Presso la Sala Giunta di Palazzo Vitale, ASReM e Comune di Venafro hanno proceduto a firmare la convenzione riguardante il “Progetto per la realizzazione di uno studio epidemiologico ambientale”, finalizzato a svolgere un approfondimento sullo stato di salute della popolazione residente nel Comune di Venafro e nei Comuni dell’area della Piana. Studio che avrà come partner l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, chiamato a collaborare alla realizzazione del progetto.
Presenti il presidente della Regione Molise, il sindaco di Venafro, i sindaci dei Comuni del circondario, il direttore generale della salute, il direttore generale facente funzione dell’ASReM.
Un provvedimento importante che da tempo la popolazione dell’area venafrana aveva richiesto e, in più occasioni, sollecitato.
L’iniziativa, intrapresa dal Comune di Venafro, ha trovato condivisione da parte dei sindaci dei Comuni di Conca Casale, Filignano, Montaquila, Monteroduni, Pozzilli, Sesto Campano e Macchia d’Isernia, che hanno aderito tempestivamente al progetto.
Un’azione sinergica, messa in campo in pochissimo tempo, la cui finalità è stata valutata positivamente dalla Regione Molise che, attraverso apposita determinazione del direttore generale della salute, ha assegnato all’ASReM la somma di euro 60.000,00, vincolata alla realizzazione dello studio epidemiologico ambientale proposto dal Comune di Venafro, affidando alla stessa Azienda il ruolo di coordinamento.
Il Comune di Venafro si impegna e si obbliga a svolgere tutte le attività indicate nel progetto come di sua competenza e si impegna a consegnare alla Regione Molise e all’ASReM, a conclusione dello stesso progetto, la relazione scientifica relativa agli esiti/risultati emersi dallo studio, nonché la rendicontazione economica delle somme utilizzate.
L’attività di monitoraggio periodico verrà effettuata attraverso la trasmissione al responsabile aziendale ASReM del progetto, da parte del Comune di Venafro, di relazioni trimestrali sullo stato di avanzamento delle attività.
Particolare attenzione è stata posta alla privacy e alla riservatezza dei dati.
L’ASReM si obbliga a fornire al Comune di Venafro tutti i dati in suo possesso necessari all’effettuazione del progetto, ivi compresi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i record individuali di mortalità e di ricovero a partire dal 2006; tali dati saranno sottoposti a procedura di anonimizzazione nel rispetto della disciplina vigente in materia di tutela e trattamento dei dati personali.
L’ASReM e il Comune di Venafro hanno l’obbligo di mantenere riservati i dati e le informazioni utilizzati, trattati e di cui vengano in possesso, di non divulgarli in alcun modo e in qualsiasi forma e di non farne oggetto di utilizzazione, a qualsiasi titolo, per scopi diversi da quelli strettamente necessari all’esecuzione del progetto
Studio epidemiologico ambientale Piana di Venafro, firmata la convenzione
Strisce blu ferrate! Protesta sul marciapiedi del primo binario della stazione ferroviaria di Isernia
La giornata del prossimo venerdì 27 settembre c.a., sarà ricordata come quella dell’anno zero delle proteste che saranno messe in campo contro il massacro dei trasporti ferroviari in Molise! Alle ore 16.00, ci faremo trovare sul marciapiedi del primo binario della stazione ferroviaria di Isernia con tutta la rabbia possibile, rabbia direttamente proporzionale alla pazienza avuta in questi anni per fronteggiare uno stillicidio, un’offesa costante, una valanga di cacca ricevute da un apparato sordo ed irresponsabile costituito dal pubblico e dal privato, nonostante i cittadini siano stati sempre li a pagare costantemente per un degno servizio mai ricevuto.
Non si raccontano e contano più le occasioni di sberleffo e danno perpetrati da regione e Trenitalia nei confronti di inermi cittadini, situazioni dove il ritardo abissale di tante corse ferroviarie da Campobasso a Roma e viceversa, rappresentano il miele rispetto ai treni fermi per ore o mai arrivati! Per non parlare del 20 bis, esempio vivente di come si rispolveri il concetto di classe, lo stesso che nel ventennio vedevano addirittura tre classi per sottolineare le differenze sociali, oggi riprese dirottando i proletari molisani in zone estreme, fuori dalla stazione centrale, così come si conviene agli schifati dalla società borghese e capitalista!
Drammi dei trasporti quotidiani a danni di studenti e di pendolari del lavoro, persone costrette, loro malgrado, a risvegli notturni per arrivare nei luoghi deputati all’orario imposto ma che, nonostante le levatacce, spesso miseramente devono prendersi ore di ritardo da dover successivamente recuperare o di ferie a perdere! Se la raccontassi in una qualsiasi altra nazione, crederebbero a uno scherzo, ad una trama da film della comicità se non fosse per la reale e costante condizione di disagio sofferta da quegli abbandonati da Cristo e da tutti che rispondono all’identità di quel popolo che una volta fu dei fieri sanniti!
Ebbene, per sapere cosa ne resta di quella fierezza e combattività, bisogna aspettare solo qualche ora, ci conteremo al primo binario, non so se saremo tanti o pochi, ma sono certo del fatto che tanti o pochi, grideremo con forza il nostro sdegno contro questa classe politica, la stessa che si sbrodola in montagne di denaro fregandosene dei drammi dei loro corregionali, aumentando pesantemente il costo dei biglietti per i sottoposti e facendo, nonostante ciò, aumentare il debito nei confronti delle ferrovie.
Dove il terzo mondo arretra, in Molise avanza a spron battuto! Il bicchiere e colmo, la botte e vuota, ci sembra giunta l’ora di chiedere il conto e chiudere questa lercia cantina!
Emilio Izzo
Pausa bagno negata, azienda dovrà risarcire operaio che si urinò addosso
Il Tribunale di Lanciano accogliendo il ricorso di un operaio della Sevel di Atessa, Chieti, che avendo impellente bisogno di andare al bagno, non fu autorizzato all’abbandono della propria postazione, tanto che si fece la pipì addosso.
La Sevel è stata condannata a risarcire il lavoratore, che il tribunale ha disposto che lo stabilimento del Ducato dovrà corrispondergli una somma di 5mila euro, più la rivalutazione monetaria e le spese di giudizio.
Secondo la ricostruzione dei fatti come da sentenza, erano le 16.45 del 7 febbraio 2017 quando il lavoratore ha azionato la prima volta il dispositivo di chiamata-emergenza per potersi allontanare dalla postazione, senza che nessun team leader si portasse nella sua postazione.
L’operaio “ha dunque azionato il dispositivo di chiamata- emergenza della postazione vicina”, sempre “con esito negativo” e alla fine ha chiesto ai team leader che si trovavano nei paraggi il permesso di recarsi alla toilette, senza però ottenere risposta positiva, fino a quando, “giunto allo stremo, e non avendo alternativa alcuna, lasciava la postazione e correva verso i servizi igienici, non riuscendo ad evitare di farsela nei pantaloni ,nonostante ciò, riprendeva immediatamente il suo lavoro; chiedeva di potersi cambiare in infermeria, ma tale permesso gli veniva negato”, tanto che il lavoratore è riuscito a cambiarsi solo “durante la pausa, alle 18, presso il cosiddetto “Box Ute”, al cospetto di tutti i lavoratori vicini, donne comprese.
La vicenda si è chiarita con la testimonianza di diversi colleghi di lavoro, assumendo così un ruolo importante nell’iter giudiziario.
Il giudice ha stabilito che il datore di lavoro ha arrecato concreto e grave pregiudizio alla dignità personale del lavoratore nel luogo di lavoro, al suo onore e alla sua reputazione, indubbiamente derivante dall’imbarazzo di essere osservato dai colleghi con i pantaloni bagnati.
Ricordo più di qualche anno fa per questo problema indissi uno sciopero in Mc Donald, con grande eco sulla stampa, fui posto tra i no global, per me fu solo difendere la dignità di lavoratori e lavoratrici
La sentenza ha reso giustizia al lavoratore restituendogli, in parte, la dignità che rimane irrimediabilmente lesa, anche per le conseguenze che la vicenda ha inevitabilmente generato a livello morale e psicologico.
Alfredo Magnifico
Campobasso/ Illustrato a Palazzo San Giorgio il Psr 2020/2022
Nell’aula Consiliare di Palazzo San Giorgio, ieri si è tenuta la riunione del Comitato Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso durante la quale l’assessore regionale, Luigi Mazzuto, ha illustrato agli intervenuti il Piano Sociale Regionale (P.S.R.) 2020/2022.
“Da oggi, con questa prima presentazione, – ha dichiarato il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina – si apre una fase di confronto e valutazione su un documento programmatico che dovrà vedere i rappresentanti delle singole amministrazioni locali partecipi e propositivi per arricchire di ulteriori contenuti le azioni del Piano Sociale prima che arrivi in Consiglio regionale per la stesura definitiva e la validazione politica.
Il Comune di Campobasso, – ha aggiunto Gravina – grazie alla struttura amministrativa e dirigenziale dell’assessorato alle Politiche Sociali, rappresentato dall’assessore Luca Praitano, ha avuto e continuerà ad avere un ruolo attivo e funzionale nell’ulteriore individuazione delle attività e dei servizi da garantire necessariamente ai cittadini nell’ambito del nuovo P.S.R. 2020/2022.”
Cisl e Fai Cisl: Sforzo e impegno di tutti per il rilancio della filiera avicola
Siamo arrivati a un punto di quasi non ritorno per la gestione della vertenza GAM ed è quanto mai necessario che ognuno produca il massimo sforzo per evitare sia i licenziamenti dei lavoratori ma soprattutto evitare che si perdi la speranza di un insediamento produttivo che può dare rilancio a tutta la filiera.E’ certamente importante che sia arrivata in tempi stretti la convocazione dal MISE per un tavolo di confronto tra le parti, in modo che si possa tentare ogni via percorribile al fine di convincere Amadori a riprendere in considerazione il progetto d’investimento sull’area.L’aiuto di tutte le forze politiche e in particolare quelle di Governo, stimolate dall’iniziativa dei lavoratori, è indispensabile al fine di portare all’attenzione proprio del Governo, la vertenza più importante per la nostra regione. Importante perché caratterizza l’area di crisi complessa, che ha in se strumenti validi e necessari a chi vuole fare investimenti nel Molise.Il passo indietro di Amadori per l’investimento sul macello ha aperto a scenari molto preoccupanti, ma non rappresenta nei fatti il passo indietro dell’impresa che ha comunque investimenti e interessi nell’area di Boiano. Su questo bisogna fare leva in modo di organizzare quanto necessario per incrociare tutti gli interessi possibili.La regione deve farsi carico di avviare vere politiche attive, il Presidente deve rappresentare l’interesse complessivo d’impresa e lavoratori per la prospettiva futura anche dell’area.Non è più il tempo di annunciare da parte della regione le misure previste nel famoso PRRI, ma fare i conti precisi sulla platea dei lavoratori e andare al tavolo con idee chiare sui numeri stessi dei lavoratori, in base alle loro caratteristiche ed età, con un piano integrato delle misure da adottare e compatibile con un eventuale piano di ricollocazione previsto da Amadori.Adesso è necessario dimostrare anche la capacità del territorio, in tema di attrattività e soprattutto di responsabilità.A ognuno compete fare il massimo senza caricare necessariamente altri di responsabilità che invece non hanno. Far prevalere il buonsenso e il rispetto per ogni interesse legittimo è quanto mai necessario per portare a casa un risultato soddisfacente per tutti.La CISL e la FAI CISL a ogni livello non faranno mancare come sempre il proprio contributo.
Cordialmente.
Maria Pallotta Segretaria Interregionale Delega Politiche Agroalimentari
Giovanni Notaro Segretario Generale Aggiunto
Bojano/ il parroco don Giovanni sarà trasferito a Campobasso, la comunità insorge
Il parroco di Bojano don Giovanni di Vito sarà trasferito a Campobasso presso la parrocchia di San Giuseppe artigiano. La comunità bojanese è rimasta fortemente addolorata dalla decisione del vescovo di tarsferire don Giovanni, anche se non immediatamente, ma tra qualche mese ,soprattutto in un momento particolarmente delicato come quello che sta attraversando Bojano dal punto di vista socio-economico.
La comunità è pronta a manifestare contro la decisione del Vescovo Bregantini. E sono state già attivate una serie di iniziative: protesta silenziosa con l’esposizione di lenzuola bianche dai balconi e finestre in ogni strada e periferia della città; gruppo Whatsapp “#don Giovanni non si tocca”; striscioni con la stessa scritta esposti allo stadio comunale in occasione della partita casalinga dell’US Bojano; nascita di comitati per far restare il parroco a Bojano; recita serale del Santo Rosario presso la chiesa del Purgatorio; lettera aperta al vescovo del Consiglio direttivo della chiesa di Santa Maria dei Rivoli.
Diocesi di Campobasso – Bojano: diversi parroci saranno trasferiti
Nella giornata di martedì 24 settembre, in occasione del primo ritiro clero dell’anno nuovo pastorale, l’arcivescovo di Campobasso, mons. Giancarlo Bregantini ha comunicato le sue indicazioni pastorali e alcune linee generali di carattere programmatico. Al centro dell’incontro mons. Bregantini ha poi esposto i trasferimenti di diversi parroci, frutto di discernimento e di collegialità presbiterale. Ecco il quadro ufficiale delle nomine annunciate:
“Nella parrocchia di BUSSO torna a svolgere il suo ministero di parroco, dopo un tempo di malattia e di terapia di recupero, don Giovanni Pompilio.
A San PAOLO, in Campobasso la nomina a parroco di don Franco D’Onofrio.
Per la realtà di SAN GIUSEPPE, l’arrivo di don Giovanni Di Vito dalla parrocchia di sant’Erasmo, in Bojano, previsto il primo giugno 2020. Don Vittorio Perrella, lasciando la parrocchia di san Giuseppe, assumerà perciò altri incarichi nel tessuto diocesano di grande rilievo missionario e sociale.
La guida della parrocchia di sant’Erasmo a Bojano sarà affidata, dal giugno 2010, a don Pino Romano, attualmente parroco a Castellino.
Nella parrocchia di san Giovanni Bosco, in Ferrazzano (CB), don Nicola Cavaliere lascia il suo incarico. Sarà valorizzato nella celebrazione della messa quotidiana in una cappellania di suore, mentre la domenica sarà confessore al Santuario di Castelpetroso. Al suo posto, diventerà parroco don Giacomo Piermarini che servirà con passione questo popolo con don Nicola Pacetta, insieme all’aiuto dei seminaristi del Seminario Diocesano Missionario di Sepino.
Le due parrocchie di Campolieto e di Matrice saranno guidate dai Padri dell’Amore Misericordioso.
Entra in seminario a Chieti, un seminarista, Angelo Del Vescovo, che proviene dalla città di Molfetta e già da un anno presta servizio come apprezzato organista al santuario di Castelpetroso”.
L’arcivescovo, lungo il corso del ritiro, avvenuto a Villa di Penta a Matrice, ha infine assicurato a presbiteri, diaconi e laici che intende raccogliere e proporre, con spirito di fedeltà alla chiesa particolare di Campobasso, per tutto il rilancio della diocesi, la sfida di una vera e propria “riforma” dettata dalla novità e dalla gioia per il Vangelo, che resta il culmine fondante del Sinodo diocesano in corso.
Termoli/ Giovane tossicodipendente arrestato per maltrattamenti in famiglia
Nella giornata del 23 settembre, gli uomini della Squadra Mobile della Questura hanno tratto in arresto un giovane, F.G., residente a Termoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale Ordinario di Larino.
La misura è scattata a seguito dei continui comportamenti di violenza fisica e verbale con cui da tempo il 23enne costringeva il padre, invalido al 100%, e la zia, con i quali abitava, a consegnargli denaro per soddisfare le proprie esigenze di dipendenza da sostanze stupefacenti. La condotta criminosa messa in atto dal giovane ha determinato, pertanto, la contestazione dei reati di maltrattamenti in famiglia e di estorsione.
I familiari, vittime di una serie di azioni vessatorie, fisiche, morali e psicologiche, perpetrate dal giovane spesso sotto l’effetto della droga, si sono rivolti alla Polizia esasperati dal clima di violenza nel quale erano costretti a vivere e dalle continue richieste di denaro e altri beni preziosi.
Tale episodio si inquadra nell’ambito delle importanti innovazioni normative introdotte dalla legge 69/2019, denominata “Codice Rosso”, con cui sono state apportate importanti modifiche al Codice Penale ed al Codice di Procedura Penale nonché ad altre norme in materia di tutela delle vittime di violenza domestica. Le nuove disposizioni, infatti, prevedono che l’Autorità Giudiziaria e gli organi di polizia si adoperino nell’immediatezza nel caso di determinate ipotesi di reato, tra cui quello di maltrattamenti in famiglia, per assicurare il massimo livello di tutela nei confronti di vittime particolarmente vulnerabili.
Il giovane, con precedenti per reati contro la persona, nel corso dell’esecuzione della misura cautelare, è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish e, pertanto, gli agenti della Squadra Mobile hanno proceduto a contestargli la violazione di cui all’art. 75 D.P.R. 309/1990, sottoponendo la sostanza stupefacente ad immediato sequestro.
Concerto di solidarietà per Quihà, Etiopia
Il concerto di beneficenza in supporto di Quiha in Etiopia è organizzato per mercoledì 02 ottobre, alle 20,30, all’Auditorium del liceo Classico Mario Magano di Campobasso. La serata di musica servirà a raccogliere fondi per l’ospedale Hewo villaggio di Quihà.
E quest’anno il concerto sarà tenuto da The band : Lorenzo Dispensa chitarra acustica, armonica e voce; Maurizio Iacobucci basso elettrico e voce; Luciano Greco tastiere, arrangiamenti e voce.
I biglietti sono disponibili in prevendita presso il bar “Al Camaleonte” di viale Elena n.8 a Campobasso e, naturalmente, la sera del 7 ottobre al botteghino del teatro.
Truffe on line, Adoc: attenzione ai dati bancari
In occasione di diversi cambiamenti nei sistemi di sicurezza di banche e istituti di credito, compresa Poste Italiane, l’associazione dei consumatori ADOC osserva una recrudescenza nei tentativi da parte di soggetti malintenzionati e truffatori di carpire dati personali e codici di accesso, al solo scopo di svuotare i conti corrente e/o carte di pagamento.
La modalità è sempre la stessa: Il frodatore invia una e-mail (il cui mittente sembra essere la banca o Poste Italiane) di contenuto allarmante o accattivante, che spinge il cliente a cliccare sul link presente nel testo e a connettersi a un sito fittizio, solo apparentemente identico al sito web della propria banca o istituto di credito. Qui vengono richieste informazioni riservate: nome utente, password di accesso all’Internet Banking, numero del cellulare, estremi della carta e, in alcuni casi, persino codici finanziari di autorizzazione ricevuti per sms o forniti da dispositivi ad hoc.
L’Adoc Molise ricorda a TUTTI I CONSUMATORI ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI PER NON CADERE NELLE “TRAPPOLE”:
- banche, Poste Italiane o istituti di credito non inviano MAI e-mail o sms con messaggi allarmanti su un blocco del conto, su pagamenti insoluti o su addebiti inaspettati, né richiedono MAI i dati riservati delle carte di pagamento;
- nel caso riceviate una e-mail, presumibilmente da parte della vostra banca, che vi fa richiesta dei dati personali, recatevi personalmente presso il vostro istituto di credito, oppure chiamate la vostra filiale prima di rispondere in maniera avventata ad e-mail fasulle e pericolose;
- conservate con la massima cura il nome utente, la password e il codice dispositivo del vostro account di home banking e non rendeteli MAI noti a terzi;
- NON collegatevi al sito indicato nella e-mail; se per errore dovesse accadere, NON autenticatevi sul sito falso e chiudete subito il web browser cestinando immediatamente l’e-mail di phishing;
- i malintenzionati potrebbero chiamarvi: fate attenzione al numero chiamante perché potrebbe sembrare il vero numero di Poste o della banca. Spesso, infatti, i frodatori riescono a mascherarlo e a nascondere il proprio;
- non rispondete a sms e non comunicate MAI telefonicamente gli estremi della vostra carta (numero PAN – il numero identificativo della carta indicato sul fronte – data di scadenza e cvv o codice di verifica carta) o il codice dispositivo dell’Home-Banking generato dal token o dal dispositivo di sicurezza messo a disposizione della banca o da Poste Italiane, mediante il quale i truffatori potrebbero perfezionare l’operazione bancaria già avviata dopo aver acquisito i vostri dati personali;
- NON fornite MAI a terzi alcuna credenziale e/o dato personale
- NON comunicate MAI codici personali o temporanei ad estranei.
Per qualunque informazione, gli sportelli di ADOC Molise sono aperti tutti i giorni presso la nuova sede di Campobasso alla Via Crispi n. 1/D-1/E, nella sede di Termoli alla Via Pertini n. 1 e presso la sede di Isernia al V.le Dei Pentri 173/A (mail: adoc.molise@gmail.com e telefono 0874 413052).