(Adnkronos) –
Open AI down. Nelle ultime ore diversi utenti hanno segnalato alcuni problemi con il il colosso che ha creato il chatbot basato sull'intelligenza artificiale, Chat GPT. I disservizi dell'applicazione sono stati segnalati dagli utenti di tutto il mondo: il down, insomma, non è solo una questione legata agli accessi dall'Italia. Downdetector, il sito che monitora le anomalie della rete, inserisce ChatGpt tra gli argomenti più caldi per la valanga di alert provenienti da tutto il mondo. Le cause sono ancora sconosicute. Potrebbe trattarsi di un malfunzionamento temporaneo. Open AI è una società di intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti. Fornisce agli utenti l'accesso a una suite di strumenti e applicazioni AI, tra cui ChatGPT (Chat GPT, chatgpt.com), Sora, Dall-E, Data Analyst, Web Browser, Writing Coach e molti altri. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Open AI down, cosa sta succedendo con il sistema di intelligenza artificiale
Nel secondo trimestre: Pil in calo, consumi al palo “Rischio recessione”. I numeri smentiscono l’ottimismo del governo
Ad ascoltare Giorgia Meloni al Meeting di Rimini, l’Italia sarebbe un Paese in crescita, con una traiettoria positiva destinata a rafforzarsi.
Nel suo lunghissimo ed applaudito intervento ha rivendicato i risultati economici del suo governo, sottolineando di aver garantito benefici per 16 miliardi di euro alle famiglie italiane nel 2024 e di aver creato oltre un milione di nuovi posti di lavoro in poco più di mille giorni, ma i dati reali mostrano un’economia in grande difficoltà.
L’Istat nella stima completa dei conti economici trimestrali rileva contributi nulli da consumi delle famiglie e spesa pubblica, a fronte di un pesante segno meno della domanda estera netta (-0,7 punti)
Il pil italiano nel secondo semestre va sotto zero, stretto a causa dei dazi di Trump, dal dollaro debole e dai consumi piatti a causa dei rincari del ‘carrello della spesa’.
L’Istat, conferma una flessione dello 0,1% che riflette i contributi nulli dei consumi delle famiglie e della spesa pubblica, il sostegno degli investimenti (+0,2) e delle scorte (+0,4 punti), e un pesante segno meno della domanda estera netta (-0,7 punti).
Dal lato della produzione, risultano in calo sia l’agricoltura (-0,6%) sia l’industria (-0,3%), mentre i servizi restano stabili.
Ciliegina sulla torta, il dato sull’inflazione: ad agosto il “carrello della spesa” ha registrato un aumento annuo del 3,5% (dal +3,2% di luglio), mentre i prodotti ad alta frequenza d’acquisto sono saliti del 2,4%, un mix che mette sotto pressione i bilanci delle famiglie.
Per farla breve la realtà non è come ci viene raccontata ma i dati smentiscono la narrazione governativa; l’economia rallenta, i prezzi dei beni essenziali continuano a crescere, i salari reali restano fermi o addirittura in riduzione, non c’è stata alcuna politica di sostegno al potere d’acquisto, come il contrasto al fiscal drag.
Il risultato vero è una recessione sociale: i lavoratori lavorano di più, guadagnano uguale o meno, e pagano molto di più per mangiare, vestirsi e curarsi. Questo è il vero bilancio del governo.
Nessuna nazione ha fatto peggio dell’Italia, ribadisce il rapporto Ocse 2025 sull’occupazione, presentato al Cnel; il mercato del lavoro italiano, ha raggiunto livelli record di occupazione e minimi storici di disoccupazione e inattività ed è aumentata dell’1,7% da maggio 2024 a maggio 2025, trainata dalle persone oltre i 55 anni di età, tuttavia, il tasso di occupazione in Italia rimane «significativamente inferiore alla media Ocse»: 62,9% contro 70,4%.
I salari reali stanno crescendo, ma gli esperti affermano che l’Italia ha registrato il calo più significativo dei salari reali tra tutte le principali economie dell’Ocse, nell’ultimo anno i salari reali erano inferiori del 7,5% rispetto all’inizio del 2021.
I rinnovi contrattuali hanno portato aumenti salariali non sufficienti a compensare la perdita di potere d’acquisto, senza contare che un dipendente su tre del settore privato, ha ancora il contratto scaduto e la crescita dei salari rimarrà modesta nei prossimi due anni.
Quello che preoccupa l’Ocse è l’invecchiamento della popolazione: il numero di anziani per persona in età lavorativa aumenterà del 67% entro il 2060 in tutti i paesi dell’Ocse, ma in Italia, tra il 2023 e il 2060, la popolazione in età lavorativa diminuirà del 34%, oggi per ogni 2,4 lavoratori c’è un anziano a carico, fra 35 anni il rapporto scenderà a un anziano per ogni 1,3 persone in età di lavoro.
Se la crescita annuale della produttività del lavoro rimarrà a livello del periodo 2006-2019 (in Italia 0,31%), il Pil pro capite diminuirà ad un tasso annuo dello 0,67%».
Il Consiglio neanche tanto velato di OCSE è; aumentare l’occupazione, in particolare di anziani e donne, promuovere l’immigrazione regolare e aumentare la produttività, che se crescesse della metà del tasso osservato da Ocse negli anni Novanta (circa l’1%), la crescita annuale del Pil pro capite italiano potrebbe raggiungere un buon 1,34%, tuttavia, questo obiettivo appare difficile per l’Italia, date le performance degli ultimi decenni.
Infine, l’Ocse lancia l’allarme sull’equilibrio intergenerazionale; negli ultimi trent’anni i baby boomer hanno goduto di una crescita del reddito significativamente più forte rispetto alle giovani generazioni, se non si troverà modo di aumentare i redditi dei più giovani, la disuguaglianza intergenerazionale crescerà.
Nel 1995 il reddito disponibile equivalente delle famiglie dei giovani in età lavorativa era superiore dell’1% rispetto a quello degli italiani tra i 55 e 64 anni, nel 2016 la situazione si è ribaltata a favore dei lavoratori più anziani, che godono di un reddito superiore del 13,8% rispetto a quello dei loro colleghi più giovani.
Non sono tutte rose e fiori quello che la nostra Presidente ci racconta, all’orizzonte non vedo il sole brillare, spero non si abbatta una bufera che potrebbe far crollare le nostre instabili certezze.
Alfredo Magnifico
Milano, 20enne accoltella il padre: “L’ho fatto per difendere mia madre”
(Adnkronos) – È fuori pericolo l’uomo di 59 anni accoltellato nel pomeriggio di oggi dal figlio di vent’anni a Vanzago, nel Milanese. La posizione del giovane, portato alla caserma dei Carabinieri di Legnano, è al vaglio degli inquirenti, che dovranno chiarire la dinamica e il movente dell’aggressione al padre, sottoposto nelle ultime settimane a un trattamento sanitario obbligatorio. Il ventenne – a quanto si apprende – si è giustificato, dicendo di aver accoltellato il padre al torace e alla schiena per difendere la madre. Una versione che gli inquirenti dovranno verificare. In casa al momento dell'aggressione era presente anche il figlio maggiore, di trent'anni. La vittima, soccorsa dal 118 e trasportata in elisoccorso all'ospedale di Legnano, all'arrivo dei sanitari era cosciente, ma le sue condizioni erano apparse gravi. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Eurobasket, l’Italia batte la Spagna e vede il primo posto nel girone
(Adnkronos) –
Altro successo dell'Italia di Pozzecco agli Europei di basket oggi, martedì 2 settembre, e vede il primo posto nel girone C di Eurobasket. Gli azzurri partono male, ma alla fine riescono a ribaltare la Spagna di Sergio Scariolo e si impongono 67-63 nella quarta partita del gruppo che vale la terza vittoria consecutiva a Limassol. La squadra di Pozzecco aveva infatti già battuto la Georgia e la Bosnia, mentre aveva perso il match d'esordio contro la Grecia. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Alcaraz, obiettivo sorpasso a Sinner nel ranking: “Difficile non pensarci”
(Adnkronos) –
Carlos Alcaraz continua la sua corsa verso il primo posto del ranking Atp. Oggi, martedì 2 settembre, il tennista spagnolo ha battuto il ceco Jiri Lehecka, numero 21 del mondo, nei quarti degli Us Open raggiungendo la semifinale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui Jannik Sinner arriva da campione in carica. E proprio il sorpasso all'azzurro come numero uno del mondo, che potrebbe diventare effettivo se Alcaraz dovesse portare a casa un risultato migliore di Sinner, è l'obiettivo primario dello spagnolo. "È davvero difficile non pensarci, ogni volta che scendo in campo cerco di non pensarci", ha detto a fine partita Alcaraz allargando il sorriso, "se penso troppo al numero uno del ranking, mi metto pressione. Voglio solo scendere in campo e cercare di fare la mia parte. Seguire i miei obiettivi e portare a casa la partita. Cercare di divertirmi il più possibile. Il numero uno è lì, ma cerco di non pensarci troppo". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trump torna in tv: “Dicono che sono morto? Faccio un sacco di cose”
(Adnkronos) –
"Dicono che sono morto? Davvero?". Donald Trump, dopo quasi una settimana lontano dalle telecamere, torna in pubblico con una conferenza stampa nello Studio Ovale alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti, 'missing' da mercoledì scorso, è stato al centro di voci incontrollate sulle condizioni di salute. Su X, tra venerdì e sabato, è decollato l'hashtag 'trumpisdead' (Trump è morto) e Google, negli Stati Uniti, è stato invaso dalle ricerche sulle condizioni di salute del numero 1 della Casa Bianca. Ora, Trump torna a parlare davanti ai media. L'occasione è l'annuncio del trasferimento del comando delle forze spaziali americane in Alabama. In realtà, dopo la comunicazione iniziale arriva una raffica di domande su argomenti di ogni tipo, compresi i rumors sulla salute. "La scorsa settimana ho fatto molte conferenze stampa, sono andate tutte benissimo. Non ho fatto niente per 2 giorni e hanno iniziato a dire 'c'è qualcosa che non va'. Biden non faceva nulla per mesi e andava tutto bene…", dice Trump riservando una stoccata all'ex presidente. "Ho fatto un'intervista durata circa un'ora, ho partecipato a programmi, ho fatto post su Truth. Nel mio golf club ho visto molte persone, sono stato molto attivo nel weekend. Ecco perché i media, che si sono chiesti 'starà bene?' sono così poco credibili…", chiosa. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Alcaraz vola in semifinale agli Us Open, Lehecka battuto. E ora aspetta Djokovic
(Adnkronos) –
Carlos Alcaraz vola in semifinale agli Us Open 2025. Il tennista spagnolo ha battuto oggi, martedì 2 settembre, il ceco Jiri Lehecka, numero 21 del mondo, nei quarti di finale dello Slam americano, l'ultimo della stagione e a cui il rivale Jannik Sinner arriva da campione in carica. Alcaraz ha conquistato il match dopo quasi due ore di partita, imponendosi in tre set con il punteggio di 6-4, 6-2, 6-4 e ora in semifinale troverà il vincente della sfida, in programma nella notte, tra Novak Djokovic e Taylor Fritz, finalista lo scorso anno. Basta un break ad Alcaraz per conquistare il primo parziale, con lo spagnolo apparso fin da subito concentrato al servizio e incisivo in risposta. Lo spagnolo continua a crescere e vince anche il secondo set, mentre Lehecka sembra accusare la pressione dell'avversario e cede 6-2. Il ceco si prova a scuotere nel terzo set, tiene meglio il campo deve ancora arrendersi alla superiorità di Alcaraz, che vola quindi in semifinale agli Us Open. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
SuperEnalotto, numeri combinazione vincente oggi 2 settembre
(Adnkronos) – Nessun 6 né 5+1 al concorso di oggi, martedì 2 settembre, del SuperEnalotto. In due hanno centrato il 5 vincendo rispettivamente 83.408,24 euro. Centrati, invece, tre '5' che vincono 58.934 euro ciascuno.Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei punti 6 sale così a 46.400.000,00 euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. La combinazione vincente di oggi del SuperEnalotto è: 16, 19, 28, 44, 60, 78; Numero Jolly 9; Super Star 73. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Emilio Fede, Brosio: “Mi tirò una macchina da scrivere…”
(Adnkronos) – "Emilio Fede è stato un padre professionale che ha visto in me delle capacità incredibili di scovare le notizie e portare immagini belle, mi doveva educare alla televisione di un alto livello, a livello nazionale". Così il giornalista Paolo Brosio, con lui al Tg4, ricorda all'Adnkronos il suo 'mentore' Emilio Fede – morto oggi a 94 anni – e il rapporto che lo legava al giornalista appena scomparso. "Io venivo dalla provincia, avevo fatto Nazione, il Resto del Carlino, Giorno, poi nel Secolo XIX a Genova, ero già cronista di nera giudiziaria, però avevo lavorato solo in televisioni private. Per lavorare per un telegiornale nazionale dovevo coniugare bene le riprese, come voleva lui, quindi mi insegnò tutto, ma io feci in fretta, ero una spugna", racconta. "Mi affezionai tanto a lui e lui a me, io mi ero separato, lui capiva perché anche lui viveva sempre questo rapporto particolare con sua moglie: non si è mai distaccato, però era un po' tormentato perché era un'anima irrequieta", racconta Brosio. "Però è stato un grande giornalista sulla notizia, su quello era un fenomeno", dice. "In più aveva la capacità di commentare le immagini, di far girare le immagini perché aveva fatto l'inviato, era partito da zero dalla Gazzetta del Popolo a Torino, faceva la fame: quindi è partito da zero, è arrivato ai livelli più alti ed era un uomo di un'intuizione, di un'intelligenza giornalistica sulla notizia eccezionale", dice ancora. "Il carattere era tremendo", prosegue. "Quando ho lasciato Emilio Fede per andare a 'Quelli del calcio' – avevo sempre fatto la nera ma mi piaceva anche lo sport, lo spettacolo, il costume – lui mi tirò la macchina da scrivere, prendendo in testa la povera Brunella, la segretaria che dice 'scappa, scappa che ti tira la macchina', racconta con il sorriso. "C'erano tanti di quegli episodi che non hai idea, poi lui si accorgeva subito se facevo tardi, che era uscito la sera tardi con le ragazze perché lo vedeva dalla messa in onda che avevo le occhiaie, allora io mi truccavo per non far vedere le occhiaie", racconta ancora. "Perché lui era un po' un malandrino, anche lui, e quindi mi beccava subito", dice. "Era un po' come un padre padrone, che però mi voleva bene e mi cazziava anche", dice. "Lui cazziava tutti, non solo me, però siccome io andavo in onda più di tutti, venivo cazziato", dice. "Gli insegnamenti di Fede hanno prodotto frutti che non finiscono più, oggi Emilio Fede è volato in cielo. Io come uomo di fede, cristiano, cattolico, ti dico che è un momento di grande dolore, però al contempo, so che lui sarebbe contento se sapesse che gli dico queste cose adesso e lo sentirà sicuramente che gli dico queste cose", dice. "Perché c'è un legame tra noi indissolubile, professionale, umano e anche familiare", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Emilio Fede, da Vespa a La Russa: il ricordo di giornalisti, politici e amici
(Adnkronos) – Vittorio Feltri, Enrico Mentana, Bruno Vespa. Sono tanti i colleghi che ricordano Emilio Fede, morto oggi martedì 2 settembre a 94 anni, attraverso note e messaggi social. Ma non è solo il mondo del giornalismo a ricordare lo storico direttore del Tg4: anche dal mondo della politica tanti si uniscono al cordoglio. "Emilio Fede è stato un protagonista indiscusso della tv, della politica e del giornalismo: a tutti i suoi cari vanno il cordoglio e l’abbraccio della Lega", le parole di Matteo Salvini, leader del Carroccio e ministro delle Infrastrutture, commentando in una nota la notizia della morte del giornalista.
Anche il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha lasciato un ricordo sui social: "Ci ha lasciati Emilio Fede. Verrà ricordato come un grande giornalista, anche nella fase da giovane inviato in Africa. Direttore del Tg1 prima e poi del Tg4. Di lui resteranno le sue iconiche conduzioni, interprete di un nuovo modo di fare informazione, moderna e all’avanguardia. Un uomo buono con il quale spesso mi sono confrontato. Esprimo le mie condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari. Riposa in pace, Emilio". Un pensiero "alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di dolore" arriva anche dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli; mentre la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, pubblica una fotografia che li ritrae insieme scrivendo semplicemente: "Buon viaggio Emilio". "Emilio Fede è stato per me non solo un volto storico del giornalismo e della Tv, ma anche un amico sincero. Sono vicina alle sue figlie, Sveva e Simona, e a tutti i suoi cari cui mando un abbraccio forte", è la dichiarazione del Ministro per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati. Si unisce al cordoglio il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "È con dispiacere che ho appreso la notizia della scomparsa di Emilio Fede, volto storico del giornalismo televisivo che ha accompagnato milioni di italiani per oltre mezzo secolo. Una lunga carriera la sua, iniziata in Rai negli anni Sessanta, proseguita poi da direttore del Tg1 e infine al Tg4. 'Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede', disse una volta: ed è con queste sue parole che lo voglio ricordare", scrive sui social. "Alle figlie Sveva e Simona e ai suoi cari giungano le condoglianze più sentite, mie personali e del Senato della Repubblica", conclude. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, saluta sui social "un amico con il quale abbiamo raccontato fatti con serietà e a volte con ironia. Una lunga storia nell’informazione, attraverso il tempo e gli eventi". E all'Adnkronos dice: "Mille ricordi con Emilio Fede: abbiamo raccontato riforme, leggi, battaglie, attacchi al governo Berlusconi, rilancio del centrodestra con la capacità di essere narratore dei fatti e, anche se certamente schierato dalla nostra parte, con quel tocco di ironia con il quale a volte si divertiva a storpiare i nomi di chi era troppo critico. Ma ha anche raccontato guerre, ha fatto l’inviato, ha girato il mondo, prima con il servizio pubblico e poi con Mediaset. Un amico, un protagonista, un personaggio che ricorderemo sempre". "Per ricordare Emilio Fede dico solo una frase, in latino: 'Parce sepulto'… Preferisco non aggiungere altro". A parlare con l'Adnkronos è Marcello Dell'Utri che commenta così la morte di Emilio Fede. Parce sepulto, cioè 'Perdona a chi è sepolto' è una espressione che nell’Eneide di Virgilio lo spirito di Polidoro rivolge a Enea. Viene spesso ripetuta per invitare a non parlar male dei defunti, anche se hanno avuto delle colpe. “Con Emilio Fede se ne va un protagonista del giornalismo televisivo italiano. La sua voce e il suo stile hanno accompagnato milioni di italiani, segnando momenti che restano nella memoria collettiva: dalla lunga diretta del dramma di Vermicino nel 1981, che aprì una nuova stagione del racconto televisivo, fino al 1991 quando, a Studio Aperto, annunciò in diretta l’inizio della guerra del Golfo con quell’‘Hanno attaccato!’ entrato nel lessico televisivo. Anche negli anni successivi continuò a cercare la notizia sul campo, come nel luglio 2004 quando condusse il TG4 in diretta da Nasṣiriya", dice il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricordando il giornalista. "Fede – prosegue Zaia – ha saputo innovare il linguaggio del telegiornale, avvicinando il pubblico alla cronaca e restando fino all’ultimo un osservatore attento di ciò che accadeva attorno a sé. Il suo carattere vivace e inconfondibile lo ha reso non solo un giornalista, ma un vero e proprio personaggio, conosciuto e riconosciuto da tutti. Non mancavano, nei suoi racconti, ricordi e aneddoti legati al Veneto, terra che conosceva e amava citare nei suoi programmi e nei suoi incontri. Alla sua famiglia e a chi gli è stato vicino esprimo il mio cordoglio personale e quello della Regione del Veneto.” La Rai "ricorda con commozione Emilio Fede". Così l'azienda in una nota, sottolineando che il giornalista, scomparso oggi a Milano all'età di 94 anni, fu una "figura di spicco dei primi anni di attività del Servizio Pubblico. Era entrato in Rai nel 1958 come conduttore a contratto, e in seguito fu inviato speciale in Africa per otto anni. Da conduttore del TG1, andò in onda nella prima edizione a colori, il 28 febbraio del 1977. Del telegiornale della rete ammiraglia fu direttore per due anni, quindi vicedirettore fino al termine del suo rapporto con l’azienda nel 1987". "I miei primi ricordi di Emilio risalgono alla fine degli anni 60 quando lavoravamo insieme per la Rai. Un grande giornalista. Siamo stati compagni di stanza per tanto tempo, con Emilio ho condiviso non solo momenti di lavoro ma anche bei momenti di divertimento e di relax, soprattutto dopo il tg, quando lui, appena terminava la conduzione, si accendeva una sigaretta e si facevano belle chiacchierate". Così all'Adnkronos lo scrittore e giornalista Bruno Vespa. Emilio Fede era "un giornalista abilissimo ma con un carattere censurabile. Lo conoscevo benissimo e come giornalista era bravissimo. Il suo brutto carattere però non mi impediva di stimarlo meno", dice Vittorio Feltri, all'Adnkronos, commentando la morte di Emilio Fede. Il giornalista, fondatore di 'Libero', a proposito della carriera del collega scomparso oggi, ricorda quando ci fu la guerra nel Golfo ed Emilio Fede "fu il primo a dare la notizia in tutta Italia, gli altri non l'avevano, quindi come giornalista era sensazionale". “Se ne è andato Emilio Fede, e tanti – anche solo per ragioni di età – ne ricorderanno solo il crepuscolo professionale e giudiziario. Sarebbe sommamente ingeneroso”, scrive Enrico Mentana su Instagram. Mentana ricorda il primo incontro al Tg1 nel 1980: “Facemmo poi, nello stesso gruppo, telegiornali completamente diversi, ma con gli occhi di oggi potrei dire che sdoganò un genere ormai ampiamente diffuso, quello dei programmi giornalistici apertamente schierati”. "Emilio Fede è stato un grande giornalista e una grande persona. Non ci vedevamo da tanto tempo perché vivo all'estero ma ci legano tanti anni di amicizia e tanti ricordi", il ricordo all'Adnkronos l'imprenditore Flavio Briatore. "Mi dispiace molto, eravamo amici", dice 'attore Massimo Boldi. "Era un bravo professionista: aveva un carattere deciso e autoritario, ma con le persone con cui aveva un rapporto di amicizia si è sempre comportato bene: gli volevo bene". "Vorrei che fosse ricordato per la sua professionalità, per le sue inchieste e per il forte contributo che ha dato alla televisione e al giornalismo e non per le ultime vicende che hanno segnato la sua vita, oscurandola. E' stato un maestro per tanti giornalisti". Così all'Adnkronos la conduttrice televisiva Mara Venier. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)