sabato, Settembre 20, 2025
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Venezia 82, standing ovation per Giorgio Armani: l’omaggio del Lido

(Adnkronos) – La Mostra del Cinema di Venezia ha reso omaggio a Giorgio Armani, che da anni è sponsor del festival, con una standing ovation durante la cerimonia di premiazione. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Regionali, Fico candidato del centrosinistra in Campania: post del Pd ‘brucia’ annuncio ufficiale

(Adnkronos) – “Marche, Calabria, Toscana, Puglia, Campania, Veneto. Il centrosinistra è unito per vincere in tutte le Regioni al voto. Per le persone”. Nel pomeriggio, dopo le parole di Elly Schlein dall’altro forum di Cernobbio (“uniti e compatti in tutte le regioni”), il sito del Pd formalizza i sei candidati governatori del centrosinistra. Compreso Roberto Fico che, ufficialmente, ancora non era stato presentato. Da qualche giorno, infatti, circolava l’ipotesi di un lancio formale della discesa in campo di Fico con il leader M5S Giuseppe Conte. A stretto giro, sempre su Fb, il commento dell’eurodeputato dem Sandro Ruotolo: “Finalmente anche in Campania il campo democratico avrà un candidato presidente alle prossime elezioni regionali. Buon lavoro, Roberto Fico”.  
Immediata la replica da Campo Marzio (sede del M5S), dove si parla di “schiaffo del Pd”. Dai vertici del Movimento trapela: “Se il Pd ha voluto anticipare non è certo un comportamento garbato ma va bene così, andiamo avanti, non c’è reale interesse ad appuntarsi la medaglietta di chi lo annuncia per primo”. Il M5S sottolinea la “centralità politica” di Fico nel Movimento e rivendica il ruolo svolto nelle Marche, in Toscana, in Puglia e in Calabria. “Per il M5S l’importante è governare i processi politici”, si sottolinea. In serata, il post di Giuseppe Conte: “In bocca al lupo al nostro Roberto Fico per la nuova sfida che lo attende. Roberto, saremo tutti con te in questa corsa alla guida della Regione Campania. Ci vediamo domani pomeriggio a Napoli!”.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Venezia 82, dall’ovazione per Armani al Leone d’oro a Jarmusch: la serata finale

(Adnkronos) – Serata finale della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e al Lido vengono assegnati i premi. Lungo applauso della platea, con standing ovation, per Giorgio Armani. Toni Servillo vince la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile ne 'La Grazia' di Sorrentino. A Gianfranco Rosi il Premio Speciale della Giuria per 'Sotto le nuvole'. A trionfare è Jim Jarmusch, Leone d'Oro per ‘Mother Father Sister Brother’, Leone d'Argento – Gran Premio della Giuria al film 'The Voice of Hind Rajab' della regista tunisina Kaouther Ben Hania. Si parte dalla sezione Orizzonti. La giuria presieduta da Julia Ducournau e composta da Yuri Ancarani, Fernando Enrique Juan Lima, Shannon Murphy e RaMell Ross ha assegnato a Giacomo Covi, protagonista del film 'Un anno di scuola' di Laura Samani, il premio per la migliore interpretazione maschile e a Benedetta Porcaroli, protagonista del film 'Il rapimento di Arabella' di Carolina Cavalli, il premio per la miglior interpretazione femminile. Nel ritirare il premio l'attrice ha voluto "dedicare questo premio con i miei colleghi che sono sulla Global Sumud Flotilla che ci ricordano che non è tutto finito e che c'è un motivo valido per alzarsi la mattina che si chiama umanità".  "Vogliamo ricordare con grande affetto Giorgio Armani". Così Emanuela Fanelli, conduttrice della 82esima mostra del Cinema prima della consegna del premio degli spettatori 'Armani Beauty' che è stato assegnato a 'Calle Màlaga' di Maryam Touzani. Il pubblico ha dedicato allo stilista italiano una calorosa standing ovation. "Giorgio Armani è orgoglio italiano nel mondo, visione inconfondibile di eleganza e stile ma soprattutto era una persona gentile che ha capito subito l'importante connubio tra moda e cinema e da sempre vicino alla Mostra di Venezia", conclude Fanelli (VIDEO). Il Premio Marcello Mastroianni della 82ma Mostra di Venezia, dedicato a un giovane attore emergente, è stato assegnato a Luna Wedler, l'attrice svizzera 25enne, protagonista del film 'Silent Friend' della regista ungherese Ildikó Enyedi. Toni Servillo, protagonista del film 'La Grazia' di Paolo Sorrentino, si aggiudica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile di Venezia 82. Lo ha deciso la giuria del concorso principale della Mostra di Venezia, presieduta da Alexander Payne e composta da Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu, Mohammad Rasoulof, Fernanda Torres e Zhao Tao. "A nome di un sentimento che tutto il cinema italiano prova in questo momento, sento tutta la mia ammirazione per coloro che hanno deciso di mettersi in mare con coraggio e raggiungere la Palestina per portare un segno di umanità in una terra dove la dignità umana è vilipesa". Queste le parole dell'attore nell'accettare la Coppa Volpi (VIDEO). E' andata quindi all'attrice cinese Xin Zhilei, protagonista del film 'Ri Gua Zhong Tian' ('Il sole sorge per tutti') del regista cinese Cai Shangjun la Coppa Volpi femminile. "Sono stata presa in giro per il mio sogno. Ora l'ho realizzato. Sono contenta di essere qui in rappresentanza del cinema cinese". Queste le parole dell'attrice. "Quando si uccidono i bambini si uccide il futuro di tutti noi". Così Nino D'Angelo, ospite a sorpresa della cerimonia di premiazione, dopo aver cantato il brano 'Odio e lacrime'. Un brano dedicato alla pace dove il cantante recita: "A ricchezza che sta int'a 'na terra/è de chi llà c'è nato/ e se vence o se perde 'na guerra/ è na cosa sbagliata" (VIDEO). E' andato quindi alla regista e sceneggiatrice francese Valérie Donzelli e allo sceneggiatore Gilles Marchand per il film 'À Pied D’Œuvre'' diretto dalla stessa Donzelli il premio per la migliore sceneggiatura di Venezia 82.  'Sotto le nuvole' di Gianfranco Rosi si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria di Venezia 82. "È straordinario essere qui con il mondo del cinema. Io considero il documentario 'cinema', ed è una sfida che porto avanti da tanti anni. La presenza di ben quindici documentari in questa Mostra è la testimonianza di come il documentario debba essere un avamposto, una forma di resistenza. Il nostro compito è guardare, filmare, raccontare e documentare anche le atrocità di questo mondo", le parole del regista dopo la premiazione. Va quindi al regista statunitense Benny Safdie, per il film 'The Smashing Machine', il Leone d'Argento per la migliore regia. Al film 'The Voice of Hind Rajab' della regista tunisina Kaouther Ben Hania è andato il Leone d'Argento – Gran Premio della Giuria di Venezia 82. Ed è standing ovation per il film. Il pubblico in Sala Grande si è alzato in piedi per celebrare la pellicola che racconta la storia di una bambina palestinese. "Vorrei dedicare questo premio alla Mezzaluna palestinese e a coloro i quali rischiano di tutto per salvare le vite a Gaza, loro sono i veri eroi e la voce di Gaza. Stanno cercando di ascoltare le grida di tutte le persone alle quali nessuno dà una risposta. La voce di Hind Rajab continuerà a risuonare fino a quando qualcuno non si assumerà di quello che sta succedendo". Queste le parole della regista tunisina Kaouther ben Hania nell'accettare il premio. "Crediamo tutti nel potere del cinema – prosegue ben Hania – ed è quello che ci ha portati qui alla Mostra del Cinema di Venezia ed è quello che ci dà coraggio per raccontare storie che altrimenti rimarrebbero sepolte. Il cinema non riporterà indietro Hind e non può neanche oscurare le atrocità che sono state commesse, ma il cinema può conservare la sua voce e la sua storia, che è tragicamente anche quella di un intero popolo, che sta subendo un genocidio inflitto dal regime israeliano che agisce con impunità" La madre e il fratellino di Hind "si trovano ancora a Gaza e le loro vite sono ancora in pericolo così come quelle di tante madri, padri e bambini che ogni giorno si svegliano sotto lo stesso cielo pieno di bombardamenti e paura. La loro sopravvivenza non è carità, ma una questione di giustizia e di umanità. E il mondo questo glielo deve. Chiedo che queste atrocità finiscano, ne abbiamo abbastanza", conclude. "Non me l'aspettavo". Così Jim Jarmusch, che con il film ‘Mother Father Sister Brother’ ha conquistato il Leone d'Oro alla 82esima Mostra del cinema di Venezia. E aggiunge: "L'arte non deve necessariamente parlare di politica per essere politica". E il regista riflette sulla necessità di una maggiore empatia e sulle emozioni, fondamentali "per risolvere i problemi che stiamo affrontando", conclude. Il regista e sceneggiatore è salito sul palco per ritirare il Leone d'oro indossando la spilla con la scritta 'Enough' contro il conflitto israelo-palestinese per 'gridare' "quando è troppo è troppo". Spilla indossata anche dall'intero cast di 'The Voice of Hind Rajab' nel giorno dell'anteprima del film. Un simbolo per ribadire 'basta guerra'. "Non voglio sostegno dal governo israeliano, non voglio venga mostrato da loro", ha poi detto il regista. Che aggiunge: "La popolazione di Israele è meravigliosa, amo le persone che non sono a favore di Netanyahu". Il regista ribadisce, dunque, la sua posizione: "Non mi pace il totalitarismo perché il primo passo è dividerci ed è così che ci prendono in giro. Se c'è denaro da parte del governo israeliano allora il mio film non verrà distribuito". "Il conformismo cerca sempre di strumentalizzare la tragedia e lo fa al punto di sporcare con l'empietà della chiacchiera il martirio degli innocenti. Ma questa fabbrica, questa Mostra, reale come la vita, attraverso la selezione accurata del direttore Alberto Barbera, ci ha mostrato lo spirito degli abissi, ma anche quella speranza e il rifugio. Il mio cuore è fermo a quel fotogramma, a quella sequenza, nel momento in cui in 'The Voice of Hind Rajab' la soccorritrice porge il rifugio della preghiera alla bambina, il rifugio che conduce più lontano dalla paura". Così il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco chiude l'82esima Mostra del Cinema di Venezia. "L'appuntamento con l'83esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è per il 2 settembre 2026". Questo l'annuncio del presidente. “Questa guerra deve finire quanto prima, lo sappiamo. Non ha più senso continuare. È tempo di fermare questa deriva”. Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, in un messaggio trasmesso al termine della cerimonia di premiazione della Mostra del Cinema. Un intervento breve ma potentissimo sulla tragedia nella Striscia di Gaza, che ha portato sul palco del Lido il peso di una terra lacerata e un invito radicale: ritrovare, attraverso la cultura, un linguaggio che non uccida ma apra alla possibilità della pace.  Nel cuore di una delle manifestazioni artistiche più importanti del mondo, è risuonato l’eco di un dolore che non ha bandiere, ma volti. “Stiamo vivendo – ha detto Pizzaballa – un momento drammatico, difficile, divisivo”. E il riferimento è chiaro: il conflitto israelo-palestinese, che nella quotidianità della cronaca si traduce in immagini di morte e distruzione, ma che nella riflessione del patriarca di Gerusalemme affonda le radici nella corrosione del linguaggio, nella disumanizzazione dell’altro. “Siamo talmente pieni di dolore che sembra non esserci spazio per il dolore dell’altro”, ha detto.  Un passaggio centrale del messaggio, forse il più forte, è quello in cui il cardinale Pizzaballa ha denunciato la violenza come conseguenza diretta di una lunga stagione di parole avvelenate: “La violenza che vediamo è anche il risultato di anni di linguaggio violento e de-umanizzante. Se tu de-umanizzi l’altro con le parole, poi il passaggio alla violenza fisica è solo questione di tempo”. Ma accanto alla diagnosi, arriva anche la proposta. Un compito che Pizzaballa affida proprio al mondo della cultura e dell’arte, a chi oggi ha in mano la possibilità di cambiare narrazione, di non lasciare la parola agli estremismi: “Abbiamo bisogno di nuove prospettive, nuove strade, nuove idee. Abbiamo lasciato la narrativa ai radicali: dobbiamo avere il coraggio di un linguaggio diverso, che apra orizzonti”. Un appello che a Venezia trova un terreno fertile, perché il cinema è da sempre anche strumento di coscienza, di denuncia, ma soprattutto di immaginazione. E immaginare oggi, in un mondo segnato da muri e polarizzazioni, è già un atto politico, un gesto profetico. Il cardinale non nasconde il suo realismo: “Ma sappiamo che la fine della guerra che auspichiamo finisca presto, nonostante la cronaca ci parli di altro, non sarà la fine del conflitto, non segnerà la fine delle ostilità, del dolore che queste ostilità causeranno”.  Infine Pizzaballa ha rilanciato, con determinazione, una speranza costruita su gesti concreti, parole responsabili, immagini che uniscano e non dividano. “Io ci credo. È possibile”. È con queste parole che si è chiuso il suo messaggio. Non una conclusione, ma un inizio: la sfida a credere ancora nella forza della cultura, anche da un palcoscenico come quello di Venezia. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Ue, Brunetta a Cernobbio: “Rimettere crescita e coesione al centro del progetto europeo”

(Adnkronos) – “In un contesto globale segnato da profonde trasformazioni degli equilibri politici ed economici e dall’ascesa di nuove grandi potenze regionali, la tenuta dell’Unione europea dipenderà dalla nostra capacità di rimettere la crescita e la coesione al centro del progetto comunitario. Crescita significa investire nel capitale umano, nell’innovazione e in una competitività orientata alla sostenibilità. Coesione significa garantire che questi investimenti siano equi e inclusivi, affinché nessun cittadino, nessuna regione, nessun territorio venga lasciato indietro. Solo così si può dare piena attuazione ai principi di solidarietà e sussidiarietà che costituiscono il fondamento del Trattato sull’Unione Europea”. È quanto ha dichiarato il presidente del Cnel Renato Brunetta al Forum Teha di Cernobbio. “A livello europeo la pandemia da Covid-19 – osserva Brunetta – ha messo in evidenza le fragilità strutturali dell’attuale sistema e la necessità di un cambio di paradigma rispetto alle politiche del passato. Abbiamo compreso, in maniera definitiva, che un’Europa forte e capace di innovare non può essere vincolata da logiche di austerità che comprimono lo sviluppo e ostacolano la solidarietà tra gli Stati membri, ma puntare su investimenti strategici in beni comuni europei. L’esperienza del Next Generation EU ha dimostrato che questa solidarietà può diventare motore di trasformazione e che strumenti comuni di finanziamento, se ben indirizzati, sono in grado di rafforzare l’unità politica e il potenziale economico dell’Unione”. Per l’Europa -ha aggiunto Brunetta- non c’è più tempo, altrimenti si rischia l’irrilevanza. Ma che fare? Da dove cominciare? Come dicono i linguisti serve una compressione semantica, per trovare il messaggio fondamentale, che indichi le vere priorità. La chiave è quella di rilanciare fortissimamente la domanda interna. E debito buono. Perché se l’Europa si dota di un grande bilancio volto a rilanciare la domanda interna si riequilibrerebbe il rapporto con gli Usa, il risparmio europeo si indirizzerebbe non verso il debito americano ma verso il mercato europeo e avremmo più crescita, più competitività più coesione, più attrazione di capitale umano, più investimenti". "Le cose da fare – sottolinea Brunetta – ce le hanno già dette Monti, Letta e Draghi. È questo il salto da fare, di cui ci ha parlato il Presidente Mattarella: ‘Svegliati Europa!’. Abbiamo perso 20 anni con i patti di stabilità, con l’austerità e con i compiti a casa. Ma è ora anche fondamentale una capacità di grande coordinamento e quindi occorre superare il sistema di governance all’unanimità nelle decisioni europee, che non funziona. Cosi l’Europa potrà divenire il punto di riferimento a livello mondiale, come modello non egoistico di crescita, inclusione, cooperazione, multilateralismo e coesione". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Lavoro, Gros-Pietro a Cernobbio: “Aiuto a chi è in difficoltà e maggiore redditività”

(Adnkronos) – "Le due cose devono andare insieme: aiuto a chi è in difficoltà, ma maggiore capacità di produrre ricchezza da parte della generalità dei posti di lavoro". Così Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, rispondendo all'Adnkronos in collegamento da Cernobbio a una domanda circa i rischi sui posti di lavoro dal processo di digitalizzazione e la necessità di intervenire con strumenti per chi rimane privo di reddito.  "I nostri posti di lavoro non sono sufficientemente attrattivi, non riescono a trattenere i nostri laureati, ma non riescono neanche a consentire ai nostri giovani di crearsi una famiglia, a comprarsi una casa", sottolinea Gros-Pietro. "Questo è il motivo per cui, come in tutte le altre grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, a partire da quella dell'industrializzazione, bisogna cogliere l'onda e muoversi con essa, far crescere la redditività, la capacità di produrre ricchezza dai nostri posti di lavoro, investendo tantissimo nelle nuove tecnologie, in particolare nelle tecnologie digitali", sottolinea. "Sono quelle che stanno facendo crescere tutto il mondo e l'Italia ha bisogno di crescere più rapidamente in questa direzione", evidenzia. "Intesa Sanpaolo sta investendo tantissimo, abbiamo già assunto 3.500 persone esperte in tecnologie digitali per andare avanti in questa transizione che ci deve tenere a livello dei migliori paesi nel mondo", spiega. "Credo che l'Italia non sia messa in condizioni di svantaggio rispetto ad altri paesi. Le nostre imprese producono in gran parte prodotti pregiati che possono anche sopportare dei prezzi più alti legati ai dazi", ha poi spiegato il presidente Cda Intesa. Si tratta di imprese "che sono state e sono tuttora molto veloci nel riorientarsi verso nuovi mercati e nuovi prodotti. I nostri esperti hanno fatto delle previsioni. Da un lato immaginano che le imprese scarichino sui prezzi all'esportazione i dazi, quindi che le loro merci costino di più e che quindi sia possibile che se ne vendano di meno: in questo caso ci sarebbe un risultato negativo, però non travolgente, meno 0,2% di crescita del Pil. L'ipotesi invece estrema è che le imprese prendano tutto a loro carico il dazio per non aumentare i prezzi di vendita. Questo farebbe ridurre i loro margini di utile che comunque rimarrebbero maggiori di quelli che erano nel 2019 prima della pandemia", sottolinea. In conclusione, dice Gros-Pietro, "sarebbe stato meglio che i dazi non ci fossero, ma siamo in grado di affrontarli e non dimentichiamo che l'obiettivo vero è far crescere la nostra economia in direzione di una più alta redditività economica, reale, concreta, dei posti di lavoro", conclude. "Con le banche che abbiamo non siamo in grado di fare competizione con le banche americane e con quelle cinesi, quindi bisogna riuscire a creare delle banche più grandi", ha quindi risposto all'Adnkronos sul risiko bancario. "Su scala nazionale qualcosa si può fare, ma ciò che dovrebbe essere fatto per mettere l'industria bancaria europea in grado di competere con quella americana e con quella cinese, dovrebbe arrivare un consolidamento tra Paesi diversi, quindi attraversando le frontiere", sottolinea Gros-Pietro. "Questo al momento è estremamente difficile, ci sono una serie di ostacoli, ci sono reazioni negative da parte dei singoli governi, ma anche da parte delle opinioni pubbliche dei Paesi", evidenzia. "Con le banche che abbiamo non siamo in grado di fare competizione con le banche americane e con quelle cinesi", sottolinea Gros-Pietro che puntualizza: "Per fortuna comunque in questa situazione l'Italia ha alcune delle più grandi banche dell'Eurozona e quindi siamo messi non meno bene dai migliori, siamo tra i migliori", conclude —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Roma, precipita dopo lancio da 1.500 metri: morto paracadutista

(Adnkronos) – Un uomo di 49 anni di Grosseto è morto oggi a Montecompatri, provincia di Roma, dopo essersi lanciato con il paracadute da un’altezza di 1.500 metri. La tragedia è avvenuta questa mattina intorno alle 12.30 al campo di volo ‘Air Fly’ in via Prenestina Nuova. Quando sono giunti sul posto, i carabinieri della stazione di Colonna lo hanno trovato in terra, con il personale medico del 118 che tentava di rianimarlo, con accanto il paracadute principale e quello di emergenza aperti. L’uomo è precipitato in mezzo alla vegetazione ed è morto sul colpo. I carabinieri stanno ascoltando i testimoni ed è stata disposta l’autopsia sulla salma, che è stata trasferita al policlinico di Tor Vergata.  La vittima si chiamava Sandro Bigozzi, un paracadutista molto noto, non solo nella sua città. Impegnato in 'Paracadutismo Maremma Fly', era anche molto attivo sui social. L'ultimo post su Facebook è di ieri: le foto di un lancio con accanto le parole "Quando iniziai a saltare con il paracadute da allievo, molti anni fa, il mare era un sogno. Pensavo: chissà se riuscirò mai a volare al mare". Sotto all'ultimo post, in queste ore in tanti fra chi conoscevano Bigozzi stanno lasciando un ultimo pensiero. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Record per la spada laser di Darth Vader, venduta per 3,4 milioni

(Adnkronos) – È ufficiale: la leggendaria spada laser di Darth Vader ha cambiato proprietario per la cifra record di 3,6 milioni di dollari, pari a circa 3,4 milioni di euro. Con questa vendita, avvenuta durante un'asta organizzata da Propstore a Los Angeles, l'iconico cimelio di 'Star Wars – Guerre stellari' è diventato il più costoso oggetto legato alla saga, superando persino il modellino dell'X-Wing venduto nel 2023 per 3,1 milioni di dollari. La spada laser fu utilizzata nei film 'L'Impero colpisce ancora' (1980) e 'Il ritorno dello Jedi' (1983) durante le epiche battaglie tra Darth Vader e Luke Skywalker. A impugnarla furono sia David Prowse, l'attore che interpretava fisicamente il Sith, sia il suo stuntman Bob Anderson. La versione battuta all'asta è quella di scena, ovvero senza la lama, rimasta per oltre 40 anni in una collezione privata americana. Per certificarne l'autenticità, gli esperti hanno confrontato i segni d'usura visibili nel film con quelli presenti sull'oggetto reale. Dal punto di vista tecnico, la spada laser è un piccolo capolavoro artigianale: costruita a partire da un vecchio flash fotografico, include componenti elettronici di recupero come una scheda da calcolatrice, bulloni e cablaggi decorativi. Un design geniale concepito dall'Oscar Roger Christian.  La vendita ha visto all'asta oltre centinaia di oggetti iconici del grande schermo: la frusta, cintura e astuccio di Indiana Jones ('L'ultima crociata', 1989) venduti per 485.100 dollari (circa 454.000 euro); il neuralizzatore di 'Men in Black' (1997), ancora funzionante, battuto per 315.000 dollari (circa 295.000 euro) a fronte di una stima iniziale di 150.000; l'elmo di Sauron da 'Il Signore degli Anelli' venduto per 289.800 dollari (circa 272.000 euro); il ciak a forma di dente di squalo usato in 'Lo squalo' (1975), venduto per 94.500 dollari (circa 89.000 euro); il flauto Ressikano di Jean-Luc Picard ('Star Trek: The Next Generation'), battuto per 403.200 dollari (circa 378.000 euro).  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Industria, Urso a Cernobbio: “Sotto guida Meloni record attrattività”

(Adnkronos) – "Siamo un Paese che manifesta sotto la guida di Giorgia Meloni la migliore performance per quanto riguarda le capacità di crescere sull'attrattività". Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Teha di Cernobbio. "Gli investimenti esteri nel 2024 che ci hanno visto in testa, per quanto riguarda gli investimenti esteri in Greenfield, con 35 miliardi di euro, un record storico, soprattutto se lo confrontiamo a quello che è accaduto negli altri paesi che prima erano più attrattivi di noi". "Abbiamo incontrato il presidente Orsini poche ore fa. E' iniziato al ministero un cantiere di lavoro con l'obiettivo di realizzare nella sessione di bilancio e con la sessione di bilancio gli interventi necessari sia in termini di risorse finanziarie sia di semplificazione delle procedure che possano consentirci di sostenere meglio i sistemi industriali in questa sfida estremamente complicata", ha continuato il ministro. "Per quanto riguarda gli incentivi di Transizione 5.0 e 4.0 noi pensiamo di realizzare uno strumento nuovo che possa essere finanziato con risorse nazionali e in maniera strutturale e continuativa così da facilitare poi l'utilizzo da parte delle imprese", le parole di Urso. "Il settore delle costruzioni ha bisogno di consolidarsi e di competere al meglio nel realizzare le grandi opere, alcune delle quali sono finanziate con Pnrr e quindi hanno tempi molto stringenti". Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Teha di Cernobbio rispondendo a una domanda su una ipotesi di dialogo tra Fs e altre società per il supporto della filiera delle costruzioni. "E' giusto che le aziende a controllo pubblico si occupino anche di come poter raggiungere questi obiettivi", conclude. "Ho risposto all'invito del sindaco di Taranto Piero Bitetti" sull'ex Ilva "e colgo l'invito. A Taranto sono stato più volte, in fabbrica e ho incontrato gli attori istituzionali", ha continuato il ministro. "Sono disponibile al confronto, anche in consiglio comunale, dopo la conclusione della fase di manifestazione di interesse affinché si possa parlare con maggiore considerazione. Quello di cui nel frattempo ho preso atto con la lettera, è il suo no al rigassificatore. E' giusto prenderne atto, il commissario e gli investitori: questo è un capitolo chiuso per la città e per il sindaco, siamo rispettosi di ciò che decidono", ha spiegato. "La Carta Costituzionale non prevede la possibilità di nazionalizzare le imprese siderurgiche che operano in regime di concorrenza", ha detto rispondendo a chi chiedeva della possibilità di nazionalizzare l'Ex Ilva. "Posso dire che Jindal come altri grandi player internazionali sta partecipando alla fase della manifestazione di interesse che è in corso, dunque spero che si possano poi esaminare dei progetti competitivi, sfidanti", le parole del ministro replicando a chi chiedeva se fosse vera l'indiscrezione secondo cui Jindal punta a comprare l'ex Ilva.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Cernobbio, speciale Adnkronos dal Forum Ambrosetti: da Mattarella a Dombrovskis, gli interventi della seconda giornata

(Adnkronos) – Continuano i lavori della 51esima edizione del Forum Ambrosetti, intitolata 'Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive'. Evento tradizionale a villa d'Este, coperto dall'Adnkronos (VAI ALLO SPECIALE). Conclusa la seconda giornata – che ha visto, tra gli altri, gli interventi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (in un videomessaggio), del commissario europeo per l'Economia Valdis Dombrovskis, la ministra del Lavoro Elvira Calderone, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il ministro del made in Italy Adolfo Urso, il presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro e la segretaria Pd Elly Schlein – l'appuntamento con l'ultima diretta è per domani, domenica 7 settembre, dalle 11,00 alle 13,00 (I VIDEO DELLE DIRETTE). 
SEGUI LA DIRETTA ADNKRONOS DAL FORUM AMBROSETTI. "Il mondo ha bisogno dell’Europa. Per ricostruire la centralità del diritto internazionale che è stata strappata. Per rilanciare la prospettiva di un multilateralismo cooperativo. Per regole che riconducano al bene comune lo straripante peso delle corporazioni globali -quasi nuove Compagnie delle Indie- che si arrogano l’assunzione di poteri che si pretende che Stati e Organizzazioni internazionali non abbiano a esercitare. L’incrocio tra le ambizioni di quelle, e l’impulso di dominio, di impronta neo-imperialista, che si manifesta da parte dei Governi di alcuni Paesi, rischia di essere letale per il futuro dell’umanità". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel videomessaggio alla 51/ma edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio. "Le democrazie dell’Europa -ha rivendicato il Capo dello Stato- sono capaci di trovare in sè motivazioni e iniziative per non soccombere alla favola di una superiorità dei regimi autocratici, per non cedere all’idea di un mondo lacerato, composto soltanto di avversari, nemici, vassalli o clientes, né all’idea di società frammentate". "C’è bisogno di istituzioni europee più forti, di volontà di Governi capaci di non arrendersi a pericoli e regressioni che non sono ineluttabili. L’Europa, con i suoi traguardi di civiltà, è il testimone che possiamo, e dobbiamo, trasmettere alle nuove generazioni. La difesa della civiltà europea -tutt’uno con lo sviluppo della sua società e della sua economia– richiede il coraggio di un salto in avanti verso l’unità. Tutti siamo chiamati a contribuire a questa impresa. Grazie per il concorso che i partecipanti al Forum vorranno darvi". Per Mattarella "l’Europa, con la sua unità, è la possibilità offerta per essere presenti con efficacia e per poter incidere nel mondo che cambia così rapidamente. Una grande opportunità che il nostro Paese ha saputo intravedere e concorrere a costruire, con il decisivo contributo di uno statista come Alcide De Gasperi. L’Unione ha saputo scegliere una strada completamente nuova, impensabile appena qualche anno prima, realizzando un percorso straordinario di pace e di affermazione dei diritti; mettendo in comune aspirazioni e risorse, a partire da quelle, fondamentali per la ricostruzione dopo il conflitto: il carbone e l’acciaio. In quel momento, la condizione di deserto morale e materiale, in cui il continente era stato ridotto dal nazifascismo, fu risolutiva nell’orientare scelte di alta levatura". "Basterebbe l’animo di quei tempi difficili -ha aggiunto il Capo dello Stato- per affrontare i temi di fronte ai quali siamo oggi. Non sono accettabili esitazioni. L’Unione europea si è affermata come un’area di pace e di cooperazione capace di proiettare i suoi valori oltre i suoi confini, determinando stabilità, benessere, crescita, fiducia. Non ha mai scatenato un conflitto, non ha mai avviato uno scontro commerciale". "Al contrario, ha agevolato intese e dispiegato missioni di pace. Ha contribuito a elevare standard di vita, criteri di difesa del pianeta. Ha promosso incontri e dialoghi e ha alimentato libertà nei rapporti internazionali, eguaglianza di diritti tra popoli e Stati: condizioni e causa di progresso". "Come è possibile che l’Europa oggi venga considerata da alcuni un ostacolo, un avversario se non un nemico? Quali sono le ragioni, gli interessi di fondo, i principi sui quali si basa la convivenza civile e i traguardi raggiunti dai popoli europei che qualcuno considera disvalori? È soltanto affrontando con lucidità interrogativi di questa natura che potremo trovare risposte esaurienti, utili a illuminare le scelte che siamo chiamati a compiere, pena la irrilevanza e la regressione rispetto ai risultati sin qui raggiunti", ha sottolineato il presidente della Repubblica. "A tre anni e mezzo dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala, gli ucraini continuano a dimostrare al mondo intero il loro straordinario coraggio e la loro resilienza. Dobbiamo continuare a fornire tutto il supporto possibile all'Ucraina, anche garantendo che il suo fabbisogno finanziario sia coperto entro il 2026",ha detto il commissario europeo per l'Economia, Valdis Dombrovskis, nel suo intervento alla seconda giornata di lavori del forum Teha. "Dobbiamo essere chiari con noi stessi: non siamo stati in grado di capitalizzare appieno le nostre risorse. Un indicatore è la crescita della produttività nell'Ue, che è stata ben al di sotto di quella di Stati Uniti e Cina. Gli elevati prezzi dell'energia – ha spiegato ancora – sono un altro chiaro segnale delle passate dipendenze eccessive dell'Europa. E oggi continuiamo a dipendere dalla Cina per l'approvvigionamento di materie prime essenziali per i nostri settori e industrie strategici. Se non vogliamo essere soggetti alle forze geopolitiche odierne, anziché essere artefici delle tendenze globali, è urgente che l'Unione si faccia avanti, affronti la nuova realtà e dia il suo contributo agli affari globali", ha esortato il commissario. "Le minacce alla nostra prosperità sono reali. L'autocompiacimento non può essere un'opzione. Dobbiamo sfruttare al meglio i nostri punti di forza per massimizzare l'innovazione, la produttività e la crescita. Sono necessarie misure politiche rapide e decisive per rafforzare la competitività e garantire la nostra prosperità a lungo termine", ha spiegato ancora Dombrovskis. "Siamo consapevoli che le ambizioni espansionistiche della Russia si estendono oltre l'Ucraina. Oggi, l'Europa mantiene ogni vantaggio sulla Russia in termini di peso economico, tecnologia e popolazione. La priorità ora è far fruttare questi vantaggi ricostruendo le capacità difensive europee e sviluppando la nostra industria della difesa". "Abbiamo già adottato misure decisive – ha quindi ricordato – per facilitare questo investimento. L'iniziativa ReArm Europe Plan/Readiness 2030 della Commissione contribuirà a mobilitare un volume di risorse senza precedenti: fino a 800 miliardi di euro per la spesa aggiuntiva per la difesa nei prossimi quattro anni", cifra alla quale si aggiunge lo strumento Safe da 150 miliardi di euro, ha detto Dombrovskis, i cui fondi "saranno raccolti sui mercati dei capitali e prestati agli Stati membri per sostenere investimenti in settori chiave come la difesa missilistica, i droni e la sicurezza informatica". Quindi, ha insistito il commissario, "il mio messaggio è molto chiaro. L'Ue sta ora adottando misure coraggiose e necessarie per rafforzare le nostre capacità difensive. Tutti gli Stati membri hanno un ruolo da svolgere in questo sforzo. È fondamentale investire di più, meglio e insieme per massimizzare le economie di scala e l'impatto degli investimenti aggiuntivi per la difesa. Questa è l'azione più essenziale che possiamo intraprendere per garantire la nostra prosperità a lungo termine e proteggere il nostro stile di vita. E, soprattutto, un'Europa in grado di provvedere alla propria sicurezza è un'Europa in grado di agire con maggiore influenza, credibilità e autonomia sulla scena mondiale". "Il primo passo per affrontare qualsiasi problema è riconoscerne l'esistenza. Gli sviluppi globali hanno ormai reso ampiamente chiaro che è necessaria un'azione urgente per sfruttare finalmente al meglio i nostri vantaggi competitivi e garantire la prosperità e la sicurezza a lungo termine dell'Europa. Le decisioni e le azioni che scegliamo di intraprendere per garantire la nostra libertà in questo momento cruciale avranno conseguenze profonde e di vasta portata. L'Europa ha dimostrato ripetutamente una straordinaria capacità di rispondere a periodi turbolenti con azioni decisive. Sono fiducioso che, con le azioni che ho delineato oggi, l'Ue supererà ancora una volta le sfide che ci troviamo ad affrontare e ne uscirà rafforzata", ha concluso Dombrovskis. ''Io ho già detto che, per quanto mi riguarda, è importante lavorare sicuramente anche per ampliare quelle che sono le condizioni di vantaggio, di anticipazione dell'uscita'' dal lavoro. Lo afferma la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nel corso di un collegamento con l'Adnkronos dal forum Teha di Cernobbio. La proposta di utilizzare il tfr per anticipare l'età della pensione ''è una proposta che viene da una parte, una componente del governo e ho detto come tale certo merita attenzione nel senso che sarà valutata e ne saranno anche analizzati tutti gli aspetti'', sottolinea. ''Io sul tema della previdenza complementare mi sono più volte espressa dicendo che per quanto mi riguarda è importante valorizzare la scelta di aderire alla previdenza complementare'', spiega il ministro. ''Io sono favorevole a un nuovo semestre di silenzio assenso, perché credo che sia importante soprattutto per le giovani generazioni far comprendere quanto è importante oggi costruire un secondo pilastro pensionistico da collegare anche ad altre garanzie che possono''. ''C'è scarsa cultura però sulla previdenza complementare. C'è da fare sicuramente, in questo credo che sia necessario anche portare strutturalmente a bordo sia le associazioni datoriali che i sindacati. C'è bisogno di fare tanta educazione in materia previdenziale e, quindi, anche una nuova campagna di informazione e di divulgazione, soprattutto orientata ai dipendenti delle piccole e medie imprese, che sono quelle che magari hanno anche meno strumenti per poter affrontare quella che è l'interlocuzione con i tantissimi fondi di previdenza complementari'', spiega la ministra. Anche su quel fronte, secondo Calderone è ''importante ragionare magari su una semplificazione delle procedure, di un'armonizzazione delle procedure perché tutto ciò che appare burocratico e complicato sul piano procedurale allontana le persone e soprattutto allontana i giovani. I giovani hanno bisogno di immediatezza, semplicità e anche di risultati''. Il dialogo con i sindacati su caporalato e contratti ''va avanti. Il 9 di settembre c'è il prossimo incontro con le organizzazioni datoriali e sindacali per continuare e concludere il percorso che stiamo facendo sul fronte della sicurezza sul lavoro. Abbiamo annunciato prima dell'estate la presentazione di un decreto con degli importanti provvedimenti in materia di sicurezza sul lavoro'', ricorda il ministro. Inoltre è prevista l'assunzione di più di 500 ispettori del lavoro. ''Stiamo lavorando fortemente per consolidare proprio questi interventi'', spiega Calderone. ''Quindi nel confronto con i sindacati concluderemo il percorso sulla sicurezza ma poi ci confronteremo, sia sul tema pensioni ma anche su tutti quei temi che poi sono collegati alla manovra di bilancio, ma più in generale anche alla costruzione di un mondo di lavoro. Siamo in fase di analisi e di valutazione anche di quelli che sono gli esiti degli interventi che sono stati fatti in passato e quelli che potranno essere anche gli aspetti che verranno trattati in futuro''. Nella prossima manovra ''sosterremo il ceto medio, sosterremo il lavoro, le famiglie e questo è sicuramente l'impegno principale''. La titolare del dicastero assicura che l'obiettivo è ''mantenere una coerenza e anche una continuazione su quelli che sono degli interventi importanti, che il Governo ha fatto nel corso delle passate finanziarie sul fronte dell'occupazione, sul fronte del sostegno alla genitorialità, quindi a tutti quelli che sono gli interventi da fare per gestire anche quella che in questo momento è una delle altre grandi attenzioni che dobbiamo avere''. Questo è un paese in cui ''abbiamo un andamento demografico negativo, abbiamo bisogno invece di invertirlo, abbiamo bisogno di portare più persone al lavoro, nonostante i dati dell'occupazione siano dei dati assolutamente positivi perché è una disoccupazione che strutturalmente rimane intorno al 6% che è perfettamente in media europea'', sottolinea Calderone. Degli indicatori importanti arrivano anche a testimoniare che ''sta migliorando la performance del lavoro dei giovani e delle giovani donne, che abbiamo delle zone del paese che tradizionalmente invece erano caratterizzate da un alto tasso di disoccupazione e che in questo momento invece si stanno dimostrando molto dinamiche su fonte occupazionale come il sud, le isole. Sono tutti segnali importanti che necessitano certamente di sostegno''. ''Nella manovra ci sarà sicuramente attenzione, ancora una volta, per tutto ciò che poi possiamo definire sostegno alle fragilità. Voi sapete che noi abbiamo creato l'assegno di inclusione, che ha sostituito il reddito di cittadinanza per tutti coloro i quali hanno delle necessità e dei bisogni di aiuto'', ricorda la ministra. ''Nel corso del tempo noi l'abbiamo anche migliorato, perché abbiamo sensibilmente ritenuto anche di dover ampliare quelle che sono le condizioni e i soggetti che necessitano di un sostegno'', aggiunge Calderone. ''Abbiamo inserito le donne vittime di violenza, abbiamo inserito anche tutti coloro i quali sono vittime di sfruttamento lavorativo, di tratta''. ''Nell'ultimo decreto che abbiamo approvato in tema di flussi migratori, su questo abbiamo fatto un passaggio importante per continuare a dare una dimensione di attenzione proprio a questi fenomeni e al contrasto di tutto ciò che, se volete, impoverisce il mondo del lavoro. Perché la lotta allo sfruttamento lavorativo, al caporalato, all'utilizzo improprio dei contratti collettivi deve essere una nota senza confine perché abbiamo necessità certamente di intervenire'', conclude la ministra. "Siamo abbastanza tranquilli sugli stoccaggi, sicuramente a livello nazionale, sono quasi al 90%, ma anche a livello europeo ancorché un po' più basso, il livello è buono". Cosi il ministro dell'Ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin durante un punto stampa a margine del Forum. "La situazione dovrebbe essere abbastanza equilibrata in maniera tale da non destare enormi preoccupazioni, poi bisogna sempre essere cauti nel fare queste affermazioni", ha osservato. Sul fronte dei prezzi "per l'Europa pesa il livello di stoccaggi per l’inverno ma poi dipende dalle pipeline, se tutte funzionano dovrebbe esserci abbastanza tranquillità e la cosa dovrebbe incidere anche sul prezzo". Quanto all'ipotesi di aumentare le forniture di gnl dagli Stati Uniti, "gli Usa in questo momento stanno offrendo sul mercato gas a un prezzo abbastanza competitivo, ci sono meno rischi ad averlo da Occidente che averlo da Oriente" ed infatti "ci sono operatori importanti a livello nazionale che si sono rivolti agli Usa e che stanno facendo di tutto per agevolarci". "Sto pensando di rimandare la data" per lo smantellamento delle centrali di carbone previsto per il 31 dicembre del 2025, per "tenerle come riserva sull'emergenza" vista la complessa situazione geopolitica globale. "Noi non produciamo più energia elettrica dalle centrali a carbone, in particolare Brindisi e Civitavecchia, le due grandi centrali che dovrebbero non solo cessare il 31 dicembre del 2025 ma essere smantellate". Tuttavia, spiega, "era una decisione nata a fine del decennio precedente" ed "è chiaro che rispetto ad allora abbiamo la guerra in Europa, abbiamo una situazione molto difficile nel Mediterraneo, abbiamo periodi internazionali che si muovono di ora in ora e non solo di giorno in giorno, pertanto non ho intenzione di smantellare le centrali a carbone sulla parte continentale ma di tenerle come riserva sull'emergenza". "Io credo – ha continuato – che nessuno ad oggi è in grado di garantirci la sicurezza e quello può essere un elemento che ci garantisce sicurezza". Possibile bollette più leggere nella prossima manovra, ha poi indicato il ministro dell'Ambiente intervistato dall'Adnkronos a margine del Forum.  "Stiamo valutando in ottica della manovra di fine anno – spiega – un ragionamento più ampio che può riguardare un po' tutti, un po' le bollette, che non è ancora maturo in questo momento e che non può essere enorme di entità perché non compatibile" con le esigenze di bilancio. Il livello degli stoccaggi "oggi è quasi al 90%, abbiamo raggiunto quasi l'obiettivo di stoccaggio e se facciamo una valutazione limitata all' Italia la situazione è abbastanza tranquilla, anche riferita a quella europea", ha poi detto il ministro, indicando comunque che "gli stoccaggi degli altri paesi" europei "sono tutti inferiori ai nostri".  Sul fronte dei prezzi "non c'è enorme preoccupazione ma non si può mai dire con certezza", avverte il ministro visto che la dinamica dei prezzi dipende da molti fattori come il funzionamento delle "pipeline" e "la speculazione". Il consumo dei data center e la carbon capture saranno nel menu del decreto Energia atteso entro settembre, ha spiegato ancora all'Adnkronos. Il decreto interviene sul tema dell'intasamento "virtuale della rete che riguarda i data center, che è la nuova emergenza che abbiamo" afferma, rilevando che "i data center sono grandi consumatori, talmente grandi che necessitano una procedura giuridica, ecco perché interveniamo nella regolamentazione". Nel dl anche le norme sulla carbon capture: si tratta di "iniettare la co2 nei giacimenti esausti di gas -dice – un' operazione importante" che per novità e ricerca "ci mette in prima fila a livello mondiale". Sul nucleare "l'obiettivo è entro la chiusura della legislatura di arrivare alle norme attuative e completare il quadro giuridico", ha aggiunto il ministro. "Poi lo scenario sarà valutare i prodotti" e in quella sede "verranno fatte le valutazioni del caso e la vera scelta di investimento pubblico e o privato che sia", aggiunge. "Le due cose devono andare insieme: aiuto a chi è in difficoltà, ma maggiore capacità di produrre ricchezza da parte della generalità dei posti di lavoro". Così Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, rispondendo all'Adnkronos in collegamento da Cernobbio a una domanda circa i rischi sui posti di lavoro dal processo di digitalizzazione e la necessità di intervenire con strumenti per chi rimane privo di reddito. "I nostri posti di lavoro non sono sufficientemente attrattivi, non riescono a trattenere i nostri laureati, ma non riescono neanche a consentire ai nostri giovani di crearsi una famiglia, a comprarsi una casa", sottolinea Gros-Pietro. "Questo è il motivo per cui, come in tutte le altre grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, a partire da quella dell'industrializzazione, bisogna cogliere l'onda e muoversi con essa, far crescere la redditività, la capacità di produrre ricchezza dai nostri posti di lavoro, investendo tantissimo nelle nuove tecnologie, in particolare nelle tecnologie digitali", sottolinea. "Sono quelle che stanno facendo crescere tutto il mondo e l'Italia ha bisogno di crescere più rapidamente in questa direzione", evidenzia. "Intesa Sanpaolo sta investendo tantissimo, abbiamo già assunto 3.500 persone esperte in tecnologie digitali per andare avanti in questa transizione che ci deve tenere a livello dei migliori paesi nel mondo", spiega. "Credo che l'Italia non sia messa in condizioni di svantaggio rispetto ad altri paesi. Le nostre imprese producono in gran parte prodotti pregiati che possono anche sopportare dei prezzi più alti legati ai dazi", ha poi detto il presidente Cda Intesa. Si tratta di imprese "che sono state e sono tuttora molto veloci nel riorientarsi verso nuovi mercati e nuovi prodotti. I nostri esperti hanno fatto delle previsioni. Da un lato immaginano che le imprese scarichino sui prezzi all'esportazione i dazi, quindi che le loro merci costino di più e che quindi sia possibile che se ne vendano di meno: in questo caso ci sarebbe un risultato negativo, però non travolgente, meno 0,2% di crescita del Pil. L'ipotesi invece estrema è che le imprese prendano tutto a loro carico il dazio per non aumentare i prezzi di vendita. Questo farebbe ridurre i loro margini di utile che comunque rimarrebbero maggiori di quelli che erano nel 2019 prima della pandemia", sottolinea. In conclusione, dice Gros-Pietro, "sarebbe stato meglio che i dazi non ci fossero, ma siamo in grado di affrontarli e non dimentichiamo che l'obiettivo vero è far crescere la nostra economia in direzione di una più alta redditività economica, reale, concreta, dei posti di lavoro", spiega ancora. "Con le banche che abbiamo non siamo in grado di fare competizione con le banche americane e con quelle cinesi, quindi bisogna riuscire a creare delle banche più grandi", ha quindi risposto all'Adnkronos sul risiko bancario. "Su scala nazionale qualcosa si può fare, ma ciò che dovrebbe essere fatto per mettere l'industria bancaria europea in grado di competere con quella americana e con quella cinese, dovrebbe arrivare un consolidamento tra Paesi diversi, quindi attraversando le frontiere", sottolinea Gros-Pietro. "Questo al momento è estremamente difficile, ci sono una serie di ostacoli, ci sono reazioni negative da parte dei singoli governi, ma anche da parte delle opinioni pubbliche dei Paesi", evidenzia. "Con le banche che abbiamo non siamo in grado di fare competizione con le banche americane e con quelle cinesi", sottolinea Gros-Pietro che puntualizza: "Per fortuna comunque in questa situazione l'Italia ha alcune delle più grandi banche dell'Eurozona e quindi siamo messi non meno bene dai migliori, siamo tra i migliori", conclude "Sono molto felice di essere tornata dalla Puglia dopo il lancio della candidatura di Decaro. Con questa candidatura possiamo dire che la coalizione progressista è in campo compatta in tutte le regioni al voto e il centrodestra si deve abituare a una coalizione progressista unita, che non farà il favore di dividersi ed è in pista con tutti i candidati". Così la segretaria Pd Elly Schlein al Forum Sbilanciamoci. "In queste settimane di lavoro mi ha colpito che non abbiamo litigato su nessun candidato e invece le forze di maggioranza stano ancora litigando sui candidati e non sappiamo chi candidano in Veneto, Campania e Puglia", ha aggiunto la leader del Pd. "E' giusto interloquire con tutti, naturalmente sempre a partire da proposte, posizioni e idee del Pd e con la coerenza di sempre", ha aggiunto spiegando che a Milano "il Pd sta lavorando come sempre, ho piena fiducia nel lavoro del Pd". "Le istituzioni tutte, anche il governo, devono tutelare l'incolumintà della Global Flotilla, per questo ho scritto una lettera alla Meloni, tanto più davanti alle inaccettabili minacce del governo israeliano che vanno rispedite al mittente. E' criminale non chi rispetta i diritti umani ma il blocco degli aiuti", ha poi detto Schlein parlando dell'iniziativa umanitaria e della missiva inviata alla premier. "In questo momento anche se sei una superpotenza commerciale, anche se hai una forza economica straordinaria, se non sei in grado di esercitare un ruolo globale sul piano geopolitico, questa tua forza economica è soggetta a mille tensioni" e su questo "Draghi ha fatto bene a sottolinearlo". Lo ha detto, nel corso di un punto stampa al forum Teha di Cernobbio, l'ex presidente del Consiglio ed ex commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni. Nel risiko bancario in atto in Italia "c'è un ruolo del governo" ma "non è un'eccezione italiana. Basta che ci guardiamo intorno nel mondo, ma sulle modalità con cui questo ruolo si è sviluppato fanno bene le autorità europee a segnalare eventuali problemi. Nessuno fa finta che i governi non si occupino delle banche", ha poi continuato Gentiloni. "Ho nazionalizzato una delle banche che oggi è protagonista e non immaginavo che qualche anno dopo sarebbe diventata così importante", ha detto rispondendo a una domanda su Mps. "La vera prova di maturità per noi europei sarà l'Ucraina. Mi auguro che il prossimo sarà un anno in cui il sostegno economico e militare continui al punto di rendere possibile una pace giusta", le parole dell'ex presidente del Consiglio ed ex commissario Ue. "Siamo un Paese che manifesta sotto la guida di Giorgia Meloni la migliore performance per quanto riguarda le capacità di crescere sull'attrattività". Così il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Teha. "Gli investimenti esteri nel 2024 che ci hanno visto in testa, per quanto riguarda gli investimenti esteri in Greenfield, con 35 miliardi di euro, un record storico, soprattutto se lo confrontiamo a quello che è accaduto negli altri paesi che prima erano più attrattivi di noi". "Abbiamo incontrato il presidente Orsini poche ore fa. E' iniziato al ministero un cantiere di lavoro con l'obiettivo di realizzare nella sessione di bilancio e con la sessione di bilancio gli interventi necessari sia in termini di risorse finanziarie sia di semplificazione delle procedure che possano consentirci di sostenere meglio i sistemi industriali in questa sfida estremamente complicata", ha continuato il ministro. "Per quanto riguarda gli incentivi di Transizione 5.0 e 4.0 noi pensiamo di realizzare uno strumento nuovo che possa essere finanziato con risorse nazionali e in maniera strutturale e continuativa così da facilitare poi l'utilizzo da parte delle imprese", le parole di Urso. "Il settore delle costruzioni ha bisogno di consolidarsi e di competere al meglio nel realizzare le grandi opere, alcune delle quali sono finanziate con Pnrr e quindi hanno tempi molto stringenti", ha poi spiegato rispondendo a una domanda su una ipotesi di dialogo tra Fs e altre società per il supporto della filiera delle costruzioni. "E' giusto che le aziende a controllo pubblico si occupino anche di come poter raggiungere questi obiettivi", conclude. "Ho risposto all'invito del sindaco di Taranto Piero Bitetti" sull'ex Ilva "e colgo l'invito. A Taranto sono stato più volte, in fabbrica e ho incontrato gli attori istituzionali", ha continuato il ministro. "Sono disponibile al confronto, anche in consiglio comunale, dopo la conclusione della fase di manifestazione di interesse affinché si possa parlare con maggiore considerazione. Quello di cui nel frattempo ho preso atto con la lettera, è il suo no al rigassificatore. E' giusto prenderne atto, il commissario e gli investitori: questo è un capitolo chiuso per la città e per il sindaco, siamo rispettosi di ciò che decidono", hacontinuato parlando di ex Ilva. "La Carta Costituzionale non prevede la possibilità di nazionalizzare le imprese siderurgiche che operano in regime di concorrenza", ha detto rispondendo a chi chiedeva della possibilità di nazionalizzare l'Ex Ilva. "Posso dire che Jindal come altri grandi player internazionali sta partecipando alla fase della manifestazione di interesse che è in corso, dunque spero che si possano poi esaminare dei progetti competitivi, sfidanti", le parole del ministro replicando a chi chiedeva se fosse vera l'indiscrezione secondo cui Jindal punta a comprare l'ex Ilva. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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Corteo per Leoncavallo entra in piazza Duomo, cori contro polizia e Piantedosi

(Adnkronos) – Cori contro la polizia e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi all’arrivo del corteo in solidarietà con il centro sociale Leoncavallo in piazza Fontana, dove la Questura di Milano aveva prescritto che la manifestazione terminasse per ragioni di ordine pubblico. Dopo pochi minuti le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno liberato l’accesso a piazza Duomo, consentendo l’ingresso ai manifestanti. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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