lunedì, Novembre 24, 2025
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Ricerca, Ungari (UniMarconi): “Notte Europea è occasione di apertura e confronto”

(Adnkronos) – "Sono contento che quest’anno la nostra università abbia partecipato alla Notte Europea della Ricerca, perché questo evento apre l’università a soggetti esterni, a chi ci vuole conoscere, e dà a noi l’opportunità di far conoscere la realtà dell’UniMarconi, i nostri progetti, i laboratori e la validità della nostra ricerca. È una grande occasione di riflessione su noi stessi e di apertura verso l’esterno.” Così Andrea Ungari, direttore del dipartimento di Scienze economico-aziendali, giuridiche e politiche UniMarconi, durante la Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici, presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi a Roma. “Nel mio intervento ho voluto affrontare il tema della Resistenza italiana, in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, restituendo ai ragazzi la complessità storica di quel fenomeno, attraversato da culture politiche diverse e non privo di conflitti interni. Credo sia compito dello storico restituire questa complessità, perché parlare della Resistenza significa anche riaffermare i valori democratici, i diritti individuali e il percorso che ha portato alla nostra Carta Costituzionale, temi ancora oggi attuali e centrali per la società civile”, ha concluso Ungari. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ricerca, Alfieri (UniMarconi): “Con Notte europea Università si apre al territorio”

(Adnkronos) – “Sono ormai diversi anni che l’Europa, e a cascata il Ministero dell’Università e della Ricerca, ci dicono che le funzioni dell’università sono tre: la didattica, quindi formare i funzionari e i dirigenti del futuro, la ricerca e la cosiddetta terza missione, cioè dimostrare che le scoperte scientifiche possono produrre un bene sociale qui e ora. Questa iniziativa si inserisce proprio in questo quadro: aprire l’università al territorio in cui opera. E' proprio con questo spirito che abbiamo organizzato una serie di attività culturali – conferenze, una proiezione artistica, letture di poesie, visite guidate ai laboratori e infopoint – pensate non solo per studenti e alunni, ma per tutti quelli che sono interessati a conoscere i nostri programmi. Abbiamo registrato una grandissima partecipazione e siamo particolarmente orgogliosi di aver preso parte alla Notte Europea della Ricerca con un ruolo di spicco, anche grazie al fatto che l’organizzazione complessiva dell’evento è capeggiata da uno dei nostri docenti.” Lo ha detto Luca Alfieri, direttore del dipartimento di Scienze umane UniMarconi, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici, durante la quale l’Università degli Studi Guglielmo Marconi ha aperto le porte della propria sede per un’intera serata di incontri, esplorazioni e dialoghi dedicati alla scienza, all’arte e all’innovazione. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ricerca, Fallucchi (UniMarconi): “Innovazione e sostenibilità al centro del futuro”

(Adnkronos) – “Per UniMarconi questo progetto, e in generale tutta l’attività che stiamo svolgendo a partire dal 2015, è un’occasione per sostenere e promuovere le iniziative riguardanti la sostenibilità e tutto ciò che sta cambiando e portando a una trasformazione digitale, economica, energetica e tecnologica. Il laboratorio è nato proprio con lo scopo, in linea con il piano strategico dell’Ateneo, di sviluppare soluzioni nella trasformazione ambientale ed energetica e di mettere a disposizione degli studenti strumenti innovativi e infrastrutture digitali. Questo consente a dottorandi, ricercatori e professori di fare ricerca con tecnologie avanzate e di partecipare a bandi competitivi a livello locale, nazionale ed europeo, molti dei quali vinti proprio grazie a queste strutture.” Lo ha sottolineato Francesca Fallucchi, professore di Informatica UniMarconi, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici – Progetto LEAF, presso l’Università degli Studi Guglielmo Marconi a Roma. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ricerca, UniMarconi: successo per la prima partecipazione alla Notte Europea

(Adnkronos) – L’Università degli Studi Guglielmo Marconi ha partecipato per la prima volta alla Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici 2025 – Progetto LEAF, l’iniziativa della Commissione Europea che dal 2005 porta la scienza negli spazi pubblici di tutta Europa. Nella sede di via Paolo Emilio a Roma, UniMarconi ha aperto le porte a studenti e cittadini con un programma ricco di laboratori, conferenze, installazioni interattive e momenti di dialogo con docenti e ricercatori. L’ateneo ha intrecciato divulgazione scientifica, arte e tecnologia, offrendo un percorso accessibile a tutti. I docenti hanno sottolineato come l’evento rappresenti un’occasione importante per rafforzare il dialogo tra università e società, rendendo la scienza un bene comune attraverso il confronto diretto con la comunità. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Anche un tifoso rossoblù colpito da DASPO dopo “Campobasso-Torres”

Anche un sostenitore del Campobasso, oltre ad un tifoso della Torres, è stato raggiunto da Daspo del Questore a seguito delle situazioni di criticità verificatesi allo stadio dopo la gara di Serie C del 30 agosto scorso.

Non è infatti sfuggito alle immagini del sistema di videosorveglianza, analizzate dalla Polizia Scientifica presente in controll room e dalla Digos, l’episodio che ha visto protagonista un sostenitore della squadra locale.

Il tifoso campobassano, transitando all’esterno della zona sud dello stadio, si era posto a ridosso dell’area delimitata da betafence che separa il parcheggio della tifoseria locale da quella degli ospiti, per inveire e provocare, anche sferrando ripetutamente calci contro il divisorio, i tifosi sardi posizionati al di là delle barriere.

Tale comportamento nella circostanza aveva determinato la reazione degli ospiti intenti a lasciare l’impianto sportivo e costretto la forza pubblica ad intervenire per evitare lo scavalcamento da parte di alcuni di loro.

Dall’analisi dell’episodio, esaminato in tutte le sue fasi, si è giunti dapprima ad individuare il soggetto che aveva innescato la turbativa e poi alla sua compiuta identificazione, un tifoso campobassano frequentatore saltuario della curva rossoblù.

Per tale motivo, oltre al provvedimento emesso dal Questore di Campobasso che impedirà all’uomo per un anno di assistere alle manifestazioni sportive, in parallelo, il Campobasso Calcio ha annunciato di voler provvedere, in una logica di partecipazione al sistema che tutela la sicurezza degli eventi sportivi della società, a ritirare il “gradimento” allo stesso tifoso per aver infranto, con la propria condotta, il “Codice Etico” del club molisano.

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Messa in sicurezza della Strada Statale 650 “Trignina”: richiesta di intervento concreto e misurabile entro breve tempo

E’ la frustrazione e la rabbia, oltre che la disillusione, il sentimento che accomuna i sindaci del Molise e dell’Abruzzo riuniti dagli assessori regionali Andrea di Lucente e Tiziana Magnacca a Canneto per la annosa questione della messa in sicurezza della Strada Statale 650 “Trignina”.
I sindaci hanno ribadito la loro richiesta di intervento concreto e misurabile entro breve tempo da parte del ministero delle Infrastrutture e di Anas.
“Abbiamo acceso i riflettori su questa strada critica e pericolosa che da tanti anni crea problemi ad Abruzzo e Molise. I presidenti delle Regioni Abruzzo e Molise, dove la Trignina è la cerniera tra i due territori, Marco Marsilio e Francesco Roberti, i rispettivi parlamentari, Etelwardo Sigismondi e Costanzo Della Porta, il senatore Lotito, gli assessorati alle Attività produttive e gli assessori alle Infrastrutture delle due regioni Umberto De Annuntiis e Michele Marone e decine di sindaci condividono un’azione congiunta forte e pressante affinché si possa procedere con atti concreti ad una progettazione e alla realizzazione di interventi che consentano sicurezza e mobilità agibile di persone e merci – spiega l’assessore Andrea di Lucente – Prossimamente ci sarà un incontro a Roma promosso dal senatore Lotito con il sottosegretario Tullio Ferrante, nell’ambito del quale cercheremo, anche insieme ad Anas, di individuare delle soluzioni possibili. Quello che chiediamo è di iniziare a lavorare per step, iniziare ad avere il raddoppio nei tratti in cui è possibile e la messa in sicurezza dei punti più critici”.

I sindaci che hanno raccolto l’invito hanno ribadito come la Statale 650 sopporti un carico di veicoli e di mezzi pesanti eccessivo rispetto a una arteria che era nata come strada di collegamento con i comuni interni. Per evitare ulteriore spopolamento delle zone interne, per garantire la sicurezza della percorrenza i sindaci d’Abruzzo e Molise danno un preciso mandato da portare presso il ministero delle Infrastrutture e all’Anas perché si avvii la progettazione e si proceda al reperimento di risorse. Una strada che si presenta a scorrimento veloce per tutta la sua lunghezza, di oltre 78 chilometri, che collega la SS 17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico con l’Adriatica fino a San Salvo Marina.


“Non possiamo più perdere altro tempo perché, diversamente, perderemo altre vite e altre chance per le nostre attività produttive. Mai come in questo tempo – commenta al termine della riunione l’assessore Magnacca – si è trovato un accordo largo oltre i confini geografici e politici delle due regioni, oltre alle mere appartenenze partitiche e oltre ogni differenza dei livelli istituzionali. Occorre portare ai sindaci e ai territori che costeggiano il fondovalle Trigno un risultato che non può più essere atteso e disatteso”.

L’assessore Magnacca ha portato i saluti all’assemblea dei parlamentari Sigismondi e Della Porta che proprio su tema fondovalle Trignina saranno impegnati il prossimo 30 settembre a Roma presso il compente ministero. Hanno partecipato all’incontro promosso da Di Lucente e Magnacca i seguenti comuni abruzzesi e molisani: Carunchio, Celenza sul Trigno, Chiauci, Cupello, Dogliola, Duronia, Fraine, Gamberale, Lentella, Liscia, Montefalcone nel Sanno, Monteodorisio, Palmoli, Pesche, Pescolanciano, Pietrabbondante, Roccavivara, Roccaspinalveti, Salcito, Frosolone, Montemitro, Trivento, Mafalda, Montenero di Bisaccia, San Felice del Molise, Sessano del Molise, San Giovanni Lipioni, San Salvo, Schiavi di Abruzzo, Torrebruna, Tufillo e Villafonsina.

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Consiglio Regionale del Molise: respinte le mozioni su Pizzone II. Sdegno e amarezza per un voto miope, confuso e pericoloso

 Il Coordinamento No Pizzone II denuncia con forza la decisione della maggioranza in Consiglio Regionale del Molise che, nella seduta di ieri 23 settembre, ha respinto le mozioni contrarie al progetto “Pizzone II” di Enel Green Power. Una scelta grave, miope e contraddittoria, che tradisce il territorio e le comunità locali.

L’impianto da 150 MW, seppure ridimensionato, resta un progetto devastante per l’ambiente, con pareri negativi già espressi dai tre uffici tecnici regionali, dal Ministero della Cultura e dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Eppure la maggioranza ha preferito rifugiarsi in generiche dichiarazioni sulle “energie rinnovabili” e sullo “sviluppo del Molise”, in virtù del quale qualsiasi opera sarebbe accettabile, persino una centrale nucleare in Alto Molise, come affermato dall’assessore Di Lucente.

Un dibattito surreale, che ha rivelato una preoccupante confusione nella Giunta e nei consiglieri di maggioranza, molti dei quali hanno ammesso di non aver ancora letto – dopo quasi un anno – non solo le mozioni, ma neanche i pareri (negativi) degli uffici tecnici della Regione (consigliere Di Pardo)  e, probabilmente, neanche il nuovo progetto (assessore Di Baggio e sottosegretario Niro).

Curiosa la posizione del sottosegretario Niro che ha affermato di votare contro la mozione, in quanto sulla stessa il Consiglio Regionale si sarebbe già espressa, con parere negativo, ad ottobre del 2023, non comprendendo che la votazione riguardava la nuova versione del progetto Pizzone II (settembre 2024).

Così, tra approssimazione e pressapochismo, si è scelto di ignorare i pareri tecnici, le comunità locali e gli allarmi degli esperti, sacrificando il territorio a logiche di corto respiro e di mera convenienza politica.

La bocciatura delle mozioni lascia un segno profondo: resta la percezione di una classe politica che non assume responsabilità, che piega la tutela dell’ambiente e della salute pubblica a interessi economici e che, con questa scelta, espone il Molise al rischio di un futuro compromesso.

Un parallelismo che non sfugge

Nella stessa seduta, il Consiglio ha respinto anche una mozione sulla Palestina, affermando di essere “contrario al genocidio” ma di non voler mettere in discussione i rapporti istituzionali ed economici con Israele. Da stigmatizzare la contrarietà della maggioranza a esprimere sostegno alla Global Sumud Flotilla. Un atteggiamento contraddittorio, che ricorda da vicino la stessa logica di ambiguità adottata sul Pizzone II: dichiararsi sensibili ai problemi ma agire in senso opposto, scegliendo la complicità con interessi più forti a scapito dei diritti, delle persone e dell’ambiente, con fare canzonatorio e denigratorio verso chi nel Territorio si oppone.

La nostra posizione

Il Coordinamento No Pizzone II ribadisce la propria netta contrarietà a un progetto incompatibile con la tutela del Parco, della biodiversità e dello sviluppo sostenibile del territorio. Chiediamo che si apra un dibattito vero, trasparente e competente, e che la politica regionale assuma finalmente la responsabilità di dire NO a un’opera che non ha alcuna giustificazione né ambientale né sociale. Il Molise merita un futuro di tutela e sviluppo sostenibile, non di confusione, miopia e compromessi al ribasso.

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Congedo parentale e abuso del diritto

Alfredo Magnifico

Il congedo parentale, disciplinato dal d.lgs. n. 151/2001, costituisce uno strumento essenziale per conciliare esigenze lavorative e cura della prole,la sua funzione è quella di garantire al genitore la possibilità di dedicarsi allo sviluppo affettivo, relazionale e personale del figlio nei primi anni di vita.

La Cassazione con l’Ordinanza n. 24922 del 09-09-25 affronta l’utilizzo improprio di tale istituto e giunge alla conclusione che può sfociare in conseguenze gravi.  

Il caso riguardava un dipendente licenziato per giusta causa dopo che il datore di lavoro aveva documentato, tramite investigatori privati, la sua presenza nello stabilimento balneare della moglie durante i giorni di congedo.

Per cinque giorni il lavoratore non si era dedicato alla cura del figlio di tre anni, ma a mansioni estranee alla finalità del congedo, tanto che la famiglia aveva dovuto ricorrere a un aiuto esterno.

In primo grado il Tribunale aveva accolto la tesi difensiva del dipendente, ma la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva ribaltato la decisione, ritenendo sussistente l’abuso e legittimo il licenziamento.

Contro questa sentenza il lavoratore aveva proposto ricorso in Cassazione.

Il primo motivo del ricorso si basava sulla presunta insufficienza della motivazione, lamentando l’omessa ammissione di prove testimoniali e l’uso di mere illazioni, su questo punto la Cassazione ha dichiarato inammissibile tale doglianza, ribadendo i limiti del sindacato di legittimità: la Corte non può sostituirsi al giudice di merito nella valutazione delle prove, se questa è stata condotta in maniera logica e coerente.

Il vizio di motivazione può rilevare solo quando riguarda un punto decisivo e quando la prova non ammessa sia idonea a invalidare con certezza le altre risultanze istruttorie.

Nel caso in esame, le prove raccolte e l’articolata motivazione della sentenza d’appello rendevano inoppugnabile la decisione.

La Corte ha inoltre richiamato il consolidato orientamento sul ragionamento presuntivo: spetta al giudice di merito selezionare i fatti da cui desumere l’inferenza logica, e la sua valutazione resta insindacabile in sede di legittimità, salvo l’omesso esame di un fatto realmente decisivo.

Con il secondo motivo, il lavoratore contestava l’accertamento dell’abuso. La Cassazione ha respinto anche questa censura, ribadendo un principio di fondo: il congedo parentale è un diritto potestativo che trova la propria ragion d’essere nella cura diretta del figlio.

Non è sufficiente invocare genericamente esigenze familiari: l’assenza dal lavoro deve essere giustificata dall’effettiva necessità di assistere il bambino. Qualunque condotta che si traduca nello sviamento della finalità assistenziale costituisce abuso del diritto.

Significativa è l’analogia con i permessi ex legge 104/1992; come nel caso dell’assistenza a un disabile, anche il congedo parentale impone al datore di lavoro un sacrificio organizzativo, giustificabile solo se l’assenza è utilizzata per la finalità specifica tutelata dalla legge, l’utilizzo per fini diversi integra una violazione che può giustificare il licenziamento per giusta causa.

Il profilo centrale affrontato dalla Cassazione riguarda l’intensità della condotta abusiva.

Il lavoratore sosteneva che l’abuso potesse configurarsi solo in caso di attività sistematica e continuativa, mentre la Corte ha smentito tale impostazione, affermando che l’accertamento spetta al giudice di merito e va condotto caso per caso, senza richiedere necessariamente una reiterazione prolungata della condotta.

Anche poche giornate di attività estranee alla cura del figlio, come accaduto nel caso concreto, possono integrare abuso del diritto e giustificare la sanzione espulsiva.

Le conseguenze sono:

·        sul piano lavoristico, il dipendente viola il dovere di correttezza e buona fede, tradendo la fiducia del datore di lavoro e determinando un’assenza ingiustificata dal servizio.

·        sul piano patrimoniale, si configura l’indebita percezione dell’indennità di congedo, con potenziali profili di responsabilità anche nei confronti dell’ente previdenziale che eroga il trattamento economico.

La Cassazione, rigettando il ricorso, ha confermato la piena legittimità del licenziamento per giusta causa.

Con l’ordinanza n. 24922/2025 la Cassazione riafferma che l’esercizio dei diritti del lavoratore incontra il limite della loro finalizzazione agli interessi tutelati dall’ordinamento. Laddove venga meno il nesso causale tra l’assenza e la cura del figlio, il congedo parentale perde la propria giustificazione e si trasforma in abuso.

La pronuncia consolida un orientamento severo ma coerente con la ratio legis, volto a evitare che istituti di particolare rilevanza sociale siano distorti a fini personali.

Per i datori di lavoro, rappresenta una conferma della possibilità di reagire con fermezza a condotte elusive; per i lavoratori, un monito sull’uso corretto di benefici che, se piegati a interessi diversi, possono tradursi in un’immediata risoluzione del rapporto. 

Alfredo Magnifico

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Omicidio Cinzia Pinna, convalidato il fermo per Ragnedda: resta in carcere

(Adnkronos) – "L'interrogatorio è stato complesso e ha aggiunto qualcosina". Così il procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, annuncia la convalida del fermo di Emanuele Ragnedda per l'omicidio di Cinzia Pinna.  Dopo la confessione che ha risolto il giallo di Palau, l'imprenditore di Arzachena ha parlato di nuovo con gli inquirenti e durante l'udienza di convalida ha aggiunto nuovi dettagli al suo racconto. Le indagini continuano perché ci sono ancora molti punti da chiarire, sia sul movente sia sul possibile aiuto ricevuto da qualche complice. Ragnedda ha mostrato dove aveva nascosto il cadavere. Era vicino a un albero all'interno della sua grande tenuta nelle campagne di Palau. Nella villa per due giorni gli specialisti del Ris di Cagliari hanno prelevato reperti. Diverse tracce di sangue e polvere bianca che potrebbe essere cocaina. Ignoto ancora il movente che ha spinto l'uomo a uccidere Cinzia con un colpo di pistola. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Nato divisa su risposta a Russia, cosa succede se Putin provoca: lo scenario

(Adnkronos) –
Gli alleati Nato sono divisi sull'eventuale risposta alle violazioni degli spazi aerei da parte della Russia. Gli sconfinamenti targati Mosca sono avvenuti nel corso delle ultime settimane: dai droni in Polonia ai caccia sul Baltico, le difese della Nato sono state sollecitate. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto sì all'ipotesi di abbattere aerei russi in caso di violazioni. In realtà, tra i paesi dell'alleanza non c'è una linea compatta, come rileva la Cnn che ricostruisce le ore antecedenti la pubblicazione di un comunicato congiunto della Nato lo scorso martedì.  Il 23 settembre si è tenuta la riunione del Consiglio Atlantico su richiesta dell'Estonia per discutere dell'incursione di tre caccia russi. In quell'occasione si sono creati due campi: chi, come Usa, Polonia e Paesi baltici, credono che occorra una risposta forte alle violazioni future, e chi, come la Germania e Paesi dell'Europa meridionale, tra cui l'Italia, sollecita di procedere con moderazione. Gli esponenti del primo campo "volevano che la dichiarazione congiunta dopo la riunione chiarisse che qualsiasi ulteriore violazione da parte della Russia, inclusi velivoli con equipaggio, sarebbe stata affrontata con la forza", scrive l'emittente statunitense, citando due funzionari Nato al corrente delle discussioni. "Ma la Germania e alcuni Paesi dell'Europa meridionale hanno spinto per rimuovere quel linguaggio dalla dichiarazione" nel timore che "fosse troppo provocatorio". Nella discussione ha pesato anche l'intervento del Comandante supremo della Nato in Europa, il generale Alexus Grynkewich, il quale ha spiegato come l'incursione russa in Estonia fosse probabilmente accidentale, dovuta alla scarsa esperienza e formazione dei piloti russi. 
La dichiarazione finale, che ha fatto riferimento al potenziale ricorso a "tutti gli strumenti militari e non necessari per difenderci e scoraggiare tutte le minacce", è dunque il frutto di un compromesso, evidenzia la Cnn. Per i due funzionari Nato, l'episodio "sottolinea quanto sarà difficile ottenere consenso sulla questione" anche in un momento in cui la Russia aumenta la pressione sull'Ucraina e sui Paesi Ue con incursioni e dispiegamento di assetti. Al centro delle discussioni tra i Paesi Nato c'è anche il fatto che le incursioni di droni russi hanno "esposto lacune nelle difese di un'Alleanza costruita per conflitti militari più tradizionali", come sottolinea il Wall Street Journal, riferendosi all'evoluzione degli strumenti del conflitto bellico e la scarsa preparazione di un'organizzazione nata per "contrastare carri armati e testate sovietiche", ora alle prese con la necessità di affrontare minacce "non tradizionali, che includono sabotaggio, cyberattacchi e droni".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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