lunedì, Novembre 24, 2025
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Dazi, Feltrin (Federlegnoarredo): “Vale accordo Usa-Ue al 15% su mobili, già -7,7% export”

(Adnkronos) – "Per noi a livello legale, ad oggi, vale l'accordo quadro siglato da Usa e Ue che fissa a un massimo del 15% i dazi per tutte le filiera produttive, a esclusione dell'acciaio e dell'alluminio. Un 15% che non è una passeggiata, ma sicuramente è meglio di un 30% o addirittura di un 50% paventato. Per noi la fotografia è questa, quella ufficiale, ed è quella che applicano le dogane ad oggi. Poi è chiaro che è anche quello che si spera succeda, che sia l'interpretazione giusta, perché il presidente americano ci ha abituato un po' a tutto, dichiarazioni e smentite, quindi aspettiamo ottobre per vedere che succede. Di certo, ci sono i primi effetti dei dazi al 15%, perché l'ultima rilevazione dell'Istat di luglio per quanto riguarda le esportazioni di mobili italiani verso il mercato americano dà un -7,7%". Così, in un'intervista con Adnkronos/Labitalia, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, sull'incertezza di questi giorni relativamente all'entità dei dazi Usa su legno e mobili dopo le dichiarazioni del presidente Trump.  "La filiera del legno e arredo ha fatturato 52 miliardi nel 2024, e il mercato americano vale, nel 2024, 2,2 miliardi, di cui 1,7 è fatto dagli arredi. Sono cifre importanti. Il mercato americano è il primo mercato extraeuropeo e il secondo mercato a livello globale, dopo la Francia. All'interno di questi dati abbiamo aziende che magari fatturano il 30-40% nel mercato americano, e che quindi ovviamente avranno delle problematiche non indifferenti", spiega.  E FederlegnoArredo è attenta all'evolversi della situazione. "La Federazione è in costante contatto con le istituzioni competenti per verificare eventuali effetti per le imprese. anticipiamo che domani pomeriggio saremo alla riunione della Task force dazi della Farnesina, che ci auguriamo ci rassicuri sulle tante incertezze dovute agli annunci degli ultimi giorni", sottolinea Feltrin.  Secondo il presidente di FederlegnoArredo "le imprese della filiera sono tutte estremamente allarmate, l'effetto negativo è di creare incertezza, che veramente è disastrosa per quanto riguarda il business. Anche i nostri stakeholder americani fanno fatica a interpretare questa situazione", sottolinea.  Feltrin spiega che alla fine i dazi, per quanto possa dire Trump, "sono a carico del mercato che li applica, quindi sono a carico dei consumatori americani". "Diciamo che sull'alto spendente e su quello che sono i mobili destinati alla casa, c'è un impatto inferiore dovuto al fatto che la filiera è lunga. Quello che è più penalizzato è il mercato del 'contract' (prodotti 'chiavi in mano' destinati alle attività commerciali) perchè ha una filiera molto più corta: non c'è un rivenditore, e poi un altro passaggio e poi arriva al pubblico", prosegue. "Quando tu concludi un contratto per un arredamento di un albergo, un ufficio o quant'altro, la fattura di importazione diventa sostanzialmente una fattura d'acquisto del cliente americano. Quindi importo 100, se quel 100 oggi per effetto del dazio costa 115, io mi becco il 15% secco di aumento. Poi ci aggiungo l'altro 15% della perdita di potere d'acquisto del dollaro e quindi mi diventa un 30%", spiega Feltrin sottolineando che "lì sicuramente si stanno generando già dei danni, quelli che dicevo prima, che si vedono insomma nella percentuale del calo dell'export del 7,7%", ribadisce ancora.  Ma l'effetto dei dazi non è solo diretto per le aziende del legno e del mobile made in Italy, con 'ombre cinesi' sempre più minacciose. ""Con i dazi Usa c'è per noi anche un altro effetto indiretto, che è quello del fatto che i cinesi, che sono i principali fornitori di mobili per il mercato americano, con questi dazi -sottolinea- stanno perdendo veramente un enorme mercato. E come faremo noi nel cercare di ritrovare mercati alternativi, lo faranno anche loro. Il tema è che per loro il mercato alternativo è quello europeo. E in Europa si registrano già aumenti di importazione di mobili cinesi, con il rilevamento di marzo, e quindi quando ancora non c'era appieno l'effetto dazio americano, di un +38%. Quindi il rischio è che oltre al danno del dazio Usa ci troviamo anche l'aumento della concorrenza cinese sul nostro mercato", spiega.  Secondo Feltrin, la soluzione non è applicare "dazi nei confronti di prodotti provenienti dalla Cina, perchè si rivolterebbero contro il mercato e i consumatori, però sì normative sul miglioramento della qualità del prodotto, quindi certificazioni che noi già abbiamo e facciamo valere per i prodotti". "In modo tale che, perlomeno, se i prodotti entrano devono avere i requisiti per proteggere anche il nostro consumatore, questo sicuramente va fatto", aggiunge.  E per il presidente della Federazione è il momento, per il govenro italiano, di agire a tutela delle imprese della filiera. "Per quanto riguarda il governo italiano credo che si debba pensare di mettere un fondo a protezione delle aziende che dovranno affrontare la crisi" derivante dai dazi Usa "e un riposizionamento che a livello mondiale non è che si inventi dalla sera alla mattina. Per riuscire a 'fare' il mercato americano, le nostre aziende ci hanno messo 50 anni. Quindi, quando si parla di mercati alternativi, non è che spuntino come i funghi dalla sera alla mattina, si deve lavorare, andare, investire, avere pazienza, quindi si parla di anni. Quindi, anni a fronteggiare dei danni che arrivano alla velocità di un truth fatto da Trump sostanzialmente", conclude.  (di Fabio Paluccio)  —lavoro/made-in-italywebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Engineering e Oracle: per 68% aziende italiane sicurezza dati condizione per cloud e Ia

(Adnkronos) – Non basta più adottare il cloud, ormai diventato uno standard della digitalizzazione. Per le aziende italiane la vera sfida è saperlo governare, garantendo sicurezza dei dati, modernizzazione delle applicazioni critiche e integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi. E' quanto emerge dall’indagine 'Modelli, priorità e strategie del cloud delle imprese italiane', realizzata su iniziativa di Engineering e Oracle e condotta da NetConsulting cube. Lo studio qualitativo, condotto su un campione di 60 aziende italiane medio-grandi, pubbliche e private rappresentative di settori chiave dell’economia nazionale – servizi finanziari e assicurativi, manifatturiero, retail, telecomunicazioni, energia e Pubblica amministrazione -, ha analizzato le strategie di adozione del cloud, i percorsi di modernizzazione delle applicazioni It business-critical e il grado di maturità nell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale, evidenziando al tempo stesso le sfide più rilevanti in termini di sicurezza, gestione dei dati e compliance. Il campione, grazie alla sua composizione variegata, offre un quadro chiaro di dove si concentreranno gli investimenti IT delle grandi e delle medie aziende italiane nei prossimi 2-3 anni, in base alle sfide principali di business che tutte stanno affrontando. Secondo i dati presentati da NetConsulting Cube, nel 2024 il mercato del cloud ha sfiorato i 7,3 miliardi di euro, ma la gestione di questa tecnologia porta con sé nuove complessità. La principale è la protezione dei dati: il 68% delle aziende considera sicurezza e integrità delle informazioni il tema più urgente. A questa si aggiunge la difficoltà di governare ambienti multicloud (60%), dove piattaforme diverse devono essere integrate garantendo conformità normativa e continuità operativa. Anche la gestione dei dati sensibili resta una sfida aperta per il 57% del campione, segno di quanto la fiducia nell’infrastruttura digitale dipenda dalla capacità di garantire protezione e trasparenza. Accanto alla sicurezza, un’altra priorità riguarda la modernizzazione delle applicazioni core, ossia quei sistemi legacy che gestiscono processi vitali per le aziende. Quasi la metà del campione ha già avviato percorsi strutturati in questa direzione. Il principale obiettivo è l’automazione dei processi (52%), che consente di aumentare efficienza e velocità operativa. Le strategie più adottate sono due: il re-purchasing (49%), cioè la sostituzione delle soluzioni esistenti con applicazioni cloud-native, e il re-platforming (36%), che consiste nell’adattare i sistemi tradizionali alle nuove architetture digitali. Sul fronte dell’intelligenza artificiale, il 50% delle imprese intervistate ha già definito una strategia in fase avanzata. Non si tratta quindi più di sperimentazioni isolate, ma di percorsi strutturati che vedono l’AI sempre più integrata nelle logiche di business. L’attenzione si concentra su infrastrutture in grado di supportare framework open source – librerie e strumenti di sviluppo accessibili che permettono alle aziende di personalizzare i propri progetti – e su piattaforme AI pre-addestrate, cioè modelli già allenati e pronti all’uso che consentono di accelerare l’avvio delle applicazioni riducendo tempi e costi. Guardando alle priorità di investimento, emerge chiaramente un forte orientamento verso la gestione avanzata del dato. Quasi la metà delle aziende (47%) prevede di destinare risorse a soluzioni di analytics e business intelligence, per estrarre valore dai dati aziendali e supportare decisioni più rapide e informate. Il 38% si concentra invece sul cloud data management, con l’obiettivo di garantire maggiore qualità, coerenza e accessibilità delle informazioni. Infine, il 32% punta sull’integrazione di Ai e machine learning nei database, segnale della volontà di rendere i sistemi core sempre più intelligenti e capaci di generare insight in tempo reale. Massimo Del Vecchio, Eng modernize executive director, Engineering dichiara: “L’importanza dell’adozione del cloud non è più da dimostrare. Quello su cui si gioca il futuro è la capacità di integrarlo coerentemente nella strategia di business, mettendo al centro la gestione dei dati, la sicurezza, l’innovazione anche tramite AI, la governance. Engineering accompagna le imprese italiane in questo percorso, affinché il coud non resti solo una infrastruttura, ma diventi leva concreta di crescita, efficienza e fiducia nel mercato”. Lanfranco Brasca, direttore del team di progettazione delle soluzioni clienti sul cloud infrastrutturale Oci in Oracle Italia (account cloud engineering senior director, Oracle Cloud Infrastructure) aggiunge: “Grazie al suo design specifico per l'Ai, Oracle cloud infrastructure (Oci) consente alle aziende di integrare l'intelligenza artificiale nei loro processi in modo sicuro e strategico. L'infrastruttura, che sfrutta le Gpu Nvidia di ultima generazione integrate in cluster ad altissime prestazioni, offre servizi di addestramento, fine-tuning e inferenza dei modelli di AI generativa, e consente ai clienti di mantenere il pieno controllo sui propri dati, ad esempio su Oracle Autonomous Database23ai, senza necessità di movimentazione degli stessi. Con Oci quindi non solo si riducono i costi e le complessità, ma si promuove un'adozione consapevole dell'AI in azienda, trasformando il business e rendendolo più adattivo e competitivo”. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Designazione della Consigliera di Parità/Fanelli: copione già visto

Micaela Fanelli

Ci risiamo. Come un copione già visto, la Regione Molise lancia bandi e selezioni a ridosso o durante il mese di agosto, come se l’euforia estiva fosse il momento migliore per catturare l’attenzione di professionisti qualificati. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’avviso per la designazione della Consigliera di Parità, un ruolo cruciale, ma a quanto pare di poco conto, a giudicare dalle tempistiche. Il bando è stato pubblicato il 1° agosto, con scadenza tassativa il 31, lasciando di fatto pochissimo tempo per prendere visione, preparare la documentazione e candidarsi.
È l’ennesima riprova di un approccio superficiale e poco serio verso temi fondamentali come le politiche di genere e le pari opportunità. La nomina della Consigliera, infatti, non è un semplice adempimento burocratico, ma la cartina al tornasole di come la nostra Regione intende affrontare il divario di genere nel mondo del lavoro. Un tema, quest’ultimo, che in Molise non solo non ha una delega specifica, ma sembra essere completamente assente dall’agenda politica. Il ruolo della Consigliera di Parità è già di per sé complesso, privo com’è di un adeguato supporto politico e istituzionale che ne faciliti l’operato. E se a questo si aggiunge un bando pubblicato in un periodo in cui l’attenzione scende drasticamente, il sospetto che l’intenzione non sia quella di trovare la figura più competente, ma semplicemente di “sistemare” qualche casella, diventa molto forte. Un ruolo così delicato non merita di essere trattato come una semplice formalità da sbrigare. In questo contesto, va un ringraziamento a Giuseppina Cennamo, che ha onorato l’incarico con dedizione e professionalità, nonostante le difficoltà e la mancanza di un effettivo sostegno politico.Micaela Fanelli

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Cina: tutte le Major Telecom ottengono la licenza per il servizio mobile satellitare

(Adnkronos) – Il Ministero dell'Industria e dell'Information Technology (MIIT) cinese ha annunciato che China Mobile ha ricevuto la licenza per operare servizi di telefonia mobile satellitare. Con questa concessione, l'azienda si unisce a China Telecom e China Unicom, completando il trio di fornitori di servizi di telecomunicazioni autorizzati a offrire connettività satellitare direct-to-cell su vasta scala. L'autorizzazione strategica mira a garantire una copertura per situazioni di emergenza, traffico marittimo e regioni geograficamente isolate, dove le infrastrutture terrestri risultano insufficienti. Il MIIT ha espresso aspettative chiare sul futuro del settore: "Il ministero si aspetta un mercato competitivo ma collaborativo che renderà la connettività satellitare più accessibile ai consumatori comuni".
L'organo governativo ha inoltre promesso di
"semplificare ulteriormente l'ingresso nel mercato per le comunicazioni satellitari, rafforzare la supervisione della sicurezza e guidare il settore verso una crescita di alta qualità". La concessione delle licenze alle tre maggiori telco nazionali è un passo decisivo nel contesto dell'ambizioso programma spaziale cinese, che mira a costruire costellazioni satellitari in grado di competere con i sistemi globali come Starlink. 
China Telecom, ad esempio, sta sfruttando i satelliti Tiantong in orbita geostazionaria (GEO) per il suo servizio mobile satellitare, con l'obiettivo di fornire copertura universale, come già dimostrato dal lancio del servizio a Hong Kong (risalente a maggio 2024). Più in prospettiva, il Paese sta investendo in costellazioni in orbita terrestre bassa (LEO) come GuoWang (con obiettivi ambiziosi che superano i 13.000 satelliti) e Honghu, che hanno il potenziale di offrire connettività a bassa latenza, cruciale per applicazioni avanzate come l'AI, i veicoli autonomi e l'edge computing. Inoltre, China Mobile stessa ha già dimostrato il suo impegno nell'innovazione delle comunicazioni spaziali, avendo lanciato il primo satellite sperimentale 6G al mondo in collaborazione con l'Accademia Cinese delle Scienze. Questi sviluppi tecnologici indicano che l'obiettivo cinese va oltre la semplice fornitura di servizi di emergenza, puntando alla leadership nelle comunicazioni next-generation e al sostegno delle strategie nazionali per la costruzione di una potenza spaziale e digitale. Con le tre aziende principali ora licenziate, il mercato cinese è pronto per l'espansione dei servizi satellitari, rendendo la connettività ubiqua una realtà sempre più vicina per la popolazione e l'industria. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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CorrIsernia 2025: cinque i progetti di utilità sociale che concorreranno al Charity Program

Saranno cinque i progetti di utilità sociale che concorreranno al Charity Program associato alla gara non competitiva della CorrIsernia 2025, manifestazione organizzata dalla Nai in collaborazione con la Regione Molise – Assessorato allo Sport e il Comune di Isernia, evento in programma il prossimo 5 ottobre.
Come per le passate edizioni coloro che si iscriveranno alla non competitiva di 3 Km potranno scegliere l’associazione, con il relativo progetto, alla quale devolvere l’importo della propria iscrizione.

Le sezioni molisane dell’Associazione Italiana Celiachia e Giovani Diabetici con la Federazione Diabete Giovanile propongono un progetto per dotare Piazza Concezione, fulcro del divertimento della città, di un defibrillatore.

L’AIRC presenta “Muoviti con l’AIRC” che si aggiunge alla campagna contro il tumore al seno, valida per tutto il mese di ottobre, con la finalità di raccoglie i fondi per individuare nuove e più efficaci terapie per la prevenzione e la cura dei tumori femminili più aggressivi

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La proposta del Lions Club Isernia è un progetto ad ampio raggio per il sostegno di cause umanitarie, per il soccorso in caso di calamità naturali e per il supporto ai giovani.
Infine, l’Associazione Oltre la Vita Onlus, nata in memoria di Francesco Martino, continua la sua attività di costruzione di un centro di sanità nel villaggio di Rutana in Burundi.

In coda alla gara non competitiva partirà anche la tradizionale e simpatica Corsa a sei zampe organizzata in collaborazione con l’Enpa – sezione provinciale di Isernia, i cui volontari durante la manifestazione saranno presenti con un punto informativo in piazza stazione al fine di raccogliere suggerimenti, ma anche e soprattutto per fornire utili consigli grazie alla presenza dell’avvocato Formichelli Garante per la tutela degli animali.

La gara competitiva, con i suoi 9,9 km, rappresenta la penultima tappa dell’Intersport Corri Molise 2025. Inoltre, grazie ad una modifica al regolamento, richiesta dalla NAI alla FIDAL, potranno partecipare anche i piccoli Giorgia e Alessio con le loro carrozzine; partecipazione che in virtù di questa modifica sarà ufficiale ed effettuata in piena sicurezza sia per i due protagonisti, sia per gli accompagnatori, nonché per tutti gli altri atleti in gara.

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Dalla Transumanza UNESCO alla Food Valley del Molise, a Larino la 282° Fiera d’Ottobre

Il 10, 11 e 12 ottobre 2025, circa cento espositori celebrano il mondo dell’agroalimentare, tra degustazioni, incontri, laboratori.
Per la prima volta a carattere interregionale, con espositori che giungeranno da 6 regioni italiane: dall’Emilia-Romagna alla Sicilia.

Il mondo dell’agroalimentare si incontra a Larino (CB), nel territorio della Food Valley molisana, per un appuntamento che affonda le radici nella storia: la 282° Fiera d’Ottobre, in programma il 10, 11 e 12 ottobre 2025 negli spazi del polo fieristico di Contrada Monte Arcaro. Una manifestazione che rappresenta non solo una vetrina commerciale, ma un ponte tra passato e futuro, dove tradizione e innovazione si
fondono in un evento unico nel panorama fieristico regionale. Circa cento espositori dei settori dell’agricoltura, dell’artigianato tessile, del commercio e delle attività produttive, dei prodotti industriali e dell’enogastronomia mettono in mostra le proprie eccellenze per tre giorni di incontri, degustazioni, laboratori e tante attività collaterali tra musica e animazioni per i più piccoli. Per la prima volta, inoltre, la Fiera
d’Ottobre avrà una connotazione interregionale, con espositori che giungeranno da 6 regioni italiane, dall’Emilia-Romagna alla Sicilia. Un cambio di passo, opera di un grande lavoro di recruiting, che ha dato ottimi risultati.


La Fiera d’Ottobre di Larino vanta una storia millenaria che affonda le radici nell’epoca romana e si lega in modo indissolubile alla Transumanza, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Già Cicerone, nella sua celebre “Pro Cluentio” del 66 a.C., esaltava la vocazione commerciale della città, descrivendo i larinesi come “persone di primo ordine ed una specchiata onestà” dedite all’agricoltura e al commercio. Questa antica tradizione si è perpetuata nei secoli, trasformandosi nell’attuale manifestazione fieristica.

Originariamente prevista nel mese di maggio in concomitanza con la festa del patrono San Pardo, la fiera fu trasferita a ottobre nel 1742 per decreto di Carlo III di Borbone Re delle Due Sicilie. Questo spostamento non fu casuale: la nuova collocazione temporale si legava perfettamente alla vendita del grano, ai pellegrinaggi e soprattutto al fenomeno della Transumanza, che vedeva il passaggio di greggi e armenti dall’Abruzzo verso la Puglia attraverso gli antichi Tratturi. La vocazione per l’agricoltura è ben salda ancora oggi: nel territorio di Larino si produce olio extravergine d’oliva, vino, grano e cereali, che rendono questa zona la Food Valley del Molise.

La 282° edizione della Fiera d’Ottobre si caratterizza per la sua capacità di coniugare tradizione e modernità. Tra gli stand sarà possibile scoprire formaggi prodotti con antiche tecniche locali, oli d’oliva di altissima qualità, salumi e vini che esprimono tutta la ricchezza enogastronomica del Molise. L’artigianato locale troverà ampio spazio con opere uniche realizzate a mano da maestri artigiani, testimonianze viventi di saperi tramandati di generazione in generazione. Gli spazi a disposizione sono generosi: duemila metri quadrati coperti e quattromila all’aperto, sufficienti ad accogliere aziende provenienti da tutto il territorio nazionale, non solo molisano. I tre giorni di manifestazione non si limiteranno alle esposizioni commerciali. Convegni, masterclass e workshop arricchiranno l’evento con momenti di formazione e confronto per operatori del settore e appassionati. Particolare attenzione sarà dedicata alla valorizzazione delle eccellenze
enogastronomiche e culturali, pilastri fondanti dell’identità locale. La fiera rappresenta infatti un’opportunità unica per promuovere i prodotti a chilometro zero e il cibo di qualità, in linea con le moderne esigenze di sostenibilità e tracciabilità.

La Fiera d’Ottobre è anche l’occasione per scoprire le bellezze di Larino, città ricca di testimonianze storiche e artistiche. Il patrimonio archeologico comprende l’imponente anfiteatro romano, le affascinanti terme, il foro e splendidi mosaici. La cattedrale romanico-gotica di San Pardo, con il suo caratteristico rosone a 13 raggi, e il Palazzo Ducale, che ospita il museo civico, la biblioteca comunale e l’archivio storico, sono tappe imprescindibili per i visitatori. Di particolare interesse è il primo seminario vescovile della Cristianità, fondato nel 1564, testimonianza della ricca eredità culturale e religiosa della città. Questi tesori rendono Larino non solo la meta dell’agroalimentare, ma una
destinazione culturale di grande valore.

La Fiera d’Ottobre, organizzata da EmLive di Erasmo Di Pietro, rappresenta uno strumento di promozione e valorizzazione delle eccellenze locali, un’occasione di incontro tra cultura, agricoltura, artigianato e innovazione. La manifestazione contribuisce concretamente allo
sviluppo economico e culturale del territorio, attirando visitatori da tutto il Molise e dalle regioni limitrofe. Un appuntamento da non perdere per chiunque voglia immergersi nell’autentica atmosfera molisana, tra sapori genuini, prodotti di qualità e la calorosa ospitalità di una terra che ha saputo preservare le proprie radici senza rinunciare all’innovazione.

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Agritech e innovazione, il confronto a Roma tra istituzioni e imprese

(Adnkronos) – L'agricoltura del futuro, tra sostenibilità e digitalizzazione, è al centro del dibattito promosso dall'Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI). L'associazione presenta il convegno "Innovazione e Agritech: istituzioni e imprese a confronto", in programma, presso lo spazio Europe Experience “David Sassoli” a Roma. L'iniziativa si propone come un'occasione cruciale per delineare nuove prospettive di crescita e valorizzare le pratiche all'avanguardia nel settore. L'obiettivo dichiarato è quello di favorire sinergie strategiche e supportare attivamente la transizione del settore agritech in Italia. Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI, ha sottolineato la portata strategica dell'incontro: “L’agritech rappresenta una frontiera strategica per il futuro del nostro Paese. Con questo convegno intendiamo creare un ponte tra istituzioni, imprese e ricerca, promuovendo un dialogo costruttivo per affrontare le sfide della sostenibilità e dell’innovazione. Vogliamo dare voce alle eccellenze italiane, valorizzando soluzioni all’avanguardia che possano guidare la trasformazione del settore agricolo verso un futuro più digitale e sostenibile.” Il Manifesto Agritech e il Panel di Esperti Un momento centrale della conferenza sarà la presentazione del Manifesto Agritech, un documento promosso dai giovani innovatori per tracciare una visione condivisa. A garantire l'autorevolezza del confronto è la lista dei relatori, che copre l'intero spettro di stakeholder del settore. Il panel include figure istituzionali di alto profilo come Maurizio Martina (Deputy Director-General FAO, già Ministro dell’Agricoltura), gli Onorevoli Cristina Guarda, Stefano Bonaccini e Camilla Laureti (tutti membri della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), oltre al Senatore Bartolomeo Amidei (Presidente Intergruppo Parlamentare Innovazione) e Carlo Corazza (Direttore degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia). Il dialogo sarà arricchito dai contributi del mondo della ricerca, rappresentato da Alessandro Coppola (Direttore Trasferimento Tecnologico ENEA), Raffaella Maria Balestrini (Direttore CNR-IBBR), Anna Barra Caracciolo (Dirigente di Ricerca CNR-IRSA) e Manuel Catalano (Ricercatore IIT). La prospettiva dell'industria e delle associazioni di categoria vedrà l'intervento di Riccardo Di Stefano (Delegato Confindustria open innovation), Giovanni Gioia (Presidente Confagricoltura Giovani Impresa), Enrico Parisi (Delegato Coldiretti Giovani Impresa), Paolo Giannelli (Public Affairs & Sustainability Manager, Bayer) e Domenico Lopriore (Head of Competence Center Open Innovation Sella). L’evento rappresenta dunque un momento di confronto strategico cruciale per delineare la rotta dell’agritech italiano, promuovendo l'innovazione e la collaborazione tra i principali attori della filiera. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Podcast in Italia: +75% di ascoltatori in sette anni, nel 2025 sono 18 milioni

(Adnkronos) – In Italia la passione per i podcast non accenna a diminuire, anzi: continua a crescere con numeri ormai impossibili da ignorare. Nell’ultimo anno sono stati 18 milioni gli italiani che hanno ascoltato almeno un podcast, 800 mila in più rispetto al 2024, pari a un aumento del 5%. Se si guarda indietro di sette anni, il salto è ancora più evidente: nel 2018 gli ascoltatori erano 10,3 milioni, oggi sono aumentati del 75%. È la fotografia scattata dalla nuova ricerca NielsenIQ per Audible, presentata in occasione dell’International Podcast Day all’interno del Festival del Podcasting, l’appuntamento di riferimento per il settore in Italia. L’ascolto diventa via via più radicato nella routine quotidiana. La durata media di una sessione ha superato i 28 minuti, quattro in più rispetto allo scorso anno, e la frequenza si avvicina ormai a nove ascolti al mese. Cresce anche la quota di chi considera il podcast un appuntamento fisso: oltre sei ascoltatori su dieci lo seguono settimanalmente, mentre per il 16% è ormai un’abitudine quotidiana. Il pubblico più fedele è composto soprattutto da uomini tra i 25 e i 34 anni, distribuiti in modo piuttosto uniforme in tutto il Paese. A guidare la scelta dei contenuti è innanzitutto la tematica affrontata, seguita dal genere e dalla voce narrante. Quasi la metà degli ascoltatori dichiara di premere play per approfondire un argomento specifico o per informarsi, mentre quattro su dieci lo fanno spinti dalla curiosità verso nuovi contenuti. I podcast si rivelano anche un valido supporto allo studio: oltre la metà degli studenti li utilizza per approfondire materie scolastiche e universitarie. Non sorprende che il crime continui a dominare la classifica dei generi più amati, seguito dai podcast di storia e politica, dai contenuti dedicati al benessere e dalla fiction. I formati più seguiti restano quelli di approfondimento, informazione e inchiesta, ma cresce anche l’interesse per l’intrattenimento. La lingua principale resta l’italiano, scelto dal 97% degli ascoltatori, ma si nota un’apertura sempre maggiore verso i contenuti in inglese, ascoltati ormai da quasi un terzo del pubblico. Accanto ai generi consolidati, si afferma anche una nuova tendenza: quella degli spin-off di libri, serie TV, film o graphic novel. Quasi un ascoltatore su sei apprezza questi adattamenti, con una preferenza per le avventure dei personaggi principali, anche se molti non disdegnerebbero storie parallele dedicate a figure secondarie. Il podcast si inserisce con naturalezza nelle giornate frenetiche degli italiani. Più di sette persone su dieci apprezzano la possibilità di ascoltare mentre fanno altro, senza affaticare ulteriormente la vista. I momenti e i luoghi preferiti sono quelli domestici e gli spostamenti quotidiani, soprattutto in auto, ma anche camminando o sui mezzi pubblici. Il rientro dal lavoro, il weekend e la sera prima di dormire sono diventati i momenti ideali per lasciarsi accompagnare da una voce. Anche sul fronte dei contenuti originali italiani il panorama è vivace. Nel 2025 il titolo più ascoltato su Audible è stato Rancore di Gianrico Carofiglio, seguito da Storie brutte sulla scienza, ma peggio di Barbascura X e dalla versione audio completa della trilogia di Licanius di James Islington. Nella top ten figurano anche nomi noti come Alessandro Barbero con Le grandi battaglie della Storia, Roberto Saviano con Maxi: Il processo che ha sconfitto la mafia e Pablo Trincia con Buio e Crac! La storia del caso Parmalat, oltre a Nero come il sangue di Picozzi e Lucarelli e Effetto Eco di Barone e Blengino. Complessivamente, più di sei italiani su dieci oggi ascoltano sia podcast che audiolibri, segno che l’audio è diventato una componente stabile e integrata nella dieta mediatica. Quello che un tempo era un fenomeno di nicchia è ormai un’abitudine diffusa e strutturale, sostenuta da contenuti di qualità, da una fruizione sempre più consapevole e da un pubblico giovane e curioso che ha trovato nell’audio un compagno ideale per informarsi, rilassarsi e scoprire nuove storie. —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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PNRR, il Molise primo in Italia per le case di comunità: individuate cause del blocco e trovate le giuste soluzioni

Lo avevo annunciato lo scorso luglio.  Oggi dal monitoraggio della Fondazione Gimbre si rileva che la nostra regione è al primo posto in Italia per l’utilizzo dei fondi Pnrr destinati alle case di comunità.

E se per la stampa questa è una sorpresa, per noi certamente no.

E’ stato un lavoro lungo e difficile a causa della situazione stagnante che ho incontrato al momento del mio insediamento come assessore al Coordinamento PNRR.

Siamo riusciti ad individuare le cause del blocco degli interventi e a porre in campo le giuste soluzioni grazie al sostegno del presidente della Giunta regionale, alla collaborazione della Direzione generale della Salute, di tutta la struttura dirigenziale Asrem, che è soggetto esecutore delle opere della Missione Salute, e degli Esperti PNRR che si sono adoperati in questa direzione.

Abbiamo portato avanti un lavoro lungo e difficile che ha visto l’ente Regione dover intervenire anche sulla volontà della struttura commissariale alla sanità già pronta a rinunciare ai fondi messi a disposizione per il Molise.

L’impegno profuso silenziosamente dall’assessorato in questi lunghi mesi ci ha fatto incassare anche l’elogio del direttore dell’Ufficio di Monitoraggio dell’Unità di Missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del Ministero della Salute.

In tutto questo periodo ho preferito evitare la politica degli annunci.

Solo lo scorso 25 luglio ho annunciato la partenza dei cantieri e la nomina anche di nuovi Responsabili Unici dei Procedimenti che hanno il compito di monitorare costantemente l’andamento dei lavori.

Inoltre, l’andamento dei lavori delle ditte che si sono aggiudicate gli appalti mi consente di poter dire che il raggiungimento del target  entro il 30 giugno del prossimo anno sarà certamente rispettato.  

Larino è solo il primo esempio.

A breve arriveranno anche Venafro, Isernia, Termoli, Bojano, Frosolone solo per citarne alcuni.

Così come sono partiti i lavori per gli Ospedali di Comunità di Larino e Venafro e le Centrali Operative Territoriali il cui target è già stato raggiunto.

Sono perfettamente consapevole delle difficoltà dell’Italia nel raggiungimento di questo target e sono orgoglioso del lavoro svolto fino ad oggi per posizionare il Molise tra le regioni che al momento partecipano al successo dell’intera nazione.

Lo stesso lavoro della Regione Molise è già avviato anche per la soluzione di criticità su altri progetti in altre missioni.

Continueremo ad indirizzare il nostro impegno in tutti i campi perché i cittadini, a breve, possano vedere risultati tangibili.

Michele Iorio

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Sanità/Smentita del Neuromed: il paziente trasferito da Campobasso non è deceduto, ma in miglioramento

L'istituto Neuromed

Riceviamo e pubblichiamo

L’Istituto Neuromed si vede costretto a dover smentire notizie false apparse sui social in relazione alle condizioni di salute di un paziente ricoverato. Notizie veicolate al solo scopo di screditare il ruolo dell’IRCCS all’interno della rete delle malattie tempo-dipendenti.

Il paziente 37enne trasferito da Campobasso nel nostro Istituto lo scorso venerdì non è deceduto ma è in netto miglioramento, si prevede il suo trasferimento nel reparto di Neurologia dopo aver trascorso alcuni giorni in terapia intensiva.

Come detto spiace constatare, ancora una volta, come l’unico obiettivo per taluni sia screditare una struttura che cerca di salvare vite umane grazie all’infaticabile lavoro dei propri specialisti e del proprio personale sanitario.

Continueremo a dare il nostro contributo nell’esclusivo interesse di salute dei cittadini, certi della bontà del nostro operato auspichiamo che questi episodi possano essere smentiti con i fatti. Ci rimettiamo alla magistratura per indagare sull’ispiratore di questa notizia falsa e di tale gravità.

 IRCCS Neuromed

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