinamento ha già costruito nel tempo una forma evoluta di tutela: la contrattazione collettiva. Essa ha garantito, con continuità, un equilibrio delicato tra i diritti dei lavoratori e la sostenibilità delle imprese. È quindi indispensabile che l’attuazione della delega non finisca per irrigidire o burocratizzare il sistema, ma sappia valorizzare il ruolo delle parti sociali, trasformando i contratti collettivi in veri presidi di giustizia sostanziale", continua. E il consigliere esperto del Cnel sottolinea che "non possiamo ignorare che ogni intervento volto a rafforzare i trattamenti economici potrà avere impatti soprattutto nei comparti a più bassa produttività, dove l’aumento dei costi rischia di riflettersi sull’occupazione o di alimentare pratiche elusive. Per questo gli strumenti di vigilanza e di trasparenza dovranno rivelarsi realmente efficaci e non restare meri adempimenti formali", conclude. —lavoro/normewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sostenibilità, Assolegno promuove il legno per costruire il futuro
(Adnkronos) – In un contesto europeo che accelera verso la decarbonizzazione del settore edilizio, Assolegno di FederlegnoArredo rafforza il proprio ruolo di promotore di una filiera costruttiva sostenibile, fondata su materiali naturali, efficienza e innovazione. Due importanti iniziative, in programma nei prossimi giorni, testimoniano concretamente questo impegno: un evento a Vicenza, dedicato al legno come protagonista dell’eco-progettazione, e il progetto nazionale 'Tre tavoli di legno', che si terrà a Roma. “La nuova Direttiva Case Green mira a edifici a emissioni zero entro il 2050, promuovendo soluzioni costruttive sostenibili. In questo contesto, le case in legno si distinguono per la bassa energia incorporata, la capacità di assorbire CO₂ e il ridotto impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio” – spiega Claudio Giust, presidente di Assolegno. "Oggi però l’eccessiva burocrazia rischia di rallentare l’innovazione e mettere in difficoltà le imprese del settore. Serve uno sforzo collettivo per semplificare le procedure e rendere il quadro normativo più efficace e accessibile. Con questi appuntamenti, Assolegno riafferma la propria volontà di guidare il cambiamento in un settore chiave per la transizione ecologica, promuovendo il legno come materiale strategico e rinnovabile, capace di rispondere alle esigenze ambientali, normative ed economiche della filiera edilizia contemporanea”. Domani a Vicenza, presso la Basilica Palladiana (Piazza dei Signori, ore 16.00), il focus sarà sul contributo dell’edilizia in legno alla strategia di decarbonizzazione, con particolare attenzione al Life cycle assessment (Lca), alla progettazione integrata e alle buone pratiche territoriali. Dopo i saluti istituzionali di Cristina Balbi, Assessore allo sviluppo economico e al territorio del Comune di Vicenza, interverranno esperti e professionisti del settore. L’incontro rappresenta un momento di confronto diretto tra progettisti, aziende e stakeholder, arricchito da testimonianze concrete provenienti dal mondo dell’architettura e dell’innovazione edilizia. In parallelo, Assolegno promuove a Roma il progetto 'Tre tavoli di legno', tre giornate di approfondimento tecnico e normativo che si svolgeranno dal 29 settembre al 1° ottobre presso la sede di FederlegnoArredo (Via Toscana 10). L’iniziativa mira a creare uno spazio di confronto qualificato tra imprese, tecnici, stakeholder, con al centro i principali strumenti normativi europei destinati a influenzare il futuro dell’edilizia sostenibile. Nel corso degli incontri si discuterà della decarbonizzazione e riqualificazione degli edifici alla luce della nuova direttiva Epbd IV, della revisione del Regolamento prodotti da costruzione (Cpr) con particolare attenzione alla tracciabilità, marcatura CE e requisiti ambientali dei materiali, e infine della Tassonomia UE, che definisce i criteri per la classificazione 'green' dei materiali e per l’accesso alla finanza sostenibile. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Un’estate di successi per L’Orchestra sinfonica Brutia: gran finale a Campobasso
Da Amii Stewart agli Avion Travel, da Raphael Gualazzi a dj Aladyn, dal gala lirico alla disco music: il cartellone estivo 2025 dell’Orchestra Sinfonica Brutia, sotto la direzione artistica del Maestro Francesco Perri, è stato un vero e proprio viaggio musicale tra generi, linguaggi e mondi diversi. Non solo musica sinfonica, ma anche pop, jazz, rock, lirica e persino dance. Un programma volutamente eclettico e senza etichette che ha portato l’Orchestra in tournée per tutta la Calabria e oltre. A Matera, lo scorso 21 settembre, si è esibita con “Bossa Nova Para Sempre”, un omaggio al Brasile scritto e diretto dal M° Perri: un viaggio sonoro che intreccia le suggestioni della tradizione con la maestria orchestrale. Il concerto sarà replicato sabato 27 settembre ad Avellino e il 4 ottobre a Campobasso. Giovedì 25 settembre, invece, l’Orchestra sarà protagonista a Rende con il Gran Galà Lirico.
Nata nel 2022, oggi la Brutia è l’unica orchestra calabrese riconosciuta dal Ministero della Cultura. «L’OSB è cresciuta tantissimo in questi 4 anni – racconta il Maestro Perri – anche grazie a importanti collaborazioni con grandi nomi della musica lirica e pop, artisti nazionali e internazionali. È un momento di grande orgoglio. Con oltre 40 concerti e 23 produzioni solo nell’ultimo anno, l’Orchestra rappresenta una delle realtà musicali più vivaci, trasversali e in crescita dell’intero panorama italiano». Ma non è solo una crescita numerica: è una trasformazione profonda, musicale e culturale. «Oltre a offrire ai musicisti la possibilità di confrontarsi con generi diversi – continua Perri – il mio obiettivo è anche quello di renderli sempre più performanti, capaci non solo di suonare uno strumento, ma di diventare veri e propri interpreti: artisti a 360 gradi in grado di trasmettere emozioni profonde al pubblico, diventando attori e attrici di sé stessi. Anche i nostri musicisti oggi “ballano” sul palco, non sono più fermi dietro il leggio».
L’Orchestra Sinfonica Brutia si distingue oggi per una visione trasversale della musica: un ensemble capace di attraversare generi, stili e linguaggi, abbattendo i confini tra classico, jazz, pop e contemporaneo. Tra gli appuntamenti più rappresentativi dell’estate: “Il Barbiere di Siviglia”, l’opera buffa coprodotta con L’Altro Teatro a Cosenza; l’esperienza unica e vibrante di “Delirium” che ha visto in piazza XV Marzo dj Aladyn, icona del turntablism italiano insieme a 21 elementi dell’Orchestra, disposti in maniera non convenzionale. E ancora: il Festival Ruggiero Leoncavallo, la partecipazione alle rassegne estive di Borgia, Reggio Calabria, Corigliano Rossano, Soverato, Rende, fino ad arrivare in Molise, dove si chiuderà questa prima fase per dare subito dopo il via alla IV Stagione Concertistica Autunnale che avrà una particolarissima anteprima il 9 ottobre alla Galleria Nazionale di Cosenza con un concerto che celebra il repertorio contemporaneo, con particolare riferimento ai 100 anni di Berio e subito dopo, da metà ottobre, la grande stagione dei concerti del Teatro A. Rendano di Cosenza, continuando il percorso delle “Armonie trasversali”.












