lunedì, Novembre 24, 2025
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Nato divisa su risposta a Russia, cosa succede se Putin provoca: lo scenario

(Adnkronos) –
Gli alleati Nato sono divisi sull'eventuale risposta alle violazioni degli spazi aerei da parte della Russia. Gli sconfinamenti targati Mosca sono avvenuti nel corso delle ultime settimane: dai droni in Polonia ai caccia sul Baltico, le difese della Nato sono state sollecitate. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto sì all'ipotesi di abbattere aerei russi in caso di violazioni. In realtà, tra i paesi dell'alleanza non c'è una linea compatta, come rileva la Cnn che ricostruisce le ore antecedenti la pubblicazione di un comunicato congiunto della Nato lo scorso martedì.  Il 23 settembre si è tenuta la riunione del Consiglio Atlantico su richiesta dell'Estonia per discutere dell'incursione di tre caccia russi. In quell'occasione si sono creati due campi: chi, come Usa, Polonia e Paesi baltici, credono che occorra una risposta forte alle violazioni future, e chi, come la Germania e Paesi dell'Europa meridionale, tra cui l'Italia, sollecita di procedere con moderazione. Gli esponenti del primo campo "volevano che la dichiarazione congiunta dopo la riunione chiarisse che qualsiasi ulteriore violazione da parte della Russia, inclusi velivoli con equipaggio, sarebbe stata affrontata con la forza", scrive l'emittente statunitense, citando due funzionari Nato al corrente delle discussioni. "Ma la Germania e alcuni Paesi dell'Europa meridionale hanno spinto per rimuovere quel linguaggio dalla dichiarazione" nel timore che "fosse troppo provocatorio". Nella discussione ha pesato anche l'intervento del Comandante supremo della Nato in Europa, il generale Alexus Grynkewich, il quale ha spiegato come l'incursione russa in Estonia fosse probabilmente accidentale, dovuta alla scarsa esperienza e formazione dei piloti russi. 
La dichiarazione finale, che ha fatto riferimento al potenziale ricorso a "tutti gli strumenti militari e non necessari per difenderci e scoraggiare tutte le minacce", è dunque il frutto di un compromesso, evidenzia la Cnn. Per i due funzionari Nato, l'episodio "sottolinea quanto sarà difficile ottenere consenso sulla questione" anche in un momento in cui la Russia aumenta la pressione sull'Ucraina e sui Paesi Ue con incursioni e dispiegamento di assetti. Al centro delle discussioni tra i Paesi Nato c'è anche il fatto che le incursioni di droni russi hanno "esposto lacune nelle difese di un'Alleanza costruita per conflitti militari più tradizionali", come sottolinea il Wall Street Journal, riferendosi all'evoluzione degli strumenti del conflitto bellico e la scarsa preparazione di un'organizzazione nata per "contrastare carri armati e testate sovietiche", ora alle prese con la necessità di affrontare minacce "non tradizionali, che includono sabotaggio, cyberattacchi e droni".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ragusa, ritrovato il ragazzo sequestrato a Vittoria: “Sta bene”

(Adnkronos) – Si è presentato questa sera al commissariato di polizia di Vittoria, nel Ragusano, il 17enne sequestrato giovedì sera da due uomini, col volto coperto e armati, mentre si trovava nel centro della cittadina.  Sembra che il giovane stia bene e in questo momento è ascoltato dagli inquirenti per capire cosa è successo nelle ultime 24 ore.    Il momento dell'arrivo del 17enne al commissariato è stato ripreso in esclusiva dal Tg1. Al commissariato ad attenderlo c'erano i familiari. Si esclude il pagamento di un riscatto, spiega il Tg1. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Musetti si arrabbia a Pechino, cosa succede nel match con Mpetshi Perricard

(Adnkronos) – Lorenzo Musetti perde le staffe e se la prende con il pubblico di Pechino. L'azzurro, nel corso del match vinto contro il francese Giovanni Mpetshi Perricard, nel corso del tie-break del secondo set si infuria dopo un errore di dritto.   Il microfono a bordo campo cattura le parole del toscano, che impreca in italiano ad alta voce. "Tossiscono sempre 'sti caz.. di cinese. Tossiscono sempre, caz.. Tossiscono ogni 3 secondi", dice Musetti, rivolgendosi forse al proprio angolo. Quindi, per sottolineare il 'disturbo' provocato da qualche spettatore, Musetti tossisce in maniera plateale prima di riprendere il gioco. Il pubblico non capisce le parole dell'azzurro e non interpreta nel modo corretto la situazione. Per questo, quando Musetti tossisce polemicamente, gli spettatori ridono. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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SuperEnalotto, la combinazione vincente di oggi 26 settembre

(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' al concorso del SuperEnalotto di oggi venerdì 26 settembre. Centrati invece cinque '5' che vincono 24.949,97 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 57.000.000 di euro. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Questa la combinazione vincente di oggi: 2, 17, 23, 39, 58, 82. Numero Jolly: 75. Numero SuperStar: 6. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ilaria Salis, Tajani: “Voteremo per revoca immunità”

(Adnkronos) – "Non voteremo per la conservazione dell'immunità, perché i reati che ha commesso sono stati commessi prima di diventare parlamentare. Noi siamo garantisti sempre e poiché siamo garantisti rispettiamo le regole". Lo ha detto il leader di Fi e vicepremier, Antonio Tajani, dal palco della festa del partito a Telese Terme (Benevento), a proposito della richiesta di revoca dell'immunità all'europarlamentare Ilaria Salis. "Sulla vicenda Salis – ha poi scandito – non mi faccio intimorire neanche da Casapound e non mi faccio intimorire dai mandanti di Casapound, sono abituato a ben altro". Martedì la Commissione per gli Affari giuridici del Parlamento europeo ha votato contro la revoca dell'immunità a Ilaria Salis. In conferenza stampa a Bruxelles, il giorno successivo, l'eurodeputata di Avs ha ribadito "con forza" che vuole essere processata "in Italia" per i presunti reati di cui è accusata dalle autorità ungheresi. "La tutela della mia immunità parlamentare – ha affermato – è fondamentale non per sottrarmi alla giustizia, ma per proteggermi dalla vendetta ungherese, da un processo ingiusto e da condizioni detentive disumane". Ora l'ultima parola alla plenaria di ottobre. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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“Netanyahu criminale pazzo”: lo striscione al Nuovo Sacher, il cinema di Nanni Moretti

(Adnkronos) –
Nanni Moretti torna a prendere posizione contro la politica del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. All'ingresso del cinema Nuovo Sacher a Roma – sala di proprietà del regista e attore – è affisso uno striscione rosso con la scritta bianca "Netanyahu criminale pazzo", che Moretti ha voluto esporre in segno di protesta, come confermano dal cinema romano.  Non è la prima volta che il cineasta si espone contro ciò che sta accadendo a Gaza. Lo scorso maggio, ha condiviso sui social un post con la foto di Netanyahu e la scritta: "Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Imperia, ragazzo senza braccia prende la patente guidando con i piedi: “Ho fatto pratica per sei anni”

(Adnkronos) – Ci sono voluti sei anni di pratica ma ora Nicholas Deplano ce l'ha fatta: è riuscito a superare l'esame per ottenere la patente di guida nonostante non abbia le braccia. Il ventiquattrenne di Badalucco, in provincia di Imperia, infatti è nato senza arti superiori e ha imparato a guidare usando i piedi. Un traguardo straordinario che rappresenta non solo autonomia e indipendenza, ma anche la vittoria della determinazione e della forza di volontà.  In un post su Facebook, Deplano racconta la sua emozione: "Per qualcuno la patente è una cosa banalissima, per me è il passepartout per iniziare una nuova vita con un’ottica diversa. Sono passati sei anni da quando ho iniziato le pratiche, e oggi finalmente l’ho presa, non mi sembra neanche vero”. Il giovane sottolinea come la perseveranza e la volontà di affrontare le sfide abbiano portato a questo successo: “Vorrei dedicare questo traguardo a tutti quelli che hanno bisogno di quella forza: usatela, se non ce l’avete, createvela”. Nicholas racconta di aver sempre dovuto contare principalmente su se stesso, anche se ha ricevuto sostegno dai genitori, dal fratello e da alcuni amici. “Chi mi ha sempre sostenuto, anche solo con una parola goffa, ha avuto un ruolo fondamentale”, aggiunge. Nei mesi precedenti Deplano aveva spiegato sui social di aver dovuto acquistare un'automobile modificata e ottenere il permesso per utilizzarla per l'esame di pratica della patente, dal momento che per la scuola guida sarebbe stato troppo dispendioso farne modificare una soltanto per lui. "Sono un caso unico giustamente, – ha detto – io ho dovuto comprare la macchina prima di iscrivermi" all'esame per la patente.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Cooperante detenuto in Venezuela, Meloni alla madre di Alberto Trentini: “Massimo impegno”

(Adnkronos) –
Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con Armanda Colusso, la madre di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela da novembre 2024. "Il Presidente Meloni ha rinnovato la propria personale vicinanza e quella del Governo alla famiglia dell’operatore umanitario italiano, che ha potuto ricevere una visita del Capo missione italiano a Caracas lo scorso 23 settembre", si legge in una nota di palazzo Chigi. "Il Presidente Meloni ha confermato alla Signora Colusso Trentini la grande attenzione con cui il Governo segue la vicenda e il suo massimo impegno, attraverso tutte le strade praticabili, per un esito positivo", si legge ancora. Il cooperante italiano è detenuto in Venezuela da metà novembre scorso. Trentini, ha spiegato la sua legale Alessandra Ballerini, si trovava ne Paese per una missione con la Ong Humanity e Inclusion per portare aiuti umanitari alle persone con disabilità. "Alberto era arrivato in Venezuela il 17 ottobre 2024 e il 15 novembre mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito è stato fermato a un posto di blocco, insieme all'autista della Ong", Laurea in storia moderna e contemporanea all'Università Ca' Foscari, prima di collaborare con Humanity & Inclusion Alberto Trentini, di origini veneziane, ha lavorato nel campo della cooperazione internazionale in tutto il mondo: fra il 2023 e il 2024, con il Consiglio danese per i rifugiati, a Barbacoas, località della Colombia. Per gli ultimi 4 mesi del 2022 invece, sempre in Colombia, è stato, per l'Ong francese Solidarités International, field coordinator; stessa mansione che ha ricoperto per Première Urgence Internationale. Tra il 2017 e il 2020, Trentini ha collaborato con l'organizzazione Coopi in Ecuador, Perù, Libano e Etiopia. Tra gli altri paesi dove ha compiuto missioni umanitarie Grecia, Nepal, Paraguay e Bosnia-Erzegovina. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Proger, Lombardi: “Clima è cambiato, non c’è più tempo, serve nuova ingegneria”

(Adnkronos) – “Non è più il tempo di attendere. È quello di agire 'Nisi caste, caute', dicevano i Latini. Se non puoi essere casto, almeno sii cauto. Così oggi per noi. Il clima è cambiato, incontestabilmente e dati alla mano. Trasformiamoci, con le strategie della nuova ingegneria e del monitoraggio predittivo”. Così Marco Lombardi, Ceo di Proger, prima società italiana indipendente di ingegneria, a margine dell’evento “Strategie Di Adattamento Per Un Cambiamento Climatico Che Non Aspetta: Ingegneria Per I Territori E Per Il Patrimonio Culturale” organizzato da Soft Power Club e sostenuto da Proger che si è svolto presso la 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia oggi all’Arsenale. Un vasto e profondo giro di orizzonte tra i protagonisti italiani: ingegneri, imprenditori, esperti di Itc e filosofi. Perché è proprio il connubio tra la scienza dei materiali e delle costruzioni, le innovazioni tecnologiche e l’intelligenza artificiale e il pensiero di quello che siamo che innerva e sostanzia la modernità e il futuro che vogliamo. È stato Francesco Rutelli, Presidente di Soft Power Club a ricordare che sono gli italiani gli inventori del concetto di Città, degli acquedotti (il primo fu di Appio Claudio il Cieco, nel IV secolo a.C.) e che la responsabilità che sul nostro paese grava è quella di tenere fede alla sua eredità culturale e scientifica. “A noi spetta comprendere come poter adattare città e imprese e, soprattutto, il patrimonio culturale ai cambiamenti climatici del pianeta.” Il Ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, in un articolato tele intervento ha sottolineato come la vera sfida che ci attende sia quella energetica, con un fabbisogno nazionale destinato a raddoppiare nei prossimi 15 anni e la gestione intelligente dell’eccesso di acque: piove troppo, ma non si conservano le acque e quando arriva la siccità non si sa da dove prenderla. Il tema della gestione idrica è stato il centro dell’intervento di Erasmo D’Angelis, presidente della Earth Water Agenda Foundation: “Senza controllo degli eccessi idrici e senza un ripensamento ed una manutenzione di acquedotti e dighe non c’è futuro”, mentre il tema delle città è stato il cuore del ragionamento sviluppato dalla presidente dei costruttori edili (Ance), Federica Brancaccio. “La rigenerazione urbana è modernità e chiediamo alle istituzioni regole nuove e fondi certi per affrontare la sfida che noi siamo pronti a sostenere, con le competenze e le responsabilità che gli imprenditori sanno di avere”. Ma è l’intelligenza artificiale e l’innovazione tecnologica a farla da padrona nella ingegneria predittiva: “Attendere che le catastrofi si verifichino per poi intervenire e rimediare è troppo costoso e inutile”, come ha detto Alberto Tripi, Presidente di Almaviva, il gruppo leader italiano della Ict “Oggi siamo spesso in grado di capire cosa accadrà prima che accada. Questo risparmi vite umane, patrimoni e ingenti quantità di denari”. In questa direzione che anche il Direttore scientifico del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, Giulio Boccaletti ha evidenziato come l’incontestabilità del cambiamento climatico e i nuovi fenomeni catastrofali siano affrontabili con la competenza e la ricerca scientifica. Ma è stata Paola Darò, ingegnere del Consorzio Proger Mens-Sacertis, a rafforzare con la forza dei numeri “che a noi ingegneri danno conforto”, la quantità impressionante di chilometri di reti ferroviarie e autostradali, di ponti e gallerie che vanno manutenuti. Soprattutto perché sono opere che in gran parte risalgono al dopoguerra e le infrastrutture, anche loro, hanno una vita utile. Un programma di manutenzioni efficace ed efficiente è in grado di allungarla e consentire di evitare tragedie e costi. “I tempi sono maturi per affrontare la sfida dell’adattamento. Parlarne solo qualche anno fa sarebbe stata una bestemmia. A noi interessa relativamente se il cambiamento climatico sia opera dell’antropizzazione selvaggia o se sia un ciclo naturale. A noi serve capire per intervenire e per adattare noi e le nostre vite, le nostre opere e la nostra salute a un clima che è cambiato. E mentre ci adattiamo, procedere ad attendere gli effetti delle immancabili azioni di mitigazione degli interventi dell’uomo sulla natura”, ha concluso Chicco Testa, già presidente di Enel e vicepresidente di Proger. “Idee, riflessione, dialogo, proposte e progetti: la Biennale 2025 si apre a qualcosa di più dell’arte e delle esposizioni. Una filosofia della natura e della tecnologia che ci aiuti nella difficoltà di vivere un mondo nuovo” ha concluso il presidente della Fondazione Biennale, Pietrangelo Buttafuoco.” E soprattutto, fedeli al vecchio adagio, meno avvocati, più ingegneri.” —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ceribelli (Movi): “Per diabete tipo 1 innovazioni che migliorano qualità vita”

(Adnkronos) – Sono novità che "migliorano la vita quotidiana delle persone con diabete di tipo 1". A fare la differenza anche "la mobile App che da oggi viene introdotta sui nostri device e che consente di gestire, in completa autonomia, flessibilità e libertà, le funzionalità del nostro microinfusore semplicemente attraverso uno smartphone. Questo garantisce anche discrezione a coloro che non vogliono far conoscere il proprio stato di salute". Lo ha detto Enrico Ceribelli, director Business unit biosystem di Movi, partecipando oggi a Roma all'evento di presentazione delle novità tecnologiche nei sistemi di monitoraggio ed erogazione dell'insulina nelle persone con diabete di tipo 1 lanciate dall'azienda italiana, insieme a Tandem Diabetes Care. "Le innovazioni che portiamo qui oggi fanno sì che nel nostro device 'batta un cuore' completamente nuovo", ha spiegato Ceribelli riferendosi all'algoritmo messo a punto per adattare l'erogazione dell'insulina in base ai diversi bisogni di chi vive con questa patologia. "Il nuovo sistema porta una serie di vantaggi, sempre nella direzione di semplificare la terapia e soprattutto – ha sottolineato – di migliorare la qualità di vita dei pazienti, degli operatori sanitari e di tutte le persone che vivono intorno" a chi ha il diabete di tipo 1. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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